Rivalta di Torino
Piemonte

Rivalta di Torino è un comune della provincia di Torino, situato a sud-ovest di Torino nella valle del torrente Sangone. Il comune di Rivalta di Torino si trova in posizione sud-ovest rispetto al capoluogo Torino, nella valle del torrente Sangone. Il territorio è suddiviso in quattro aree: centro storico e le frazioni Pasta, Tetti Francesi, Gerbole. Rivalta di Torino dista all'incirca 20 km dal centro di Torino ma meno di 10 dal suo confine. Il territorio comunale è attraversato dal torrente Sangone e si estende in parte sulla collina morenica di Rivoli. Nel territorio comunale aveva sede uno dei più grandi stabilimenti del Gruppo Fiat, che prendeva nome appunto dal comune, la Fiat Rivalta, che ha avuta notevole influenza sullo sviluppo demografico comunale degli anni settanta.

ETIMOLOGIA
Il nome deriva dal latino ripa alta, ossia "riva alta" in riferimento al fatto che si trova nel versante più alto del torrente Sangone.

Manifestazioni
Festa di Sant'Isidoro (seconda domenica di ottobre).

IL CASTELLO DI RIVALTA DI TORINO
Il castello di Rivalta di Torino è di epoca medioevale, se ne hanno notizie a partire dall'anno 1062. Il castello di Rivalta è una costruzione che risale circa l'anno 1000. Ha l'aspetto di una grande fortezza circondata da mura di pietra e da un fossato che un tempo era pieno d'acqua. Per entrare si doveva oltrepassare il ponte levatoio che, in caso di pericolo era sollevato. Oggi al suo posto c'è un ponte in muratura, che porta all'ingresso dello stesso castello. Il robusto portone si trova alla base di una torre merlata. Attorno al castello c'è un ampio parco tutto racchiuso nelle mura. Fu fondato sopra un rialzo di terreno sovrastante alla vicina campagna. La prima donazione fu eseguita nel 1016 da Oddone figlio del marchese Manfredo al monastero femminile di san Pietro di Torino. La seconda donazione fu risalente al 1029, dal marchese Olderico con la moglie Berta, per beni situati in Ripalta al monastero di San Giusto di Susa, da loro stessi fondato. Il primo nucleo fortificato di Rivalta fu l'incastellamento che caratterizzò tutta l'Italia settentrionale. All'interno di esso prese sviluppo il progetto del marchese di Torino Olderico Manfredi che consisteva nel trasformare in un principato territoriale quel che era stato ovvero potere di giurisdizione pubblica. Il più antico documento in cui si fa cenno a Rivalta risale al 1016 e riguarda la donazione di un feudo. Invece il primo cenno sul castello risale al 1029. Nel 1176 Federico Barbarossa saccheggiò Rivalta, per mezzo del suo secondo, per punire il Signor Risbaldo il cui figlio Olrico prendeva la parte dei Conti di Savoia e per il Papa. Fatta la pace nel 1185 tra Papa e il Barbarossa ritornò il possesso di Rivalta ad Olrico. Il 28 ottobre del 1186 il vescovo di Torino prese possesso del feudo rivaltese, che teneva ben circondato da soldati e cavalieri. Nel 1195 Olrico vide un ulteriore distruzione di Rivalta per la guerra tra il vescovo Arduino di Valperga e il comune di Torino con vari signorotti rivaltesi. In seguito a questo il castello non si poté riedificare sino al 1229. Nel 1195 Rivalta fu ancora distrutta da il re Enrico. È certo che gli Orsini nel 1100 erano già una famiglia nobile potente, probabilmente proveniente da qualche straniero dove ottenne il feudo rivaltese per ricompensa di servizi militari. La storia dei signori di Rivalta s'inserisce in quella dei Savoia, nel 1097 Umberto scende in Italia dalla valle di Susa mentre in Piemonte le famiglie aristocratiche della valle di Susa si stringono intorno a lui. Il primo luglio 1149 Rinsaldo signore di Rivalta strinse un patto con i cittadini di Torino in cui s'impegnava a combattere in loro favore contro chiunque, eccetto che si trattasse dei Consignori di Trana, suoi cugini. Già nel 1062 esisteva, nel luogo denominato Ripalta, un castrum costituito da una torre, a cui se ne aggiunsero successivamente delle altre, e di un sistema di difesa fortificato: le mura, il fossato, un corso d'acqua. Il fenomeno dell'incastellamento aveva preso avvio, durante il X secolo, nell'Italia del nord, sia dalle necessità difensive relative alle invasioni degli Ungari e dei Saraceni. Era determinante considerare la