Bitritto
è un comune della provincia di Bari. Situato
sulle ultime propaggini della murgia barese, a dodici
chilometri circa dal mare, a sud-ovest della città.
Collegato al capoluogo da un'ampia superstrada, il
paese è noto per la coltivazione dell'olivo
e della vite. Nel territorio comunale, di dimensioni
esigue per la presenza di comuni molto vicini, non
sono presenti corsi d'acqua. Non ci sono linee di
trasporto pubblico urbano, date le dimensioni ridotte
dell'abitato. La costruzione di una linea ferroviaria
(c.d. Metropolitana di superficie) per collegare il
paese con la stazione centrale di Bari, passando attraverso
alcuni quartieri periferici della città, avrebbe
dovuto essere completata entro il 2000 ma è
attualmente ferma. Il progetto non è stato
comunque abbandonato e le amministrazioni locali vorrebbero
portarlo a termine. Il trasporto pubblico extraurbano
da e verso Bari e altri paesi dell'entroterra è
comunque assicurato con regolarità attraverso
linee di autobus (Bari- Santeramo, Bari- Acquaviva,
Bitritto-Modugno e Bitritto-Bitetto). Il paese si
è dotato da alcuni anni di una tangenziale
per limitare il traffico in quanto comune più
prossimo alla città sulla strada per Sannicandro
di Bari, Cassano delle Murge e Altamura.
ETIMOLOGIA
E CENNI STORICI
Deriva da Vitricto o Bitrictum dal latino veteretum,
ossia sodaglia (terreno sassoso e incolto). Oppure
il nome del borgo medievale (un locus bitrictum o
vetrictum trovasi citato già dall'XI secolo)
forse alludeva ad una distruzione plurima ( lat. "bis-tritum",
cioè "distrutto due volte", oppure,
tesi più accreditata, alla presenza di due
torri (attualmente ne resta una soltanto). A lungo
soggetto a signorie e vassallaggi, divenne comune
indipendente in epoca napoleonica con l'arrivo dei
Sanfedisti nel Regno di Napoli.
DA
VEDERE
Castello Normanno-Svevo, Casa-torre, Colleggiata Sant'Angelo,
Chiesa Matrice Maria Santissima di Costantinopoli,
Chiesa di Sant'Antonio da Padova nel centro strorico
("la terr"), Chiesa di Santa Caterina nel
rione "borgo", Cappella della Madonna di
Loreto e Cappella San Pietro in via Carlo Alberto
già via Pagano che si collegava alla mulis
vectabilis via per Peucetios citata da Strabone, le
Cappelle rurali del '600 sulla via di Sannicandro
Madonna del Piano e del Serto e la Rettorie del '900
dedicate a San Luigi Gonzaga e San Rocco. Suggestiva
la visita del borgo antico nelle ore serali.
MANIFESTAZIONI
Paese di forte emigrazione in passato, la festa patronale
(primo martedì di marzo) rappresenta per molte
famiglie un'occasione di riunione.