Castellaneta
è un comune della provincia di Taranto. Castellaneta
è situata nel cuore dell'area delle gravine
ed è posta al centro della zona occidentale
della provincia di Taranto. Il suo territorio (fra
i primi 100 comuni italiani per superficie, per la
precisione settantanovesimo) va dalla Murgia tarantina
fino al Mar Ionio, e presenta una grande varietà
di paesaggi e diverse presenze naturalistiche storiche
e archeologiche. Castellaneta è solcata da
una serie di "gravine" e di "lame"
(naturale prosieguo delle gravine con pareti più
dolci) di origine carsica, che si dirigono verso il
mare facendo confluire le acque che raccolgono durante
le piogge nel fiume Lato. Montecamplo (più
precisamente S.Trinità) è il suo punto
più alto (411 m).
DA
VEDERE
Il territorio presenta un forte accentramento abitativo
nel nucleo cittadino se si eccettua la frazione marittima
di Castellaneta Marina e quella rurale della Gaudella.
Per il resto nelle campagne sono presenti circa cento
splendide masserie storiche alcune delle quali fortificate
e campi coltivati (vigneti e frutteti).
Il "paese vecchio" sorge sul ciglio della
Gravina di Castellaneta, in posizione decentrata,
ed un tempo era delimitato da spesse mura che cingevano
il paese nella parte scoperta. Il centro storico ha
un impianto medievale, con vicoli e stradine molto
strette, ma i tesori di maggior pregio architettonico
sono del barocco.
Notevole
importanza architettonica hanno le contigue piazze
F. De Martino e Maria Immacolata dove sono presenti
i tre edifici di maggior fattura. La Cattedrale (o
chiesa di San Nicola) eretta nel 1220 e quasi completamente
riedificata nel XVIII secolo (solo il campanile rimane
della vecchia chiesa). Bellissima la sua facciata
barocca e ancor di più il suo soffitto ligneo
intagliato, con tre tele del 1700 di Carlo Porta (L'Assunzione,
San Nicola che salva Diodato e La caduta degli Angioini)
e quattro di fine 1700 - inizio 1800 di Domenico Carella
di Martina (Cristo nel Cenacolo, Cristo che comunica
San Pietro, Le nozze di Canan e Davide danzante innanzi
all'arca e i Filistei che la restituiscono al popolo
eletto. Il contiguo settecentesco Palazzo Vescovile
(attuale sede del vescovado) custodisce un dipinto
risalente al 1500 del Santacroce ed altre interessanti
tesori artistici. Il Palazzo Baronale, sede storica
del potere politico, trasformata prima in seminario
poi in convento delle suore di Santa Chiara.
Nel
borgo antico sono presenti numerosi palazzi signorili,
sintomo del grande avvicendarsi di feudatari su questo
territorio. Da ricordare è il Palazzo Catalano
con la sua facciata orientaleggiante, il Palazzo Sarapo
con il suo portone barocco e i palazzi D'Alagni, Lagroia
e Frisini.
Numerose sono le chiese nella zona antica, a testimonianza
della grande importanza che ha avuto questo paese
anche come centro religioso, da secoli sede della
diocesi di Castellaneta. Da ricordare sono San Domenico
(ultimata nel 1861) con la sua caratteristica facciata
dal doppio stile, con la parte alta Rinascimentale
e con il portale dall'inconfondibile stile barocco.
Altre chiese ormai inutilizzate per riti religiosi
sono Santa Maria, San Giuseppe, Santa Chiara, Santa
Caterina, Madonna dell'Aiuto e San Giovanni in muriciello.
Nel resto del paese ci sono altre chiese importanti
anche per la loro architettura e per le bellezze che
contengono. San Michele chiesa settecentesca costruita
ai limiti del paese vecchio ed oggi inglobata nel
centro del paese. Contiene tele del Cinquecento e
del Settecento.
