MAMMEONLINE EDITRICE - FOGGIA (FG)
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Foggia
Puglia

Foggia è una città della Puglia settentrionale, capoluogo della provincia omonima. Sede arcivescovile metropolitana e città universitaria, è il terzo comune più popolato della regione ed il ventiquattresimo su scala nazionale. Foggia sorge pressappoco al centro del Tavoliere delle Puglie, tra il torrente Celone e il fiume Cervaro, all'incrocio di importanti vie di comunicazione. Nonostante la sua altitudine media sia di oltre 70 metri sul livello del mare, la città è situata in una sorta di conca, cioè in un'area più bassa rispetto alla quota media della vasta pianura che la circonda. Coi suoi 507 km² è l'ottavo comune italiano per superficie.

ETIMOLOGIA
Secondo l'opinione più diffusa, il nome Foggia deriverebbe dal latino fovea, cioè "fossa". Ma "fossa" non è da riferirsi, come pure generalmente si fa, alle fosse granarie, dal momento che il Piano delle fosse foggiano, che sorgeva da Piazza Piano della Croce fino a via Conte Appiano e via Repubblica, risale al secolo XVII ed è quindi indubbiamente estraneo alla nascita della città e del toponimo. Fovea, invece, rimanda più verosimilmente a "fossa" intesa come "bacino imbrifero" (forse foce di un ruscelletto), probabilmente quello attestato nella leggenda dell'Iconavetere e richiamato dalla versione definitiva dello stemma cittadino. Legato, inoltre, alla leggenda dello scoprimento dell'icona della Madonna kirjotissa (collegata a una forma mitica diffusa in area adriatica e greca e che trova confronti nella nascita di Venere dalle acque), e in particolare alle fiammelle galleggianti sull'acqua, è l'ipotesi, peraltro improbabile, secondo cui il nome della città deriverebbe da fuoco e, conseguentemente, dal titolo del santuario dell'Iconavetere, Sancta Maria de Focis, che tuttavia significa "Santa Maria della Foce", e non "dei Fuochi".

ORIGINI
Insediamenti umani nel territorio della città sono presenti già nel Neolitico (intorno al VI millennio a.C.). Gli abitanti vi praticavano l'agricoltura, favoriti dalla fertilità e dalla regolarità del Tavoliere. Alcuni degli insediamenti individuati sono quello di località Passo di Corvo, sede di un parco archeologico, e quello messo in luce da scavi archeologici nell'area della villa comunale, altri villaggi sono sepolti nell'Ippodromo. L'abitato di Foggia nasce dopo l'anno 1000, a seguito della conquista normanna. La nascita della città sarebbe legata al ritrovamento in uno specchio d'acqua, da parte di alcuni pastori, di una tavola raffigurante la Madonna, sulla quale ardevano tre fiammelle (raffigurate poi nello stemma civico) presso cui si sarebbe genuflesso un bue.

