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Lecce
Puglia

Lecce è una città capoluogo dell'omonima provincia situata in Puglia, nella parte più pianeggiante del Salento e nel cuore di un'area densamente urbanizzata, che conta oltre 400.000 abitanti. Maggiore centro culturale della penisola salentina, sede dell'omonima arcidiocesi e di un'antica università, è posta a 11 chilometri dalla costa adriatica e a 23 da quella ionica. Centro attivo nei settori dell'industria agricola (olio, vino) e della ceramica, è la città dove più elaborato è stato lo sviluppo dell'arte barocca in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Si parla, infatti, di barocco leccese e per la bellezza dei suoi monumenti la città è definita la Firenze del sud o l'Atene delle Puglie.

MONUMENTI
La città di Lecce è nota per la ricchezza dei monumenti che la adornano, molti dei quali realizzati nel tipico stile barocco leccese. Significativi sono i fregi, i capitelli, i pinnacoli ed i rosoni che decorano molti dei palazzi e delle chiese della città (se ne contano oltre 40), come ad esempio il palazzo dei Celestini e l'adiacente Basilica di Santa Croce, nonché la chiesa di Santa Chiara ed il Duomo. Il centro della città è racchiuso in mura di cinta risalenti al XVI sec., ma ormai in gran parte distrutte. La città presentava originariamente quattro porte di accesso: Arco di Trionfo (Porta Napoli), Porta Rudiae, Porta San Biagio e Porta San Martino. Di queste, purtroppo, l'ultima è crollata nel XIX sec.

PIAZZA E COLONNA SANT'ORONZO
Il salotto elegante di Lecce è Piazza Sant'Oronzo, in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C, riportato alla luce all'inizio del Novecento. Nella piazza s'innalza la colonna con la statua di Sant'Oronzo, protettore della città. Di fronte alla statua si trova l'armonioso palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza. Accanto a questo edificio, che unisce più stili, dall'arco ogivale gotico alla loggetta rinascimentale, fino alla colonna inglobata, tipica leccese, sorge la chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell'esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali. All'interno della lunetta del portale del tempio spicca il leone alato, simbolo inequivocabile di Venezia. Un'altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all'anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Al centro della piazza vi è un mosaico che rappresenta lo stemma della città: la lupa con un leccio sullo sfondo. La colonna di Sant'Oronzo dominava un tempo l'antica piazza, che era disposta in modo diverso da come la vediamo oggi; dopo le importanti trasformazioni urbanistiche del primo novecento, la statua in cima alla colonna fu ruotata nella posizione attuale. Mentre prima si trovava nel centro, oggi la troviamo spostata sul lato della piazza. Venne innalzata tra il 1660 e il 1686 da Giuseppe Zimbalo che impiegò il fusto e il capitello di una delle due colonne terminali della via Appia, a Brindisi; colonna che gli abitanti di quella città donarono a Lecce per grazia ricevuta da s.Oronzo. Sul fusto alto pressapoco 29 metri si staglia la statua in legno, rivestita di rame, raffigurante S.Oronzo che benedice la città. La statua, che è del 1739, sostituisce quella bruciata due anni prima, perché colpita da un razzo, durante la festa patronale. Entrambe le statue furono realizzate a Venezia.

ANFITEATRO ROMANO
Situato nella centralissima Piazza Sant'Oronzo, ne resta l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Costruito nel II secolo d.C., misurava circa 102m x 83m e riusciva a contenere oltre 25.000 spettatori; in epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Nel 1901, però, durante gli scavi per la costruzione della sede locale della Banca d'Italia, fu portato alla luce grazie alla determinazione di Cosimo De Giorgi, il quale considerò la scoperta come: “uno stemma nobiliare trovato per caso frugando fra le carte di famiglia e del quale non conoscevamo l’esistenza”. L’edificio, costruito in pietra leccese, era in gran parte rivestito da marmi non sempre bianchi ma anche artisticamente lavorati ed era arricchito di decorazioni, ora conservate presso il Museo di Lecce. All’interno, l’altezza dei gradoni sedili aumenta man mano che si sale verso gli ordini più alti per rendere ben visibile l’arena da qualsiasi punto della cavea. A seconda della loro importanza, le strutture esterne furono rivestite con materiali più o meno nobili: rivestimenti marmorei o intonaco. Purtroppo, non si sa con precisione né colui che fece edificare l’Anfiteatro, né l’epoca esatta a cui esso risale. Recenti studi riferiscono l’edificazione all'età augustea. Nel 1938, però, durante la sistemazione dell’Anfiteatro, venne alla luce un’iscrizione con la menzione di Traiano, oggi, però, scomparsa. Dell’ Anfiteatro, è stato possibile portare alla luce solo una porzione, a causa della sua estensione, che comprende Piazza Sant’Oronzo, la chiesa di Santa Maria delle Grazie ed alcuni edifici circostanti. Grazie ad un decreto del Re d’Italia, Vittorio Emanuele III, su proposta dell’onorevole Bernabei, l’Anfiteatro è stato dichiarato Monumento Nazionale.

