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Alessandria
è un comune del Piemonte, il terzo della regione
per popolazione dopo Torino e Novara; è capoluogo
dell'omonima provincia. Sorge nella pianura alluvionale
formata dai fiumi Tanaro e Bormida, in prossimità
del loro punto di confluenza. Grazie alla sua posizione
al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la città
costituisce un importante nodo autostradale e ferroviario
con scalo di smistamento di testa, situato nel sud-ovest
della stazione viaggiatori. È servita dall'Autostrada
A21 e dall'Autostrada A26.
ETIMOLOGIA
Anticamente fu denominata Civitas Nova, Città
Nuova. Questo nome fu poi accompagnato da Alexandria,
in onore di papa Alessandro III che sosteneva la libertà
comunale. In alcuni documenti è documentata con
il nome di Rovereto, dal latino roburetum, luogo piantato
a roveri. Dal XII secolo in poi fu chiamata definitivamente
Alexandria, anche se in alcuni documenti del 1180 la
troviamo menzionata con il nome di Palea, in riferimento
al terreno paludoso e ricco di erbe.
MONUMENTI
Il centro della città è caratterizzato
dalla vastità di Piazza della Libertà,
piazza d'armi voluta da Napoleone e ottenuta mediante
la demolizione dell'antica cattedrale (1803), della
quale sono stati recentemente portati alla luce i
resti delle fondamenta. Al centro di essa sorge la
statua di Urbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato,
che sostituisce la fusione più antica di Giulio
Monteverde, demolita per ricavarne metallo nel 1943,
durante la seconda guerra mondiale. Ferruccio Pozzato
è stato amico e ammiratore di un altro grande
artista alessandrino: il pittore, incisore, grafico
pubblicitario, (per citare una parte delle attività
di questo personaggio dalle mille sfaccettature, FRANCO
SASSI. Vi si affacciano inoltre sullo spazio pubblico:
il Palazzo del Municipio o Palazzo Rosso (dal colore
della facciata, XVIII secolo) dotato di un particolare
orologio a tre quadranti (da notare sulla sommità
il galletto sottratto dagli alessandrini ai casalesi
nel 1225); Palazzo Ghilini, oggi sede della provincia
e della Prefettura, progettato da Benedetto Alfieri
nel 1733, di pregevoli forme barocche, considerato
il più bello e monumentale della città;
Palazzo delle poste (1939-1941) di stile schiettamente
razionalista, con un bel mosaico lungo 38 metri di
Gino Severini; Palazzo Cuttica di Cassine, futura
sede del Museo Civico.
Quasi
adiacente a piazza della Libertà è la
raccolta piazza del Duomo dove sorge la nuova cattedrale
neoclassica del (1810-1849) che conserva al suo interno
la statua lignea della Madonna della Salve; sul lato
sinistro della facciata spicca Gagliaudo che regge
una formaggetta lodigiana, scultura romana raffigurante
l'eroe alessandrino che secondo la leggenda si distinse
nel corso dell'assedio del Barbarossa. Da notare sul
fianco destro della Cattedrale l'altissimo e imponente
campanile di gusto eclettico, costruito a più
riprese fra l'ultimo decennio dell'Ottocento e il
1922; con i suoi 106 metri di altezza è il
secondo più alto d'Italia dopo il Torrazzo
di Cremona.
Altra
chiesa di notevole interesse è Santa Maria
di Castello (XV secolo), la più antica della
città, situata presso l'antico borgo Rovereto
e che fonde nella sua struttura stili di epoche diverse,
come quello tardo - romanico della costruzione con
il portale rinascimentale e, al suo interno, diverse
opere di epoche successive (il crocefisso, l'altare,
la fonte battesimale, la sacrestia); inoltre nei sotterranei,
da qualche tempo riaperti al pubblico, si possono
osservare i resti di 2 precedenti chiese. Nonostante
una fase di decadenza, negli ultimi anni sono stati
notevoli i lavori di ristrutturazione.
