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Cervasca
è un comune della provincia di Cuneo. Fa parte
della Comunità montana Valle Stura.
DA
VEDERE
S. Michele, antico borgo e primitivo insediamento
cervaschese. Le sue strade tortuose, che convergono
alla "Pieve" con il sagrato in sonoro acciottolato
spalancante la sua balconata sulla sottostante pianura,
i suoi cortili assonnati; le casette antiche restaurate
con cura, il profumo del fieno e l'ombra dei castani
secolari più grandi delle case, vi riproporranno
il paese della vostra infanzia o quello che avete
sempre sognato...
S.
MICHELE
Il toponimo potrebbe indicare l'origine longobarda
essendo stato questo santo, principe delle legioni
angeliche, il protettore del popolo "dalle lunghe
barbe" dopo la conversione al cristianesimo.
La posizione felice, un pochino defilata, al riparo
dei venti freddi che scendono dalla Valle Stura, sulla
sommità di un'amena collinetta facilmente difendibile,
la presenza in zona di fresche sorgenti (vedi la fonte
del "Paschè" e del "Sucarèt"
llungo la strada per Vignolo), hanno fatto del luogo
un posto ideale per insediamenti difficilmente databili,
che potrebbero anche essere anteriori all'anno mille.
Spostatosi più a monte il nucleo abitativo,
sorse una nuova chiesa che nel 1500 soppiantò
l'antica Pieve di S. Maria del Belvedere. Nel 1748
si diede inizio alla costruzione dell'attuale edificio,
dopo lunghe vicende anche tragiche, che contrapposero
gli abitanti di S. Michele (collina) e S. Stefano
(pianura) in merito al sito su cui far sorgere la
nuova chiesa. Si sono celebrati nel 2000 i 250 anni
della chiesa. Il progettista risulta l'architetto
Borra, allievo del Vittore. Lo stile è in sobrio
barocco piemontese e l'edificio ne rappresenta un
esempio significativo. Così la descrive Mons.
Riberi, storico cuneese di inizio secolo: "I
grandi archi che si susseguono a breve distanza, danno
l'illusione di una chiesa più lunga; il presbiterio
e il coro con sapienti curve nascondono la loro poca
profondità. L'edificio ad una sola navata risulta
ampio e solenne; la luce piove discreta dai lunettoni...
Al suo interno si può ammirare il miracoloso
quadro di ardesia ritraente la "Madonna della
Losa" collocato in un altare laterale. Il campanile,
in origine più basso, fu innalzato negli anni
'30. Alla sua base si nota un arco in mattoni che
potrebbe essere stato l'ingresso della vecchia chiesa
del 1500.
S.
MAURIZIO
Una comoda strada, che percorre il bosco di castani,
conduce al Santuario dedicato al martire della legione
Tebea, che dal 1961 è anche dedicato alla "Madonna
degli Alpini". Questo colle è indubbiamente
lo spalto delle nostre Prealpi, cui nessun altro può
contendere il duplice privilegio della maggiore ampiezza
di visuale panoramica e di maggior comodità
di accesso e di vicinanza alla città di Cuneo.
Il colle di S. Maurizio si protende verso la piana
immensa della Provincia Granda, sulla quale sfociano
le 14 valli e sul cui sfondo, si profilano i dossi
della Langa e sfumano i contrafforti delle Alpi Marittime.
In questo luogo gli alpini hanno voluto perpetuare
il ricordo della Divisione alpina Cuneese e ricordare
il sacrificio inutile dei suoi tredicimila e più
caduti e dispersi nella folle avventura in terra di
Russia, dove il fior fiore della gente della nostra
montagna fu mandata a morire nella steppa senza confine.
Sul colle, narra la storia, esisteva un castello "Castrum
Vignoli" che potrebbe essere datato attorno al
1000, il quale dopo alterne vicende venne occupato
da luna accozzaglia di bande di ventura, gli Armagnacchi.
