Rignano
Garganico è un comune della provincia di Foggia
in Puglia. Entrato a far parte nel 2004 del Parco
Nazionale del Gargano, è in assoluto il più
piccolo comune del promontorio. Sorge sulla cima di
una collina, dalle cui alture si gode un'ampia veduta
del Tavoliere delle Puglie: per questo il comune è
soprannominato il "Balcone delle Puglie".
Nelle giornate più terse il panorama spazia
da Bari al Vulture, fino alle cime del Sub-Appennino
Dauno con lo sfondo della Maiella innevata. Fa parte
della Comunità Montana del Gargano. Il clima,
a causa dell'altura (590m) e della posizione interna,
risente meno dell'influsso marino rispetto ad altri
paesi del Gargano. Esso è di tipo mediterraneo-continentalizzato
con inverni a volte rigidi, in cui non mancano le
nevicate, ed estati asciutte e più fresche
rispetto al sottostante Tavoliere. Le precipitazioni
sono tra le più basse del promontorio - poiché
il paese rientra nella fascia più arida, quella
pedegarganica di sud-ovest - e si aggirano attorno
ai 600 mm annui. Una caratteristica del clima locale
è il vento, che soffia per parecchi giorni
all'anno: se d'inverno accentua la sensazione di freddo,
d'estate è sicuramente gradevole ed attenua
la calura soffocante tipica pugliese. Il popolo rignanese
attualmente è a prevalenza femminile anziana.
Si calcola che sui 2190 abitanti del 2011 siano circa
300 gli stranieri residenti nelle campagne ed in paese
e 500 i residenti "sulla carta" che vivono
altrove (in gran parte studenti e/o genitori anziani
presso i figli emigrati altrove). La restante popolazione
risiede nel centro urbano per la maggior parte; in
minor parte nei centri campagnoli di Villanova e zone
limitrofe. La presenza di una scuola elementare e
di una scuola media evidenziano la presenza di popolazione
infantile e preadolescenziale che, però, soffre
un tasso di denatalità che è calcolato
mediamente in -20 unità annuali (differenza
tra morti, nascite e nuovi residenti): questo dovuto
alla carenza di infrastrutture che permettano soprattutto
l'accudimento degli infanti (carenza totale di un
asilo nido). Pertanto stanno aumentando i figli unici.
Gli anziani (dai 70 anni in su) sono costituiti prevalentemente
da ex emigranti di ritorno ed ex lavoratori della
terra; inoltre vi è una alta percentuale di
vedove e di nubili ultrasettantenni. Agli anziani
le forze politiche stanno concedendo numerose attenzioni:
oltre alla presenza sul territorio di un Centro di
Riabilitazione "Padre Pio", è attualmente
in costruzione un centro diurno per anziani/e: la
speranza di questo centro sta nella possibilità
offerta ad una popolazione che invecchia di usufruire
di servizi mensa e/o assistenza diurna. Difatti i
rignanesi non amano riunirsi in case di riposo (non
ne è presente alcuna)e non amano nemmeno riunirsi
tra fratelli e/o sorelle una volta anziani e/o soli,
preferendo piuttosto il vivere solitario nella propria
casa, talvolta raramente assistiti da qualche figlio/a
(se non emigrato altrove); il più delle volte
letteralmente soli o assistiti da badanti straniere
(provenienti dall'Ucraina, Polonia o Romania). L'altra
faccia della medaglia è che non si stanno ponendo
serie attenzioni per il mondo giovanile che, restìo
a restare in loco, preferisce mete ambite che classicamente
sono Bologna, Milano e Torino, ove sono presenti numerosi
"paesani".
ETIMOLOGIA
L'origine del nome è incerta, prevale l'ipotesi
che derivi da Ara Iani ovvero altare di Giano, divinità
venerata sul Gargano; l'altra ipotesi che è
stata avanzata vuole che il toponimo Rignano derivi
dal nome dell'antica Argos Hippium (alcuni cittadini
di questa città si trasferirono sulle alture
del Promontorio) evolutosi poi in Arpinianum, Arrinianum
e quindi Rinianum, da cui l'attuale nome.
