Settimo Torinese
Piemonte

Settimo Torinese è una città della provincia di Torino in Piemonte. È il decimo comune della regione per popolazione superando come numero di abitanti anche qualche capoluogo di provincia piemontese. La dismissione dello stabilimento Pirelli dall'area industriale della città, sarà oggetto di investimenti di privati in merito ad edilizia residenziale e terziario. Il progetto ha recentemente preso corpo con la presentazione di un masterplan l'11 giugno 2008 presso il Politecnico di Torino. L'area sarà rinominata Laguna Verde e prevede la costruzione di 600.000 m² di edifici che saranno sopraelevati su un parco di 810.000 m². Il progetto mira a ricucire le aree urbane della città a quelle della città di Torino, e nello stesso tempo dare una marcata impostazione architettonica al quartiere, che sarà caratterizzato da edifici di altezza rilevante (una media di 100 metri di altezza, con una torre centrale di 215 metri). Nel quartiere, forte impatto sarà portato dall'insediamento del Politecnico di Torino con una sezione distaccata della sua Cittadella Politecnica. Altre aree saranno destinate all'insediamento di centri di ricerca, anche stranieri. Il resto dell'area ospiterà edilizia residenziale privata, mentre il comune provvederà a dotare l'area di strutture pubbliche quali un nuovo palasport, una nuova stazione ferroviaria, piscina e scuola pubblica ed un museo. Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Settimo Torinese e Pirelli Tyre hanno firmato un accordo quadro finalizzato alla nascita di un polo tecnologico e industriale all'avanguardia per la produzione di pneumatici vettura e autocarro sul territorio della città di Settimo, dove la società del gruppo Pirelli è attualmente presente con due siti produttivi. Il piano di rilancio industriale prevede il trasferimento delle attività produttive attualmente svolte nello stabilimento dedicato agli pneumatici vettura nello stabilimento per pneumatici autocarro. L'unificazione dei due impianti consentirà la realizzazione di un nuovo e moderno polo che si avvarrà delle più avanzate tecnologie produttive frutto della ricerca Pirelli, diventando così lo stabilimento del gruppo più all'avanguardia nel mondo. Il polo industriale, il 19 marzo 2011, ha ricevuto la visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Settimo è chiamata la "Città della penna" poiché si stima che il 70% della produzione avvenga in quest'area.

ETIMOLOGIA
Il toponimo deriva dal latino (ad) septimum (lapidem), ossia "presso la settima (pietra miliare)" riferendosi alla distanza da Torino, infatti si chiamò in passato Septimum Taurinensem.

LA TORRE DI SETTIMO
La torre di Settimo è l’ultimo elemento superstite dell’antico castello signorile di Settimo Torinese, gravemente danneggiato e forse distrutto durante le guerre franco-asburgiche del sedicesimo secolo.
Il castello e la torre ancora in piedi furono costruiti sul sito di un precedente fortilizio – presumibilmente tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento – di cui non si conservano tracce se non nelle fonti d’archivio. Quali edifici comprendesse il castello e quale fosse il suo assetto planimetrico non è attualmente noto: tutte le ricostruzioni proposte sono frutto di congetture e come tali devono essere considerate.
Le fonti del quindicesimo secolo attestano che il complesso difensivo di Settimo Torinese era assai ampio. Oltre al castello signorile, comprendeva la “villa” o borgo e il ricetto, secondo uno schema assai comune nel tardo Medioevo. Il borgo era munito di fortificazioni perimetrali e fossati che seguivano più o meno il tracciato delle moderne vie Antonino, Roosevelt, Mazzini, Astegiano e Matteotti, mentre a sud appariva parzialmente delimitato dalle strutture del castello. A ridosso di quest’ultimo, verso il borgo, sorgeva il ricetto, un’ulteriore struttura difensiva destinata a proteggere gli abitanti del luogo e i loro beni, servendo da rifugio e forse anche da ridotto militare.
Durante gli ultimi secoli del Medioevo, l’importanza del castello e del borgo fortificato di Settimo dipese dalla possibilità di controllarvi il tratto finale della strada di Lombardia, vale a dire della “via publica peregrinorum et mercatorum” (strada pubblica dei pellegrini e dei mercanti) che entrava in Torino dalla Porta Doranea o Porta Palatina.
Nella seconda metà dell’Ottocento, la torre fu trasformata in una sorta di residenza secondaria per iniziativa di una ricca famiglia torinese. A ovest dell’edificio storico venne costruito un palazzotto in stile gotico, secondo il gusto romantico dell’epoca. Un bel giardino con alberi secolari occupava tutta l’area del distrutto castello. La proprietà era chiamata “Villa Calma”.
Nel 1912 il Comune di Settimo acquistò l’area del castello e la torre superstite. Nel 1922-23 vi fece innalzare l’edificio scolastico che dal 1983 è sede del municipio. Purtroppo la sopraelevazione dello stabile, negli anni Trenta del Novecento, distrusse alcune caditoie della torre. Per iniziativa della Pro Loco e della Consorteria dei Gamberai, tra il 1975 e il 1976, il pittore Giulio Boccaccio decorò le pareti e il soffitto di un intero piano della torre con scene tratte dalla storia di Settimo, letta in chiave popolare. Il restauro della torre e dell’adiacente palazzotto ottocentesco si è concluso nel 2003 (i primi studi risalgono al 1982) per opera dell'architetto Donatella D'Angelo di Torino. Infatti mentre in alcune sale sono previste cerimonie per matrimoni e conferenze,gli altri spazi sono stati recuperati per la funzione espositiva.