Essi sparsero il terrore nelle nostre terre, tanto
che Cuneo uscito in battaglia lo atterrò nel
1400. A testimonianza rimangono i poderosi muraglioni
di sostegno in pietre a secco visibili sul lato Nord
e resti di mura del corpo centrale che fiancheggiano
il santuario lato Est. Esisteva sul luogo ove ora
sorge il nuovo edificio, una chiesetta , S. Matteo,
probabilmente inserita nel "Castrum" con
pitture in stile gotico. Un fulmine prima, e la stupidità
degli uomini poi, la demolirono (1965). Il Santuario
costruito nel 1600 custodiva uno splendido crocifisso
ligneo degli anni attorno al mille, purtroppo trafugato.
RIEPILOGO
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria del Carmine
Chiesa di Santo Stefano
Chiesa di Santa Maria del Belvedere
Chiesa della Madonna degli Alpini e di San Maurizio
Santuario dedicato alla Divisione Alpina Cuneense
Chiesa Parrocchiale di San Defendente
Chiesa Parrocchiale di San Bernardo
COMUNITA'
MONTANA VALLE STURA
La Comunità montana Valle Stura di Demonte è
un comprensorio montano formato dai comuni di: Aisone,
Argentera, Borgo San Dalmazzo, Cervasca, Demonte, Gaiola,
Moiola, Pietraporzio, Rittana, Roccasparvera, Sambuco,
Valloriate, Vignolo e Vinadio. È l'unica comunità
montana della provincia di Cuneo che non va ad accorpamento
con altri enti; l'unica novità risulta essere
linserimento dei territori appartenenti ai Comuni
di Vignolo e Cervasca.
LA CERVASCHINA
Parte considerevole del territorio del Comune è
formato da boschi, si cui il castagno è predominante.
Partendo dai 600 metri del Capoluogo S. Stefano sino
ai circa 1000 metri della frazione Pratogaudino, si
hanno diverse varietà di castagni. La Cervaschina
ha dimora nella prima fascia, la più bassa. Da
parecchi decenni l'aggettivo stava ormai per entrare
nell'oblio, soppiantato da selvaschina o più
volgarmente la "tempuriva". A suffragio della
veridicità dell'aggettivo "Cervaschina"
si fa riferimento all'agronomo Carlo Remondino, Direttore
della Cattedra ambulante di Agricoltura della Provincia
di Cuneo, che durante la settimana del castagno, ciclo
di studi e dibattiti tenutosi nel lontano 1922 dal 24
al 29 ottobre, la cita espressamente "cervaschina"
o "tempuriva". Proprio per dare il dovuto
risalto al prodotto che porta il nome della contrada,
l'Amministrazione comunale ha voluto partecipare ufficialmente
in questi anni alla manifestazione della fiera del marrone
con un proprio stand ai fini di rilanciare la castagna
con l'esatta dicitura di "Cervaschina". Quali
sono le caratteristiche di questa castagna ? La più
importante tra tutte le molteplici qualità è
quella che giunge a maturazione per prima già
nelle ultime settimane di settembre, il tutto dovuto
alla posizione geografica di Cervasca ubicata più
a sud. Essendo la prima riesce a spuntare un prezzo
migliore; una volta ed in alcuni casi ancora adesso,
viene abbacchiata proprio per anticiparne la caduta,
tanto che per tale operazione le piante erano tenute
più basse. Di notevole interesse è la
"Sagra della Castagna Cervaschina" e dei "funghi
e pisacan" che si tiene in autunno, dove nei rinomati
ristoranti del paese si possono gustare piatti tipici
a base di questi prodotti che caratterizzano la terra
cervaschina - i funghi e le castagne. (fonte: comune
di Cervasca).
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Popolazione
Residente 4.783 (M 2.425, F 2.358)
Densità per Kmq: 261,7
Superficie: 18,28 Kmq
CAP
12010
Prefisso Telefonico 0171
Codice Istat 004064
Codice Catastale C547
Denominazione
Abitanti cervaschesi
Santo Patrono Madonna del Carmine
Festa Patronale seconda domenica di luglio
Il
Comune di Cervasca fa parte di:
Comunità Montana Valle Grana
Regione Agraria n. 6 - Montagna delle Medie Valli
Stura di Demonte e Gesso
Area Minoranza Linguistica Occitana
Località
e Frazioni di Cervasca
San Defendente, Santa Croce, San Bernardo, San
Michele, Case Audisio
Comuni
Confinanti
Bernezzo, Caraglio, Cuneo, Roccasparvera, Vignolo
Il
comune è gemellato con
Allos (Francia).
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