Chieri
Piemonte

Chieri è un comune della provincia di Torino, collocato tra la parte orientale della collina di Torino e le ultime propaggini del Monferrato a circa 15 km dal capoluogo. Conosciuta in epoca medievale come la città delle cento torri delle famiglie nobili (oggi quasi tutte abbattute, mozzate o inglobate negli edifici), divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo che imprimeva alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento si specializzò decisamente nell'industria tessile, che divenne il "cuore" pulsante della sua economia arrivando ad impiegare oltre metà dei suoi abitanti. Negli ultimi decenni il tessile ha subìto un drastico ridimensionamento e la città, con la dismissione delle fabbriche, ha conosciuto un notevole sviluppo residenziale, favorito anche dalla sua felice posizione geografica, che ne ha raddoppiato la popolazione e potenziato i servizi. La cittadina è situata ai piedi della collina torinese, ad est del capoluogo, sul margine meridionale delle colline del Po. Idrograficamente il territorio comunale ricade nei due bacini contigui del Banna e del Tepice. Quest'ultimo corso d'acqua attraversa la città, in parte ad alveo coperto. Secondo il Censimento Istat del 2001, nel comune di Chieri sono presenti: 804 attività industriali con 4.231 addetti pari al 37,71 % del totale della forza lavoro, 1424 attività di servizio pari al 37,07% e 166 attività amministrative con 2.830 addetti pari al 25,22%. Complessivamente sono occupati 11.220 persone, pari al 34,140 % del numero totale degli abitanti. Sarebbe proprio Chieri la città ad aver dato i natali al blue jeans: infatti già nel XV secolo in città si produceva un tipo di fustagno di colore blu che veniva esportato attraverso il porto di Genova, dove questo tipo di tela blu era usata per confezionare i sacchi per le vele delle navi e per coprire le merci nel porto; il nome inglese deriverebbe, secondo alcuni, dal termine blue de Genes, ovvero blu di Genova.

ETIMOLOGIA
L'origine del nome di Chieri è stata oggetto di varie supposizioni e congetture. Una leggenda locale racconta che il nome sarebbe derivato da una battuta fatta nel 1154 da Federico I Barbarossa( trattasi assolutamente di storiella simpatica quanto fantasiosa): dopo aver distrutto la città, avrebbe detto, rivolto alle rovine: "E tu, chi eri ?", Il nome però sembra derivare da Carrea Potentia.(Fonte Plinio il Vecchio "Naturalis Historia", libro III cap 49: "49 ab altero eius latere ad Padum amnem Italiae ditissimum omnia nobilibus oppidis nitent, Libarna, Dertona colonia, Iria, Vardacate, Industria, Pollentia, Carrea quod Potentia cognominatur, Foro Fulvi quod Valentinum, Augusta Bagiennorum, Alba Pompeia, Hasta, Aquis Statiellorum. haec regio ex discriptione Augusti nona est. patet ora Liguriae inter amnes Varum et Macram CCXI p.").

IL MUSEO ENOLOGICO
A Chieri, nella frazione Pessione ha sede il Museo "Martini" di storia dell'Enologia, creato da Lando Rossi di Montelera proprietario della Martini & Rossi, noto stabilimento famoso nel mondo per la produzione di Vermouth. Diviso in 16 sale i reperti sono organizzati in modo da permettere al visitatore di prendere visione delle forme e dei modi assunti dalla cultura del vino nelle diverse civiltà succedutesi dall'antichità ad oggi, per un arco di tempo di venticinque secoli.

DA VEDERE

Santa Maria della Scala
La chiesa collegiata di Santa Maria della Scala (nota anche come duomo di Chieri), è la più grande nonché principale chiesa della città di Chieri, in provincia di Torino.
La qualifica di duomo è tuttavia attribuita impropriamente, e solo in virtù delle sue imponenti dimensioni, in quanto Chieri non è mai stata sede vescovile. Il "duomo" sorge su un sito dove in epoca romana si trovava un luogo di culto di Minerva, come testimonia un'ara rinvenuta nella cripta della chiesa attuale, sul quale venne costruita tra il IV e il V secolo una chiesa dedicata alla Vergine. Una nuova chiesa dedicata a Santa Maria venne costruita in forme romaniche Architettura romanica per volere del vescovo di Torino Landolfo, nel 1037. La chiesa gotica venne completamente ricostruita nelle forme attuali a partire dal 1405, forse ad opera di Bernardo da Venezia, e venne consacrata nel 1437. Subì rimaneggiamenti nelle cappelle laterali in epoca barocca e restauri di gusto neogotico nella seconda metà dell'Ottocento.

