Crescentino
Piemonte

Crescentino è un comune della provincia di Vercelli, in Piemonte. Crescentino ha una superficie di 48,26 km² e un'altitudine di 154 m s.l.m.; il capoluogo è situato a ridosso della confluenza della Dora Baltea nel Po. Crescentino è medaglia di bronzo al Merito Civile con la seguente motivazione: «Piccolo centro partecipava generosamente alla lotta partigiana. Accusato di sostenere i renitenti alla leva del governo di Salò, veniva sottoposto ad una feroce rappresaglia da parte dei nazifascisti, che trucidarono nove suoi cittadini ed incendiarono alcune abitazioni. Ammirevole esempio di coraggio e di spirito di libertà.» (marzo 1944/aprile 1945).

ETIMOLOGIA
Documentato con il nome di Crescentini, deriva dal nome latino di persona Crescens, divenuto poi Crescentus, al diminutivo Crescentinus.

SAN GENUARIO
San Genuario è una frazione del comune di Crescentino, da cui dista circa 4 km sulla strada delle Grange in direzione di Vercelli. Tra le sue memorie artistiche annovera la chiesa parrocchiale dedicata a San Genuario che ha conservato alcune strutture architettoniche dell'antica chiesa dell'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Lucedio, ed il castello fatto costruire dai conti Tizzoni nel XV secolo. Nella frazione campestre di San Genuario sono presenti, oltre ad importanti memorie storiche di epoca medievale e rinascimentale, palazzi signorili le cui origini vengono fatte risalire al Seicento e all'Ottocento; la cosa si spiega per il fatto che l'abitato fu a lungo comune autonomo e divenne frazione di Crescentino solo agli inizi del Novecento. La rilevanza storica del borgo nasce con dell'abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Lucedio fondata verso nel 707 da Gauderi, cavaliere del re longobardo Ariperto II, che, abbandonate le imprese militari, decise di farsi monaco. L'abbazia fu dedicata a San Genuario dopo che Lotario I donò ai monaci le ossa del santo intorno all'840 . L'importanza economica ed i prestigio culturale dell'abbazia andarono rapidamente crescendo. A partire da 969 vi soggiornò come oblato, all'età di 7 anni, Guglielmo da Volpiano, destinato a diventare uno dei principali artefici della cultura architettonica romanica. Successivamente la chiesa fu dedicata a San Bononio, che morì in odore di santità nell'abbazia di San Michele Arcangelo di Lucedio il 30 agosto del 1026. Nel XIII secolo iniziò un periodo di decadenza, in concomitanza con la nascita e lo sviluppo di un'altra abbazia posta a pochi chilometri di distanza: l'abbazia cistercense di Santa Maria di Lucedio. Contribuirono al declino anche cause politiche, intervenute con l'insediarsi a Crescentino, nel 1315, dei conti Tizzoni, famiglia filo imperiale vercellese. Nel 1419 Papa Martino V, concesse ai conti Tizzoni la metà dei territori dell'abbazia, con contratto di enfiteusi; questi ultimi, in cambio, assunsero l'impegno ad edificare un castello in modo da poter difendere la popolazione del borgo, i raccolti e l'abbazia stessa. Giacomo Tizzoni ottenne poi l'investitura di Conte di San Genuario, ma i monaci si opposero dando luogo ad una controversia che durò molti anni. L'edificazione del castello ebbe termine solo nel 1470 ad opera dei figli di Giacomo Tizzoni. I Tizzoni mantennero il potere a San Genuario sino al 1592, quando il feudo passò sotto il dominio di Emanuele Filiberto di Savoia. In seguito il castello passò nelle mani di molti proprietari e nell'Ottocento venne trasformato in azienda agricola con la costruzione di stalle ed altre dipendenze in stile neogotico. Anche attualmente il castello è in proprietà a privati.

LA CHIESA DI SAN GENUARIO
L'aspetto più interessante della chiesa è dato dalle strutture romaniche dell'antica chiesa abbaziale, vale a dire il campanile con decorazioni in cotto nelle fasce marcapiano e l'abside semicircolare sobriamente decorata da lesene poco pronunciate e da archetti pensili in cotto. Si tratta di strutture che, per quanto rimaneggiate, costituiscono la sola memoria rimasta del prestigioso cenobio benedettino. La facciata settecentesca della chiesa (che funziona da parrocchiale della frazione) presenta linee alquanto semplici. L'interno è a tre navate, con pilastri cruciformi che sostengono le volte a crociera.

