Campi Salentina
Puglia

Campi Salentina è una città del Salento in provincia di Lecce. Si trova a 15 km dal capoluogo in direzione nord-ovest. La città, prossima al confine con la Provincia di Brindisi, sorge nel cuore della depressione carsica della Valle della Cupa, nella fascia a nord di Lecce, e si adagia, protetta dalle serre di Sant'Elia e della Madonna dell'Alto, in un’ampia conca naturale.

La pregevole posizione di Campi ai piedi delle serre, da cui si ammira un panorama particolarmente grazioso sulla città, ha reso il paesaggio interamente antropizzato: il terrirorio è morfologicamente caratterizzato soprattutto da piantagioni di ulivi, vigneti, piante di tabacco e girasoli, così come da aree di villeggiatura con alberi da frutto (fico, gelso, mandorlo) e piante mediterranee (fico d'india, cappero, salvia, menta, rosmarino, origano), pini e cipressi. Il contado campiense, inoltre, registra la presenza di pozzi artesiani che, attingendo alle profonde cavità carsiche presenti nel sottosuolo, raccolgono le acque sorgive per l'irrigazione dei campi, composti da una terra ricca di ferro, che le dà una tonalità rossastra. Piccole e circoscritte sono, poi, le aree boscose di quercie vallonee e cespugliose di timo e altre piante selvatiche (finocchio, menta, asparago, cicoria).

La città, con le sue strade e i suoi cortili, le chiese barocche ed il palazzo marchesale, le ville e le casine agresti, esprime tutta la sua storia.

La piana di Campi era popolata già nell'Età del Bronzo e il villaggio che vi sorgeva ha lasciato a noi, ancora oggi, megaliti monolitici di primitiva e misteriosa ritualità: i menhir, sparsi in tutto il territorio della città.

Dopo lo stanziamento nel sud della Puglia dei Messapi, popolazione di origine illirica o egeo-anatolica, intorno all’VIII secolo a.C. e con la successiva conquista romana, nel 280 a.C., anche la vasta e rigogliosa area campiota fu abitata e vissuta e questo è testimoniato dai reperti presenti: le testimonianze dell’antico culto di Afrodite, tra IV e III secolo a. C. (prima dell’arrivo dei Romani), sulla serra della Madonna dell’Alto e, a nord-est della città, i resti del sistema viario messapico e romano che collegava i più importanti centri della penisola salentina.

Sappiamo anche dell’antica presenza, sulle serre intorno a Campi, dei piccoli borghi di Afra, Bagnara, Firmigliano, Ainoli e Terenzano che furono invasi e distrutti dai saraceni nel 926. A questa data si fanno risalire le origini dell’attuale Campi Salentina, quando i profughi trovarono le condizioni ideali per la sopravvivenza e la difesa tra le aree boscose della conca.

Nell'XI secolo con la conquista normanna, Campi entrò a far parte della Contea di Lecce e nel XII secolo divenne sede della diocesi, dopo che Tancredi d'Altavilla, re di Sicilia, fece dono della città al Vescovo di Lecce.

Dopo l'epoca normanna, Campi passò sotto il dominio degli Svevi e nel 1220 l'imperatore Federico II vi fece costruire un castello che scelse come residenza estiva, insieme al notaio Pier della Vigna, anche per la serena zona di villeggiatura in cui sorgeva.

I primi signori di Campi furono i Capece: nel 1272 governava la città Giovanni, cui successe il figlio Pietro. Nel 1351 Raffaele Maremonti ebbe l'investirtura del feudo da parte dei monaci basiliani e nel 1404 la città fu donata a Carlo, divenutone barone e rimase fino al 1522 sotto la guida della famiglia, la più potente di Puglia insieme agli Orsini del Balzo, passando poi al governo di Ferrante I, capostipite della famiglia Paladini e cugino di Giovanna Maremonti, figlia di Bellisario. L’antico castello federiciano, divenuta dimora dei Maremonti, fu interessato da opere di rifacimento in stile tardo-gotico e successivamente da modifiche di gusto rinascimentale. Questo fu un periodo di grande crescita per la città che con Bellisario raggiunse il massimo sviluppo, soprattutto artistico e culturale, avvenuto in epoca medievale.

Per quasi un secolo Campi rimase sotto la baronia Paladini, fino al governo dei figli di Ferrante II, Muzio e Maria. Nel 1625 Maria Paladini, unica erede della famiglia e vedova del barone Emilio Guarini, con il quale aveva dato avvio ad un ulteriore fase di fermento per la città, con l’istituzione di conventi (Francescani e Carmelitani), l’erezione di varie chiese e i primi interventi di rifacimento arhitettonico e decorativo della Collegiata Santa Maria delle Grazie, sposò Giovanni Enriquez, reggente del supremo consiglio di Madrid nel Regno di Napoli. Sotto la sua dinastia la città venne elevata a Marchesato, con Regio Decreto del 1627 di Filippo IV di Spagna e in questa occasione il castello fu trasformato in palazzo marchesale con architetture esterne e apparati interni di elegante gusto barocco. Fu per volontà di Giovanni (una sua lettera fu inviata il 6 novembre 1628 direttamente a San Giuseppe Calasanzio) che il 24 marzo 1629 venne fondato a Campi il convento degli Scolopi, con l’adiacente Biblioteca e vi fu istituita una sede delle Scuole Pie: la prima scuola aperta al popolo in Puglia. Il Marchesato Paladini-Enriquez e la seconda fase artistico-culturale di Campi, furono caratterizzate anche da importanti committenze: celebri le richieste di opere, per la collezione di famiglia, a grandi pittori dell’ambito artistico napoletano del tempo tra i quali, Jusepe de Ribera e Agostino Beltrano. Questo periodo storico fu il più fiorente per la città e ne segnò profondamente la storia, conferendole notevole prestigio.