posizione strategica del castello rispetto alla porzione di territori sul quale esercitare i propri diritti giurisdizionali. Nel caso di Rivalta le funzioni suddette erano svolte dai signori locali. Questi si fingevano custodi del castello per conto della ontessa Adelaide con il compito di controllare una parte delle tante varianti della via Francigena. Ogni persona che passando su questo territorio attraversava Rivalta doveva sborsare del denaro per il pedaggio. Nel corso dell'XII e XIII secolo i signori di Rivalta, riuscirono, non senza conflitti, ma con molta abilità, a mantenere e consolidare i propri beni. Intenzionati ad aumentare i loro poteri e a tramandarli per via ereditaria, riuscirono ad espandere l'egemonia politica sull'area del percorso stradale che da Avigliana portava a Torino, attraverso la Val Sangone, con l'acquisizione dei diritti sul castello di Reano nel 1233 e, nel 1295, con quelli sul castello di Trana. Intanto altre abitazioni erano sorte intorno al castello. Tanti piccoli tasselli, disposti uno accanto all'altro, formando come un guscio in cui sentirsi protetti.Il castello costituiva in ogni caso il fulcro della circoscrizione territoriale dominata dai signori locali il cui potere era espresso non solo dal possesso della terra, ma anche, dall'esercizio dei diritti politici, amministrativi e giurisdizionali. Nonostante l'emergere, verso la fine del XIII secolo, dell'entità Comunale costituita da ‘'sapiens homini”. Il castello era, oltre che dimora del sovrano, “cassetta di sicurezza per le cose preziose” dove i prodotti della terra erano al sicuro. Il castello svolgeva anche funzione di ricetto, ovvero che, in caso di guerre i cittadini si andavano a rifugiare nel castrum. In seguito allo sviluppo edilizio del castellola popolazione contadina aumentò e allora si costruì nella meta del 300 un ricetto più grande. In accordo con il potere signorile la comunità definiva il perimetro dello spazio da fortificare, costruivate muira, collegandole a quelle del castello, e tre porte attraverso cui entrare ed uscire dal ricetto. Queste porte erano, tutte e tre delle torri, aperte verso l'interno, utili per la difesa ma anche per il controllo del passaggio dei forestieri. GLI ORSINI I primi documenti che testimoniano la presenza di un castello su un feudo rivaltese,risalgono a un periodo che intercorre dall'anno 1029 1062. Parlare degli orsini è indispensabile perché hanno avuto una parte lunga nelle vicende rivaltesi. La loro origine si perde nella notte dei tempi e le ipotesi fatte al riguardo sono del tutto gratuite. IL più attendibile informatore in merito è il Barone Gaudezio Claretta. È certo che nel 1100 era già una famiglia nobile e potente, probabilmente proveniente da qualche straniero arrivato in Piemonte. E ottenne il feudo rivaltese come ricompensa di servizi militari. La loro storia si inserisce a quella dei Savoia. Ma anche in quella del papa, patteggiando per lui e per il conte di Savoia, nel 1176 attirò l'ira di Federico Barbarossa, fu estromesso dalla signoria del luogo che poté riavere soltanto nel 1186.Risbaldo morì nel 1341,e nel 1344 e nel 1346 avviene l'investitura da parte di Amedeo VI di Savoia nel fondo di Reano. Alla morte di Risbaldo tra i due figli Guglielmo e Nicolò. IL COGNOME DEGLI ORSINI I signori di Rivalta sino al 1500 non ebbero preoccupazioni circa il cognome essendo in uso fin dall'epoca carolingia che le famiglie nobili aventi signoria su qualche località alla metà dell'XI secolo cominciarono ad usarsi i primi soprannomi quali nomi di famiglia, però quei nobili che signoreggiavano qualche villaggio continuarono a denominarsi dal villaggio: così fecero le più antiche e nobili famiglie piemontesi, quali, ad esempio, Valperga, Morozzo, Piossasco, eccetera. Fra questi abbiamo i signori Rivalta. Trovatisi sempre più a contatto di nobili casati alla corte dei vari principi. Così nacque la leggenda dell'Orso Orsini. Il castello rimane di proprietà degli Orsini fino al 1823, anno in cui l'ultimo discendente, Gioacchino lo vende al conte Cesare Della Chiesa di Benevello che subito lo restaura e lo abbellisce con un parco. Prima della cessione al comune il castello è stato per più di 40 anni in proprietà alla famiglia Pogliano.

