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Venaria
Reale è un comune conurbato nell'area metropolitana
del capoluogo piemontese all'interno della provincia
di Torino. Inizialmente nota come Altessano (Autsan
in piemontese), nel XVI secolo si divise in Altessano
Superiore, che prese successivamente il nome di Venaria,
e Altessano Inferiore, a tutt'oggi noto come Altessano,
e frazione di Venaria. È l'unico comune piemontese,
oltre al capoluogo, a poter vantare sul proprio territorio
la presenza di due distinte residenze sabaude, la sei-settecentesca
Reggia di Venaria Reale e gli ottocenteschi Appartamenti
Reali di Borgo Castello, siti nel Parco regionale La
Mandria. Situata alla confluenza del Ceronda e del fiume
Stura di Lanzo ad una quota di 264 s.l.m. la città
di Venaria Reale è dal 1978 nota per essere sede
di uno dei sei parchi piemontesi che hanno costituito
il primo nucleo di parchi regionali istituiti in Italia.
Il Parco regionale La Mandria, unico ad appartenere
in gran parte al patrimonio della Regione Piemonte,
conserva al suo interno uno degli ultimi lembi di foresta
planiziale ancora esistenti. Tutela diverse specie di
animali allo stato brado e si occupa anche dell'allevamento
di razze di cavalli in via d'estinzione. È inoltre
un importante luogo di nidificazione degli uccelli di
passo. La città di Venaria presenta un clima
continentale, la sua vicinanza con le valli di Susa,
Lanzo e Ceronda fa sì che molto spesso arrivi
aria gelida e anche fenomeni di Föhn. Rispetto
alla città di Torino presenta sempre una temperatura
di 2° inferiore avendo molti spazi aperti. Mediante
autorizzazione del Ministero dell'Interno del Regno
d'Italia, in data 20 dicembre 1891, il comune di Venaria
Reale, venne autorizzato a fregiare il proprio stemma
civico con il gran collare dell'Ordine Supremo della
santissima Annunziata. E' Medaglia di bronzo al Merito
Civile con la seguente motivazione: «Importante
centro per la presenza di stabilimenti di produzione
bellica, nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, fu
sottoposto ad attacchi aerei che causarono vittime civili
e danni alle strutture industriali. Il popolo di Venaria
partecipò con un elevato numero di suoi cittadini
alla Resistenza ed offrì numerosi esempi di generoso
spirito di solidarietà in favore delle persone
bisognose, procurando loro cibo e vestiario.».
Per tutto il XX secolo l'economia locale era basata
principalmente su attività a carattere industriale
(metalmeccanica, chimica delle materie plastiche). In
particolare un forte sviluppo al Comune di Venaria Reale
venne dato dall'apertura dell'impianto della Snia Viscosa,
infatti l'afflusso di operai dal Piemonte diede un forte
impulso anche all'edilizia con la costruzione appunto
delle cosiddette "Case Snia". Dagli anni 80'
tuttavia, si assisté ad un forte declino dell'attività
industriale, fortunatamente per la città, questo
declino fu attenuato e ora più che mai superato
grazie alla restaurazione della Reggia di Venaria (con
contributi europei e statali) che ha permesso la formazione
di una fiorente industria turistica, basata soprattutto
sulle visite culturali e il loro indotto (pernottamenti,
ristorazione eccetera).
ETIMOLOGIA
Il luogo era chiamato Altessano Superiore e fu poi
acquistato dai Savoia e usato come riserva di caccia,
quindi gli fu attribuito il nome attuale riferendosi
al verbo latino venari, ossia cacciare con l'aggiunta
del suffisso -aria.
LA
REGGIA
La reggia di Venaria Reale è una delle maggiori
residenze sabaude in Piemonte. Probabilmente la più
grande per dimensioni. La reggia di Venarìa
fu progettata e costruita in pochi anni (1658 - 1679)
su progetto dell'architetto Amedeo di Castellamonte.