IL GARGANO
Rignano Garganico ha una sua cultura prettamente legata
al promontorio garganico: l'isolamento del paese al
quale si accede per via diretta (e non di passaggio)
ha creato una cultura radicata nel passato con forti
tradizioni che mantengono vivo il passato. La cultura
è relegata all'ambito scolastico e non vi sono
centri culturali attivi che possano offrire spunti
e dimensioni ad ampio respiro. La mancanza di una
vera e propria biblioteca-prestito libri, l'assenza
di Circoli Culturali attivi tutto l'anno, la totale
assenza di strutture per la formazione dei più
giovani la dicono lunga sulla crescita potenziale
del livello culturale. Il rignanese ha sempre centrato
le sue energie sulla campagna e la pastorizia, sulla
ricerca di un lavoro stabile altrove, sulla possibilità
di emergere al di fuori dei confini cittadini più
che su uno sviluppo culturale. Notevoli, in questo
senso, sono le difficoltà di emergere culturalmente
rimanendo a vivere nel proprio paese. Diversi insegnanti
di scuole medie e/o superiori che prestano (o hanno
già prestato) il proprio servizio educativo
al di fuori dalle mura cittadine hanno saputo opporsi
al trasferimento in loco e tutti i giorni, da pendolari,
tornando a Rignano G.co portano fermenti culturali
che però non hanno trovato spazi adatti per
lievitare nelle coscienze giovanili. Il livello culturale
giovanile si forma soprattutto negli ambienti universitari
e nella quasi totalità dei casi non vi è
alcun ritorno "culturale" in Rignano G.co
che resta il paese di origine e di appoggio per le
vacanze, ma non il luogo dove esprimere al massimo
le proprie acquisizioni culturali, fatte salve alcune
iniziative estive che però non hanno alcuna
ricaduta nel quotidiano vivere di tutto l'anno. La
cultura musicale risente dell'ambiente garganico anche
se nello specifico proprio rignanese non ha in repertorio
nulla di proprio e di radicato ma semplicemente trasformazioni
della musica popolare presente in altre aree garganiche.
Detto in parole povere, canzoni prettamente rignanesi
non esistono se non nelle forme mutate da altre tradizioni
garganiche circostanti più forti e decise (S.
Marco in Lamis, San Giovanni, Carpino ecc.). Un grande
grazie va soprattutto al musicologo contemporaneo
e tutt'ora molto attivo e conosciuto nel mondo, il
maestro Salvatore Villani che, rignanese ed amante
delle tradizioni musicali garganiche e non solo, a
fatica, è riuscito a ri-valorizzare patrimoni
perduti di musica rignanese, soprattutto legate al
barone Corigliano e non solo. Una forte tradizione
è legata al lutto (colore nero portato a vita
dalle vedove o dalle mamme che perdono i figli). La
cultura religiosa è fatta soprattutto di processioni
ed apparati esterni: Festa Patronale di San Rocco
e dell'Assunta, Corpus Domini, Venerdì Santo
e Festa della Madonna del Carmine. La presenza delle
chiese in Rignano Garganico è una grande attestazione
del senso religioso del popolo garganico, ma ha perso
notevoli punti quando, in un passato non remoto, l'antica
chiesetta del Purgatorio fu stata sconsacrata ed attualmente
è una sala riunioni del Parco del Gargano.
Purtroppo l'emigrazione e l'assenza prolungata dai
luoghi natii di molti emigranti ha portato anche alla
dimenticanza di tali luoghi fondamentali per la tradizione
religiosa. Attualmente la Chiesa Madre, restaurata
recentemente, è l'unico testimone dei tempi
passati: le altre chiese sono state ritoccate notevolmente
(Chiesa del Carmine) o sono molto recenti (Chiesa
di San Rocco, degli inizi del '900).
DA VEDERE
Grotta Paglicci: sito di rilevanza archeologica nazionale;
Dolina Cento Pozzi: splendida dolina carsica con diversi
"pozzi" e animali domestici vaganti, immersa
nel Parco Nazionale del Gargano da cui si dipartono
diversi sentieri che rendono possibili magnifici itinerari
nell'area di Bosco Jancuglia;
Dolmen: suggestive nonché antiche costruzioni
in pietra nell'area Lama Secca - Madonna di Cristo;
Il centro storico abbarbicato su un cucuzzolo con
i suoi vicoli e vicoletti;
Il Palazzo Baronale col suo giardino sorto sulle basi
di un castello di epoca medievale, di cui (più
importante) resta una torre (delle ipotetiche 5) e
piccole tracce delle vecchie mura di cinta;
Il Belvedere che circonda la gran parte del centro
storico e da cui si scorge un magnifico panorama;
La Croce anch'esso luogo per ammirare il fantastico
panorama che si estende sotto la montagna di Rignano
col Tavoliere delle Puglie con tutti i suoi variopinti
colori, al Golfo di Manfredonia fino alla Terra di
Bari, al Monte Vulture e l'appennino Dauno fino a
scorgere, col bel tempo, le vette della Maiella in
Abruzzo. Quest'area panoramica è posta a breve
distanza dal centro abitato ed ospita la pista per
il decollo di deltaplani e parapendii. Recentemente
è stata ripulita e sistemata dopo diversi anni
di degrado tanto da permettere una ripresa delle manifestazioni
di volo libero. Le esibizioni richiamano centinaia
di appassionati e curiosi che apprezzano la spettacolarità
del volo silenzioso e armonioso delle vele. La particolare
posizione alta e panoramica del sito di decollo, insieme
al gioco di correnti creato dai venti che vi spirano
quasi tutto l'anno, creano le condizioni favorevoli
per il volo libero, tanto che Rignano Garganico risulta
tra le mete preferite per chi pratica questa disciplina
sportiva.
