Peschici
è un comune della provincia di Foggia. Fa parte
del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità
Montana del Gargano. Rinomata stazione balneare garganica,
per la qualità delle sue acque di balneazione
è stata più volte insignita della Bandiera
Blu, prestigioso riconoscimento della Foundation for
Environmental Education. L'abitato di Peschici è
dislocato sulla sommità (e lungo il versante
occidentale) di un'imponente rupe carsica che, elevandosi
per più di cento metri sull'Adriatico, domina
una baia incantevole, fra le più fotografate
d'Europa. Il nucleo storico del paese, ancora intatto,
si arrampica dal porto turistico fino alle fortificazioni
del castello svevo. Il tessuto urbano presenta una
morfologia intricatissima, fatta di vicoli, piazzette
nascoste, coorti, ripide scalinate, stretti passaggi,
archi e soprattutto di bianchissime abitazioni, tipiche
dell'architettura della Puglia costiera. L'espansione
urbana, prevalentemente nel XX secolo, ha avuto luogo
in due aree e secondo modalità diverse: sul
promontorio, verso l'entroterra, di tipo relativamente
intensivo, e nella Valle Clavia, verso Montepucci,
di tipo sporadico e con vocazione turistico-ricettiva.
Il territorio comunale, compreso tra i comuni di Vico
del Gargano e Vieste, presenta un'escursione altimetrica
di 582m e un'orografia aspra e varia. Lungo la costa
si susseguono maestosi promontori, spesso attraversati
da sistemi di grotte marine, e calette di rara bellezza,
a volte pressoché inaccessibili. La copertura
vegetale è in buona percentuale boschiva, prevalentemente
pini d'aleppo che nella zona crescono dalle colline
dell'interno fino ai lembi delle spiagge. Presente
macchia mediterranea. Uliveti diffusi. Peschici dista
9Km da San Menaio (SS89), 13km da Vico del Gargano
(SS89), 14Km da Rodi Garganico, 21Km da Vieste (SS89
o SP23) e circa 117 da Foggia. Il 24 luglio 2007 Peschici
è stato al centro di un apocalittico incendio,
sviluppatosi dolosamente e che ha mietuto 3 vittime.
Le fiamme hanno distrutto una parte importante della
flora circostante. A detta di molti, lo scirocco,
che quel giorno soffiava particolarmente impetuoso,
ha favorito la rapida propagazione delle fiamme. Grazie
soprattutto al tempestivo intervento degli abitanti
del luogo, sono state messe in salvo più di
1500 persone, trasportate dalle spiagge sino al porto
di Peschici. Gli abitanti si sono anche prodigati
in modo da impedire al fronte del fuoco di raggiungere
il cuore di Peschici. La prima richiesta di aiuto
è partita (a detta del sindaco) alle ore 09:45,
il primo elicottero è intervenuto alle ore
12:45 ed i primi soccorsi via terra sono sopraggiunti
soltando nel tardo pomeriggio. Sull' accaduto tutte
le testate giornalistiche, sia cartacee che televisive,
hanno calcato un po' la mano, dando notizie catastrofiche
e compromettendo la stagione balneare in corso. Al
giorno d'oggi, salvo una piccola porzione di pineta
andata bruciata (colpita quasi unicamente nell'area
soprastante Baia San Nicola), l'aspetto della flora
è lo stesso di un tempo.
ETIMOLOGIA
Potrebbe riferirsi al serbo-croato pijesak (sabbia)
riferendosi forse alla presenza di slavi in loco arrivati
via mare.
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa abbaziale di Santa Maria di Calena (XI secolo).