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Varallo
(noto anche come "Varallo Sesia") è
un comune della provincia di Vercelli in Piemonte, situato
in Valsesia. È il comune più esteso della
provincia di Vercelli. Sorge lungo le rive della Sesia
ed è diviso in due parti dal torrente Mastallone,
suo affluente, che separa il centro storico, detto Varallo
Vecchio, dalle aree più recenti. Unisce attività
industriali e turistiche. È dominato dal Sacro
Monte di Varallo, uno dei maggiori luoghi di culto del
cattolicesimo del Piemonte, che attira annualmente migliaia
di turisti. Varallo si trova quasi allo sbocco della
Valsesia nella pianura vercellese alla confluenza del
Mastallone nella Sesia. Il territorio comunale culmina
a nord con la Massa del Turlo (1960 m), tocca la quota
minima sulla Sesia (398 m) al confine con Quarona e
risale, sulla sponda opposta del fiume, fino ai 1827
m del Castello di Gavala e ai 1631 m della Res, che
domina la cittadina da sud-ovest. Conta numerose frazioni:
Aniceti, Arboerio, Balangera, Barattina, Camasco, Cervarolo,
Crevola, Dovesio, Locarno, Morca, Morondo, Parone, Pianebelle,
Roccapietra, Scopelle, Valmaggia, alcune delle quali
in precedenza erano comuni autonomi.
ETIMOLOGIA
Le origini del toponimo sono incerte: alcuni studiosi
lo riconducono alla radice celtica bar (modificatosi
poi in var), intesa come luogo fortificato, vista
la posizione a difesa delle due valli Grande e Mastallone,
mentre Carlo Guido Mor ipotizza una derivazione da
Variarius, nel significato di zona aspra ed incolta;
altri ancora ne individuano l'origine dal nome della
popolazione celtica dei Veratri. Varal, ancora prima
Varade ovvero War-Ade, War (acqua) Ade (sacro). Varallo
anticamente aveva come porta il ponte sul Mastallone
quindi difesa dal Sicide (Sesia ovvero Sejs (Confine))
sulla destra e dal Mastallone sulla sinistra con la
naturale fortificazione alle spalle data dall'Unipiano.
La tribù insubre (Sicidi), di cui la Valsesia
faceva parte, indicava come sacre le unioni delle
acque: da qui War Ade (acque sacre) per l'unione del
Sicide con il Mastallone che lì aveva luogo.
Il più antico documento relativo a Varallo,
dove compare l'antica denominazione Varade, risale
al 10 giugno 1025: si tratta di un diploma con il
quale il re di Germania Corrado II, detto il Salico,
conferiva al vescovo Pietro di Novara alcuni beni
sequestrati ai fratelli Riccardo e Uberto dei conti
di Pombia, sostenitori di Arduino d'Ivrea, tra cui
la val d'Otro (alpe de Otro), il ponte di Varallo
(ponte de Varade) e Roccapietra (Roccam Huberti).
La stessa denominazione Varade compare anche in un
successivo diploma di Enrico IV del 13 aprile 1060.
In seguito però iniziò ad affermarsi
la denominazione Varale, che compare la prima volta
in un documento del 6 marzo 1083 con il quale il conte
Guido di Pombia donava alcuni beni di sua proprietà
situati in Valsesia all'abbazia di Cluny, tra i quali
un mulino che sorgeva "in loco ubi dicitur Varale";
questa denominazione, tanto nella forma Varale che
in quella villam Varallis, si diffuse definitivamente
durante il XII secolo.
MANIFESTAZIONI
Nel mese di luglio vi si svolge una grande manifestazione,
l'Alpàa, che raccoglie lungo le strade cittadine
stand rappresentativi di tutte le attività
economiche, sociali, culturali e turistiche dell'intera
vallata. Nell'occasione si tengono concerti, spettacoli
e mostre.
Il carnevale è una delle tradizioni più
sentite a Varallo. Le manifestazioni si svolgono tutti
gli anni dal giorno dell'Epifania (6 gennaio) al mercoledì
delle ceneri, primo giorno di Quaresima. Durante questo
periodo la città è governata dalla maschera
Marcantonio Carlavèe, re dei Dughi e dei Falchetti
(così si chiamano i varallesi durante questo
periodo). Accompagnato dalla maschera femminile (la
Cecca, eletta ogni anno tra le ragazze più
belle della città), Marcantonio porta gioia
e allegria nel corso di manifestazioni pubbliche,
balli, cene e iniziative per bambini, anziani e disabili.
