Noci
Puglia

Noci è un comune della provincia di Bari che sorge su una collina delle Murge meridionali. Fa parte del comprensorio turistico dei trulli e delle grotte. Noci, che deve il suo nome ai numerosissimi alberi di noci esistenti anticamente nella zona, si trova a metà strada tra Bari e Taranto, su una collina delle Murge a 424 metri s.l.m.. L’altezza di tutto il territorio nocese, che ha una superficie di kmq 148,82, varia dai 331 metri s.l.m, nella parte nord-ovest, ai 470 metri di Monte Carello, nella parte nord-orientale. Il patrimonio boschivo è indubbiamente uno degli elementi naturalistici più caratterizzanti. Il fragno (Quercus Troiana) ha rappresentato l’unica ed immediata risorsa ambientale dei primi coloni; oggi i boschi occupano circa il 20% dell’intero territorio comunale e sono costituti per il 90% da fragno.

ORIGINI E CENNI STORICI
La tradizione storiografica vuole che le origini della cittadina pugliese siano da far ricondurre al 565[1], anno in cui per volere dell’imperatore Giustiniano, sulla collina dove attualmente è Noci, sorse una cittadella di carattere militare. Tuttavia fonti maggiormente attendibili affermano che già intorno al 590 un gruppo più o meno numeroso di uomini abitava stabilmente il territorio nocese. Il piccolo insediamento, che aveva preso il nome di “Castellum Nucum”, crebbe col passare dei decenni la sua popolazione grazie all’arrivo degli sfollati abitanti dei casali di Barsento e Casaboli (antichi centri abitati, oggi scomparsi, a pochi chilometri da Noci), cui si aggiunsero, nel 1100 quelli della cittadina di Mottola (in provincia di Taranto). Dopo una così feconda immigrazione il piccolo centro di Noci incrementò importanza demografica ed economica. Crebbe ulteriormente notorietà a partire dal XIV secolo quando entrò a far parte del Principato di Taranto e, sotto gli Angioini, diventò “Universitas Regia”. Successivamente appartenne a Giulio Antonio Acquaviva e in seguito fece parte della contea di Conversano. Sotto gli Acquaviva d'Aragona fu elevata a Ducato, successivamente seguì le vicissitudini del Regno di Napoli, dopodiché quelle del Regno d'Italia.

DA VEDERE
Fra le opere d'arte che la cittadina pugliese offre, meritevoli di essere considerate, vi è innanzitutto la Chiesa Abbaziale di Barsento fatta costruire secondo la leggenda per i monaci di Sant'Equizio dal Papa Gregorio Magno nel 591. La costruzione si erge in posizione dominante e gradevole, sull'apice di una collinetta affacciata sul canale di Pirro, alta 440 metri sul mare e a circa 6 km dall'abitato.
Numerosi sono tuttavia gli esempi d'arte minore che si conservano a Noci.
Nella Chiesa dei Cappuccini, in sagrestia, si può ammirare una pregevole tela di Luca Giordano (XVII secolo) raffigurante la Vergine.
Nella Collegiata (Chiesa Matrice) vi sono piccoli capolavori: il policromatico fonte battesimale databile intorno al XIV secolo (l'autore di tale opera è attualmente ignoto); il gruppo scultoreo della Madonna con il Bambino, attribuita all'artista locale Stefano da Putignano; un mirabile Crocifisso di fattura barocca; 14 grandi tele della Via Crucis di scuola napoletana dai toni di luce caravaggesca; nel presbiterio si trova il prezioso polittico (8 santi + madonna con bambino) in pietra locale e legno.
È degno di essere citato oltretutto lo storico monastero benedettino della Madonna della Scala, che è ubicato a circa 5 km dal centro abitato.
Nel santuario della Madonna della Croce (1 km dal centro abitato) vi è un affresco di autore ignoto del XV secolo con Maria ed il Bambino, da cinquecento anni, meta di dediti pellegrinaggi.
Le arti visive contemporanee sono pure rappresentate in significativo numero.
Nella Biblioteca Comunale e nella sala conciliare del Municipio sono esposti perennemente più di 100 quadri di pittori pugliesi, i più rappresentativi dell'arte meridionale.

LE GNOSTRE
Le gnostre sono piccoli spazi che si aprono nel centro antico di Noci tra le viuzze che lo caratterizzano. La loro peculiarità è la presenza di tre lati chiusi e di un solo lato aperto verso la strada principale. Sono dei vicoli chiusi che sfruttano l'interspazio tra le abitazioni circostanti per determinare un'area che è al tempo stesso semi-pubblica e semi-privata. In esse, durante le calde serate d'estate, gli abitanti del Centro Storico usavano (e ancora usano) sedersi e chiacchierare. Oggi costituiscono lo scenario privilegiato per le numerose manifestazioni enogastronomiche che caratterizzano la cittadina.

MANIFESTAZIONI
Processione dei "Misteri" - pomeriggio del Venerdì Santo;
Processione di Cristo di Casaboli - notte del Venerdì Santo;
Fiera della Madonna - 30 aprile;
Festa patronale di Santa Maria della Croce - 3 maggio;
Festa campestre di Santa Maria della Croce - 31 maggio;
Fiera di Sant’Antonio - 1^ decade di giugno;
Fiera della Murgia - dal venerdì alla domenica della 2^ settimana di giugno;
Notte di Serenate - notte tra il 23 e il 24 giugno;
Festa rionale di San Giovanni - 24 giugno;
durante tutta l'estate: "Noci Estate" e "Noci Incanta";
"NOCICORTINFESTIVAL" - Festival Internazionale del cortometraggio - agosto;
"Festival internazionale del Folklore" - agosto;
Festa patronale di San Rocco - 1^ domenica di settembre;
Fiera di San Rocco - 2^ decade di settembre;
Festa dei Santi Medici Cosma e Damiano - 2^ domenica di ottobre;
Sagra dei funghi - ottobre;
Rassegna Cinematografica d'Autore Octoeco Cinema - da ottobre ad aprile
"Bacco nelle gnostre" - novembre;
"Pettole nelle gnostre e cioccolato in sagra" - dicembre;
Fiera di Natale - 2^ decade di dicembre.
InContemporanea - Nuove dimensioni sonore - Festival di musica contemporanea.

ECONOMIA
Nell’ambito dell'economia del paese sono rappresentati, complessivamente, tutti i settori produttivi: agricolo, industriale, artigianale e terziario.
Una posizione di rilievo è occupata dalle imprese delle costruzioni edili e da quelle del trattamento delle acque. Dalla vocazione zootecnica trae impulso il comparto agro-alimentare: i caseifici producono la celebre mozzarella “treccina” e i salumifici confezionano la famosa “coppa Murgia”; sviluppato è il polo del cioccolato.
Fiorenti sono le aziende manifatturiere (tessile e abbigliamento).
Un numero rilevante di abitanti nocesi risiede stabilmente nella zona rurale, in aziende a conduzione familiare spesso totalmente meccanizzate. La maggior parte degli addetti si dedica all’allevamento del bestiame, in maniera particolare bovino. La popolazione residente attiva in condizione professionale, che costituisce il 37% della polazione totale, è occupata per il 32% nell’industria, per il 16% nell’agricoltura e per il 52% nel terziario o in altre attività.

DATI RIEPILOGATIVI

in aggiornamento

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CONSERVATORIO DI MUSICA NINO ROTA - MONOPOLI - BA
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BARI