Òtranto
è una città della Puglia, in provincia
di Lecce, situata lungo la costa orientale della penisola
salentina. Il capo omonimo è il punto posto
più a oriente d'Italia (fuori dal centro abitato
il punto esatto è situato presso Punta Palascìa).
Ha dato il suo nome al canale d'Otranto, che separa
l'Italia dall'Albania.
ETIMOLOGIA
In epoca romana Otranto era conosciuta come Hydruntum,
dal nome del torrente Hydrus nella cui vallata sorge
la città. Altre fonti danno tuttavia come nome
latino Odruntum, termine sempre tuttavia legato alla
parola acqua, precisamente al termine messapico "Odra",
appunto acqua.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le immediate vicinanze di Otranto erano abitate probabilmente
già dal Paleolitico, certamente dal Neolitico;
la città fu poi popolata dai messapi, stirpe
che precedeva i greci, quindi - conquistata da costoro
- entrò nella Magna Grecia e, ancora, cadde
nelle mani dei romani, diventando presto municipio.
L'importanza del suo porto le fece assumere il ruolo
di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro
bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino
e aragonese. Nella sua splendida cattedrale, costruita
fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la
benedizione ai dodicimila Crociati che, al comando
del principe Boemondo I d'Altavilla (1050-1111), partivano
per liberare e per proteggere il santo Sepolcro. Di
ritorno dalla Terra Santa, proprio a Otranto san Francesco
d'Assisi era approdato nel 1219, accolto con grandi
onori. A Otranto, l'11 settembre 1227, era morto a
seguito di malaria il langravio di Turingia, sposo
di santa Elisabetta di Ungheria. Nel 1480 fu espugnata
dai Turchi, che fecero strage della popolazione durante
la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si
tratta dei famosi beati Martiri idruntini. I Turchi
distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole
(poco a sud di Otranto). In tale monastero, i monaci
basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca
dell'allora occidente oltre ad aver istituito la prima
forma di college nella storia, che ospitava ragazzi
provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto
per studiare. Fu uno di questi monaci (Pantaleone)
l'autore del monumentale mosaico pavimentale (il più
grande in Europa) contenuto nella cattedrale. I Codici
prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle
migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra,
da Berlino a Mosca.
MONUMENTI
I monumenti principali sono la cattedrale, col suo
notevole pavimento a mosaico risalente agli anni 1163-1165,
il castello al cui rafforzamento fece provvedere Federico
II di Svevia, la chiesa bizantina di san Pietro. Si
ricorda, inoltre, la piccola chiesa dedicata alla
Vergine degli Abissi.
CATTEDRALE
DEI BEATI MARTIRI DI OTRANTO
Eretta nel 1088, la cattedrale misura 54 m di lunghezza
e 25 m di larghezza. Costruita su 42 colonne monolitiche
e tutte di riporto, diverse per qualità del
granito e del marmo, per stile e tempo di produzione
di cui si ignora la provenienza. Composta da 23 semicolonne
che formano 45 campatele quadrate più tre dell'abside
centrale suddivisi in 5 filari per 9. Alcune delle
colonne sono lisce ed altre ricoperte da scanalature,
per mezzo della disparità dei materiali, grazie
ad una disposizione sapiente, creano l'effetto di
grande omogeneità e non di confusione. Sulla
facciata a doppio spiovente spicca un portale barocco
del 1764 e un rosone rinascimentale a 16 raggi con
fini trafori gotici di forma circolare con transenne
convergenti al centro, secondo l'arte gotico-araba
della fine del XV secolo. Il soffitto della navata
centrale è formata a cassettoni in legno dorato
e risale al 1698 mentre il paliotto dell'altare maggiore,
in argento, è opera di oreficeria napoletana
del '700. Alcuni affreschi parietali situati all'interno
del tempio e nella cripta evidenziano tracce bizantine.
Il pavimento a mosaico, in tessere policrome di calcare
locale durissimo, è stato eseguito tra il 1163
e il 1166 da un gruppo di artisti capeggiati un monaco
basiliano di nome Pantaleone, probabilmente del Monastero
di San Nicola di Casole, su commissione dell'arcivescovo
Gionata. Questa vera e propria opera d'arte, unica
nel Mezzogiorno, resistette all'invasione turca del
1480. Si dispiega lungo tutta la navata centrale,
sul presbiterio, l'abside e i bracci del transetto,
e vi è raffigurato l'immaginario medievale,
con ricchezza espressiva e secondo un senso di horror
vacui che non risente dell'irregolarità dei
tasselli né dell'assenza di plasticità.
