Cortemilia
Piemonte

Cortemilia è un comune della provincia di Cuneo.

DA VEDERE
Del castello, in origine forse già parte dell’insediamento romano in materiale ligneo, e successivamente ampliato e progressivamente fortificato, posto in posizione dominante sulla confluenza delle valli Bormida ed Uzzone, rimangono ruderi imponenti e suggestivi, come una muraglia rivolta a sud-est e scandita all'interno da 20 arcate, resti di palazzi e di quelli che dovevano essere il fossato e l'ingresso. La torre circolare, che misura attualmente 30,3 m di altezza e circa 26 di circonferenza, doveva in origine superare i 40 m; un'altra poderosa struttura a ferro di cavallo difendeva l'area sul versante nord. A partire dal XIII secolo si fanno più numerosi e più importanti i monumenti di interesse storico: la Pieve, di impianto romanico, conserva una notevole abside, resa preziosa all’esterno da archi pensili con figure in bassorilievo, un bel campanile che mantiene intatta la forma originaria, ed all'interno un pregevole bassorilievo che potrebbe risalire ad epoche anteriori al 1200. Esso raffigura la Vergine con Bambino in trono, in posizione frontale e ieratica, tra Santi monaci e circondata da simboli, anche complessi, del cristianesimo altomedievale. Databile al XIII secolo, anzi, secondo la leggenda, fondato dal santo assisiate, il convento francescano, imponente complesso monumentale ha una bella chiesa ad una sola navata, che testimonia una prima fase romanico-gotica ed un ampliamento barocco portato a termine all'inizio del XVIII secolo ed oggetto recente di un accurato restauro. Durante i lavori di rifacimento del pavimento, poi ricostruito esattamente secondo la tipologia originaria, sono state individuate 21 "cappelle" funerarie, in sette file di tre, con volta cilindrica, tutte sigillate, che occupano completamente lo spazio sotto il suolo della sezione barocca. Secondo i documenti esistenti in tali tombe collettive venivano inumati, oltre ai frati, anche i membri delle confraternite, i defunti delle famiglie aristocratiche locali ed altre persone con particolari benemerenze e privilegi, e ciò sino a quando la legislazione napoleonica proibì la sepoltura nelle chiese. In ogni caso, la chiesa -che ospita alcune notevoli tracce di di dipinti murali di fattura arcaica e conserva uno straordinario frammento di piuttura gotica di fine ‘300- e l'attiguo e ampio recinto del chiostro testimoniano il ruolo determinante dei Frati Minori Francescani nell'economia e nella cultura locali a partire dal XIII secolo. L'antico centro storico, corrispondente in linea di massima all'attuale piazza Oscar Molinari e alle zone limitrofe, contiene alcuni documenti importanti: colonne e capitelli di tipologia romanica nella prima parte dei portici di via Dante Alighieri, seguiti da archi ogivali; l'edificio della Pretura, del XIV secolo, restaurato dopo l’alluvione del 1994, che ospita la Biblioteca Civica e il centro direzionale dell’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite e moderne sale per convegni. Reca bifore di ascendenza gotica, al pianterreno locali con volte in ciottoli ed altre testimonianze medioevali.Merita un cenno a parte la lapide in marmo del 1910, posta sullo spigolo della Pretura verso Via Dante Alighieri, sulla quale sono riportati i livelli delle inondazioni documentate di Cortemilia, conseguenti alle rovinose alluvioni causate da Bormida e Uzzone, le più cospicue delle quali risalgono agli anni 1878 e 1900. La Casa Molinari, sull'angolo nord della piazza omonima, presenta sul portone d'ingresso un affresco (Madonna con Bambino) forse del XV secolo ed un bassorilievo del tardo XV secolo con l'Annunciazione. Sul lato della stessa Casa Molinari prospiciente Via Alfieri, un pregevole portale di arenaria, di fattura rinascimentale (XV/XVI secolo) in due medaglioni posti ai lati dell'arco, raffigura, secondo autorevoli interpretazioni, gli imperatori romani Servio Sulpicio Galba, a sinistra, e Nerone a destra. Altri manufatti di pregio sono sparsi qua e là nel tessuto urbano di Cortemilia, alcuni di notevole interesse, come due episodi di scultura, uno raffigurante San Bernardino da Siena, l’altro l’Annunciazione, attualmente collocati nella Piazza della Rinascita della Valle Bormida. Di antica origine anche le due chiese parrocchiali di San Pantaleo e di San Michele, site nei borghi omonimi, divisi dal fiume Bormida: frequentemente restaurate, conservano opere artistiche di pregio. La parrocchiale di San Michele ospita due importanti gruppi processionali in legno e stucchi policromi, detti localmente "I giudei". Appartenenti all'antica Confraternita dei Penitenti Rossi (Batù Ross) ed in origine ospitati nella loro chiesa confraternitale, la recentemente restaurata Santa Trinità, di rimpetto alla Parrocchiale, il più antico dei due gruppi, detti nei documenti "casse della Passione", il gruppo dell' Ecce Homo è presumibilmente di epoca tardo barocca; dell'altro, la Flagellazione, sono documentati (Archivio Parrocchiale di San Michele) l'epoca di esecuzione -1836/37- il materiale (legno di tiglio) e gli autori, gli scultori savonesi Giacomo ed Antonio Brilla, quasi certamente autori anche del "Cristo deposto dalla croce" nella Cappella di San Rocco (Cimitero). In San Michele è anche un ciclo pittorico di rilievo, realizzato da Rodolfo Morgari (in Galleria Fotografica) nel 1898, mentre in San Pantaleo è visibile, tra l'altro, un crocifisso ligneo del ‘400. Nel borgo di San Pantaleo alcuni edifici signorili mostrano, come il Palazzo Rabino in via Cavour, l'antica e solida opulenza della borghesia locale nel XVIII e XIX secolo.

