Statte
è un comune ex frazione del comune di Taranto.
In seguito ad un referendum plebiscitario del 7 e
8 Giugno 1992 è diventato autonomo (ufficialmente
dal 1° Maggio 1993) ed è, quindi, il più
giovane comune della provincia. Gli abitanti si chiamano
stattesi ed in dialetto "stattaruli". L'abitato
di Statte sorge sui primi contrafforti della premurgia
tarantina a circa 9 chilometri dal capoluogo. Il territorio
di Statte è solcato da numerose "Gravine"
e "Lame"; le principali gravine sono quelle
di Leucaspide (a Ovest dell'abitato e nei pressi dell'omonima
masseria) e di Mazzaracchio (a Sud Est dell'abitato
di Statte e che si estende dalla masseria "Todisco"
alla masseria "Felicia"). La numerosa presenza
di queste gravine e lame ha fatto inserire Statte
nel parco regionale "terre delle gravine".
Il territorio comunale è inserito nel parco
per una percentuale che supera il 50%, mentre altri
comuni del parco stesso sono molto al di sotto di
detta soglia. E' possibile accedere ad una galleria
fotografica della Gravina di Statte ed aprezzare tutte
le attività, anche sportive, ad essa correlate.
L'antico
abitato di Statte.
Il nucleo propriamente "storico" della cittadina
occupa una "lama" (piccola gravina) detta
"Canale della zingara"; questo antico agglomerato
di abitazioni è scavato nella roccia, formando
numerose grotte, tutt'ora abitate (anche se recentemente
"attrezzate" ad appartamenti).
Il
"centro storico", più recente (sorto
nei primi decenni del secolo XX), occupa alcune "lame"
sul fianco sud di una collinetta, detta "collina
ridente"; una di queste lame attraversa Statte
da Nord a Sud (l'attuale Corso Vittorio Emanuele).
Il resto dell'abitato ha risentito del massiccio abusivismo
edilizio degli anni 60', 70' e 80' causato dalla mancanza
di piani regolatori in grado di soddisfare le esigenze
abitative di un paese che triplicava in pochi anni
gli abitanti (per lo più dipendenti della grande
industria). Questo abusivismo spontaneo ha prodotto
una espansione disordinata dei quartieri che ora risultano
in gran parte "slegati" tra loro.
I quartieri "Feliciolla" e "Zappalanotte"
a Sud e distanti solo un paio di chilometri dall'ILVA.
Il quartiere "Del Sinni" a Ovest che si
estende per oltre un chilometro fino a lambire la
imponente "Gravina di Leucaspide".
Il quartiere "Todisco" si estende per circa
due chilometri a Ovest.
La "zona Montetermiti" si estende a Nord,
fino al punto più alto della "collina
ridente" formando un vasto e suggestivo quartiere
di ville, immerse completamente nel verde).
A Nord Est, sul fianco Est della citata collinetta
"Monte Termiti", sorge il quartiere San
Girolamo formato da abitazioni di morfologia diversa,
ma ugualmente lambito da pinete e macchie mediterranee.
ETIMOLOGIA
1° la campagna di Statius ufficiale romano; 2°
statti: imperativo di stare per le sue belle colline
e acque; 3° aquae statiae per la presenza delle
acque del Triglio; 4° statio: residenza, città;
diventato Statte nell'alto medioevo dopo le invasione
barbariche visto che in questa lingua statte significava
proprio luogo o posto. Il prof. Marinò nella
suo volume "Il feudo di Statte" propende
per quest'ultima ipotesi, mentre l'altro storico stattese
il prof. De Marco in un articolo su Polis sembra non
privilegiarne alcune in modo particolare.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La presenza di grotte naturali, dei Dolmen, di numerose
tombe, l'abbondanza delle acque del Triglio che si
suppone scorresse lungo la gravina, sembrano confermare
la presenza di antichi abitatori almeno nell'età
megalitica. Una tribù preistorica abitò
la Piazza dei Lupi presso la zona delle acque del
Triglio; raschiatoi di selce e un'accetta di rame
documentano l'incontro tra due civiltà: quella
neolitica e quella del rame; o meglio rappresentano
una fase importante dell'evoluzione dall'età
della pietra all'età del rame. Il tutto si
riferisce ad almeno mille anni prima della venuta
di Cristo. In epoca romana la contrada corrispondente
all'attuale Statte fu abitata da cittadini romani
o locali di ceto medio-alti. Infatti "l'acquedotto
del Triglio" fu costruito probabilmente intorno
al 123 A.C. e, visto le difficoltà e gli alti
costi di tale progetto, la costruzione poteva essere
giustificata da un bisogno privato (le ville di cittadini
che avevano scelto Statte per la sua aria salubre)
e pubblico (rifornire di acqua templi e altri luoghi
pubblici e come poi è stato dimostrato, il
porto mercantile e militare di Taranto). Le prime
notizie "certe" del casale di nome Statte
sono documentate in un Inventario del 1406 circa che
includeva il casale Statte nei beni situati nei territori
di Taranto. La sua nascita medioevale però
risale certamente ad un periodo precedente. Si è
concordi nel ritenere che dopo secoli di abbandono
delle nostre campagne, queste furono ripopolate in
seguito alla distruzione di Taranto avvenuta nel 927
ad opera dei Saraceni; in tale occasione molte famiglie
tarantine trovarono un rifugio sicuro nelle grotte
naturali delle gravine e dei canali. Fu ripopolato
il Canale della Zingara (le grotte) e la zona della
cappella rurale di S.Michele. Delle vicende del casale
intorno all'anno mille non si sono trovati documenti;
dei primi feudatari che si ha notizia citiamo ad esempio
Giuseppe De Stella che nel 1378 era proprietario solo
della metà dell'intero casale. I
Primi Feudatari. Nel 1445 tutto Statte e l'intero
casale fu concesso in feudo ai principi De Algericiis
a cui probabilmente si deve la costruzione del castello
(forse paragonabile ad una attuale masseria) che però
andò ben presto in rovina.(Però gli
ultimi resti erano ancora presenti circa 40 anni fa.).