Altri
monumenti degni di nota sono: Palazzo Guasco situato
nella via omonima, dalla bella facciata barocco-piemontese,
oggi sede di Assessorati provinciali. In attesa di
restauro alcuni saloni del Palazzo che conservano
la struttura architettonica Settecentesca.
l'Arco di trionfo situato al termine di via Dante
fu eretto nel 1768 a ricordo della visita di Vittorio
Amedeo III e di Maria Ferdinanda di Spagna.
Sulla
sponda sinistra del Tanaro sorge la Cittadella, imponente
costruzione militare innalzata su progetto di Ignazio
Bertola, una delle principali al mondo per importanza.
La costruzione, voluta dai Savoia nel XVIII secolo,
comportò l'evacuazione e la demolizione dell'intero
quartiere di Borgoglio. Di proprietà del Demanio
Militare, è visitabile solo in rare occasioni:
è a pianta stellare, con sei baluardi attorniati
da fossati. Di notevole interesse architettonico-militare
il quartiere militare con gli edifici Settecenteschi
e Ottocenteschi.
Di
recente riapertura il Museo Civico nella nuova sede
di palazzo Cuttica, che conserva tra l'altro, due
arazzi fiamminghi di pregevole fattura, un interessante
polittico di Gandolfino da Roreto, i paramenti sacri
di papa Pio V e i corali destinati al convento di
Santa Croce di Bosco Marengo da lui stesso ordinati.
MANIFESTAZIONI
È l'appuntamento musicale dell'estate organizzato
dal Circolo Culturale "Il Ghilino", associazione
che da alcuni anni si occupa di promozione culturale
ed organizzazione di eventi e manifestazioni. Nel
1998 venne proposta la prima edizione di "Fraskettando",
evento musicale nato per rivitalizzare i sobborghi
della Fraschetta e per dare l'opportunità alle
giovani band emergenti di esibirsi su un palcoscenico;
ebbe un discreto successo e venne riproposto l'anno
successivo. Accantonato per alcuni anni per motivi
organizzativi, viene ora nuovamente riproposto con
un progetto più ambizioso e rivisto nei contenuti
e nell'immagine sotto forma di festival.
Un
evento come Fraskettando SkaBluesJazz Festival consente
di affrontare una tematica cruciale della musica contemporanea:
il ruolo dell'appartenenza ad una tradizione e il
suo codificarsi nei linguaggi odierni. Se riflettiamo
sulle attuali contaminazioni estetico-musicali, sull'impeto
multi stilistico spesso circoscritto nella terminologia
del cosiddetto crossover (da intendersi nel suo significato
puro, ossia nell'attraversamento degli stili), possiamo
rintracciare un continuum attitudinale-sonoro in seno
al progressivo (jazz, blues, ska, rock, psichedelia,
tracciati sinfonici e via dicendo). Non un caso quindi,
ma riflesso temporale di una necessità: quella
di rendere vitale, eclettica, totale, l'esperienza
artistica umana, al di là delle ottuse barriere
di genere. Fraskettando SkaBluesJazz Festival vuole
essere espressione concreta di questo processo in
corso con i suoi attori e colori. In fondo la musica
è come un dipinto dalle infinite e molteplici
sfaccettature, amante costantemente criptica e fuggevole
nella sua intima essenzialità.
Teatro
della manifestazione è stata, in passato, la
piazza principale di un piccolo sobborgo del comune
di Alessandria nella zona circoscrizionale Fraschetta:
San Giuliano Nuovo. Fraskettando SkaBluesJazz Festival
è ora ospitato all'interno della ex "Caserma
Sebastiano Valfrè" nel pieno centro di
Alessandria. Ecco alcuni artisti che hanno partecipato:
The Blues Brothers Band, Eddie Floyd, Taj Mahal, Mario
Biondi, Soft Machine, Mick Abrahams & Clive Bunker,
Rezophonic, Cristina Scabbia, Roy Paci & Aretuska,
Persiana Jones, Statuto, Trio bobo, Claudio Capurro,
Paolo Bonfanti.