IL CASTELLO DEI TIZZONI
Il castello presenta una fisionomia tipicamente rinascimentale, consona ad una dimora nobiliare più che ad un fortilizio; esso è costituito da una struttura principale a base quadrata alla quale si appoggiano una torre cilindrica e terrazze ornate da merli ghibellini. Di notevole effetto scenico sono gli elementi architettonici aggettanti presenti su tutti i lati del corpo centrale; anche la torre è impreziosita da una corona di beccatelli. La conservazione del castello è piuttosto buona, non avendo esso mai subito mutilazioni belliche; un recente restauro (1998-2000) ha consentito il consolidamento delle strutture e la rimozione di gran parte delle incongrue intonacature del XVIII secolo.

ORIGINI E CENNI STORICI
Costruita nel 1242 dal comune di Vercelli come borgo franco, la città di Crescentino nacque sul territorio anticamente appartenuto all'abbazia benedettina di San Genuario. Il tracciato originario aveva la forma di un quadrilatero irregolare, diviso a metà da una via principale, a sua volta intersecata da tre contrade minori che ne caratterizzarono l'impianto urbanistico del centro storico. Caduta nel 1315 in potere della famiglia filo-imperiale dei Tizzoni, Crescentino ebbe un ruolo importante nello scacchiere del Po, fra Chivasso e Casale Monferrato, come zona di confine tra il Marchesato del Monferrato ed il Piemonte, soprattutto dopo il 1427, quando passò sotto i duchi di Savoia, i quali introdussero nuove fortificazioni e migliorarono il collegamento con la fortezza di Verrua, a difesa del transito fluviale e delle vie di comunicazione con Asti, Vercelli e Torino. Nel 1529, durante il conflitto franco-spagnolo, un gruppo di crescentinesi segretamente collegati con alcuni abitanti di Vische, paese del Canavese, insorsero contro la famiglia dei Tizzoni, sterminandola e dando alle fiamme il loro palazzo, ubicato fra la torre civica e l'attuale Municipio. Ma il definitivo affrancamento dal dominio signorile avvenne solo nel 1613, quando Carlo Emanuele di Savoia mosse guerra al Monferrato, scegliendo Crescentino come base delle sue operazioni militari. Il borgo subì poi gravi devastazioni in seguito agli assedi del 1625 e 1704 posti alla fortezza di Verrua. Le occupazioni militari paralizzarono l'economia e solo dopo il 1715 il comune iniziò la ricostruzione degli edifici civili e religiosi danneggiati. L'incremento demografico produsse l'intensificazione del lavoro agricolo e del piccolo commercio. Risalgono a questo periodo, infatti, la trasformazione di alcune attività artigianali in piccole industrie, la realizzazione di varie botteghe con attività finalizzate soprattutto all'agricoltura, nonché la formazione di cantieri di mastri da muro che operarono largamente nella zona. “Per la sua antica e ragguardevole qualità”, Crescentino ebbe il titolo di città con patente di Carlo Emanuele III nel 1762. Durante la seconda guerra mondiale, le reazioni nazifasciste alle azioni partigiane, spesso condotte in modo improvvisato, assunsero caratteri di inumana crudeltà, ricorrendo all'uccisione di persone civili ed innocenti, come accadde l'8 settembre 1944, quando vennero fucilati nove uomini sul piazzale della stazione ferroviaria, quale ritorsione per l'uccisione di un tedesco da parte di partigiani nel ristorante della stazione stessa. Undici giorni dopo la città venne prima saccheggiata e poi incendiata dai tedeschi. Trentanove case andarono distrutte e i danni furono stimati in 50 milioni dell'epoca.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.940 (M 3.851, F 4.089)
Densità per Kmq: 164,5
Superficie: 48,28 Kmq

CAP 13044
Prefisso Telefonico 0161
Codice Istat 002049
Codice Catastale D154

Denominazione Abitanti crescentinesi
Santo Patrono San Crescentino

Il Comune di Crescentino fa parte di:
Parco Fluviale del Po (tratto Torinese)
Parco Fluviale del Po (tratto Alessandrino-Vercellese) e del Torrente Orba

Località e Frazioni di Crescentino
San Genuario, San Grisante, San Silvestro, Monte, Porzioni, Lignola, Galli, Cerrone, Campagna, Santa Maria

Comuni Confinanti
Brusasco (TO), Fontanetto Po, Lamporo, Livorno Ferraris, Moncestino (AL), Saluggia, Verolengo (TO), Verrua Savoia (TO)

Teatri
Teatro comunale Cinico Angelini.

.
ISTITUTO IMMACOLATA - NOVARA - NO
ISTITUTO DE FILIPPI - ARONA (NO)
UNO SISTEMI - GOZZANO - NO
ISTITUTO CULTURA E LINGUE MARCELLINE - ARONA - NO