Asti
si trova a 60 km da Torino nella valle del fiume Tanaro
al centro delle colline del Monferrato. Fondata dai
romani come Hasta Pompeia, mostra ancora oggi sezioni
delle antiche mura dellepoca. Asti era nota
come la città delle cento torri, molte delle
quali sono ancora presenti all'interno della cinta
muraria stessa. Il Sindaco Vittorio Voglino tiene
a precisare che questa bella città ha nelleleganza
e nella signorilità il suo punto di forza e
che lAmministrazione è rivolta a evitare
nella cittadinanza marcate disuguaglianze economiche,
culturali e sociali. Il primo cittadino ci ha inoltre
riferito dei progetti legati allabbellimento
delle strutture pubbliche e allottimizzazione
dei servizi, agevolando anche le imprese che investono
soprattutto nel settore della ricettività turistica.
In questo contesto segnaliamo che la manifestazione
più importante è il palio di Asti, legato
alla tradizione medievale, mentre tra i personaggi
illustri ricordiamo Vittorio Alfieri, simbolo della
cultura astigiana.
ETIMOLOGIA
Anticamente chiamata Hasta Pompeia, deriva dal latino
hasta (pertica) che indica la proprietà comune
dei cittadini romani (in antichità venivano
piazzate delle pertiche nelle zone dove si vendevano
all'asta i beni dei debitori dell'erario pubblico).
ORIGINI
Asti fu fondata dai Romani (con il nome di Hasta Pompeia),
anche se sono state trovate tracce di un precedente
villaggio celtico-ligure. Alcune sezioni delle antiche
mura sono ancora presenti nella parte settentrionale
della città e durante il ventesimo secolo dei
lavori di scavo hanno rivelato un'altra sezione delle
mura romane nel centro della città.
CENNI
STORICI
Durante il Medioevo, Asti è stata un importante
centro di scambi commerciali e bancari. È questo
il periodo più felice per la città,
che si abbellisce di numerose torri e caseforti e
vede estendere il proprio potere su numerose città
e paesi, come Bra, Villanova, Fossano, Nizza Monferrato,
Ceva e Garessio. Il 28 marzo 1095 le fu concesso lo
stato di comune indipendente dal Sacro Romano Impero.
Nel periodo comunale, data la grande ricchezza della
città, si era sviluppata la classe mercantile.
Nacquero infatti proprio in quel periodo le "casane",
istituti di credito su pegno. Praticamente i Casanieri
prestavano somme di denaro, facendosi consegnare in
garanzia terre e castelli. I mercanti astesi operavano
in tutta Europa. Nel Medioevo le famiglie nobili si
scontrarono spesso tra loro a causa della lotta tra
guelfi e ghibellini. Famiglie Guelfe: la fazione era
capeggiata dai potentissimi Solaro e comprendeva anche
le famiglie dei Malabayla, Garretti, Troya, Falletti,
Ricci, Damiani. Famiglie Ghibelline :capeggiate dai
Guttuari, Turco, Isnardi (tutte e tre formavano il
Consorzio dei De Castello), spalleggiate dagli Alfieri,
Scarampi, Catena, Buneo, Cacherano. I Roero ed i Pelletta
erano addirittura divisi internamente. Nel 1339 Asti
passò ai Monferrato, quindi ai Visconti e nel
1387 agli Orleans. L'area nord-occidentale della città,
tra il centro e la cattedrale, è molto ricca
di case di mercanti medievali e di palazzi, molti
dei quali dotati di torri monumentali. Asti era nota
come la città delle cento torri (sebbene il
numero totale fosse di 120), molte delle quali sono
ancora presenti tutt'oggi all'interno della cinta
muraria. Nel 1574 venne infine occupata dai Savoia.
Dal 1800 al 1805 fu capoluogo del dipartimento francese
del Tanaro. Nel 1797 Asti fu teatro di una grande
rivolta, passata alla storia con il nome di "Rivoluzione
Astese". Il 22 luglio ci fu una sommossa per
la scarsità di grano ed il 28 venne proclamata
la repubblica da Secondo Arò, Felice Berruti,
Gian Secondo Berruti e Gioachino Testa. Il 30 le truppe
realiste, appoggiate da contadini sandamianesi, rioccuparono
la città e il 2 agosto fucilarono gli insorti.
Nel 1935 Asti divenne capoluogo di provincia, staccandosi
dalla provincia di Alessandria. Il 4 settembre del
1948 la città subì gravissimi danni
e svariate vittime a causa dello straripamento del
Borbore e del Tanaro; una nuova alluvione devastò
buona parte della città il 6 novembre del 1994.
DA
VEDERE
Asti
è, dopo Torino e insieme a Vercelli, una delle
principali città d'arte del Piemonte in quanto
custode di un ricco patrimonio artistico ed architettonico.