TEATRO ROMANO
In via dell'Arte della Cartapesta si incontra il Teatro Romano scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro. La cavea di questo teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza S.Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro. Ignorato per secoli come l'anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano.

PIAZZA DEL DUOMO
È il barocco a dominare nella centrale Piazza Duomo. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. Ad esso si accede attraverso i propilei, realizzati verso la fine del XVIII secolo da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso. L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre. A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di Giuseppe Zimbalo, mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.

DUOMO
Collocato al centro della omonima piazza, il Duomo, tra i più belli d'Italia, fu costruito una prima volta nel 1144, poi nel 1230. Su richiesta dell'arcivescovo di Lecce, Luigi Pappacoda, il duomo fu completamente ristrutturato negli anni tra il 1659-70 da Giuseppe Zimbalo a cui si deve anche l'attigua torre campanaria alta 70 metri circa e suddivisa in 5 piani con finestre molto slanciate; termina con una loggia ottagonale. Precedentemente a tali restauri l'area del duomo risultava "chiusa" infatti vi era un entrata chiusa, dove oggi vi è l'entrata nella Piazza del Duomo divenuta dopo tali lavori accessibile. Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza. La facciata principale, piuttosto semplice sotto il profilo decorativo, si sviluppa in due ordini ove appaiono le statue, allogate in nicchioni, dei SS.Pietro e Paolo, di S.Gennaro e di S.Ludovico. La disposizione delle paraste scanalate fa intravedere che la chiesa è strutturata in tre navate. Il prospetto secondario, invece, è ricco, esuberante. Si evidenzia il portale sovrastato da una balaustra; al centro, si innalza la statua di S.Oronzo mentre, in basso, due nicchie ospitano le statue dei SS.Giusto e Fortunato. Il Duomo, a croce latina, ha 12 altari, oltre il maggiore, per la più parte del tardo Seicento, ed è ricco di opere pittoresche realizzate da valenti artisti, tra quali Giuseppe da Brindisi, Oronzo Tiso, Gianserio Strafella, G.Domenico Catalanoe G. A. Coppola. La Cattedrale possiede una cripta del XII sec., rimaneggiata nel XVI con aggiunte barocche.

CAMPANILE
l Campanile fu eretto da Zimbalo tra il 1661 ed il 1682. È alto circa 70 metri e in cima è situata una statuetta di Sant'Oronzo in ferro. Risulta essere il 17° campanile in Europa per altezza, tant'è che dalla sua sommità si scorge l'Adriatico e, in giornate particolarmente limpide, anche le montagne dell'Albania.

BASILICA DI SANTA CROCE
Il monumento simbolo del barocco leccese è la Chiesa di Santa Croce, costruita a cavallo di due secoli dal 1549 al 1695 su disegni di Gabriele Riccardi e architetti del calibro di Cesare Penna e Giuseppe Zimbalo, nonché numerose maestranze di intagliatori e scapellini della pietra Leccese. Il prospetto, ricco di simboli, statue e decorazioni, si divide in tre sezioni: la prima procede dalla gradinata fino alla balaustra; la seconda da questa al cornicione; la terza, infine, è costituita da tutto il resto e sino al fastigio. L'interno, a croce latina e a tre navate, è di pura forma basilicale. La nave maggiore è ad archi che poggiano su sedici colonne ornate di capitelli di tipo corinzio. Nel transetto si innalza la cupola, indi appare l'abside polilobata connotata di rara eleganza. La navata centrale è sovrastata da un soffitto a cassettoni in legno di noce dorato; le due laterali sono coperte da volte a crociera e si aprono su sette cappelle, tutte dotate di altari, ai quali vanno aggiunti i due del presbiterio, nonché il maggiore, del XVIII secolo, a tarsie marmoree, proveniente dalla chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo. Opere pittoresche di Oronzo Tiso, Giovanni Grassi, Giovanni Battista Lama adornano questa chiesa, che fu dei PP. Celestini, i quali l'ebbero annessa al contiguo convento che fu completato nel 1695. Particolare attenzione merita l'altare di san Francesco di Paola (1614) opera di Francesco Antonio Zimbalo.