La chiesa di San Giorgio
Situata in una posizione dominante in cima all'omonimo colle, sorge sulle rovine di un antico castello del X secolo. All'inizio del XII fu eretta una chiesa in stile gotico, poi distrutta da un incendio nel 1412. La nuova chiesa venne ricostruita rivolta verso la città ed è affiancata da un campanile a pagoda. L'attuale facciata risale al 1752 ed è opera di Bernardo Antonio Vittone. La chiesa di San Domenico, risalente al XIV secolo e unita al vicino convento. Inizialmente era una chiesa architettura gotica a tre navate, ma nel corso del XIV secolo vennero costruite ai suoi fianchi numerose cappelle patrizie, se si osserva la facciata si può notare come non è lineare e piatta ma segue l'andamento delle antiche mura di protezione della città. La chiesa conserva diversi antichi tesori, tra cui pregiate opere del Moncalvo, la Resurrezione di Lazzaro e della Moltiplicazione dei pani, al quale fu affidata nel 1614 la decorazione del coro. Vi sono inoltre presenti opere dello Spanzotti. Di pregevole interesse è "la madonna del latte" affrescata sulla prima colonna di sinistra, rappresenta l'allattamento del bambino da parte della Madonna. La chiesa di San Guglielmo risale al XIII, in cui nel 1328 si riunì il Consiglio di Credenza, l'organo più importante della Repubblica Chierese. La chiesa di San Leonardo Nuovo, costruita nel Quattrocento, a tre navate con volta retta da colonne piriformi. Venduta durante l'occupazione francese, nell'Ottocento venne trasformata in officina, cappella inizialmente eretta dall'ordine dei cavalieri Templari come centro di assistenza ai pellegrini, successivamente dopo il 1313 (con la disfatta dell'ordine Templare) la cappella venne utilizzata dai [cavalieri di Gerusalemme nati ai tempi della terza crociata con il compito di difendere i pellegrini nella città santa. In seguito a recenti restauri è possibile osservare, all'interno della cappella, la rappresentazione della passione di Cristo dipinta lungo le volte da autore ignoto.

Il santuario dell'Annunziata
Risale al secondo Seicento. Sorge sul luogo occupato in precedenza da una cappella quattrocentesca, costruita attorno ad un affresco raffigurante l'Annunciazione alla quale si attribuirono virtù miracolose, quando nel 1651 un giovane sordomuto riacquistò la parola dopo aver pregato di fronte ad esso. Grazie a questo episodio si decise la costruzione del moderno santuario, tra il 1651 ed il 1655 su progetto di Andrea Costaguta, architetto di Madama Reale Maria Cristina.
La chiesa di San Filippo risale anch'essa all'epoca barocca; costruita tra il 1664 ed il 1673 su disegni dell'architetto di Lugano Antonio Bettini. La facciata invece è risalente al secolo XVIII, non fu realizzata dal chierese Mario Ludovico Quarini, come si legge presso alcuni autori. La chiesa è ad una sola navata con quattro cappelle laterali; la decorazione a stucco è di Pietro Somazzi. Nella prima si trova una tela di Claudio Beaumont, raffigurante San Francesco di Sales che prega la Vergine.

La chiesa dei Santi Bernardino e Rocco
Realizzata tra il 1675 e 1683 ed ampliata nel 1694 su progetto di Bernardino Quadri, il quale morì prima di completare i lavori. Vennero ripresi solo nel 1740 quando Bernardo Antonio Vittone eresse la cupola, terminando i lavori nel 1792 con la facciata del Quarini. Nella chiesa sono conservate diverse opere del Moncalvo tra cui una Incoronazione della Madonna, nella quale il pittore ha raffigurato sullo sfondo Chieri, così come appariva alla fine del Cinquecento. La pala d'altare è un'opera documentata di Giuseppe Sariga. Il dipinto del 1743 circa raffigura i Santi Grato, Defendente, Antonio da Padova, Francesco d'Assisi, Saverio e Margherita da Cortona in adorazione del Nome di Gesù e fu donato alla confraternita fondatrice dell'edificio dal conte Borello, proprietario di un altare. L'affollata composizione, giocata sull'incrocio di due diagonali lungo cui son disposti i santi con pose virtuosisticamente scorciate e angeli dalla caratteristiche gote rigonfie, mostra un impianto decisamente ancora arcaizzante.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 36.168 (M 17.374, F 18.794)
Densità per Kmq: 666,1
Superficie: 54,30 Kmq

CAP 10023
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001078
Codice Catastale C627

Denominazione Abitanti chieresi
Santo Patrono Santa Maria delle Grazie
Festa Patronale 19 settembre

Comuni Confinanti
Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Montaldo Torinese, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Poirino, Riva Presso Chieri, Santena

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