CENNI STORICI
La zona era paludosa e malarica e si dovette aspettare la dominazione normanna (XI e XII secolo) per assistere a miglioramenti ambientali. Roberto il Guiscardo, in particolare, fece bonificare un'ampia zona acquitrinosa, dando al giovane centro urbano un notevole impulso economico e civile, ravvivato ulteriormente durante il regno di Guglielmo il Buono che, tra il 1172 e il 1179, fece costruire la cattedrale in stile romanico e ampliò l'abitato. Fondamentale per la storia di Foggia fu Federico II, il Puer Apuliae. Nella città fece erigere, nel 1223, un ampio palazzo imperiale, in cui spesso soggiornò con tutta la sua corte. Il Palatium, realizzato dal protomagister Bartolomeo da Foggia, si estendeva su una vasta area, nei pressi di via Arpi, e contemplava giardini con fontane e sculture e ampi saloni rivestiti di marmi. In questo edificio Federico istituì uno studium nel quale insegnò anche Michele Scoto, confermando il ruolo centrale della città nel territorio daunio. Del palazzo, purtroppo, sopravvivono soltanto il pozzo (in massima parte ricostruzione di fantasia) e il sontuoso archivolto lapideo del portale d'ingresso, inserito in un prospetto esterno del Museo civico. L'iscrizione del portale, alto 7,40 m e largo 3,20, recita: Hoc fieri iussit Federicus Cesar ut urbs sit Fogia regalis sede inclita imp(er)ialis. Federico II considerava la Capitanata un luogo ideale per la caccia e perciò fece costruire un altro palazzo, quello di San Lorenzo in Carmignano (in località Pantano), dove il Guiscardo aveva fatto edificare l'omonima chiesa; il luogo è attualmente un rilevante sito archeologico a pochi chilometri dall'abitato di Foggia, nei pressi del santuario dell’Incoronata. L'evento centrale nella storia dell'attuale capoluogo dauno è legato alla transumanza. Per meglio controllarla e ricavarne delle rendite, nel 1447 gli Aragonesi sfruttarono la collocazione geografica di Foggia imponendo, mediante la dogana delle pecore istituita nella città, il pagamento di una tassa a tutti i pastori che recavano le proprie greggi nel Tavoliere. Simboli di questo istituto destinato a lunghissima vita sono i due Palazzi della Dogana, sedi ufficiali dell'autorità regia. Il vecchio è nei pressi del pozzo del Palatium federiciano, il nuovo, settecentesco, è oggi sede della Provincia. La Dogana fece arricchire notevolmente le casse regie ma impoverì gli agricoltori del Tavoliere meridionale, provocando la formazione di paludi nei campi abbandonati. Nel 1456 un terremoto devastò la città, e altri due sismi si verificarono nel 1534 e nel 1627. Nel Cinquecento la città fu attiva nella guerra franco-spagnola: schieratasi con gli spagnoli, subì nel marzo 1528 un duro saccheggio francese che ridusse la popolazione a un migliaio di cittadini. Sulla scia dei moti innescati da Masaniello a Napoli, Foggia tra il 1647 e il 1648 vide la nascita di numerose sollevazioni popolari che ben presto presero la connotazione di una vera e propria guerra civile. Nove anni più tardi la città fu messa in ginocchio dalla rovinosa pestilenza che colpì l'intera Penisola. Risale agli ultimi anni del XVII secolo l'unico monumento nazionale della città: la chiesa delle croci.

Un ulteriore terribile terremoto colpì la città il 20 marzo 1731, distruggendo un terzo delle abitazioni. In seguito a questo evento tellurico giunse in città sant'Alfonso Maria de' Liguori che, secondo la tradizione, il 30 novembre 1735, mentre pregava ai piedi dell'Iconavetere, fu visto levitare avvolto in un fascio di luce (l'episodio è ricordato su una delle vetrate che decorano la cattedrale della città). I cittadini reagirono alla tragedia del terremoto innescando un'immediata ripresa: nacquero nuovi quartieri, si rafforzò il mercato cerealicolo e, sotto i Borboni, ci fu un notevole momento di fioritura culturale. Il governo borbonico diede un importante impulso allo sviluppo agricolo della zona, mostrando la necessità di una riforma del sistema economico di Capitanata. A riprova dell'importanza che la città aveva in questo periodo basti ricordare che il 25 giugno 1797 il principe Francesco I delle Due Sicilie la scelse come luogo in cui celebrare il suo matrimonio con Maria Clementina d'Asburgo. Con lo sviluppo dei trasporti, Foggia si sviluppò finalmente nell'800 in quanto posta in punto strategico centrale rispetto al vasto Tavoliere, tra Bari e Pescara, e come snodo verso Napoli. Così Foggia riuscì a ricoprire un ruolo più importante rispetto a Bovino, Troia (sede vescovile), Lucera, Manfredonia e San Severo. Foggia non aveva mai avuto diritto a mura fortificate e l'unica fortificazione concessa era una palizzata in legno, periodicamente smantellata dalle forze vescovili di Troia. Nell'Ottocento, divenuta capoluogo di provincia nel 1806, Foggia crebbe notevolmente, sviluppandosi verso la stazione ferroviaria e arricchendosi di importanti edifici pubblici. In questo periodo la città fu molto attiva anche dal punto di vista politico, ospitando rivendite carbonare e prendendo parte ai moti del 1848 e del 1860. Il 25 giugno 1855 la città fu promossa a sede vescovile (sarà unita alla diocesi di Bovino e fatta arcidiocesi il 30 aprile 1979, dando origine all'arcidiocesi di Foggia-Bovino). Con l'unità d'Italia nel 1861, ma soprattutto con l'abolizione della dogana avvenuta quattro anni dopo, la città poté sfruttare le terre sottratte alla pastorizia dando un nuovo sviluppo all'agricoltura. Cessò così quello che già l'illuminista foggiano Ferdinando Galiani aveva definito un'ottusa forma di industria campestre. In questo periodo la città divenne un importante nodo ferroviario e stradale, fondamentale per il collegamento dell'Italia centro-settentrionale col Meridione, grazie alla costruzioni di grandi opere infrastrutturali.