San Francesco d'Assisi (1471) e il convento dei Frati
Minori (1592). La chiesa sorge nella parte nuova del
paese, un tempo (fino agli anni '60) era molto lontana
dal resto del paese. Contiene capolavori del Seicento
e del Settecento, fra cui un importante opera sull'altare
di Girolamo di Santacroce che rappresenta la Vergine
seduta in trono con bambino che prega tra angeli,
santi ed apostoli.
Santa Maria della Luce, detta anche Maria santissima
Assunta o ancora Santa Maria del Pesco (edificata
attorno al XIII secolo) è uno dei pochi esempi
di arte gotico-angioina del paese insieme al campanile
della Cattedrale. La leggenda dice che tale chiesa
era stata edificata ex voto da un capitano scampato
a un naufragio dopo essersi affidato alla Madonna
dell'Assunta. La chiesa ha la forma, a causa del dislivello
sulla quale è costruita, del ponte di una nave.
Al suo interno presenta importanti affreschi.
Altre chiese sono la cinquecentesca San Rocco oggi
annessa al vecchio ospedale e la seicentesca Mater
Christi, anch'essa costruita lontano dal centro abitato
e vicino all'omonimo insediamento rupestre e dall'architettura
modesta, La chiesa di San Domenico situata nella parte
bassa del centro storico e la Parrocchia Cuore Immacolato
di Maria, struttura moderna. Si aspetta la nuova costruzione
della chiesa di San Francesco d'Assisi.
Da vedere sono anche piazza Umberto I con la sua Fontana
Monumentale centrale (1871), e il monumento a Rodolfo
Valentino (1961) posto al termine della "Passeggiata"
dedicata allo stesso attore.
LE
GRAVINE
Le
principali gravine presenti sul territorio sono:
* Gravina di Castellaneta o Gravina Grande (cinge
il borgo antico). Una tra le più grandi e spettacolari
gravine della Puglia. Si estende per una decine di
chilometri con svariate anse, profonda nel suo punto
massimo 145 mt e larga circa 300 mt. Lungo il suo
percorso sono presenti vari insediamenti storico-archeologici.
* Gravina del Porto, nei pressi del confine con Gioia
del Colle. Da ricordare la presenza di Dolmen, di
un villaggio peuceta e dell'omonima masseria storica
* Gravina di Coriglione, con l'insediamento rupestre
Santa Maria di Costantinopoli
* Gravina di Santo Stefano con l'omonimo villagio
rupestre
* Gravine di Montecamplo nei pressi dell'omonimo colle.
CASTELLANETA
MARINA
Sulla costa vi è la frazione di Castellaneta
Marina, che assolve per lo più una funzione
prettamente turistica. La frazione marittima composta
quasi esclusivamente da ville, è totalmente
immersa nella verde pineta di Bosco Pineto che si
estende per circa 9 km sulla costa. Castellaneta Marina
offre ai turisti un mare cristallino, una sabbia finissima
e dune dall'importante interesse naturalistico. Sul
territorio sono presenti alberghi ed importanti villaggi
turistici nelle zone di Riva dei Tessali (importante
per il suo campo da golf) e Termitosa. L'insediamento
nasce negli anni '60 all'interno della pineta costiera.
È stata necessaria una opera di bonifica della
zona per rendere la frazione abitabile. Qui sono nate
in breve tempo numerosissime ville alcune delle quali
di proprietà di personaggi famosi (Sofia Loren
su tutte). Le strade di Castellaneta Marina hanno
nomi riferiti prettamente al periodo storico di corsa
verso lo spazio in cui la frazione marina è
nata. Non è difficile trovare strade che si
riferiscono infatti alla luna (come Mare dei vapori,
Oceano delle Tempeste, Baia dei flutti), a famosi
astronauti statunitensi e russi (Neil Armstrong e
Jurij Gagarin...), a veicoli spaziali (Sojuz, Viking...)
e missioni (Apollo...) e politici di quel periodo
(John Kennedy). Se si eccettua la strada principale
di ingresso (Viale dei Pini) in onore della pineta
che ospita la frazione e il Lungomare che è
dedicato agli "Eroi del Mare", il resto
delle strade cittadine è fatto apposta per
chi ama viaggiare con la fantasia fra ed oltre le
nuvole.
