Avetrana
Puglia

Avetrana è un comune della Provincia di Taranto, in Puglia. Situato nel Salento, ha una posizione particolare: è al confine delle tre province salentine (di Taranto, di Brindisi e di Lecce) nel cuore culturale di tale subregione. Ciò si evince soprattutto dal dialetto peculiare del comune, a tratti simile al leccese, con una forte impronta brindisina e con alcune influenze del tarantino. Recentemente si è sviluppato il settore turistico, sfruttando la vicinanza alla costa, distante 5 km, con un'offerta di strutture ricettive di tipo agrituristico o Bed & Breakfast.

ETIMOLOGIA
Documentato con il nome di Veterana, è inteso come (terra) veterana (terreno incolto). Potrebbe anche derivare dal nome latino di persona Veturius.

DA VEDERE
"Torrione, resti di un castello di poco probabili origini normanne (1050-1070, durante la conquista normanna della Puglia), ma attestato con sicurezza solo a partire dal XIV secolo.
Chiesa Madre", ricostruita tra il 1743 ed il 1756, dopo che un più antico edificio con pianta absidata (del XV-XVI secolo) era stato distrutto dal terremoto di Nardò.
Palazzo Imperiali, il cui primo nucleo venne edificato dai Pagano e fu ampliato in seguito dagli Albrizzi: questa parte più antica si affaccia su largo Cavallerizza e presenta uno stemma gentilizio su uno degli accessi. La famiglia Imperiali aggiunse l'ala orientale nel XVIII secolo, più sontuosa.
Nel territorio esistono grotte di natura carsica e alcuni resti archeologici.
In corrispondenza della "masseria della Marina" sono stati rinvenuti i resti di un villaggio e di un'area sepolcrale risalenti al Neolitico antico (VI millennio a.C. Il sito è stato indagato dalla Soprintendenza archeologica della Puglia e dal dipartimento di beni culturali dell'Università degli Studi di Lecce. Una mostra archeologica permanente è allestita dal 2003 nella casamatta del Torrione medioevale, mentre dal 2006 è stato alletito un percorso per rendere fruibile l'area di scavo.
Le "grotte di San Martino", situata a sud dell'abitato, lungo la strada provinciale verso Torre Colimena, presentano tracce di frequentazione dal Neolitico antico all'epoca romana.
Nella località di San Francesco sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana.
I casali di Santa Maria e di Modunato presentano tracce di frequentazione risalenti all'epoca bizantina.
Infine nella località "La Crava" è in corso di studio da parte dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza" un giacimento fossilifero.

MANIFESTAZIONI
17 gennaio il "Falò di Sant'Antonio abate" e la benedizione degli animali domestici.
19 marzo la "Tria di San Giuseppe, in cui si organizzano le tavolate nella piazza principale, offrendo agli avventori il piatto tipico della festa, la "tria" (tagliatelle fatte in casa) con il pesce.
25 aprile Passeggiata Ecologica
28 e 29 aprile festa patronale in onore di San Biagio.

