Viguzzolo
è un comune della Provincia di Alessandria
situato sulla destra del torrente Grue, nella pianura
in prossimità della sua confluenza nello
Scrivia.
PARROCCHIALE
DELL'ASSUNTA
La parrocchiale dell'Assunta è un ampliamento
(1598-1603) dell'oratorio di san Bartolomeo. La
facciata barocca presenta un portale con timpano
spezzato; l'interno a tre navate conserva un altar
maggiore proveniente dalla chiesa di san Marziano
in Tortona. È presente anche un oratorio
con un gruppo di animatori e di educatori che impegna
i bambini e i giovani a compiere un cammino di crescita
cristiana, con l'aiuto di Suore della Carità
a servizio della comunità, che sono d'esempio
e di guida per la formazione giovanile.
MONASTERO
DELL'ANNUNZIATA
Il Monastero dell'Annunziata risale al XV secolo;
ospitò monache dell'ordine e della regola
di Sant'Agostino secolo]], fu soppresso nel 1770
da papa Clemente XIV. Oggi è sede municipale,
delle scuole e della biblioteca civica.
PIEVE
DI SANTA MARIA
La pieve di Santa Maria è il monumento più
importante di Viguzzolo. Costruzione romanica semplice,
a tre navate, con tre absidi semicircolari e tetto
a doppio spiovente. La facciata, decorata da archetti
pensili divisi irregolarmente da lesene, presenta
una porta ad arco a tutto sesto, e un occhio circolare,
probabilmente costruito, come il piccolo campanile
a vela, in epoca successiva. All'interno le navate
sono divise in quattro campate di pilastri di forma
quadrangolare con semicolonne addossate e contrapposte.
Nella navata di destra si apre l'accesso alla cripta
costituita da tre piccole navate scandite da colonnine
e capitellini di pietra che reggono volte a crociera.
La pieve è di proprietà del Comune
di Viguzzolo ed è di norma chiusa al pubblico.
CENNI
STORICI
Già citato in documenti del IX secolo, fu
libero comune e nel 1278 ottenne la cittadinanza
tortonese. Entrò con Tortona nei possedimenti
viscontei. Con l'avvento degli Sforza, fu costretto
a pubblica sottomissione, sotto la minaccia di distruzione.
Concesso in feudo ai Fogliani di Piacenza nel 1468,
restò a questa la famiglia anche dopo il
passaggio ai Savoia.