MANIFESTAZIONI
* Sposidea. (gennaio). Sposidea, rassegna espositiva
dedicata interamente ai futuri sposi e non solo, che
si propone dinformare e perché no, di collaborare
alla perfetta riuscita dellevento, fornendo agli
sposi preziosi suggerimenti, indicazioni curiosità.A
cura dell'Associazione UNI.COM.ART.
* Arte & commercio nella città di Rodolfo
Valentino maggio A cura dell'Associazione UNI.COM.ART.
* Corteo Storico Medievale e Fiera di Sant'Anna II Edizione
domenica 20 Luglio 2008 a cura del Centro di Attività
Culturali La Ribeca;
* Sapori Medievali nell'Antico Borgo - Corteo Storico
e Mercato Medievale nell'antico borgo a cura del Centro
di Attività Culturali La Ribeca nel mese di Novembre;
* A Fanova, i falò di San Giuseppe sparsi per
il paese con l'annesso albero della cuccagna (19 marzo)
* Riti della Settimana Santa di Castellaneta, che partono
il giovedì santo con la visita dei sepolcri e
continuano con la processione dei Misteri del venerdì
santo e con quella di Cristo Morto del sabato santo
(marzo o aprile)
* Tappa dell'European Challenge Tour di golf (aprile)
* Presepi nel centro storico (dicembre, gennaio)
* Presepe vivente nel centro storico (dicembre, gennaio)
* Festa di San Francesco di Paola copatrono di Castellaneta
(maggio)
* Aspettando la sagra. (giugno e luglio). Anteprima
alla sagra a cura dell'Associazione UNI.COM.ART.
* 'Sagra da far'nèdd (3 agosto), la sagra più
grande d'Italia. Si sviluppa per oltre 2 km nel borgo
antico lungo i quali è possibile degustare svariati
piatti tipici (friselle con olio extravergine, focaccia,
orecchiette e fricelli, carni al fornello, mozzarelle
e formaggio fresco, vino, frutta e dolci...) e la Far'nèdd,
la vecchia farina ricavata macinando orzo e ceci. A
cura dell'Associazione UNI.COM.ART.
* Processione in mare della Stella Maris protettrice
della frazione marittima (15 agosto)
* Zip zipe e mijr. (11 novembre).Nella magica cornice
del centro storico e precisamente dovera collocata
una delle tre porte delle mura di Castellaneta, la porta
Piccola, allingresso dellabitato sulla via
Taranto si potrà degustare u zip-zipe, le castagne
e un bel bicchiere di vino novello. A cura dell'Associazione
UNI.COM.ART.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I primi segni di una importante presenza nel territorio
castellanetano risalgono all'età del bronzo
(2000-1000 a.C.). Sono stati infatti trovati numerosi
vasi ed altri manufatti risalenti a tale periodo in
località Minerva. Si hanno notizie certe che
il territorio castellanetano in tale periodo fosse
abitato da Siculi, da Messapi e da Iapigi. Sulla cima
del Montecamplo, ricco di grotte e di gravine, invece,
ci sono stati rinvenimenti paleolitici e di origine
Apulo-Peuceta. In
seguito alla distruzione dell'insediamento di Minerva
da parte di Alarico, la popolazione sfuggì
alla stessa riparando nei paesi vicini. Sulle ceneri
dell'insediamento precedente, nacque nel 550 la città
di Castanea. Le invasioni dei Saraceni permisero alla
città di Castanea di ingrandirsi, trovandovi
rifugio nelle sue mura fortificate gli abitanti dei
paesi vicini. In questo periodo la città cambiò
nome divenendo prima Castellum Unitum e poi Castellanetum.