CASTELLO CARLO V
Il Castello è stato realizzato, secondo la tradizione per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche, di cui la più funesta fu per la Terra d'Otranto quella che nel 1480 causò il sacco d'Otranto. In realtà Carlo V ampliò e modificò un preesistente maniero, che secondo gli scavi e gli studi condotti dall'Università del Salento doveva risalire al XIII-XIV sec. Una parte risalente a tale periodo risulta essere il torrione di forma quadrangolare detto mastio di Accardo. Gli ampliamenti del XVI sec. hanno dato al complesso una pianta quadrilatera , formata da quattro fronti bastionate, un tempo era munita di fossato che venne colmato nel 1870. Il Castello, inoltre, ha due porte: una orientata a nord-ovest, ed è quella rivolta verso la città, e l'altra sul lato opposto, che un tempo guardava la campagna. Sulla seconda porta appare lo stemma dell'imperatore asburgico, stemma che pure sormontava la prima porta ma che, poi, è stato rimosso ed allogato in un muro del cortile. L'interno è dotato di ampi ambienti che oggi ospitano manifestazioni culturali.

OBELISCO
Posto a pochi metri dall'Arco di Trionfo e al centro del Viale degli studenti, l’Obelisco di Lecce fu eretto nel 1822 su progetto di Luigi Cipolla dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone. L’Obelisco è decorato nelle quattro facciate con alcune figure in bassorilievo, tra cui in basso il delfino che morde la mezzaluna turca, stemma dei capoluoghi di Terra d'Otranto. Un curioso episodio riguarda tale obelisco: la propaganda borbonica lo fece colorare di nero, in modo che ricordasse un obelisco marmoreo, ma la prima pioggia cancellò ogni traccia del colore nero.

ARCO DI TRIONFO
L'Arco di Trionfo, detto comunemente Porta Napoli, sorge nell'omonima piazza e fu eretto nel 1548 in onore dell'imperatore Carlo V, dalla cittadinanza grata per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa di Lecce. Alto 20 m, questo monumento fu realizzato nel luogo dell'antica "Porta S. Giusto", al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo. D'ordine corinzio, con le colonne binate, aventi la base attica e il capitello barocco, L'Arco di Trionfo ha sul frontone triangolare scolpite le insegne imperiali con trofei e panoplie. Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria, che così si traduce: «All'Imperatore Cesare Carlo V, augusto trionfatore, nelle Indie, nelle Gallie ed in Africa; soggiocatore dei cristiani ribelli, spavento e sterminio dei Turchi; propagatore della religione cristiana in tutto il mondo con le opere e con i consigli; essendo al governo di questa provincia Ferrante Loffredo, che seppe tener lontani da i lidi del Salento e della Japigia i Turchi ed i nemici dell'impero; l'Università ed il popolo leccese riconoscente dedicò quest'arco alla grandezza e maestà di Lui, l'anno 1548.»

UNIVERSITA' DEL SALENTO
Lecce è la sede dell'Università del Salento, già Università di Lecce, su cui è imperniato l'intero sistema dell'università e ricerca del Salento. I primi movimenti atti alla formazione dell'Università come la conosciamo oggi risalgono al XVIII secolo. Già in età medievale erano presenti diversi luoghi di istruzione, indicati nei documenti contemporanei come università, anche se differenti dall'accezione che ne diamo oggi. L'università del Salento ha alcune succursali anche nella provincia di Brindisi. Di particolare interesse risulta il Parco Scientifico e Tecnologico Ionico-Salentino (PASTIS) presso Mesagne, compartecipato dall'Università del Salento, ove è presente uno dei costosi macchinari per la datazione di reperti archeologici col metodo del Carbonio 14. Nel 1998 è stato attivato presso l'università del Salento l'Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI), una delle Scuole Superiori d'Italia, costruita sul modello della Scuola Normale di Pisa. La Scuola realizza programmi di alta formazione nell'ambito dei seguenti settori: Nanoscienze, e-Business Management, Giurisprudenza e Politica dell'area Euromediterranea, Beni Culturali. Anche grazie al traino duvuto all'ISUFI, dal 2000 l'ateneo salentino ha conosciuto una crescita senza precedenti, soprattutto nel ramo scientifico, che è uno tra i più avanzati ed efficienti d'Italia. Altro importante ramo è quello archeologico: l'università del Salento, infatti, svolge numerose attività di scavo in tutta Italia, e in diversi ambiti: preistorico, classico e medievale. All'estero l'università effettua ancora oggi scavi in Ucraina, Turchia, Medio Oriente, Malta, Egitto. Il continuo incremento dell'offerta formativa registra una risposta direttamente proporzionale da parte dell'utenza: la popolazione studentesca è passata dalle 77 unità del 1955 alle oltre 27.000 del 2006.