Periodo:
primo fine settimana di luglio.
Fraskettando
SkaBluesJazz Festival sito web ufficiale
Motoraduno
internazionale
Motoraduno internazionale Madonnina dei Centauri,
in collaborazione con il comune di Castellazzo Bormida
Periodo:
seconda domenica di luglio.
Il
Salone del Biscotto Piemontese è la principale
manifestazione regionale del settore. La terza edizione
della rassegna ha avuto luogo, come nel 2006, presso
la ex "Caserma Leopoldo Valfrè di Bonzo".
L'evento è dedicato alla scoperta dei sapori
del Piemonte attraverso l'opera di grandi e piccoli
artigiani del settore. Presso gli stand del Salone
oltre cinquanta espositori hanno distribuito e offerto
assaggi ai visitatori. Nell'ambito della terza rassegna
dolciaria si sono susseguiti talk show dedicati ai
dolci piemontesi. Tra gli ospiti hanno partecipato
Iginio Massari, pasticcere e Paolo Massobrio, giornalista
enogastronomico. Il Salone è organizzato dalla
Provincia di Alessandria in collaborazione con la
Regione Piemonte, le Province di Cuneo, Novara, Torino,
Vercelli e il Comune di Alessandria.
Prima
edizione Novara 2005.
Seconda
edizione Alessandria 2006.
Terza
edizione Alessandria - 12, 13, 14 Ottobre 2007.
Alè
Chocolate
Manifestazione organizzata dal Comune di Alessandria
(Assessore al Commercio Manuela Ulandi) in collaborazione
con diversi Enti ed Associazioni, per promuovere e
rilanciare il cioccolato dell'industria dolciaria
e dell'artigianato locale. L'obiettivo della festa
è quello di interessare i visitatori e sviluppare
il settore ormai secolare per questa provincia. Eventi
collaterali di notevole interesse sono stati la mostra
di sculture di cioccolato presso il Palazzo Asperia
(della Camera di Commercio) e i massaggi al cioccolato,
eseguiti a scopo dimostrativo da personale esperto
e con la partecipazione di graziose modelle. Alè
Chocolate diventerà un appuntamento fisso annuale.
Prima edizione Ottobre 2007.
Il
Salotto del Mandrogno
Talk show nato nel 2002 che si realizza una volta
al mese presso il circolo culturale la Casetta. Massimo
Brusasco - giornalista - è, in questa occasione,
regista, presentatore e animatore di ogni spettacolo.
Ad ogni serata sono invitati 7-8 ospiti: politici,
attori, scrittori, giornalisti, cantanti e personaggi
bizzarri o gente che ha qualcosa da dire o che è
stata protagonista di avvenimenti insoliti. Il Salotto,
negli anni, è stato frequentato da attori come
Massimo Poggio e da noti cabarettisti di importanza
nazionale come Diego Parassole, Claudio Lauretta e
Daniele Ceva. Tra i musicisti, sono stati ospiti i
nomi più noti del panorama alessandrino, da
Al Rangone a Paolo e Matteo Tarantino, dal fisarmonicista
Paolo Bagnasco, a Ginetto Prandi, da Enrico Cremon
a Ricky Show. Sono stati ospitati artisti che hanno
avuto un discreto successo nel mondo del jazz, come
Gianni Coscia (ha fatto parte dell'orchestra di Gorni
Kramer) e importanti personaggi del mondo del cinema,
come Carlo Leva (scenografo del regista Sergio Leone).
Il Salotto del Mandrogno è un evento che racconta
Alessandria e gli alessandrini, che mette a nudo i
problemi sia locali che nazionali e tende ad esaltare
il dialetto, la cucina i personaggi e i prodotti locali.