La Chiesa Madre "Maria Santissima Assunta"
nel centro storico, di origine paleocristiana e con
dipinti di Natale Penati;
La Madre di Cristo: santuario del primo medioevo (ma
forse di periodo precedente), situato a 6 km da Rignano
sulle collinette prima di giungere al paese. Immerso
negli ulivi, è frequentato dalla gente del
posto ma anche da turisti, per lo più il martedi
dopo Pasqua, quando si venera la Madonna con Bambino
con una bella festa e ci si ferma nei dintorni della
chiesetta per picnic e scampagnate, etc
La Caserma vecchia antico e severo edificio posto
a cerniera fra il centro storico e la schiera di costruzioni
che si snodano lungo il Belvedere. Destinato a caserma
dei Reali Carabinieri dal 1904 (dismessa negli anni
sessanta del secolo scorso) fa da vedetta allo sconfinato
panorama che dona a Rignano l'appellativo di "balcone
delle Puglie".
MANIFESTAZIONI
16 luglio, festa della Madonna del Carmine
15 e 16 agosto, festa patronale in onore di Maria
Ss.ma Assunta (titolare della parrocchia ed omonima
Chiesa Madre) e di San Rocco (titolare dell'omonima
chiesa all'ingresso del paese).
Prima settimana di agosto: sagre dei vari prodotti
tipici della zona, da segnalare la sagra della carne
di capra cucinata secondo le usanze del luogo che
attira ogni anno turisti da tutta la Capitanata;
Seconda settimana di agosto: Estate Rignanese, con
eventi culturali organizzati dall'Amministrazione
Comunale e dalla Pro-Loco. Il 13 agosto il Circolo
Culturale "Giulio Ricci" organizza la notte
bianca ed il premio "Rignanesi nel Mondo",
che valorizza i rignanesi che si sono distinti al
di fuori di Rignano Garganico
Primo martedì dopo Pasqua: Festa della Madre
di Cristo, nell'antica cappella (X sec.) sito nella
località omonima a 8 km da Rignano: S. Messa,fuochi
d'artificio e pic nic familiari all'aperto tra olivi
e prati fioriti;
Festa dei Piccoli Comuni, di solito la prima domenica
di maggio
Presepe vivente in quattro date definite di anno in
anno (tra fine dicembre ed inizi gennaio. Per info:
http://www.preseperignano.com ). Tale presepe, giunto
nel 2010 alla sua tredicesima edizione è ormai
divenuto uno dei più caratteristici dell'intero
meridione. Lo stesso "Parco nazionale del Gargano"
ha edito sul presepe un recente film promozionale
mediante il quale il presepe vivente viene promosso
nell'intera Europa.
IL MUSEO GROTTA PAGLICCI
Museo Grotta Paglicci con alcuni dei 45.000 reperti
ritrovati nella grotta abitata dall'uomo preistorico
tra 200.000 e 10.000 anni fa (Paleolitico). Nella
mostra-museo sono presenti calchi, tra cui quello
della sepoltura della donna di Paglicci, ed è
possibile partecipare ad interessanti laboratori didattici.
ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime notizie documentate del paese risalgono al
1029, tuttavia è datata 1158 la sua annessione
all'Abbazia di Montesacro, evento che di fatto sancisce
l'esistenza di Rignano Garganico. La cittadina ha
tuttavia origini ben più antiche, che risalgono
fino alla preistoria, come testimoniano i reperti
rinvenuti negli insediamenti archeologici che sorgono
nei suoi dintorni (Grotta Paglicci, Grotta Spagnoli
e i dolmen di Lamasecca e della Piana della Madonna
di Cristo). Nella vicina Grotta Paglicci sono state
ritrovate alcune pitture parietali che hanno consentito
agli studiosi di risalire all'esatta collocazione
storica dei reperti, e cioè al Paleolitico
superiore. Numerosi i ritrovamenti, nella stessa grotta,
risalenti al Paleolitico Medio ed Inferiore. Nelle
vicinanze di Paglicci è stato anche rinvenuto
un dolmen, un esemplare di struttura megalitica, la
prima, di tale genere, che sia mai apparsa in Capitanata.