Esiste
però un'altra versione sulle radici di Castellaneta.
Infatti, secondo lo storico Giacomo Arditi, Castanea
era cosa ben diversa dall'attuale Castellaneta: Castanea
giaceva sul Lato, era di origine magno-greca e esistette
fino alla fine del VIII secolo (secondo le carte topografiche
di Carlo Magno). Nell'842 i Saraceni dilagarono, saccheggiarono
e distrussero quasi tutti gli insediamenti del circondario,
e probabilmente Castenea fu tra i malcapitati. Questi
allora si riunirono, creando una città fortificata
nel punto più alto: da questa unione nacque
il nome Castellum Unitum, poi trasformato in quello
attuale.
In
seguito alla conquista della città da parte
dei Normanni nel 1064, la città divenne anche
diocesi.Tre anni dopo il paese venne riconquistato
dal generale greco Mabrica e ritornò in mano
bizantina. Questo dominio durerà poco, e Castellaneta
ritornerà in mano ai Normanni.
Nel 1503 i cittadini di Castellaneta, con l'aiuto
di una piccola schiera di soldati spagnoli, respinsero
le truppe francesi guidate dal duca di Nemours: tale
fatto prenderà il nome di "SACCO di Castellaneta".
Grazie al coraggio dimostrato nell'occasione dai cittadini
castellanetani, Ferdinando il Cattolico attribuì
al paese il titolo di "Fidelissima Civitas".
Nel 1519 gli spagnoli cedettero la città ai
fiamminghi, la città entrò in rovina
e subì un lungo periodo di dominazione da parte
di più feudatari.
Nel 1858 Giuseppe Garibaldi, camuffato da venditore
di candele, incontrò nel fondo rustico La Torretta
alcuni castellanetani. Due anni dopo, nel 1860, i
castellanetani votarono in modo quasi plebiscitario
per l'annessione al Regno d'Italia. Tuttavia il territorio
castellanetano fu utilizzata negli anni a seguire
come rifugio da numerosi Briganti, tra cui il famoso
Antonio Locaso, lucano detto "il Crapariello"
('u Craparidd), il quale venne giustiziato dalle milizie
del costituito Regno d'Italia ed il cui corpo venne
lasciato esposto nella piazza principale del paese
(piazza Vittorio Emanuele) per oltre due giorni.
Castellaneta
diede un pesante contributo di uomini alla prima guerra
mondiale e per i tanti morti della guerra fu edificato
nel luogo dove oggi sorge il municipio un monumento
accerchiato da tanti alberi quanti furono i morti.
Il monumento fu poi spostato nel cimitero, per dar
spazio alla costruzione del nuovo municipio al quale
è stato affiancato un nuovo monumento ai caduti
di tutte le guerre. Nella seconda guerra mondiale
invece, in seguito alla ritirata dei tedeschi, questi
ultimi bombardarono la città e provocarono
la morte, attraverso lo scoppio di due granate, di
27 persone tra bambini, cittadini e rappresentanti
dei Carabinieri, colpevoli solo di festeggiare l'arrivo
degli alleati. Per l'umanità espressa dai cittadini
in questa triste occassione, fu assegnata al comune
la medaglia di bronzo al valor civile.
Una
delle pagine più tristi della storia castellanetana
riguarda il crollo di un intero stabile in viale Verdi
il 7 febbraio 1985, in seguito al quale persero la
vita 34 persone. In seguito al tragico crollo avvenuto
a Castellaneta il 7 febbraio 1985, in viale Verdi,
si è costituito il Comitato dei Familiari delle
Vittime.
Ai
funerali partecipò anche l'allora Presidente
della repubblica Sandro Pertini. Il processo che ne
seguì è ancora in corso, nel frattempo
dove sorgeva lo stabile è stato costruito un
auditorium (nei locali del quale è presente
anche la biblioteca comunale) ed è stato eretto
un monumento in ricordo delle vittime.