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San
Gillio è un comune della provincia di Torino.
Situato a nord-ovest del capoluogo, il territorio del
paese è attraversato dal torrente Casternone,
affluente della Ceronda. Il clima sul territorio sangilliese
è temperato sub-continentale, caratterizzato
da inverni freddi, prevalentemente soleggiati con nevicate
abbastanza abbondanti; rara presenza di nebbia, malgrado
la posizione sulla pianura. Estati calde, con presenza
di brezza proveniente dalla Valle di Susa, poco distante.
La principale risorsa economica del centro è
stata sempre rappresentata dall'agricoltura, a proposito
della quale va segnalata la scomparsa delle vigne nel
decennio precedente l'ultimo conflitto mondiale.
ETIMOLOGIA
Il nome deriva dalla italianizzazione di Saint Gilles,
dal latino Aegidius, santo al quale è ancor
oggi dedicata la parrocchiale.
IL CASTELLO
L'antico castello, del quale negli anni trenta era
ancora visibile un torrione, a partire dal Cinquecento
era stato progressivamente trasformato in dimora signorile,
e si sa che nel XVIII secolo vi erano stati realizzati
dei vasti giardini alla francese. Perso il carattere
di dimora signorile dopo il 1870, nel Novecento è
stato trasformato in casa privata frazionata in alloggi.
SANT'EGIDIO
Le prime attestazioni dell'esistenza della Parrocchiale
di Sant'Egidio risalgono al 1323: si tratta però
di un edificio differente dall'attuale, che sorge
nel punto in cui sino al principio del Settecento
era la chiesa della Santa Croce. Le condizioni di
quest'ultima dopo il passaggio dei francesi erano
assai critiche: venne allora decisa la costruzione
di una nuova chiesa da intitolare al santo patrono.
I lavori, iniziati nel 1738, vennero affidati al Nicolis
di Robilant, il cui progetto però venne abbandonato
per mancanza di fondi. Dopo un periodo di incertezza
i lavori furono allora affidati al padre Romualdo,
priore della chiesa di San Pancrazio, che aveva già
realizzato altre opere nella zona (fra cui la facciata
della chiesa di San Sebastiano a Druento). I lavori
si svolsero sotto il patrocinio dei conti Vignati,
i quali fecero porre il loro stemma sull'altar maggiore.
Nel 1887, per venire incontro alle esigenze della
popolazione, la chiesa venne ampliata con la costruzione
di due cappelle laterali all'altar maggiore. Il campanile
della parrocchia, originariamente torrione d'avvistamento
parte della struttura difensiva della Villanova, fu
abbattuto per esigenze di viabilità negli anni
sessanta.
ORIGINI E CENNI STORICI
Nelle terre vicine all'attuale comune era situato
un monastero dipendente dal priorato templare di Sant'Egidio
a Testona (dal quale nacque poi Moncalieri). Di parere
diverso era invece il teologo Giacone (autore di una
breve storia di San Gillio) il quale ha sostenuto
la tesi che fossero stati i monaci benedettini dell'abbazia
di Casanova a costruirvi una chiesa dedicata a Sant'Egidio.
Negli anni successivi alla costruzione dell'edificio,
attorno ad esso si sarebbe sviluppato un insediamento
urbano. Gli studiosi attuali, fra cui Tournour, rifiutano
tali ipotesi perché non suffragate da documenti.
È probabile che un primo insediamento abitativo
esistesse già nella seconda metà del
XIII secolo, ma allo stato attuale delle ricerche
è impossibile dire quando esso abbia avuto
origine. Le prime testimonianze dell'esistenza di
San Gillio risalgono infatti all'inizio del XIV secolo:
una vendita operata nel 1306 dai visconti di Baratonia
e una convenzione stipulata nel 1324 tra Filippo di
Savoia-Acaia e gli abitanti di San Gillio per la costruzione
di una Villanova, che nel 1331 risultava già
ultimata. La nuova sede abitativa sorse distante dalla
precedente. Quest'ultima si trovava infatti su un
poggio diverso da quello ove sorge l'attuale abitato.
Parrocchia del paese rimase comunque la piccola chiesa
medioevale dedicata a Sant'Egidio (architettonicamente
rispondente alla tipologia della Mansio templare)
tutt'ora esistente e in discreto stato di conservazione.
All'interno della Villanova venne edificata un'altra
chiesa, dedicata alla Santa Croce. La storia feudale
di San Gillio è abbastanza complessa. Nel 1327
(forse l'anno in cui venne ultimata la costruzione
della Villanova) il principe Giacomo d'Acaia lo infeudò
a Guillaume de Montbel, dal quale nel 1366 giunse
a Berardo Roero. Il centro non rimase a lungo in possesso
della potente famiglia astigiana, poiché già
nel 1409 passò ai Romanzone e da questi, nel
1472, a Domenico Ambrogio Vignati, un celebre giurista
di Lodi che aveva ricoperto importanti incarichi per
il duca di Savoia. Il feudo di San Gillio rimase possesso
dei suoi discendenti, trasferitisi stabilmente a Torino,
sino alla loro estinzione avvenuta nel 1821. Nel 1835,
per iniziativa di Carlo Alberto, il titolo di conte
di San Gillio venne attribuito a Felice Maffei (1790-1870),
primo segretario di stato agli affari esteri. Dopo
la seconda guerra mondiale parte crescente della popolazione
ha trovato impiego nelle industrie di centri vicini
e dalla fine degli anni settanta la popolazione del
comune ha conosciuto, in virtù soprattutto
della vicinanza con Torino, un forte incremento, giungendo
sino a triplicare la propria entità numerica.
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Popolazione
Residente 3.035 (M 1.464, F 1.571)
Densità per Kmq: 342,6
Superficie: 8,86 Kmq
CAP 10040
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001243
Codice Catastale H873
Denominazione Abitanti
sangilliesi
Santo Patrono Sant'Egidio
Festa Patronale primo settembre
Il Comune di San Gillio
fa parte di:
Parco La Mandria e Riserve Valli di Lanzo
Comuni Confinanti
Alpignano, Druento, Givoletto, La Cassa, Pianezza,
Val della Torre. |
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