A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che
intendeva farne la base per le battute di caccia nella
brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua
latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare
dal termine reggia venatoria. L'insieme dei corpi
di fabbrica che costituiscono il complesso, enorme
se si considera l'estensione (80.000 m² di piano
calpestabile), include il parco ed il borgo storico
di Venaria, costruiti in modo da formare una sorta
di collare che rievoca direttamente la Santissima
Annunziata, simbolo della casa sabauda. Al borgo si
unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali
cittadini che vollero abitare nei dintorni della Reggia,
fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo
della provincia di Torino. La scelta del sito fu favorita
dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran
Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che
si estende per un centinaio di chilometri fino alle
montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità
del capoluogo. Il complesso è imponente: accedendo
dall'entrata principale si viene accolti nella corte
d'onore, nel centro della quale sorgeva una fontana
detta del cervo, la facciata principale in intonaco
con cornucopie conchiglie e frutti risulta sulla parte
destra come "sfregiata" da una cesura di
mattoni a vista che delimitano la parte seicentesca
da quella settecentesca, successiva all'intervento
del primo architetto di corte Amedeo di Castellamonte.
La parte sinistra del complesso presenta l'intervento
del secondo architetto di corte Michelangelo Garove
1699-1713 in sintesi la realizzazione di due torrioni
con tetti detti alla "Mansart" ricoperti
di Scandole, mattonelle pentagonali multicolori in
ceramica, uniti da una Gran Galleria erroneamente
indicata a metà del XX secolo, come quella
di Diana. Il pittore Giacomo Casella eseguì
col cognato Giovanni Andrea Casella la decorazione
pittorica della sala dei templi di Diana: Britomarte
consegna un tempio a Diana, degli anni 1660-1663.
Negli interni si trovavano stucchi, statue, dipinti,
(secondo il Castellamonte, oltre quattromila quadri),
realizzati da valenti artisti, tra cui Vittorio Amedeo
Cignaroli, Pietro Domenico Olivero e Bernardino Quadri.
Le decorazioni a stucco spesso sono dovute all'arte
dello stuccatore Pietro Somazzi, in ambienti trasformati
in epoca successiva, oppure in sale all'interno della
Reggia di Diana e nei vani di raccordo con il padiglione
eretto da Michelangelo Garove, dove si assiste ad
un vero e proprio trionfo di abilità esecutiva.
Nel 1718 nella Pietro Filippo Somazzi ottenne l'esecuzione
degli stucchi della galleria, attenendosi al disegno
dell'architetto Filippo Juvarra. A illustrare il complesso
della Reggia, esiste un modello estremamente accurato
realizzato da Carlo Costantini. I giardini della reggia
sono completamente spariti da quando i francesi di
Napoleone li trasformarono in piazza d'armi: un'opera
estremamente significativa del complesso si perse
per sempre. Rimasero i disegni d'epoca, che mostravano
lo splendido giardino all'italiana diviso in tre terrazze
collegate con scenografiche scalinate e architetture
(come la torre dell'orologio del primo cortile) che
le collegano: la fontana dell'Ercole, il teatro ad
emiciclo e i parterre. Solo di recente Venaria Reale
vede rinascere la sua ambientazione naturale, grazie
ai lavori che stanno interessando la struttura (scuderie,
Reggia di Diana, eccetera). Attualmente sono stati
resi fruibili al pubblico i settori già ultimati,
oltretutto danneggiati in parte dal violento nubifragio
del giugno 2007. Nel Parco Basso sono visibili alcune
opere di Giuseppe Penone, in netto contrasto con la
struttura barocca del complesso: tra esse, il tronco
di un cedro, alto dodici metri, dal quale escono i
fumi degli impianti delle centrali termiche della
palazzina. Appena terminata la costruzione dei giardini,
un tornado li ha rovinati rimandando così l'inaugurazione
a qualche giorno dopo.
DA
VEDERE INOLTRE...