L'ironia e la leggerezza animano lo spirito delle
serate. La stagione 2007-2008 del talk show ha avuto
una novità: incentivare la lettura e promuovere
la nuova biblioteca a disposizione del Circolo stesso.
Per stimolare la lettura ogni partecipante al talk
show - pubblico compreso - è invitato a portare
un libro. Chi desidera può poi scegliere tra
i volumi (che saranno a disposizione sotto forma di
prestito) uno o più titoli per la propria lettura.
Rievocazione
Storica della Battaglia di Marengo
Rievocazione della famosa Battaglia di Marengo vinta
da Napoleone a Spinetta il 14 giugno del 1800. Battaglioni
di austriaci, francesi e italiani, provenienti da
tutta Europa, tornano a fronteggiarsi in uno scontro
che sembra sospeso nel tempo. Manifestazioni, incontri
e mostre trovano spazio in città e al Castello
di Marengo. Periodo: prima metà di giugno.
Lobbi
E'
una frazione che si trova ad est del capoluogo
sulla riva destra del Tanaro e confina col
territorio di Piovera. Il borgo sorge ad un'altitudine
di m 90 s.l.m. sul declino della Fraschetta
verso il Po ad una distanza di 11,27 km dal
comune di Alessandria. Lobbi comprende il
centro del paese raggruppato intorno alla
chiesa parrocchiale, le frazioni di Cascinali
Pagella, Zerba, Filippona, Cascina Stampa
e la zona della Fonte. Le strade principali
sono: via Poggio, via Sabatini, via Passalacqua,
via Campora, via Sale , via Della Repubblica,
via Franchini, via Guazzone, via Pagella.
Le due piazze esistenti sono intitolate ad
A. Caretta e ad A. Franzini. Quest'ultima
è situata al centro del paese, di fronte
alla chiesa parrocchiale ed è costituita
da uno spiazzo alberato adibito a giochi per
bambini. Gli edifici adibiti ad abitazione
sono in genere a due piani e adiacenti fra
loro solo al centro paese. I muri delle case
sono ancora costituiti in prevalenza di terra
battuta. Erano in passato abitazioni di contadini
e pescatori, attività allora predominanti.
Da indagine condotta nel 1855 la popolazione
di Lobbi era di 1740 abitanti, mentre nei
censimenti del 1869 e 1901 gli abitanti erano
più di 2000. Nel 1911 si ebbe una diminuzione
a 1660 abitanti; già da tale periodo
si andava delineando una diminuzione progressiva
della popolazione fino ai giorni nostri. Attualmente
gli abitanti sono circa 600.
Etimologia
Da
varie interpretazioni, la più probabile,
per ricercare l'esatta etimologia del nome "Lobbi"
potrebbe essere la seguente: il radicale Laub
è parola tedesca che significa luogo
boscoso, da cui deriva "laubig" ossia
fogliuto, di bosco, con molte foglie. Secondo
un codice conservato nell'archivio di Aix ,
del 1025, una selva in quella località
fu chiamata "laubiera" , nome che
aveva ancora nel 1774. Poiché la zona
in cui sorse Lobbi un tempo era boscosa, si
potrebbe accettare l'ipotesi che il nome derivi
da laub o laubing il cui dittongo "lau"
nel tempo si sia trasformato in "lo"
dando origine ai nomi "lobium" , "lobia".
Filippona, frazione di Lobbi, deriva il suo
nome da Filippo Sforza il quale era solito portarsi
in quei paraggi a caccia nella grande boscaglia
ivi esistente. Dopo la sua morte, la popolazione
riconoscente ne assunse il nome intorno al 1493.
