ETIMOLOGIA
Il primo toponimo è offerto proprio dalla stessa
Avigliana che deriva la sua origine dal romano Avilius
con chiaro riferimento a coloni del nord Italia (principalmente
della zona veneta) spostati a ridosso delle Alpi dopo
la creazione della colonia di Augusta Taurinorum (Torino)
e con la prima definizione giuridico-amministrativa
di queste terre ai confini con il regno coziano in
età imperiale. Sull'opposta riva del fiume,
l'attuale sito di Drubiaglio deve il suo nome latino
Ad Urbiacum. In questo luogo scavi eseguiti nel XIX
secolo hanno da tempo portato all'identificazione
del sito con la statio ad fines, ricordata negli intinerari
di epoca romana: era infatti il luogo di esazione
doganale della quadragesima Galliarum, tassa sulle
merci in transito al confine tra l'Italia e la Gallia.
AREE VERDI
Tra le attrattive di origine naturale sono da segnalare
i due piccoli laghi, detti Laghi di Avigliana, di
origine morenica chiamati comunemente Lago Piccolo
e Lago Grande. La zona paludosa attorno ai laghi è
andata a costituire il parco naturale dei laghi di
Avigliana fin dal 1980 ed ospita numerose specie di
uccelli tra cui aironi cenerini, germani reali, gallinelle
d'acqua.
MUSEI
Per un secolo ha segnato la vita di Avigliana, ed
ora è diventato un museo. Il dinamitificio
Nobel è stato il primo impianto realizzato
in Italia per la fabbricazione della dinamite, trasformato
nel dopoguerra in una fabbrica di vernici. A fondare
il dinamitificio fu Alfred Nobel, imprenditore svedese,
inventore della dinamite, che approfittò dell'abolizione,
nel 1869, del monopolio statale sulla fabbricazione
degli esplosivi.
Nobel arriva in Italia anche sull'onda di difficoltà
col governo francese, al quale aveva offerto la produzione
della balistite, brevettata da lui stesso in Inghilterra
nel 1888, la cui fabbricazione è giudicata
troppo pericolosa.
MANIFESTAZIONI
Oltre al settimanale mercato di Avigliana, che si
svolge ogni giovedì (con alcune eccezioni)
in piazza del Popolo (ex Pra d'la Fera), nel mese
di giugno si svolge il celebre Palio storico dei Borghi
di Avigliana nella terza domenica del mese. A novembre
si svolgono la fiera agricola, il primo sabato del
mese, e la fiera commerciale la prima domenica del
mese.
SANTUARIO DELLA MADONNA DEI LAGHI
Il Santuario della Madonna dei Laghi è un luogo
di culto mariano. Prende il nome dal fatto di essere
costruito sul bordo di uno dei due laghi di Avigliana.
I lavori per la costruzione dell'edificio possono
farsi risalire al novembre 1622 quando, per volere
del duca di Savoia Carlo Emanuele I, vennero incaricati
della costruzione del santuario Bartolomeo e Bino
Lumaga, seguendo un progetto di Nicola Ramelli, allora
architetto ducale. La cupola risale al 1638, opera
di Antonio Rolla. Casa Savoia era molto legata al
luogo poiché, secondo la tradizione, Bona di
Borbone, sposa di Amedeo VI, il "Conte Verde",
avrebbe sostato in preghiera innanzi all'immagine
della Madonna, ancora conservata all'interno del santuario,
chiedendo di poter avere un erede maschio: ciò
si verificò, e il Conte Verde poté trasmettere
la sua discendenza al figlio Amedeo VII di Savoia,
il "Conte Rosso". Non a caso, quindi, la
casa regnante si interessava alla città di
Avigliana, non solo luogo natale di Amedeo VII, ma
anche borgo estremamente importante per l'economia
della contea e del ducato: lo testimonia il fatto
che, quando Federico Barbarossa distrusse la città
nel 1173, i Savoia la fecero risorgere, riedificando
il castello, oggi in rovina, che venne distrutto solo
da Nicolas Catinat nel 1692, durante i turbolenti
anni della Guerra della Grande Alleanza. Nonostante
sia diverso l'architetto, le maestranze che lavorarono
alla Madonna dei Laghi sono le stesse che operarono
anche al Monte dei Cappuccini di Torino, per cui non
poche sono le somiglianze tra i due edifici religiosi,
specie nell'architettura esterna. Introduce alla chiesa
un piccolo pronao sorretto da due colonne, con capitelli
in stile corinzio. L'interno, finemente decorato,
è in gran parte frutto della generosità
di Casa Savoia che, come già osservato, si
adoperò molto per il luogo. I dipinti, in particolare,
furono preziosissime offerte della Real Casa, che
lasciava qui dei grandi capolavori dell'arte barocca.