MANIFESTAZIONI
Caratterizzata da una spiccata vocazione commerciale - in dipendenza della propria collocazione geografica - Cortemilia ospita da tempo immmemorabile due Fiere annuali, una dell' Ascensione che si tiene nel giorno della ricorrenza religiosa (il 1 Maggio nel 2008, il 21 Maggio nel 2009) e l'altra di Santa Caterina, nella ricorrenza che fa memoria della martire cristiana del III secolo, il 25 Novembre. Tipiche sin dal medioevo delle società rurali europee le Fiere esercitavano un forte richiamo per il commercio di ogni genere di prodotto, specialmente quelli dell'agricoltura (nel caso di Santa Caterina, terminando tradizionalmente l'annata agraria poco prima, l'11 Novembre, San Martino), del bestiame, dei panni e di molto altro. Conservatesi nella tradizione locale, pur avendo visto modificate naturalmente le caratterstiche dei prodotti offerti, ancor oggi, specie quella invernale, richiamano molti venditori e un fitto pubblico.
Cortemilia è anche sede di un mercato settimanale e di numerosi eventi distribuiti durante l’anno, a partire dal Carnevale dell’Orso di Piume, l’International Music Competition (concorso musicale che si svolge tra settembre ed ottobre), concerti, rappresentazioni teatrali. Cortemilia è dotata di alcuni ristoranti tipici, raffinati alberghi, resorts di prestigio, accoglienti "bed and breakfast", strutture agrituristiche,
Recentemente nell'ambito della manifestazione, con la partecipazione della Coldiretti e dell' Ecomuseo dei Terrazzamenti, la Fiera di Santa Caterina promuove i prodotti tipici del territorio, con specifica attenzione a quelli biologici, primari o trasformati, dell'erboristeria e dell'artigianato locale.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il nucleo originario di Cortemilia è sicuramente di origine romana, anche se non se ne hanno dirette testimonianze in documenti scritti. Alcune lapidi funerarie trovate nell'area anche oltre i limiti del territorio comunale, attestano tuttavia l'importanza che il sito doveva avere in epoca repubblicana a fini strategici ed economici. Nello stemma comunale è presente il nome "Cohors Aemilia", con riferimento al Console Emilio Scauro che sottrasse questa parte della Langa ai Liguri Statielli, ma l'origine più probabile dell'attuale toponimo è "Curtismilium", da curtis, vasta proprietà agricola autosufficiente di epoca tardoimperiale, nucleo primitivo della successiva struttura feudale. Documenti cartacei dell'alto medioevo sanciscono il ruolo politico e mercantile del territorio di Cortemilia, per la collocazione alla confluenza di due valli e di almeno quattro direttrici di comunicazione: verso Alba e la pianura del Tanaro e del Po, lungo la Valle Bormida in direzione di Acqui e dell'alessandrino e verso la Liguria, raggiungibile anche per il valico appenninico del Carretto. Probabili, anche se non documentate, le invasioni e le occupazioni gotiche, longobardiche, dei Saraceni e degli Ungari, di cui forse é possibile trovare traccia in alcuni toponimi e nel fatto che Cortemilia fu inclusa nei territori detti del “Vasto” (dalla radice celtica wast, deserto, o luogo depredato, in latino vastus), poi anche "Guasto". La prima documentazione certa risale al X secolo (967) e precisamente al diploma con cui Ottone I assegnò Cortemilia ("Curtemilia") e altre 15 “corti” del "Vasto" al marchese Aleramo. Un altro documento del 991, relativo all’istituzione dell’Abbazia di S. Quintino di Spigno, cita dieci mansi del territorio di Cortemilia (già così definito: "Cortemilia"). Nel secolo XI il territorio del "Vasto" confluì nel marchesato dell'aleramico Bonifacio del Vasto e dopo il 1125 Cortemilia fu trasmessa ad uno dei suoi figli, Bonifacio il Minore, rimasto senza figli maschi. Per tutto il 1200 Cortemilia appartenne ai marchesi del Carretto di Savona, discendenti da un altro figlio di Bonifacio del Vasto, Enrico I Del Carretto. Fonti non del tutto sicure attestano il passaggio di San Francesco nel 1213 e la fondazione da parte del medesimo del Convento dei Frati Minori, imponente complesso che rivela il ruolo fondamentale dell’ordine francescano nell’urbanizzazione di Cortemilia. Secondo altri, invece, la fondazione sarebbe avvenuta nel 1223 per opera del francescano cortemiliese Guglielmo Rubone (il cognome é presente, benché con varianti, in documenti dell’epoca), poi beato. Sicuramente anteriore al XIII secolo é la fondazione della chiesa della Pieve ("Sancta Maria de Plebe"), antica parrocchiale che cedette tale ruolo alle due attuali nel 1585.
