Gallipoli
Puglia

Gallipoli è una città del Salento posta lungo la costa occidentale della provincia di Lecce, nella Puglia meridionale. Si affaccia sul mar Ionio e si divide in due parti, il borgo e il centro storico. Il primo è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest, la quale comprende tutte le nuove costruzioni, come ad esempio il palazzo di vetro (chiamato anche Grattacielo). Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terra ferma attraverso un ponte seicentesco ad archi. Di notevole importanza storico-naturalistica è l'Isola di Sant'Andrea, circa un miglio al largo del centro storico. Gallipoli è chiamata anche "Perla dello Jonio", in quanto ricca di fascino e bellezza. I suoi monumenti più importanti sono il Castello Angioino, la Cattedrale di S. Agata e la cosiddetta Fontana Greca, un tempo ritenuta la fontana più antica d'Italia, ma è ormai certo che risalga alla prima età rinascimentale.

ETIMOLOGIA
Si riteneva che l'antico nome della città, in epoca messapica, fosse Anxa, ma non si hanno conferme di questa ipotesi dai dati archeologici, già assai scarsi: è giusto ritenere, quindi, che Gallipoli fosse semplicemente uno scalo della messapica Alezio. Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l'animale. Secondo un'opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe dal greco (kalé pólis), che significa "città bella". Alcuni studi, invece, riconducono l'origine del nome al toponimo kal, in questo caso nella sua variante gal, presente anche nei toponimi salentini Calimera, Galugnano, Alliste (originariamente Calliste). Stando a quest'ultima ipotesi, Gallipoli significherebbe "città dello scalo" oppure "dell'emporio/fondaco".

ORIGINI E CENNI STORICI
Lo stemma di Gallipoli si compone dell'immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "fideliter excubat" (sorveglia fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomedeo di Creta, l'eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli. Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. Plinio il vecchio, ad esempio, induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio comprendente l'attuale Porto Cesareo. Nel 265 a.c. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium". Agli inizi del medioevo fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti. Ricostruita dai bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il medioevo appartenne alla chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell'abbazia di S. Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla serra che da est guarda alla città. Nel 1269 fu conquistata dagli angioini, provocando la fuga dei gallipolini in quel di Alezio. Già nel 1300 la città si ripopola sotto il governo del principato di Taranto. Dal XVI al XVIII secolo la città conosce una grande evoluzione sociale e dei costumi. Sotto i regni degli Spagnoli e dei Borboni la città viene militarizzata. L'industria, il commercio e l'arte conoscono periodi di grande prestigio.

ECONOMIA
L'economia della città di Gallipoli si basava nei tempi passati sul commercio internazionale di olio e vino e sulla produzione industriale delle botti e del sapone. Attualmente sono molto importanti le attività legate alla pesca e al turismo. A partire dal '600 Gallipoli e il suo porto ebbero un'importanza fondamentale per il commercio dell'olio lampante. Dal suo porto partivano navi cariche di olio verso tutto il mondo. Tuttora risiedono in città i discendenti di famiglie genovesi,sarde, veneziane e napoletane di commercianti di olio che si spostarono a Gallipoli come gli Spinola,i Vallebona, i Calvi, ecc.

MANIFESTAZIONI
* Madonna del Canneto (1-2 luglio)
* Madonna del Carmine (14-15 luglio)
* Santa Cristina: la maggiore ricorrenza sia religiosa che civile dell'estate gallipolina. Le celebrazioni hanno inizio il giorno 23 luglio, con sparo di colpi a salve nella prima mattinata. Nel tardo pomeriggio si svolge, prima per mare a bordo di pescherecci, e poi a terra per le vie della città, la processione religiosa della statua della santa. Il giorno successivo c'è il tradizionale concerto bandistico all'interno di un teatro e, alla sera, uno spettacolo pirotecnico nel porto della città. Tale spettacolo viene ripetuto anche il terzo giorno di festività.Durante tutta la durata dei festeggiamenti vi è un tradizionale mercato serale nel corso principale di Gallipoli che, per l'occasione, viene addobbato con luminarie per tutta la sua estensione.

* La cuccagna a mare: trattasi di un'antichissima tradizione popolare gallipolina che consiste nel sistemare sulla banchina del porto un palo di legno in posizione orizzontale parallelo al mare con un leggero angolo verso l'alto. Il palo è interamente ricoperto di grasso e sull'estremità è fissata un'asticella con una bandiera tricolore. Lo scopo del gioco è riuscire ad afferrare la bandiera superando le difficoltà dovute all'inclinazione e al grasso che rende il palo scivoloso. Il mare attenua le cadute dei partecipanti spesso rovinose. Le origini del gioco sono immemorabili e con ogni probabilità l'albero della cuccagna simula, in realtà, l'albero di bompresso, una delle parti costitutive dei velieri, dimostrando la storica vocazione marinara della città. La manifestazione si svolge il 24 luglio in onore dei festeggiamenti di S. Cristina.