A cominciare da una copia della Madonna dei Pellegrini
di Michelangelo Merisi, che si può datare nei
primissimi anni successivi alla realizzazione dell'originale
(1604), poiché il cardinale Maurizio di Savoia
risiedeva, in quel periodo, a Roma. Di grande importanza
sono anche la grande tela che raffigura San Michele
nell'atto di sconfiggere Lucifero, realizzata da Antonio
Maria Viani, e il San Maurizio di Guido Reni, entrambi
donati dal cardinale sabaudo.
DA VEDERE INOLTRE ...
Sul paese dominano le rovine del castello, distrutto
nel XVII secolo, al quale si può accedere con
un breve percorso dalla piazza Conte Rosso. Il castello
viene menzionato per la prima volta tra il 1058 e
il 1061 in occasione della cronaca che illustra la
costruzione del monastero di San Michele della Chiusa.
A margine della narrazione che portarono alla fondazione
tra il 983 ed il 987 del monastero micaelico del monte
Pirchiriano, il cronista descrive che il marchese
Arduino V risiedeva abitualmente nel castello di Avigliana
che con certezza dovette svolgere una essenziale funzione
strategica per il Marchesi durante la metà
del XI secolo. Sala teatrale dentro il Centro Polifunzionale
"La Fabrica" dedicato a Eugenio Fassino.
Casa del Beato Umberto;
Casa di Porta Ferrata;
Casa Senore;
Villa Cantamerlo;
Porta Ferronia;
Torre Circolare della Cinta Muraria;
Torre dell'Orologio, ospitò il primo orologio
pubblico del Piemonte ed il secondo in Italia;
Pozzo di piazza Conte Rosso, situato nel centro della
piazza, è risalente al XIV secolo e in buone
condizioni di conservazione.
Certosa di San Francesco al Monte;
Chiesa di San Giovanni, sita in piazza Conte Rosso,
dove all'interno sono presenti numerose opere di Defendente
Ferrari. La chiesa è stata più volte
rimaneggiata ed è caratterizzata da un pregevole
campanile del XIV secolo;
Chiesa di Santa Maria Maggiore;
Chiesa di San Pietro di architettura romanico gotica.
ENOGASTRONOMIA
Tra i principali prodotti del comune si possono citare
le trote del Lago di San Bartolomeo (chiamato comunemente
Lago Piccolo) e il miele di montagna. Avigliana ha
ospitato il 15 e il 16 settembre 2007 la prima Sagra
del Miele nella città, per riscoprire e riproporre
una delle principali attività agricole che
riveste una notevole importanza nell'economia agricola
montana.
ORIGINI E CENNI STORICI
Le prime testimonianze di presenza umana nella zona
risalgono al neolitico, epoca alla quale appartengono
tracce di un centro palafitticolo rinvenute alla fine
del XIX secolo nelle paludi nei pressi dei laghi.