AREE VERDI
La città di Settimo Torinese è inserita nel Parco Fluviale del Po (Tratto Torinese) e fa parte del progetto Tangenziale Verde insieme ai comuni di Borgaro e Torino.

MANIFESTAZIONI
Le fiere tradizionali che si svolgono a Settimo, una in primavera e l’altra in autunno, hanno avuto origine nel 1848 quando il Re Carlo Alberto di Savoia-Carignano autorizzò il Comune a organizzarle, ma soltanto nel 1853 esse divennero una realtà consolidata. Oggi rappresentano degli appuntamenti di notevole interesse, non solo per la popolazione settimese, ma anche per un folto pubblico di visitatori. Durante il terzo fine settimana del mese di novembre si svolge a Settimo la tradizionale Fera dji Còj ("Fiera dei Cavoli"), dedicata a uno dei prodotti tipici locali, il cavolo. Settimo può infatti vantare una produzione rilevante di questo ortaggio, avendo al suo attivo una varietà considerata tra le migliori attualmente sul mercato. Vengono riproposte diverse iniziative legate al "cavolo", con mostre, rassegne orto-floro-frutticole, zootecniche, delle macchine agricole, dell’artigianato e dell’hobbistica, con concorsi gastronomici, cene e iniziative varie. Legate a questa ricorrenza sono anche due figure tipiche: il "re dij Coj" (re dei cavoli) e la "regin-a dle verze" (regina delle verze). Nel terzo fine settimana di maggio si svolge la Fera dl’Arlev. Un appuntamento primaverile, riscoperto proprio nel 2001 dopo una pausa di diversi anni. Il significato della Fiera si trova nel nome stesso: Fera dl’Arlev, ovvero in piemontese "Fiera del risveglio". Nel passato, infatti, chiunque poteva partecipare vendendo o scambiando diversi prodotti. Proprio con questo spirito di recupero delle tradizioni e delle usanze tipiche settimesi è stata riproposta la Fiera che ogni anno è dedicata a temi e prodotti diversi.

ORIGINI E CENNI STORICI
L'origine è sicuramente romana anche perché oltre al nome era posta lungo un tracciato romano, cioè Torino-Pavia-Piacenza. Nel Villaggio Fiat fu rinvenuta un'iscrizione votiva intestata a Giove Ottimo Massimo, iscrizione che diciamo fa il pendant con D.O.M. - A Dio Ottimo Massimo che sta sul frontale di quasi tutte le chiese cattoliche. La posizione di Settimo posta tra Torino e Milano ha sempre fatto gola ai potenti del passato. Pertanto la Città è sempre stata al centro di contese; infinite quelle tra i Marchesi del Monferrato e i Savoia che alla fine la spuntarono nel 1435. Gli ultimi feudatari furono i Marchesi Galletti di Barolo, conti di Settimo; era la fine del XVIII secolo.
Oggi Settimo è un grosso centro industriale nell'hinterland NE di Torino ma ciò è stato il risultato di un lunghissimo cammino iniziato sul finire del XVII secolo con il rinnovamento dell'agricoltura seguito dall'inizio del processo di industrializzazione all'alba dell'unità d'Italia.
Scrivendo di Settimo Torinese non si può non ricordare don Luigi Paviolo, parroco di San Pietro in Vincoli. Il parroco si adoperò senza sosta nella protezione, dall'8 settembre alla Liberazione, di quanti erano ricercati dai nazisti. Vicino alla cascina Pramolle, sotto il cavalcavia dell'autostrada MI-TO, l'8 agosto del 1944 furono impiccati dai tedeschi sei giovani partigiani.
Il presidente Giovanni Gronchi concesse a Settimo Torinese il titolo di Città il 28 settembre 1958.
Il 28 settembre 2008 è stato celebrato il cinquantesimo anniversario di "Settimo Città", con grandi festeggiamenti a naturale conclusione di tutta una serie di iniziative, ad esempio il rinnovato look del centro storico (ma pure delle rotatorie, non più distese di asfalto o sampietrini ma vere opere d'arte).

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 47.790 (M 23.227, F 24.563)
Densità per Kmq: 1.476,4
Superficie: 32,37 Kmq

CAP 10036
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001265
Codice Catastale I703

Denominazione Abitanti settimesi
Santo Patrono Corpi Santissimi
Festa Patronale primo lunedì di settembre

Il Comune di Settimo Torinese fa parte di:
Parco Fluviale del Po (tratto Torinese)

Comuni Confinanti
Borgaro Torinese, Brandizzo, Caselle Torinese, Castiglione Torinese, Gassino Torinese, Leini, San Mauro Torinese, San Raffaele Cimena, Torino, Volpiano.

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