In seguito, il casale di Statte, (come quello di Crispiano
ed altri) fu completamente abbandonato; i contadini
cominciarono a dimorare nelle masserie, forse a causa
della minaccia dei turchi, ma anche per stare il più
vicino possibile al luogo di lavoro.
I
feudatari De Blasi. Statte cominciò a ripopolarsi
con i feudatari De Blasi (nobili di Martina Franca)
negli ultimi anni del secolo XVIII, prima intorno
alla masseria ed al palazzo baronale e successivamente
per l'ennesima volta presso il Canale della Zingara
in cui furono scavate nuove grotte (il prezzo da pagare
al signore si aggirava sulle 200 lire per l'autorizzazione
a scavare una grotta, più 25 lire annue di
canone.)
La frantumazione de latifondo"De Blasi."
Nel 1800 circa per la frantumazione dell'eredità
della famiglia Blasi e con le conseguenti difficoltà
economiche in seno alla stessa famiglia, il feudo
di Statte fu parzialmente venduto ad altri proprietari:
(De Sinno, Caliandro, Sebastio, Frascolla ed altri).
Il
ripopolamento del feudo.
Una spinta al ripopolamento furono i contratti di
enfiteusi, derivati da una legge del 1806 che abolendo
molti dei privilegi dei feudatari mise i contadini
in una situazione lavorativa migliore e risvegliò
quei sentimenti di libertà propri del risorgimento.
La nuova ricchezza che ne derivò, vide fiorire
diverse attività: cavamonte, muratore, carrettiere,
falegname, fabbro ferraio ecc. In particolare le cave
dei tufi divennero un bene di esportazione di Statte;
a Taranto il borgo era in costruzione e da Statte
partivano giornalmente per Taranto circa 90 traini,
l'economia stattese cominciò lentamente a fiorire;
però anche in questa attività lo sfruttamento
del signore si faceva sentire pesantemente a causa
dell'eccessivo canone che i cavamonti, giornalmente
dovevano pagare.
L'avvenimento
che sanzionò l'identità di Statte, fu
la creazione il 21 Settembre 1859 di un ufficio sezionale
di Stato Civile e da cui dipendeva anche Crispiano
(che divenne comune a sé nel 1881). Sorgono
le prime scuole elementari, Statte assume un nuovo
volto. Intorno a 1890 gli abitanti di Statte erano
circa 1800.
Nel
secolo XX, gli abitanti di Statte danno il loro contributo
di sangue nelle due guerre mondiali ma pagano anche
il loro tributo per la libertà e per la democrazia.
Il secondo dopoguerra, fu un periodo particolarmente
difficile per gli stattesi che nel periodo bellico
lavoravano principalmente nei Cantieri Tosi e nell'Arsenale.
Gli stattesi si ritrovarono nella quasi totalità
senza lavoro; l'emigrazione verso il Nord e verso
l'estero fu notevole, così l'apertura del Centro
Siderurgico rappresentò un'ancora di salvezza
per le numerose famiglie senza reddito. Venne anche
l'inquinamento insieme all'abusivismo edilizio, quest'ultimo
derivato oltre che dalla pressione demografica anche
dall'inefficienza e dalla miopia degli amministratori
Tarantini che non avevano saputo dare un piano regolatore
adeguato alle nuove esigenze. Statte era un paese
ormai moderno se non fosse per la mancanza totale
dei servizi primari, acqua e fogna per primi.
I
tempi per Statte autonoma erano ormai maturi: con
un referendum plebiscitario gli stattesi si pronunciarono
per l'autonomia, e nel 1993 fu eletto il primo sindaco
di Statte Orazio Marinò.
ECONOMIA
L'economia di Statte è ancora legata al reddito
fisso derivante dai settori della siderurgia e della
cantieristica navale: il ricorso al prepensionamento
dei dipendenti dell'Italsider e la mancanza di commesse
per l'Arsenale Militare Marittimo di Taranto, ha dimostrato
come sia pericoloso dipendere quasi esclusivamente
da un solo soggetto economico. Inoltre, la vicinanza
del comune alle industrie molto inquinanti, ha fatto
aumentare in modo esponenziale tumori e malattie correlate,
facendo diventare Statte uno dei comuni d'Italia più
esposti a questo tipo di patologie.
Tuttavia
l'autonomia comunale ha portato in Statte un nuovo
vento di imprenditorialità che si avvia a dare
i suoi frutti. È discretamente attiva l'attività
edilizia che si spera di incrementare con la prossiama
approvazione del nuovo piano regolatore. L'agricoltura
non riveste particolare importanza per la quantità
di prodotto ma si distingue per una produzione di
prestigio di olio di oliva, da parte di tre aziende
che operano con il sistema tradizionale di spremitura
"a pietra" e che vengono ripagate con la
vendita del prodotto (anche per corrispondenza) ad
un prezzo superiore a quella di mercato. L'attività
artigianale non è significativa anche a causa
della mancanza, a tutt'ora, del PIP (piano di insediamento
produttivo), mentre quella del commercio, pur risentendo
della vicinanza di due ipermercati è abbastanza
attiva.