Salice
Salentino è un comune del Salento in provincia
di Lecce, situato a 18 km dal capoluogo in direzione
nord-ovest. Gli abitanti di Salice Salentino sono
soprannominati Giaccure stritte (Giacche strette),
probabilmente per evidenziare la loro tirchieria.
Si narra, infatti, che gli abitanti, pur di risparmiare
qualche centimetro di stoffa, preferivano andare in
giro con la giacca più stretta. A monte di
questo soprannome si racconta che, durante le feste
patronali, quando per ricambiare le cortesie di cui
erano fatti oggetto in occasioni similari, e dovevano
mettere mano ai loro portafogli, cercavano di trovare
mille scuse per non farlo. Termini molto curiosi tipici
del dialetto salicese, e che spesse volte vengono
acquisiti nel linguaggio da chi li sente per la prima
volta sono: "chécche","matò
chècche" (letterelmente: "che schifo",
"madonna mia che schifo") e cieddhri (letteralmente:
"nessuno").
ETIMOLGIA
Il nome trae origine dalla foresta di piante Salicacee
che anticamente sorgeva nell'attuale territorio del
comune. Potrebbe
derivare dal nome latino di pianta salix, -icis, ossia
salice. La specifica identifica la zona.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Fondato dal principe Raimondo Orsini Del Balzo, verso
la fine del XIV secolo, prese il nome dai numerosi
salici che vi crescevano intorno. Il principe volle
anche costruire la sua residenza chiamata ancora oggi,
pur essendo un rudere, la "Casa del Re".
A lui successe il figlio, il marchese Giovanni Antonio.
Divenuto successivamente possesso dei baroni Zurlo
fino al 1485, Ferdinando I di Napoli ne riprese il
feudo, poiché Salvatore Zurlo partecipò
alla congiura dei baroni. Passò quindi ai marchesi
Albricci, agli Enriquez principi di Squinzano, ai
Filomarini duchi di Cutrofiano e della Torre.
ECONOMIA
Economia prettamente agricola, con stabilimenti vinicoli
ed oleari, che trasformano il prodotto. Il vino Salice
Salentino ha ottenuto da tempo la Denominazione d'Origine
Controllata, ed ha ormai trovato collocazione sulle
tavole e nelle cantine di tutto il mondo.
DA
VEDERE
Di bella fattura è la Chiesa Parrocchiale barocca
(Chiesa Madre), costruita nel 1713, con facciata a
due ordini, al cui interno figurano ricchi altari
seicenteschi, un pulpito, una pregevole cantoria del
1702, ed un dipinto (un Cristo Morto) di Serafino
Elmo datato al 1750. Patrono del paese è san
Francesco d'Assisi i cui festeggiamenti si svolgono
la terza domenica d'ottobre. Grande rilevanza hanno
anche i festeggiamenti (la Fera te Salice) in onore
della Madonna della Visitazione che si tengono il
2 luglio.
Di
notevole interesse è il convento dei Riformati,
all'interno del quale figurano una pregevole tela
che rappresenta la visita di Maria ad Elisabetta,
la cui attribuzione è oggetto di studi, ed
un ammirevole coro barocco in legno.
La costruzione della chiesa dedicata alla Madonna
e del Convento eretto alla fine del Cinquecento in
favore di San Francesco, si devono allo scioglimento
di un ex-voto da parte del marchese Giovanni Antonio
Albricci, guarito miracolosamente per loro intercessione.
Altri
edifici: la Chiesetta dell'Immacolata, la Chiesa di
San Giuseppe Lavoratore (inaugurata nel 1977 per volere
di Don Carlo Gatto, con Don Nino Russo primo parroco)
ed i resti della Casa del Re che, come già
detto, fu residenza di Raimondello Orsini del Balzo
e della moglie Maria d'Enghien.