Cursi
è un comune del Salento in provincia di Lecce.
Dista circa 30 km dal capoluogo in direzione sud,
18 km da Otranto e 40 km da Santa Maria di Leuca e
Gallipoli.
È
nota per la presenza di cave da cui si estrae e lavora
la pietra leccese. La pietra leccese (in dialetto
salentino leccisu), detta anche pietra gentile, è
una roccia calcarea appartenente al gruppo delle calcareniti
e risalente al periodo miocenico. È una formazione
rocciosa tipica della regione salentina, nota soprattutto
per la sua plasmabilità e facilità di
lavorazione. Questa roccia ha una composizione piuttosto
omogenea: l'esame petrografico rivela che è
costituita principalmente da carbonato di calcio (CaCO3)
sotto forma di granuli di calcare (microfossili e
frammenti di fossili di fauna marina, risalenti a
circa sei milioni di anni fa) e di cemento calcitico,
a cui si legano glauconite, quarzo, vari feldspati
e fosfati, oltre a sostanze argillose finemente disperse
(caolinite, smectite e clorite), che, nelle diverse
miscele, danno origine a differenti qualità
della roccia. La pietra leccese affiora naturalmente
dal terreno e si ricava dal sottosuolo in enormi cave
a cielo aperto, profonde fino a cinquanta metri e
diffuse su tutto il territorio salentino, in particolare
nei comuni di Lecce, Corigliano d'Otranto, Melpignano,
Cursi e Maglie. Il leccisu viene ricavato in forma
di parallelepipedi di varia dimensione; l'estrazione
è semplice poiché si lascia incidere
con la stessa facilità del legno. Una volta
estratto, accade qualcosa di unico: la durezza e la
resistenza del leccisu crescono con il passare del
tempo e nella consolidazione la pietra assume una
tonalità di colore ambrato simile a quella
del miele. Di colore dal bianco al giallo paglierino,
la roccia si presenta compatta e di grana fine, a
differenza del carparo, altra formazione affine rinvenibile
nella stessa zona.
ETIMOLOGIA
Deriva dal latino cursus, ossia percorso. Secondo
altri potrebbe derivare dal nome Corso o Cursio.