Cenni
storici
Lobbi, prima del 1550, era un aggregato di cascinali
sparsi e nel 1175, all'epoca della fondazione
di Alessandria, fece parte del contado di tale
città. Nel 1316 passò sotto il
dominio dei Visconti che governarono la zona
per circa 100 anni. In seguito, ai Visconti
subentrarono gli Sforza. Dagli annali di Alessandria
risulta che nel 1647 Lobbi e Castelceriolo furono
allagate dalle acque del Tanaro in quella ricordata
come la maggiore inondazione avvenuta dalla
fondazione di Alessandria. Nel 1734 Lobbi diventò
feudo del conte Stortiglioni. Nel 1854 la popolazione
lobbiese subì alcuni decessi a causa
del colera. Nel periodo della Resistenza una
brigata della divisione Marengo fece capo a
Lobbi.
La
Chiesa parrocchiale
Il primo accenno all'esistenza di una chiesa
a Lobbi si ha nel 1584 negli atti della visita
pastorale di quell'anno. Nella visita pastorale
del 1593 è indicata col titolo di "San
Bartolomei Lobiorum". Risale appunto a
quell'anno la presenza del primo sacerdote.
Nel periodo 1780-1800 la chiesa fu ampliata
ed assunse la struttura attuale. Si ebbe lo
spostamento della facciata, che fu rivolta a
est, mentre prima era orientata a nord ed era
ad un'unica navata. La chiesa fu in seguito
dotata di organo, come attesta la lettera di
Camillo Bianchi datata marzo 1880.
Casa
di riposo "Conte Giuseppe Guazzone di Passalacqua
e Don Angelo Campora"
Il conte Guazzone, originario di Lobbi, arricchitosi
in Argentina grazie alla coltivazione a grano
di estesi territori, pensò di fondare
una casa di riposo che potesse ospitare gli
anziani di Lobbi e paesi limitrofi. Tale progetto
fu attuato nel 1935 facendo costruire l'edificio,
tuttora esistente e perfettamente funzionante,
in via Poggio di fronte all'edificio scolastico.
La Casa di riposo può ospitare una quarantina
di persone.
Monumento
ai caduti
Per ricordare i caduti della Prima guerra mondiale,
venne eretto nel 1926, un monumento in piazza
Caretta, di fronte all'edificio scolastico.
Esso è costituito da una base marmorea,
sulla quale poggia una statua bronzea raffigurante
un fante che abbraccia la bandiera.
Fonte
termale
Col nome di "Fonte della salute" veniva
denominata una sorgente naturale di acqua solforosa
situata a nord dell'abitato. L'acqua aveva poteri
curativi, per questo molte persone dai paesi
vicini si recavano alla fonte per cura. Dopo
la seconda guerra mondiale la fonte richiedeva
lavori di ristrutturazione mai eseguiti per
cui perse la sua attrattiva e le acque non curate
debitamente, si dispersero. Attualmente resta
il rudere di caseggiato.
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CENNI
STORICI
La città nacque nella seconda metà del
XII secolo con il nome di Civitas Nova su un nucleo
urbano già esistente costituito dall'antico
borgo di Rovereto con l'aiuto dei feudi vicini di
Marengo, Borgoglio, Gamondio, Solero, Villa del Foro,
Oviglio e Quargnento, che intendevano ribellarsi degli
Aleramici, allora signori del Monferrato. In questo
le popolazioni furono supportate dai comuni della
Lega Lombarda, in contrasto con il marchesato del
Monferrato, principale alleato del Barbarossa. La
città fu fondata ufficialmente nel 1168 e in
quell'anno assunse il nome attuale in onore di Papa
Alessandro III, ampio sostenitore in quel periodo
delle azioni della Lega Lombarda contro il Sacro Romano
Impero. Il 29 ottobre 1174 Alessandria, che contava
circa 8.000 abitanti, subì un attacco delle
forze imperiali che avevano già espugnato nei
mesi precedenti Susa ed Asti che però rimasero
bloccate di fronte al fossato che circondava la città:
cominciò così un lungo assedio che terminò
il 12 aprile 1175, Venerdì Santo, con la resa
degli uomini del Barbarossa, attaccati e colti impreparati
dagli alessandrini mentre erano intenti a scavare
un tunnel per fare irruzione all'interno della città;
una tradizione vuole invece, che a salvare la città
fosse stato uno stratagemma ideato dall'anziano Gagliaudo.