Altri importanti mecenati, nella Campi tra sei e settecento, furono la nobildonna Cecilia Capece Minutolo, moglie di Giovanni II Enriquez e il figlio, cardinale Enrico, che continuarono l’opera culturale e artistica intrapresa dai Maremonti e proseguita con i Paladini, in particolare fornendo di sontuosi apparati la chiesa maggiore e gli istituti religiosi e culturali presenti in città, sostenuti fortemente dai marchesi. In questo periodo anche altre famiglie nobili della città, Magi, Maddalo, Perrone-Gallelli, Tornatola, contribuirono, al fermento esistente a Campi, con finanziamenti e committenze e la costruzione di nuovi palazzi cittadini e di ville suburbane.

Teresa, unica erede Enriquez, sposò Giovanni Filomarino, ma alla sua morte il marchesato si costituì in Comune ed entrò a far parte del regno borbonico, fino all'arrivo di Garibaldi. Campi fu sede di una significativa attività antiborbonica e di sostegno a Napoleone Bonaparte, che scatenò, con il ritorno a Napoli di Ferdinando IV di Borbone, una dura politica di repressione da parte della corona. Si rimisero in funzione le antiche forche di via Taranto, nella località ancora oggi detta "Le Furche".

Nel 1788 con un decreto, il re Ferdinando IV stabilì che fossero fissati i prezzi dei cereali e del vino a Campi, dove già dal 1747, sempre per volontà del sovrano, si teneva un'importante fiera dei cereali e del bestiame. Lo stemma di Campi raffigura un covone, simbolo di quella fertilità e quell'abbondanza di grano che ne hanno fatto Il granaio di Terra d'Otranto.

La storia medievale e moderna di Campi hanno inciso poi sulla storia degli ultimi decenni nella città, confermando sempre il suo spirito e il suo vigore, nonostante le brutte vicende che l'hanno resa, negli anni ottanta e novanta, una delle "capitali" della Sacra Corona Unita in Puglia.

Da Campi e dal suo fertile humus culturale sono usciti un genio del teatro contemporaneo, Carmelo Bene, che nel 1995 ricevette le chiavi della sua città e Roberto Cappello, uno dei più affermati pianisti italiani in Europa.

Nel settembre del 1998 il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, con apposito decreto concesse al Comune di Campi Salentina il titolo di Città “…per il ruolo che Campi ha sempre svolto nel corso della storia, per il ruolo che oggi svolge nei confronti del circondario, per la concentrazione di tutti gli uffici e gli enti, per la storia, per la sua cultura”.

Ancora oggi Campi continua ad esprimere, nell’antico assetto urbano e nelle realtà che furono e che sono, la vivacità socio-culturale presente in essa da secoli.

DA VEDERE
Piazza Libertà e il centro storico di Campi con assetto urbano “a vicoli e corti” (tra XIII e XX secolo)

COSTRUZIONI ED EDIFICI STORICI
Megaliti: menhir “Candido” e menhir “Sperti”, situati poco fuori città
Pietra tombale di Millanoa, sacerdotessa di Afrodite, con epigrafe messapica (IV-III secolo a.C.), conservata in Collezione Calabrese
Testa di Afrodite di età messapico-romana, conservata in Collezione Calabrese
Tratto di strada messapico-romana, situato poco fuori città

Castello Hohenstaufen, poi palazzo baronale Maremonti, ora palazzo marchesale Paladini-Enriquez (già XIII secolo, attuale: XVII secolo)
Complesso de “L’isola della cultura”: palazzo Leccisi (detto “Casa Calabrese-Prato”) ed Ex Convento di Sant’Anna (tra XV e XVII secolo)
Cine-Teatro Excelsior (XX secolo)
Altri palazzi e complessi:
Palazzi: Bari, Calabrese, Catarozzolo, Maddalo, Magi (tra XVII e XVIII secolo)
Case gentilizie e case a corte del centro storico
Masserie fortificate: Candido, Pezzuti, Sirsi “grande”, Timuerra (tra XV e XVIII secolo)
Ex complesso conventuale di Sant'Elia, grangia basiliana (già XII secolo, attuale: XVI secolo): sito nel territorio dei comuni di Campi, Squinzano e Trepuzzi
Ville e casine agresti della Valle della Cupa (tra XVIII e XIX secolo)