Natale
Durante le festifità natalizie è in uso suonare la Pastorale gallipolina per le vie della città. E dopo il Natale arriva il Capodanno, e per salutare l'anno nei migliori dei modi, a Gallipoli si fa il tradizionale "Pupu"; un personaggio di cartapesta artigianale che generalmente raffigura un vecchio, e che rappresenta l'anno che va via. Alla mezzanotte viene fatto scoppiare per dare il benvenuto al nuovo anno e si comincia a festeggiare.

Il carnevale: Le Focareddhe, i carri allegorici e il trionfo della cartapesta, "lu Titoru"
Il carnevale comincia il 17 gennaio con la festa di S. Antonio ("te lu focu"=del fuoco); e qui viene accolto con la tradizionale "Focareddha"; cioè un grande falò fatto dagli alberi usati a Natale come addobbo; dove tutt'intorno si festeggia con le prime maschere e soprattutto le prime "Chiacchere" (dolce tipico carnevalesco gallipolino) Generalmente l'ultima domenica di carnevale e il martedì grasso, vi è la sfilata dei carri allegorici e dei gruoppi mascherati sulla strada principale ossia il Corso Roma. I carri allegorici sono dei pupazzi molto alti fatti di cartapesta che raffigurano un tema scelto dal maestro cartapestaio; possono essere una protesta, una satira politica, ecc..... Il gruppo mascherato più importante di Gallipoli è "lu Titoru", cioè Teodoro. Tradizione vuole che sia un giovane gallipolino, che tornato dal militare, chiede alla madre un piatto di polpette, a quanto pare il suo piatto preferito. La madre accontenta il figlio, che purtroppo nella foga di mangiare queste polpette, una gli va di traverso e il ragazzo muore. Nel gruppo mascherato vi è il giovane morto, la madre e un gruppo di comari che piangono (le "chiangimorti"), che poi sono sempre dei ragazzi vestiti da donna, e tra l'altro è molto divertente. Infine, bisogna anche render noto che la madre del "Titoru", è la "Caremma", che ritroviamo nei riti della settimana santa.

GASTRONOMIA
Prodotti tipici della gastronomia gallipolina :
* scapece: l'ingrediente principale della scapece è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, "calette". Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico.
* 'Mboti: tipici involtini fatti con polmone e fegato di vitello.

MONUMENTI
Centro storico
* Castello Aragonese-Angioino
* Rivellino
* Spiaggia della Purità
* Chiesa e Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia
* Santuario della Madonna del Canneto
* Chiesetta di Santa Cristina
* Fontana greca ( XVI secolo )
* Cattedrale di S. Agata (in stile Barocco Leccese)
* Chiesa di S. Francesco di Paola e Confraternita di S. Maria ad Nives o Cassopo
* Chiesa e Confraternita di Santa Maria della Purità
* Chiesa di S. Francesco d'Assisi
* Chiesa e Confraternita di Santa Maria degli Angeli
* Chiesa e Confraternita del SS. Crocifisso
* Chiesa e Confraternita del SS. Rosario
* Chiesa e Confraternita della SS. Trinità e delle Anime del Purgatorio
* Chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo e Confraternita di S. Giuseppe e della Buona Morte
* Chiesa conventuale di Santa Teresa
* Chiesa e Confraternita dell'Immacolata Concezione
* Chiesetta di S. Luigi
* Chiesetta dei Santi Medici Cosimo e Damiano
* Chiesetta di S. Giuseppe
* Monastero delle Suore di Clausura
* Ex Oratorio e Chiesa di S. Angelo, attuale archivio storico comunale
* Museo civico e biblioteca comunale
* Frantoio Ipogeo (scavato nella roccia calcarea)
* Palazzo Tafuri (esempio di grande barocco)
* Palazzo Senape-De Pace
* Palazzo Pirelli
* Palazzo Venneri
* Teatro Garibaldi sito nell'omonima via
* Palazzo Granafei con ancora impresse le scritte del dominio spagnolo
* Seminario Vescovile adiacente la Cattedrale di Sant'Agata (pinacoteca)

Borgo
* Monumento ai Caduti
* Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e Confraternita del SS. Sacramento
* Monumento al riccio
* Palazzo Vallebona

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

.
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI LECCE - LE
LICEO CLASSICO GIOVANNI PAOLO II - LECCE - LE
ISTITUTO MARCELLINE - LECCE - LE
CUPERTINUM - ANTICA CANTINA DEL SALENTO - COPERTINO - LE