URMO BELSITO
Urmo Belsito (o semplicemente l'Urmo) è una località sita tra Avetrana (da cui dista 4 km.) ed il mare (da cui dista circa 2 km). Suggetivo il panorama che si può ammirare che spazia su un pezzo di specchio di mare e di costa tra Gallipoli e Maruggio. Il villaggio, in cui si trovano strutture come un campo sportivo e una chiesa all'aperto, è abitato prevalentemente in estate.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il suo territorio era già abitato durante il Neolitico, infatti sulla via Tarantina in località Masseria della Marina, a sud dell'abitato, sono venuti alla luce tracce di un villaggio preistorico capannicolo del VI millennio a.C. Altro luogo frequentato nel neolitico sono le grotte nel Canale di San Martino, i cui reperti sono custoditi nel Museo nazionale di Taranto. Importanti ritrovamenti nel XIX secolo relativi a numerose armi dell'età del bronzo in zona Strazzati-Sinfarosa, a nord del paese. Nei pressi del più antico tracciato della via Traiana (detta anche via Sallentina), in località di San Francesco sono stati rinvenuti i resti di una villa rustica romana. Numerosi erano poi i casali, piccoli insediamenti dapprima messapici, poi romani ed infine medievali abbandonati a seguito delle incursioni saracene. Il paese attuale sorge sul secondo tracciato (tardo impero) dell'importante arteria stradale che in epoca messapica prima e successivamente in quella romana collegava Taranto, Manduria, Nardò, Leuca e Otranto: La "Via Traiana Messapica", detta anche da alcuni storici "via Sallentina". Una traccia di epoca romana, probabilmente del primo secolo, è il "canale romano" ("fratello" dell'omonimo canale di Manduria). È un canale lungo circa due chilometri, largo tre metri e profondo un paio, perfettamente diritto in direzione nord-sud, si trova a est del paese e faceva defluire le acque pluviali nel canale naturale di San Martino. Oggi il tratto nord è stato quasi del tutto cancellato dalle cave di estrazione di conci di tufo, invece a sud, nonostante in parte affogato da pietrisco è tutt'ora evidente. Attraversa la strada di Nardò e in quel tratto è denominato "Ponte Rescio" (dalla omonima vicina masseria). Con il nome di "Vetrana" fu feudo di diverse famiglie durante la tirannide feudale. Nel 1481 passò alla signoria dei Pagano, come dote di Colella o Ippolita, figlia di Francesco Montefuscoli, sposa a Galeotto Pagano. Sotto i Pagano si iniziò la costruzione della nuova chiesa matrice (prima chiesa) e delle mura, di cui oggi rimangono visibili solo pochi resti. Durante la signoria dei Pagano il territorio fu teatro di alcuni scontri: presso il casale di San Giuliano (probabilmente l'odierna "masseria San Paolo"), truppe imperiali di Carlo V furono sconfitte da un contingente francese. Nel 1547 pirati turchi sbarcarono presso Torre Columena. Nel 1587 Avetrana fu venduta da Carlo Pagano a Giovanni Antonio Albrizi, che diventò il signore di Avetrana. Il castello nel 1644 era in proprietà del vescovo Geronimo di Martino e nel 1656 passò ai Romano e successivamente, divenne proprietà di Michele Imperiale, marchese di Oria e principe di Francavilla. Nel 1782, estintasi la famiglia Imperiale, Avetrana passò al fisco regio e da questo venduta a Massenzio Filo, rimanendo in proprietà della famiglia fino all'abolizione della feudalità nel 1806. Rimasero di proprietà della famiglia fino agli inizi del Novecento diversi possedimenti, tra cui il palazzo, in seguito ceduti al loro amministratore e frazionati in numerose proprietà. Nel 1929 una rivolta contadina fu duramente repressa dal regime fascista. All'inizio degli anni ottanta Avetrana fu sede di manifestazioni del movimento antinucleare, in opposizione alla volontà, manifestata da parte della regione Puglia e del governo nazionale, di impiantare una centrale elettronucleare nel territorio avetranese. Volontà troncata dal Referendum Popolare che sancì l'abbandono della tecnologia nucleare per la produzione di corrente elettrica in Italia.

RIEPILOGO EDIFICI STORICI
Palazzo degli Imperiali

RIEPILOGO EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa Matrice di San Giovanni Battista
Chiesa del Casale di Santa Maria della Vetrana.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.117 (M 3.431, F 3.686)
Densità per Kmq: 97,1

CAP 74020
Prefisso Telefonico 099
Codice Istat 073001
Codice Catastale A514

Denominazione Abitanti avetranesi
Santo Patrono San Biagio
Festa Patronale 29 aprile


Comuni Confinanti
A est: Salice Salentino (LE), San Pancrazio Salentino (BR); a nord: Erchie (BR); a ovest e sud: Manduria.

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COLIMENA TONNO ALLìOLIO D'OLIVA - AVETRANA - TA
BEST COFFEE Srl - TARANTO
CASEIFICIO FRAGNELLI - MARTINA FRANCA - TA