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, parrocchiale (XIV-XVIII secolo)[1]
Chiesa dello Spirito Santo, ora Santuario San Pompilio col complesso conventuale dei padri scolopi (XVII secolo)[2]
Chiesa di Santa Maria del Carmine, ora chiesa del complesso conventuale dei padri cappuccini (XVI secolo)
Chiesa di San Giuseppe Patriarca (XV-XVII secolo)
Chiesa di Sant'Oronzo (XVII secolo)
Chiesa dell’Assunta (XVII secolo)
Chiesa di Sant’Antonio da Padova (XVII secolo)
Chiesa di San Leonardo (XVII secolo)
Chiesa di San Rocco (XVII secolo)
Chiesa di Santa Filomena (XVII secolo)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (già XV secolo)
Chiesa dei Sacri Cuori (XVII secolo)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli (XV secolo)
Chiesa di San Francesco d’Assisi (XVII secolo)
Chiesa di Santo Stefano (già XVII secolo)
Chiesa della Madonna del Bosco (XVI secolo)
Madonna dell’Alto, chiesa bizantina (XII secolo, con rimaneggiamenti nel XVII secolo)
Edicola votiva Perrone-Gallelli: affresco della Madonna col Bambino e Angeli (XVI secolo)
Altre chiese e conventi:
Chiesa della Madonna del Buon Consiglio (XIX secolo)
Chiesa di Sant’Antonio da Padova Fuori le Mura (XIX secolo)
Mamma Bella, chiesa e complesso conventuale delle suore calasanziane (XX secolo)

MUSEI E BIBLIOTECHE
Museo Pompiliano, complesso conventuale dei padri scolopi: comprende la cella, in cui visse San Pompilio Maria Pirrotti, e la collezione, che conserva cimeli appartenuti al santo e opere d'arte dal XVIII al XXI secolo che lo ricordano, ex voto, reliquiari e arredi liturgici del tesoro della chiesa dello Spirito Santo.
Quadreria e tesoro di Santa Maria delle Grazie: preziosi dipinti e arredi, tra XII e XIX secolo, conservati nella chiesa collegiata
Collezione e appartamenti del palazzo marchesale Paladini-Enriquez: palazzo privato con preziosi arredi e suppellettili e decorazioni parietali (non fruibile)
Collezione Calabrese, palazzo Calabrese: collezione privata che conserva beni archeologici, artistici, archivistici e librari di gran pregio
Biblioteca Calasanziana, complesso conventuale dei padri scolopi: fu costituita nel 1633 come supporto per l'attività didattica della scuola, fondata nel 1628 e, unitamente all'Archivio Storico, come strumento culturale della casa scolopica. Il suo patrimonio bibliografico e documentario è stimabile in circa ventimila volumi; il fondo antico consta di tredicimila esemplari, incunaboli, cinquecentine, testi del seicento e del settecento e una rilevante presenza di manoscritti pergamenacei risalenti al XII-XIII secolo. La biblioteca è dotata di una sala di consultazione, di un'emeroteca e di un deposito, è provvista di materiale informatico e multimediale e di postazioni internet.

MANIFESTAZIONI
2° Mostra mercato della nautica e delle attrezzature da pesca (marzo-aprile)
Campi in Fiore, rassegna di addobbi floreali nel centro storico (maggio-giugno)
Campi Estate Sport, eventi sportivi al parco comunale (luglio-settembre)
Campi Festival Estate, rassegna estiva di spettacoli e Notti Bianche del gusto (agosto-settembre)
Artigianarte, salone dell'artigianato locale (ottobre, edizione n° 16)
Oinosofia, esposizione di vini pregiati (ottobre, edizione n° 8)
3° Mostra dell'antiquariato (ottobre)
Campi in Moto di Ieri, mostra scambio di moto d’epoca (ottobre, edizione n° 16)
Città del libro, rassegna nazionale degli autori e degli editori (novembre, edizione n° 14)
Festa del Santissimo Crocifisso (prima domenica di maggio)
Festa di San Pompilio (14-15 luglio)
Festa del patrono Sant'Oronzo (31 agosto-1 settembre)
Festa della compatrona Santa Maria Della Mercede (terza domenica di ottobre, sabato precedente e lunedì seguente)
Fiera della Madonna Della Mercede (terza domenica di ottobre e lunedì seguente, edizione n° 211)
Processioni della tradizione: Venerdì Santo (doppia fino al 2000), Corpus Domini e doppio trasporto della Madonna Della Mercede
Festeggiamenti religiosi "minori": San Biagio, San Francesco d'Assisi, San Pio da Pietrelcina, Sant'Antonio da Padova, Santa Rita, Madonna del Carmelo, Madonna del Buon Consiglio, Madonna Assunta, Madonna del Bosco e San Sebastiano.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI LECCE - LE
ISTITUTO MARCELLINE - LECCE - LE
LICEO CLASSICO GIOVANNI PAOLO II - LECCE - LE
CUPERTINUM - ANTICA CANTINA DEL SALENTO - COPERTINO - LE