Nella navata destra, in sette grandi armadi a muro
presenti nell'abside, si conservano le ossa dei beati
Martiri di Otranto. Sono i resti di ottocento e più
cittadini sgozzati dai Turchi sul Colle di Minerva
il 14 agosto 1480, per non aver voluto rinnegare la
fede cristiana. Otranto, per questo evento glorioso,
è chiamata anche la 'Città-martire'.
Alcune reliquie di questi beati si venerano anche
nella chiesa di Santa Caterina a Formiello (Napoli).
Sempre all'interno della cattedrale, un altro ambiente
di grande valore storico e artistico che risale al
secolo XI è quello della cripta, dalla forma
semianulare, con tre absidi sporgenti e cinque navate.
I meravigliosi capitelli risalgono ad ascendenze diverse,
dal dorico-romanico, al corinzio e allo ionico. I
moderni restauri la hanno liberata dalle soprastrutture
barocche settecentesche.
Chiesa
dedicata alla Vergine degli Abissi
Notevole, seppur piccolissima, è anche la chiesa
della Vergine degli Abissi, dove tutte le decorazioni
richiamano alla tradizione marittima: il pavimento,
a mosaico, è decorato al centro con una stella
di tradizione marinara, circondata da nodi Savoia
o ad otto. Tutti gli arredi, l'illuminazione, richiamano
ai temi del mare: dal cavalluccio marino, al delfino,
all'ancora alla conchiglia, quest'ultima che riunice
una doppia simbologia: legata al mare da una parte,
legata all'iconologiaa della perfezione dall'altra.
Quest'ultima iconologia sarà riscontrabile
in opere ed artisti noti: da Piero della Francesca
a Salvador Dalì.
Il
Castello di Otranto
Il castello di Otranto, che diede il nome al primo
romanzo gotico della storia, è uno dei vanti
della città e di tutta la Puglia. Fatto costruire
da Ferdinando I d'Aragona tra il 1485 e il 1498, il
castello fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza
di Francesco di Giorgio Martini. Al tempo in Piazza
Castello, luogo dove si trova ledificio, si
ergevano delle fortificazioni risalenti al periodo
della dominazione sveva con laggiunta dei ritocchi
operati dai turchi intorno al 1480. Sotto la giurisdizione
aragonese, il castello venne circondato da un alto
fossato e Ciri vi fece aggiungere tre torrioni cilindrici
angolari. Sebbene la pianta del castello sia pentagonale,
essa risulta piuttosto irregolare soprattutto a causa
dei successivi rifacimenti risalenti al secolo XVI.
Nel 1578 infatti, sul lato delledificio che
da sul mare, venne aggiunto un bastione a lancia con
dei baluardi esterni per avvistare larrivo di
navi e flotte nemiche. Sul bastione sono incisi gli
scudi gentilizi di Antonio da Mendoza e di Don Pedro
da Toledo, allora signori della città, mentre
sul portone dingresso è scolpito lo stemma
di Carlo V.
MANIFESTAZIONI
* L'Alba dei Popoli (31 dicembre - 1° gennaio)
è una rassegna di arte, cultura, ambiente,
musica e spettacoli. Attraverso questa manifestazione,
Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia
di culture, intreccio di civiltà, celebra il
legame della Puglia con la civiltà mediterranea,
prendendo spunto dalla forza simbolica esercitata
dal "primo sorriso del sole" del nuovo anno
allItalia. La storia antica e recente di Otranto,
fondata sul dialogo tra le culture e sulla solidarietà,
ha ispirato a partire dal 2000 questa iniziativa condotta
congiuntamente dalla Provincia di Lecce e dal Comune
di Otranto.
* Il Premio Grinzane Terra d'Otranto è un riconoscimento
internazionale sul tema del confronto interculturale.
Presenta due sezioni: la prima per un'opera letteraria
che tratta il tema della tolleranza e dell'integrazione
e la seconda per una particolare attività nel
campo della solidarietà e del dialogo.