Oltre al vecchio borgo costituiscono motivo di interesse
storico, artistico ed ambientale tutti le altre architetture
ed i giardini connesse al complesso sabaudo; segnatamente:
la Chiesa di Sant'Uberto realizzata dall'architetto
Filippo Juvarra
gli Appartamenti Reali di Borgo Castello nel Parco
regionale La Mandria.
Il Centro Storico di Venaria, tra il 1667 ed il 1690,
fu progettato da Amedeo di Castellamonte come scenografia
urbanistica che doveva, attraverso la "via Maestra"
o "Contrada Granda" (oggi via Mensa) sottolineare
prospetticamente l'ingresso alla Reggia e che doveva
congiungere idealmente il borgo produttivo, ricco
di botteghe artigiane disposte sotto i portici, con
la dimora nobiliare. La pianta del borgo doveva svilupparsi
in modo disegnare un Collare dell'Annunziata, massima
onorificenza della Casa Savoia, con la Piazza dell'Annunziata
posta in corrispondenza del medaglione. La piazza
costituisce un elegante esempio di architettura barocca:
essa si caratterizza per le esedre degli edifici a
portici al cui centro sono poste due alte colonne
sovrastate rispettivamente dalle statue dell' Annunziata
e dall' Angelo Annunziante. Essa è connotata
altresì, sul lato settentrionale, dalla presenza
della chiesa parrocchiale della Natività di
Maria Vergine alla quale, secondo il progetto originale,
doveva contrapporsi una seconda chiesa simmetrica
sul lato opposto della piazza. La chiesa fu edificata
nel 1664-71 e ristrutturata successivamente su progetto
di Benedetto Alfieri negli anni 1753-55. L'idea delle
"chiese gemelle" venne mantenuta attraverso
la costruzione dell'Ospedale civile che dà
sulla piazza attraverso una facciata simmetrica a
quella della parrocchiale. Il centro storico comprende
una gradevole vista sul torrente Ceronda.
MANIFESTAZIONI
Il comune di Venaria ospita all'interno della Reggia
numerose manifestazioni artistiche e culturali, come
mostre, concerti (soprattutto all'interno del festival
estivo "Venaria Real Music") e fiere. La
reggia ospita inoltre un importante centro restauri.
I
BORGHI
La Città di Venaria Reale ogni anno ricorda
i suoi borghi storici che la compongono durante il
Palio dei Borghi. I borghi storici sono: Centro Storico
(Borgo Antico) - La Mandria - Polo Nord - Siberia
- Trucco - Altessano - San Marchese - Porto - La Rigola
- San Giuseppe - Colomba - Savonera e Gallo.[4] Sono
da aggiungere poi i quartieri più recenti,
tra cui il Quartiere Praile (adiacente al Quartiere/Borgo
Gallo), Salvo D'Acquisto (anche detta Venaria Nuova),
Ponte Stura e Pre Parco (Madonnina Prima e Madonnina
Seconda). In conclusione ci sono i territori di Borgo
Castello, sul colle della città, e Regia Mandria,
per un totale di circa 20 borghi cittadini.
Inoltre Venaria Reale, come città, ha partecipato
e vinto in alcune edizioni, al Palio delle Borgate/
Palio dei Quartieri di Torino.
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Popolazione
Residente 33.698 (M 16.381, F 17.317)
Densità per Kmq: 1.660,8
Superficie: 20,29 Kmq
CAP
10078
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001292
Codice Catastale L727
Denominazione
Abitanti venariesi
Santo Patrono Sant'Eusebio Prete Romano e Confessore
Festa Patronale 14 agosto
Colori della Città arancio e verde
Il
Comune di Venaria Reale fa parte di:
Parco La Mandria e Riserve Valli di Lanzo
Comuni
Confinanti
Borgaro Torinese, Caselle Torinese, Collegno,
Druento, Robassomero, Torino
Il
comune è gemellato con
Vizille (Francia), dal 1961
Kribi (Camerun)
Castronovo di Sicilia (Palermo - Sicilia). |
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