LUOGHI DI INTERESSE
Nel tessuto urbano cittadino, tra i diversi luoghi di interesse storico e artistico emergono Palazzo Dogana, la chiesa delle Croci, la Cattedrale (del XII secolo ma in buona parte rimaneggiata nel Settecento), i Tre Archi di Porta Arpana, l'Arco di Federico II e il Parco archeologico di Passo di Corvo. Accanto a questi, spiccano anche la vastissima Villa comunale con austero pronao neoclassico (la Villa è per dimensioni il secondo giardino pubblico dell'Italia centro-meridionale, e fu realizzata nel XIX secolo su modello della Villa Floridiana di Napoli), il Palazzo delle Poste in stile liberty e la Fontana del Sele in Piazza Cavour (inaugurata il 22 marzo del 1924). Nei dintorni del centro urbano, sorgono Borgo Segezia e il santuario dell'Incoronata.

SANTUARIO DELLA MADONNA INCORONATA
Il santuario della Madonna Incoronata sorge sull'itinerario della via Francesca, meglio nota come Via Sacra Langobardorum. Sito nell'omonimo borgo a 8 km dal centro urbano, il santuario è sorto sul luogo boscoso dove nel1001 la Madonna apparve, con carnagione scura (chiamata anche Madonna Nera), a un pastorello, invitando la popolazione a erigere una chiesa. Oggi il sito è meta di numerosi pellegrinaggi, particolarmente in occasione dei festeggiamenti per l'apparizione (ultimo sabato di aprile). Una ricerca condotta nel 2008 da uno studente di Orta Nova, laureando in lettere moderne,Andrea Zicolillo, ha portato alla luce la reale data dell'apparizione che è il 26 Aprile dell'anno 1001.

MUSEI
Museo civico e Pinacoteca comunale
Museo del territorio
Museo provinciale di storia naturale
Museo interattivo delle scienze
Museo diocesano
Museo delle Croci
Museo del Centro Missionario Africano.

TEATRI
Teatro comunale "Umberto Giordano"
Teatro del fuoco
Cinema teatro Ariston di Foggia
Odateatro. Cerchio di gesso
Teatro Sant'Anna
Compagnia teatrale palcoscenico piccolo teatro Foggia
Teatro regio di Capitanata

FRAZIONI
Segezia è un borgo rurale che sorge nei pressi della città, ideato in epoca fascista voleva essere, nei progetti, la "Latina" del tavoliere dauno. Una nuova città fascista, come l'architettura del campanile e della piazza stanno a dimostrare, che fosse a imperitura memoria delle opere di bonifica del regime nella piana della capitanata. Cominciati i lavori di costruzione negli ultimi anni di regime, il progetto è stato abbandonato al sorgere della Repubblica. Il suo nome deriva dalla dea greca Segesta, divinità che si invocava per la raccolta dei campi.

Incoronata è un borgo rurale che sorge nei pressi della città, ha origini antiche, deve il suo sostentamento economico all'omonimo santuario mariano. In epoca fascista vi è stata costruita la nuova piccola chiesa e alcuni edifici.

Tavernola è un borgo rurale che sorge nei pressi della città, fondato nell'epoca fascista dove vi costruirono alcuni edifici.

PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO
Renzo Arbore, showman (1937)
Pino Campagna, comico (1955)
Giovanni Muciaccia, presentatore televisivo (1969).
DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ISTITUTO DI CULTURA E LINGUE MARCELLINE - FOGGIA - FG
BCC - CREDITO COOPERATIVO - SAN GIOVANNI ROTONDO - FG
Casa di cura San Michele - Maddaloni (CE)