Altri importanti manufatti testimoniano la fioritura economica e urbana del XIII e XIV secolo, quando Cortemilia si presentava probabilmente come una forte cittadina, raccolta attorno all’altura centrale sulla quale si ergeva il castello, di cui rimangono importanti vestigia murarie e un'imponente torre cilindrica.
Vi erano altri castelli e fortificazioni: uno alla Castella, verso l’abitato di Bergolo, in posizione tale da dominare sia la Valle Bormida che la Valle Uzzone; un altro, detto del Cheronzio, sorgeva su un poggio sovrastante la chiesa della Pieve e il torrente che gli dava il nome, oggi Rio della Madonna; altri due sorgevano sulle alture di Castel Martino, non lontano dall’abitato di Castino. Tra i secoli XIII e XIV a Cortemilia operò una Zecca, che su ordine dei Marchesi del Carretto coniò diverse monete di pregio, d'oro e d'argento. Alcune di esse vengono tutt'ora riprodotte. Il Marchesano di Oddone del Carretto, di seguito presentato nella riproduzione corrente. Per alcuni secoli la popolazione si distribuì in sette borghi: oltre a San Michele e San Pantaleo, che traggono il loro nome dalle rispettive parrocchiali, posti l’uno sulla riva sinistra e l’altro sulla riva destra della Bormida, esisteva il borgo del Cheronzio, oggi detto della Pieve, e quello di San Paolo (San Po’), ai piedi della cosiddetta salita di Castino ("muntà 'd Càstu").
Verso il 1850 vi era ancora in piedi una chiesetta, poi abbattuta. Dalla parte opposta, lungo il versante che costeggia l’Uzzone, era il borgo detto dei Prati e Palazzi, posto oltre l’antica porta di Uzzone, corrispondente all’attuale Piazza Savona (gli anziani cortemiliesi ricordano bene la dizione "'n s'la pòrta" per indicare in passato Piazza Savona). Lungo la Valle Bormida e sul versante della collina di Bergolo si trovava il borgo delle Chiappelle. L'ultimo borgo citato, le Braide, è di difficile localizzazione, anche se il nome, di origine longobarda, identifica un terreno fertile e redditizio per l’agricoltura e, quindi, probabilmente in pianura.
Dal 1322 fin verso la fine del Cinquecento tenne il feudo di Cortemilia la famiglia Scarampi, costanti feudatari di diversi principi.
In questi secoli si verificò probabilmente una crisi economica, demografica e politica di Cortemilia, che tra l’altro potrebbe essere stata colpita e decimata nella popolazione dalla spaventosa epidemia di peste che flagellò l’Italia nel 1348.
Con l’interrimento del porto di Savona da parte dei Genovesi (1528), i commerci tra la Liguria e l’entroterra piemontese, di cui Cortemilia era un importante centro, languirono e la cittadina fu tagliata fuori dalle rotte mercantili. Del coinvolgimento, almeno territoriale, di Cortemilia nelle guerre tra Carlo V e Francesco I, concluse con la pace di Cateau Cambrésis del 1559, vi è testimonianza nella lapide che ricorda la morte, avvenuta nel 1540, dell'ufficiale del presidio spagnolo, Alvaro Medrano de Calagura (o Calaruega), murata nel Chiostro del Convento Francescano (vedi Galleria Fotografica). Una pestilenza nel 1530 e una grave inondazione nel 1584, delle molte che la zona subì da parte della Bormida e dell’Uzzone, fecero contrarre ulteriormente il numero degli abitanti. Nel 1630 il castello subì gravi danni da parte delle truppe francesi e nel 1636 da quelle austriache.
Un’ulteriore pestilenza ridusse ancora la popolazione, che si concentrò da quel momento nei soli due borghi di San Michele e San Pantaleo. Una stampa, di pregevole fattura e molto diffusa in Cortemilia, realizzata su lastra di rame nel 1675 dal noto incisore e cartografo Giovanni Tomaso Borgonio e inserita successivamente nel cosiddetto Theatrum Sabaudiae, pubblicato ad Amsterdam nel 1682, presenta la cittadina (Curtismilium) come essa era nel XVII secolo, ancora circondata da mura e baluardi, ma con il castello ormai diroccato.
Unita alle sorti dei Savoia, Cortemilia mantenne un ruolo secondario, anche se non del tutto marginale, nelle vicende storiche, politiche ed economiche degli ultimi tre secoli, ad esempio come centro di produzione e commercio della seta, del legname, del vino, del bestiame.
Fiere e mercati, istituiti sin dal medioevo e molto frequentati ancora oggi, testimoniano una vocazione mercantile mantenuta nel tempo, nonostante le difficoltà dei collegamenti viari, solo recentemente migliorati. Non marginale anche la funzione di centro amministrativo, giudiziario e culturale, che Cortemilia ha ricoperto sino a pochi decenni fa e che per certi aspetti ancora ricopre nell’area dell’Alta Langa. Cortemilia ha ampliato, a partire dall’ultimo dopoguerra, il proprio tessuto urbano, estendendosi soprattutto lungo le direttrici viarie principali.