DA VEDERE INOLTRE

Monastero
Ex monastero. Oggi sede della scuola media statale "Don Milani". In estate nel suo parco si tiene la manifestazione di "Luci nel Parco", cinema all'aperto. Poi accanto alla don Milani troviamo una sede ECDL per poter prendere la patente europea del computer.

Torre civica
La torre civica è posta in via Umberto I, la strada che attraversa il centro storico del paese. In alcune occasioni è possibile salirci sopra e vedere tutto il paesaggio di Rivalta e dei comuni limitrofi.

Chiesa dei Santi Pietro e Andrea
La Chiesa dei Santi Pietro e Andrea risale molto probabilmente al 1400, ed era inizialmente intitolata a San Bernardino e a San Giovanni Evangelista, nel 1792 fu dedicata ai Santi Pietro e Andrea in seguito alla soppressione dell'abbazia del monastero.

Campanile
Nel 1934 fu costruito, per volontà del Canonico Candido Balma un imponente campanile per la Chiesa dei Santi Pietro e Andrea. Il campanile misura 46 metri di altezza ed è visibile da tutti i comuni limitrofi.

Chiesa di Santa Croce
La Chiesa di Santa Croce, costruita nel 1730 su progetto di Giovanni Antonio Sevalle, è posta all'interno del centro storico, vicina alla Torre Civica. La chiesa al suo interno ospita affascinanti affreschi, marmi pregiati e l'organo Bussetti restaurato nel 2005.

Cappella di San Vittore e Santa Corona
Cappella fuori città dedicata ai santi patroni di Rivalta, attualmente è chiusa, la messa viene celebrata due domeniche prima della festa Patronale, che è sempre la seconda domenica di maggio con la processione dalla Cappella alla Parrocchia mentre al lunedì si riporta il Santo di nuovo alla sua Cappella.

Mulino
Il mulino è collocato vicino il Monastero. È stato ristrutturato da poco e ora è utilizzato per convegni e riunioni. La parte al piano terra è stata dedicata alla creazione di un ristorante, dove si possono degustare i tipici sapori piemontesi.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 19.422 (M 9.631, F 9.791)
Densità per Kmq: 769,2
Superficie: 25,25 Kmq

CAP 10040
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001214
Codice Catastale H335

Denominazione Abitanti rivaltesi
Santo Patrono San Vittore
Festa Patronale secondo lunedì di maggio

Il Comune di Rivalta di Torino fa parte di:
Parco Fluviale del Po (tratto Torinese)

Località e Frazioni di Rivalta di Torino
Gerbole, Pasta, Tetti Francesi

Comuni Confinanti
A est: Volvera; a est e sud: Orbassano; a nord: Rivoli; a ovest: Bruino, Sangano; a ovest e nord: Villarbasse; a ovest e sud: Piossasco
.

.
LICEO VITTORIA - ISTITUTO VITTORIA - VITTORIA INTERNATIONAL SCHOOL - TORINO - TO
JONES ENGLISH LANGUAGE SERVICES - CUMIANA (TO)
LICEO D'ARTE E SPETTACOLO TEATRO NUOVO TORINO - TO
Engim Piemonte - Torino - Formazione Professionale - Torino - TO
ISTITUTI RIUNITI SALOTTO E FIORITO - RIVOLI - TO
CASA DI CURA E RIPOSO SAN LUCA - Pecetto Torinese - TO