Nel 1183 dopo la Pace di Costanza e su ordine dell'Impero,
la città assunse il nome di Cesarea mantenendolo
però per un breve periodo. Nel 1198 divenne
libero comune. Fu intorno al 1220 che Francesco d'Assisi,
diretto in Francia, si fermò nei pressi di
Alessandria dove ammaestrò una lupa che terrorizzava
la popolazione: un bassorilievo che ritrae questo
episodio è conservato ancora oggi all'interno
della Cattedrale. Per oltre due secoli Alessandria
mantenne la condizione di libero comune entrando in
conflitto con le vicine Casale, che era ancora parte
del Marchesato del Monferrato, con Asti e con Pavia,
le quali temevano una sua possibile espansione. Alessandria
era ottimamente fortificata: per i suoi tetti e per
le sue robuste mura, costruiti con semplice paglia
e fango, fu a lungo conosciuta nel Nord-Italia come
Alessandria della Paglia. Finì poi per allearsi
con Vercelli e soprattutto, con Milano, alla quale
legò nei secoli successivi le sue sorti. Nel
1215 le tre città attaccarono e distrussero
Casale Anche Alessandria, città tradizionalmente
militare, conobbe il Monachesimo: ebbe particolare
rilevanza il Movimento degli Umiliati, Ordine riconosciuto
proprio da Papa Alessandro III, che introdusse in
città nuove tecniche per la lavorazione dei
tessuti e in particolare, della lana. Nel 1316 le
famiglie guelfe e ghibelline, preoccupate dalle continue
lotte contro il Monferrato ed Asti, scelsero di mettere
la città sotto la protezione dei Visconti che,
nel 1348 la inglobarono tra i propri territori. Successivamente
Alessandria appoggiò i Visconti nella guerra
contro la Francia ed entrò a far parte del
Ducato di Milano sotto il dominio di Gian Galeazzo.
Alla morte di quest'ultimo nel 1402, il Ducato fu
attaccato dai casalesi di Facino Cane che conquistò
dunque Alessandria nel 1404. La città e il
Ducato comunque ritornarono ai Visconti quando la
vedova di quest'ultimo, Beatrice di Tenda, sposò
Filippo Maria. Successivamente la città seguì
le sorti del Ducato di Milano, passando agli Sforza
a metà del XV secolo; in questo periodo cadde
dapprima più volte vittima delle invasioni
dei francesi e dal 1535 cadde sotto il dominio spagnolo
e vi rimase per tutto il XVII secolo, diventando un
importante nodo commerciale tra Genova e la Lombardia.
Nel 1707 fu conquistata dal Principe Eugenio, finendo
così, dopo i trattati di Utrecht del 1713,
nelle mani di Savoia, sotto il Piemonte: Vittorio
Amedeo II, considerata la posizione strategica della
città, ne riorganizzò la vita politica,
istituendo il ruolo del Governatore, e le strutture
militari, per aggiornarle agli ultimi sviluppi della
fortificazione alla moderna, costruendovi una enorme
Cittadella che causò l'abbandono e la distruzione
di un intero sobborgo della città, Bergolium
(Bogoglio). In questo periodo il numero dei cittadini
salì a circa 15.000 unità. Alla morte
di Vittorio Amedeo II nel 1730, gli successe Carlo
Emanuele III che rinsaldò la lega con l'Inghilterra
e con l'Austria. Egli attaccò i Borboni di
Spagna, di Francia e di Napoli ma senza fortuna. Infatti
costoro, arrivando nella pianura fra San Giuliano
ed Alessandria, s'impossessarono di Serravalle Libarna
e di Tortona e sbaragliarono i Piemontesi presso Bassignana
sospingendoli fino a San Salvatore e a Valenza e li
tennero fermi a Crescentino. Nel 1746, dopo eroici
sforzi compiuti dall truppe di Carlo Emanuele, i nemici
furono snidati e allontanati e il Piemonte, tranne
Valenza e Tortona, ritornarono ai Savoia. Alla fine
del secolo l'intero Piemonte fu colpito dalle battaglie
conseguenti alle mire espansionistiche di Napoleone
Bonaparte e se già dopo l'armistizio di Cherasco
l'influenza dell'imperatore corso era tangibile, nel
1802, dopo la battaglia di Marengo (vinta dalle truppe
transalpine), Alessandria fu ufficialmente annessa
alla Francia assieme a tutta la regione, diventando
capoluogo del Dipartimento di Marengo. Successivamente,
nel 1814, la città venne conquistata dagli
austriaci e il 30 maggio di quello stesso anno, dopo
i trattati di Parigi, entrò a far parte del
Regno di Sardegna in quanto fu restituita ai Savoia.