Tra gli eventi più partecipati ci sono la Veggia
Pasquetta (celebrata sempre il 6 gennaio), il Ballo
della Cecca, la Carnevalàa n'tla stràa,
la Giubiaccia, la Raccolta della Legna e il Bal d'la
Lum. Il vertice del carnevale di Varallo si tocca
il martedì grasso con la preparazione e la
distribuzione alla popolazione della Paniccia, un
minestrone di riso e verdure cotto sul fuoco dentro
enormi pentoloni, che un tempo serviva come pasto
caldo per poveri e carcerati. L'ultimo evento è
il Processo e il rogo a Marcantonio che cade il primo
giorno di Quaresima chiudendo il calendario di iniziative.
Il carnevale viene organizzato da un apposito Comitato
che si costituisce in autunno e porta avanti le manifestazioni
dell'anno successivo.
MUSEI
Tra i musei si ricordano, oltre alla Pinacoteca civica,
il Museo Comola con sede nella frazione Camasco, il
Museo Scaglia ed il Museo di Storia Naturale Calderini.
IL SACRO MONTE DI VARALLO
E' il più antico dei Sacri Monti, essendo stato
eretto a partire dal 1491 da Bernardino Caimi, frate
Minore Osservante, già custode in Terra Santa.
Nel 2003 questo straordinario complesso monumentale
è stato inserito dall'UNESCO nella Lista del
Patrimonio dell'Umanità insieme ad altri sei
Sacri Monti piemontesi. Fa parte dei poli museali
dell'Ecomuseo della Valsesia.
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Cappella della Madonna di Loreto
Chiesa della Madonna del Cuore, sulle pendici della
rupe su cui sorge il Sacro Monte. Venne edificata
a partire dal 29 luglio 1737, grazie anche alle elargizioni
degli abitanti di Varallo.
chiesa di Sant'Antonio
chiesa di San Giacomo
chiesa di San Giovanni Battista
chiesa di San Marco
chiesa di San Pietro Martire
Collegiata di San Gaudenzio
l'ex Convento delle Suore Orsoline
basilica del Sacro Monte di Varallo.
EDIFICI STORICI
Casa di Gaudenzio Ferrari
Palazzo Baldissarri - Pitti
Palazzo Centa - Testa
Palazzo Scarognini d'Adda
il Palazzo dei Musei, sede della Pinacoteca civica
e di altri musei
Palazzo Rachetti, sede della biblioteca civica e dell'archivio
di stato
il Teatro Civico, in piazza Vittorio Emanuele II,
dove si trova anche il monumento al re Vittorio Emanuele
II
Villa Durio, sede dell'amministrazione comunale
Villa Barbara, sede della pretura
Villa Virginia, già Villa Axerio, ricca di
decorazioni in marmo artificiale, sede della Comunità
Montana Valsesia.
ORIGINI E CENNI STORICI
Varallo tra l'12 settembre 1944 e il 25 aprile 1945
è Comando "zona militare Valsesia"
con Vincenzo (Cino) Moscatelli come Commissario di
guerra, Eraldo (Ciro) Gastone come Comandante militare
e Aldo (Aldo) Benoni Capo di stato maggiore. L'11
luglio 1944 viene proclamata la Repubblica della Valsesia.
Varallo, per la Valsesia, è tra le Città
decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione
in quanto insignita della Medaglia d'Oro al Valor
Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per
la sua attività nella lotta partigiana durante
la seconda guerra mondiale.
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Popolazione
Residente 7.434 (M 3.539, F 3.895)
Densità per Kmq: 83,8
Superficie: 88,71 Kmq
CAP 13019
Prefisso Telefonico 0163
Codice Istat 002156
Codice Catastale L669
Denominazione Abitanti
varallesi
Santo Patrono Madonna Incoronata
Festa Patronale lunedì dopo Pentecoste
Il Comune di Varallo fa
parte di:
Comunità Montana Valsesia
Comuni Confinanti
Borgosesia, Breia, Cesara (VB), Civiasco, Cravagliana,
Madonna del Sasso (VB), Nonio (VB), Quarna Sotto
(VB), Quarona, Sabbia, Valstrona (VB), Vocca. |
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