All'età della pietra e del bronzo risalgono
alcune asce ed numerose coppelle utilizzate dai druidi
celti per cerimonie sacrificali. Al 595 a.C. si fa
risalire la formazione di un centro abitato per opera
di Belloveso, un condottiero celtico. In epoca romana
la cittadina risulta al confine con il fra l'ager
taurinensis e il regno di Cozio quindi è la
sede adatta per riscuotere la quadragesima galliarum,
il dazio sulle merci provenienti dalle Gallie. Sempre
nel periodo romano (312) Avigliana assiste al passaggio
delle legioni di Costantino provenienti dalle Gallie
ed allo scontro con quelle di Massenzio nella piana
di Rivoli. Al 574 risalgono le prime opere di fortificazione
sul monte Pezzulano sul quale sorge tuttora il castello
eretto per opera di Clefi, re dei Longobardi. Secondo
alcune fonti lo scontro fra le truppe di Pipino il
Breve, re dei Franchi, e Astolfo, re dei Longobardi,
del 750 avviene nei pressi della città. Negli
anni successivi la storia di Avigliana dipende strettamente
dalle vicende dell'Abbazia della Novalesa fondata
dai monaci Benedettini che costruiscono nel paese
un ospedale destinato ai pellegrini provenienti dalla
Francia dopo l'attraversamento delle Alpi. L'arrivo
dei Saraceni porta alla distruzione durante le loro
incursioni cominciate nell'VIII secolo di numerose
opere benedettine. Le scorribande continuano fino
alla metà del X secolo quando, raggiunto il
culmine con la cattura dell'abate di Cluny al Gran
San Bernardo, Arduino il Glabrione riceve l'incarico
di allontanare i Saraceni. Sconfitti i nemici, si
deve affrontare la ricostruzione della Val di Susa
e del castello di Avigliana. Una notevole importanza
per il paese la riveste la figura della marchesa Adelaide,
moglie di Oddone conte di Moriana Savoia. A lei si
deve la costruzione nella metà dell'XI secolo
del cosiddetto Borgo Nuovo nato per unire il castello
con il preesistente Borgo Vecchio posto più
in basso. Nel 1136 nasce il Beato Umberto mentre nel
1139 il castello può annoverare tra i suoi
ospiti Amedeo III di Savoia il quale contribuisce
alla sua fortificazione. La città di Avigliana
non diviene feudo in quanto considerata proprietà
diretta dei conti. Nel 1187 Enrico VI cinge d'assedio
Avigliana e la conquista provocando gravi danni sia
al castello che alla città ma dopo breve tempo
muoiono sia Federico Barbarossa, padre di Enrico VI,
che Umberto III, contendenti al trono. Tommaso I,
successore di Umberto III, approfitta della nuova
politica di Enrico VI per riconciliarsi con l'impero
ed ottenere i propri diritti su Avigliana per poi
ricostruire il castello. Avigliana nel 1350 viene
dichiarata piazza franca da Amedeo VI detto il Conte
Verde che inoltre esegue lavori di fortificazione
del castello e delle sue mura, nel 1360 nasce da Amedeo
VI e Bona di Borbone Amedeo VII detto il Conte Rosso
che ripercorrerà le orme del padre divenendo
una delle principali personalità di casa Savoia.
Il castello diviene prigione di Filippo II di Savoia-Acaia
il 4 ottobre 1367 per ordine di Amedeo VI in seguito
alle accuse di tradimento. Poco dopo arriva unanime
la condanna a morte che viene eseguita il 21 novembre
successivo facendolo annegare nelle gelide acque invernali
dei laghi adiacenti. Una leggenda narra che lo spirito
di Filippo II vaga ancora sulle acque dei laghi. Un
altro assedio affligge il castello nel 1536 per opera
del maresciallo francese Montmorency, e le sue mura
poco possono contro le cannonate. L'intera guarnigione
costituita da 500 fanti viene uccisa mentre il suo
comandante cerca di trattare la resa; egli stesso
verrà impiccato poco dopo. Ancora un attacco
dei francesi il 17 agosto 1630 al quale si oppone
una guarnigione di 500 uomini comandata dal colonnello
Emanuelli; la città è però già
stata messa in ginocchio dalla peste e l'esercito
piemontese è impegnato nella difesa di Torino
e Savigliano ed arriva la resa il 27 agosto. Nel 1659,
dopo esser sempre stata considerata diretta dipendenza
dei conti, Avigliana diventa un feudo assegnato a
Carlo Emanuele Provana di Beinette, intanto la guerra
contro i francesi continua con qualche breve tregua
e il 28 maggio 1690 il generale Catinat bombarda il
castello lasciando quanto è ancora visibile
oggi.
Nel 1702 il feudo cambia assegnatario passando nelle
mani dei Carron di San Tommaso e continuano razzie
e distruzioni: opera dei francesi, che si stanno preparando
all'assedio di Torino, nel 1706, e delle truppe del
principe Eugenio all'inseguimento dei francesi in
fuga, il 19 settembre 1707. Altre visite importanti
sono: il 25 ottobre 1773 quella della regina Maria
Teresa di Savoia, in viaggio verso la Francia per
sposare il conte d'Artois, futuro Carlo X, e nel 1859
quella delle truppe inviate da Napoleone III in aiuto
dei Piemontesi contro l'Austria. Alfred Bernhard Nobel
oltre a costruire uno dei più grandi stabilimenti
di produzione di dinamite in Italia qui ad Avigliana,
istituì il premio che rese immortale il suo
nome per stimolare con la premiazione la ricerca nei
campi che illuminano e aiutano l'Uomo a vivere degnamente.