MANIFESTAZIONI
Festa di Sant'Oronzo
I festeggiamenti per il patrono Sant'Oronzo durano tre giorni (dal 24 al 26 agosto). La manifestazione religiosa tocca il suo apice durante la processione per le vie del centro storico, il 24 agosto. I restanti giorni sono caratterizzati da concerti, manifestazioni teatrali e concerti in piazza. Chiude la tre giorni di festa lo spettacolo pirotecnico.
Fiera di Sant'Oronzo
Il 26 agosto si tiene a Lecce la tradizionale fiera del bestiame e degli attrezzi agricoli.
Fiera dei presepi e dei pupi
Questo antico mercato popolare di merci varie si svolge dal 13 al 24 del mese di Dicembre nel centro storico di Lecce. Offre ai visitatori e ai turisti le figurine del presepe di produzione artigianale in cartapesta,pietra leccese o terracotta.
Mercatino dell’antiquariato
Ogni ultima domenica del mese si svolge in Via XX Settembre, nelle vicinanze dell'ospedale vecchio, un mercatino che conta un centinaio di bancarelle.
Festival del cinema europeo
Il Cityplex Santalucia di Lecce ospita il Festival del Cinema Europeo, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come manifestazione d’interesse nazionale (membro del Coordinamento Europeo dei Festival del Cinema e dell’Associazione Festival Italiani di Cinema), ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion”.
La notte bianca
Il 14 aprile 2007 si è svolta a Lecce la prima notte bianca. Circa duecentomila persone hanno invaso il centro storico. Ricco il cartellone di concerti, mostre e spettacoli. La seconda edizione della notte bianca si è svolta il 26 aprile 2008 per le vie del centro storico.
Premio Barocco
Si tratta dell'evento televisivo che apre la stagione televisiva estiva di Raiuno. Il 5 giugno 2007 il capoluogo salentino ha ospitato questa manifestazione per la prima volta.
Premio Rodolfo Valentino
È un riconoscimento alla carriera dei protagonisti del cinema internazionale intitolato al celebre divo del cinema muto, nato a Castellaneta.

CENNI STORICI
La leggenda tramanda che già prima della guerra di Troia esistesse Sybar, città messapica che, dopo l'avvento degli Japigi, e la successiva conquista romana nel III secolo a.C., latinizzò il suo nome in Lupiae, passando da statio militum (stazione militare) a municipium (comunità cittadina affiliata a Roma). Conobbe un periodo di notevole magnificenza sotto la guida dell’Imperatore Marco Aurelio. Il nucleo cittadino si spostò poi di circa 3 km a nord-est e prese il nome di Licea o Litium. La nuova città fiorì in epoca adrianea e venne arricchita di un teatro e di un anfiteatro e collegata al Porto Adriano (oggi San Cataldo). Dopo una breve parentesi dei Greci, fu saccheggiata da Totila, re ostrogoto, e nel 542 e nel 549 rimase sotto il dominio dell'Impero Romano d'Oriente per cinque secoli. Successivamente, dal VI secolo d.C. in poi, si avvicendarono i Saraceni, i Greci, i Longobardi, gli Ungari e gli Slavi. Fu la conquista Normanna a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del Salento. Infatti, a partire da Goffredo d'Altavilla (1053) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque Tancredi, che era il figlio del Duca Ruggero di Puglia ed anche Re delle due Sicilie. Ai Normanni seguirono gli Svevi e gli Angioini. Dal 1463 fu soggetta al Regno di Napoli sotto la monarchia di Ferrante d'Aragona, che trasformò Lecce in "Sacro Regio Provinciale Consiglio Otrantino", facendole acquistare sempre più importanza fino a divenire una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee. In questo periodo si sviluppò nei traffici commerciali coi mercanti fiorentini, veneziani, greci, genovesi, albanesi e fu importante centro culturale. Nel XV secolo ebbero particolare fortuna le sue attività commerciali. Nei due secoli seguenti il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di Carlo V la Città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell’attuale Porta Napoli. Il 1630 fu l'anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si danno da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti. Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel 1656. Le vittime furono migliaia e la tradizione narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di Sant'Oronzo, che fu poi per questo proclamato patrono della Città. Precedentemente la patrona era Sant'Irene.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ISTITUTO MARCELLINE - LECCE (LE)
ASSOCIAZIONE CASA FAMIGLIA SAN FRANCESCO ONLUS - UGENTO (LE)
LICEO CLASSICO GIOVANNI PAOLO II - LECCE
CUPERTINUM - ANTICA CANTINA DEL SALENTO - COPERTINO - LE
ZENIT ITALIA - Water Technology - San Cesario sul Panaro - MO