PALLAPUGNO
La grande tradizione cortemiliese di uno sport di matrice rurale. Dalla fine del 1800 fino agli anni ’50 del secolo scorso, il pallone elastico (oggi pallapugno, italianizzando il termine piemontese, “balon a pugn”, che ha sempre indicato questo sport) è stato lo svago principale di gran parte della popolazione maschile di Cortemilia, giovani e meno giovane. Stando ai racconti dei vecchi, vi erano almeno una ventina di luoghi diversi di Cortemilia – strade, piazze, frazioni campestri, poi due famosi cortili d’albergo, la “Corona Grossa” e “da Cigliuti” – dove si praticava questo gioco, sia – in due piazze – nella sua forma classica, “alla lunga”, che poi troverà la sua consacrazione sportiva negli sferisteri, sia, soprattutto, nei modi “alla pantalera” e “al tetto”, i quali necessitano di spazi meno ampi.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 2.488 (M 1.210, F 1.278)
Densità per Kmq: 100,6
Superficie: 24,73 Kmq

CAP 12074
Prefisso Telefonico 0173
Codice Istat 004073
Codice Catastale D062

Denominazione Abitanti cortemiliesi
Santo Patrono Santa Caterina
Festa Patronale 25 novembre

Il Comune di Cortemilia fa parte di:
Comunità Montana Langa Valli Bormida
Regione Agraria n. 12 - Colline dell'Alta Langa di Alba
Associazione Borghi Autentici d'Italia
Associazione Nazionale delle Città della Nocciola

Comuni Confinanti
Bergolo, Bosia, Castino, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Serole (AT), Torre Bormida

Musei nel Comune di Cortemilia
Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite

Chiese e altri edifici religiosi cortemiliesi
Parrocchiale di San Pantaleo
Parrocchiale di San Michele
Convento dei Padri Minori Conventuali
Chiesa della Madonna della Pieve

Eventi, Feste e Sagre
Sagra della Nocciola (ultima decade di agosto).

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