Tutte le successive dominazioni si presero cura soprattutto
della Cittadella, ingrandendone le opere esterne.
Durante il Risorgimento, Alessandria fu un importante
centro liberale e fu proprio dalla città piemontese
che partirono i moti del marzo 1821 con Santorre di
Santarosa, ufficiale di stanza nella cittadella di
Alessandria; per questo, diversi cittadini che avevano
aderito alla Giovine Italia vennero sottoposti a processi
sommari e condannati per cospirazione: ne rimase vittima
anche il patriota Andrea Vochieri, nel 1833. Nell'ottobre
1859 fu scelta come capoluogo di una delle prime quattro
province piemontesi, per una fetta di territorio che
comprendeva anche l'astigiano. Il 25 luglio 1899 diventò
la prima città italiana capoluogo di provincia
ad essere governata da una Giunta a maggioranza socialista:
quel giorno venne infatti eletto sindaco della città
l'orologiaio Paolo Sacco. La nascita delle Ferrovie
e l'incremento dei commerci nel Nord-Italia, alla
fine dell'Ottocento trasformarono Alessandria in uno
dei punti nevralgici per il mercato italiano. Per
la sua posizione, al centro di Torino, Milano e Genova,
in questo periodo la città conobbe un grande
incremento demografico, che portò alla riurbanizzazione
e all'espansione del territorio cittadino, e un importante
sviluppo nell'industria, testimoniato dal successo
di aziende come l'industria di cosmetici Paglieri,
la Cicli Maino, soprattutto, la Borsalino, la cui
produzione di caratteristici cappelli in feltro diventò
famosa in tutto il mondo. Sotto il Fascismo Alessandria
mantenne la sua importanza; negli anni trenta furono
eretti importanti edifici pubblici opere architettoniche,
come il Dispensario Antiturbercolare, progettato da
Ignazio Gardella e il Palazzo delle Poste, decorato
dai mosaici di Gino Severini. Nel corso della seconda
guerra mondiale, la città subì ripetuti
e pesanti bombardamenti aerei: il 30 aprile 1944 le
bombe colpirono il quartiere popolare Cristo, facendo
239 morti e centinaia di feriti, distruggendo il Teatro
Municipale; nelle notti d'estate, poi, nacque il mito
di "Pippo", un aereo utilizzato per la ricognizione,
il cui rumore assordante terrorizzava il Nord Italia.
A giugno furono distrutti i ponti sul Tanaro e sulla
Bormida. Un altro bombardamento, il 5 aprile 1945,
fece 160 morti, tra i quali 40 bambini dell'asilo
infantile "Maria Ausiliatrice" di via Gagliaudo.
A causa dei bombardamenti aerei morirono più
di 500 cittadini, circa l'un per cento della popolazione:
i tedeschi si arresero il 29 aprile; Tra il 1943 e
il 1944, 27 ebrei alessandrini furono arrestati ad
opera della Repubblica Sociale Italiana e trasferiti
nel campo di concentramento di Fossoli. La Sinagoga
di Alessandria fu saccheggiata e parzialmente distrutta
dai fascisti nel dicembre del 1943. Nel
dopoguerra Alessandria seguì le sorti del Nord-Italia,
conoscendo inizialmente quello sviluppo e quella forma
di benessere che si diffuse nel Settentrione nel corso
degli anni sessanta con il boom economico, conoscendo
anche l'immigrazione della gente proveniente dalle
regioni del Sud e arrivando a superare i 100.000 abitanti
nel 1970. E' nel dopoguerra, che sul piano commerciale,
si fa sentire la presenza forte del grafico pubblicitario
FRANCO SASSI, che dà una sua nota di cultura
alla nascente pubblicità. Franco SASSI nasce
ad Alessandria nel 1912 e vi muore nel 1993. Nel 2006,
il Comune gli dedica una mostra a Palazzo Cuttica,
imperniata proprio sull'argomento, sue opere commerciali
sono state acquisite anche dalla raccolta Bertarelli
di Milano. Successivamente, quando gli effetti del
boom economico rientrarono, Alessandria conobbe un
calo demografico. La città venne anche scossa
dai fatti di cronaca a sfondo politico che insanguinarono
l'Italia degli anni settanta: il 9 e il 10 maggio
1974, una rivolta interna al carcere si risolse tragicamente,
con 7 persone morte e 14 ferite: quest'episodio fu
ricordato come la "Strage di Alessandria".
Inoltre, fu in una cascina nei pressi della città
piemontese che si tennero le prime riunioni del gruppo
delle Brigate Rosse ed ebbe luogo il sequestro Gancia.
Il
6 novembre 1994 la città attirò l'attenzione
delle cronache nazionali a seguito di una violentissima
alluvione che la investì per buona parte sommergendo
ampie zone residenziali (specialmente i quartieri
Orti, Rovereto, Borgoglio, Borgo Cittadella, Astuti
e San Michele) e varie frazioni. L'alluvione, che
fu causata dallo straripamento del fiume Tanaro, provocò
anche la morte di undici persone oltre a danni ingentissimi
sia alle abitazioni private che alla struttura economica
cittadina. Nel
1998 diventò sede, assieme a Novara e Vercelli,
dell'Università degli studi del Piemonte Orientale
"Amedeo Avogadro".
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Popolazione
Residente 94.191 (M 44.897, F 49.294)
Densità per Kmq: 461,8
Superficie: 203,95 Kmq
CAP
15121-15122 (a seconda delle zone)
ex CAP (non valido) 15100
Prefisso Telefonico 0131
Codice Istat 006003
Codice Catastale A182
Denominazione
Abitanti alessandrini
Santo Patrono San Baudolino
Festa Patronale 10 novembre
Il
Comune di Alessandria fa parte di:
Regione Agraria n. 12 - Pianura di Alessandria
Associazione Città del Bio
Circuito Città d'Arte della Pianura Padana
Associazione Italiana Città Ciclabili
Rete dei Comuni Solidali: Comuni della Terra per
il Mondo (Recosol)
Località e Frazioni di Alessandria
quartieri: Borgo Cittadella, Borsalino, Galimberti,
Orti, Cristo, Norberto Rosa, Borgo Rovereto, Europa,
Pista Vecchia.;
sobborghi: San Michele, Valle San Bartolomeo,
Valmadonna, Cabanette, Cantalupo, Casalbagliano,
Villa del Foro, Cascinagrossa, Castelceriolo,
Litta Parodi, Lobbi, Mandrogne, San Giuliano Nuovo,
San Giuliano Vecchio, Spinetta Marengo;
frazioni: Astuti
Comuni Confinanti
Bosco Marengo, Castellazzo Bormida, Castelletto
Monferrato, Frugarolo, Montecastello, Oviglio,
Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Piovera, Quargnento,
Sale, San Salvatore Monferrato, Solero, Tortona,
Valenza.
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