La città in particolare presenta il più
vasto patrimonio architettonico basso-medievale della
regione, a memoria di quello che fu il più
potente comune piemontese. Numerose sono le torri,
le case-forti, le chiese, domus e palazzi.
Del
periodo romano, sono ancora presenti, la Torre Rossa,
probabile vestigia della porta occidentale della cinta
romana, la domus di Via Varrone e i resti dell'Anfiteatro.
Del
periodo romanico di notevole interesse sono le cripte
di Sant'Anastasio, San Secondo e San Giovanni. Nella
zona orientale della città è possibile
ammirare il complesso di San Pietro in Consavia, sede
nel medioevo del priorato gerosolimitano di Lombardia.
Del
Periodo basso-medievale ricordiamo la Cattedrale di
Santa Maria Assunta, considerata la più importante
cattedrale gotica del Piemonte, la Collegiata di
San Secondo, dove sono custodite le reliquie del Santo
Patrono, la Chiesa parrocchiale di Viatosto, la Chiesa
di Santa Maria Nuova e la chiesa della Madonna del
Portone, che conserva al suo interno la porta medievale
di San Marco. Tra i principali edifici medievali,
torri e case-forti medievali sono da citare Palazzo
Catena, Palazzo Zoya, il Palazzo del Podestà
o del Comune, la Torre Asinari, la Torre Comentina,
la Torre e il Palazzo Gazzelli, la Torre De Regibus,
la Torre Guttuari, la Torre e i Palazzi Natta, la
Torre Quartero, la Torre Solaro, la Torre civica (Torre
Troyana). Inoltre nella zona nord occidentale della
città è possibile ammirare un tratto
delle antiche mura utilizzate per la difesa in epoca
medioevale.
Del
periodo rinascimentale purtroppo rimangono poche testimonianze
architettoniche. La più importante è
sicuramente Palazzo Malabaila, il quale nel Cinquecento
ospitò Luigi XII durante un suo soggiorno in
città.
Del
periodo barocco sono molti i palazzi e le chiese presenti
ad Asti grazie anche al notevole impulso dato dalla
presenza dell'architetto Benedetto Alfieri. Ricordiamo
la Chiesa di Santa Caterina, la Chiesa di San Paolo,
la Chiesa di San Martino, la Chiesa di San Silvestro,
la Chiesa di San Rocco, la Chiesa Confraternita della
SS.Trinità e Sant'Evasio, la Chiesa della Consolata
e l'annesso monastero cistercense.
Tra
i palazzi barocchi più importanti Palazzo Ottolenghi,
il Palazzo Civico, Palazzo Mazzetti, Palazzo Verasis-Asinari
ed inoltre la Chiesa ex Confraternita di San Michele
e la ex Chiesa di San Giuseppe.
MONUMENTI
CELEBRATIVI
Monumento
a Vittorio Alfieri - 1862 - ( p.zza Alfieri )
Monumento ai caduti - 1930 - ( p.zza I Maggio )
Monumento a Federico Cotti di Ceres - 1855 - ( p.zza
S. Maria Nuova )
Fontana dell'Acquedotto di Cantarana - 1908 - ( p.zza
Medici )
Monumento a Umberto I - 1903 - ( p.zza Cairoli )
Monumento all'Unità d'Italia - 1898 - ( p.zza
Roma )
Monumento a Vittorio Emanuele II - 1884 - ( giardini
pubblici )
Monumento ai Bersaglieri - 1986 - ( p.zza Lugano )
I Borghi e Rioni della città
La città di Asti è suddivisa in 14 "territori"
che si rifanno alle competenze parrocchiali del 31
dicembre 1978.
Vengono
definiti "Rioni", i quartieri all'interno
della prima cerchia delle antiche mura Duecentesche
detta "dei nobili" e "Borghi",
le circoscrizioni comprese in origine all'interno
della seconda cerchia di mura Trecentesche detta "dei
borghigiani".
Queste
14 entità, ognuna con un proprio statuto ed
ordinamento, partecipano alla vita sociale e religiosa
della città che culmina nei festeggiamenti
patronali di san Secondo e con la corsa dell'antico
Palio.
Con
lo sviluppo urbanistico della città, alcune
parrocchie periferiche, nell'ultimo ventennio si sono
allargate e frazionate. Ecco di seguito i Rioni ed
i Borghi della città con le suddivisioni parrocchiali.
CASTIGLIONE
La Circoscrizione di Castiglione si estende per circa
9 chilometri quadrati nella zona ad est del territorio
frazionale di Asti.
Castiglione, probabilmente fondato dai Franchi, è
una delle ventine più antiche e
se ne hanno notizie documentate fin dallanno
899 in un atto del Vescovo dAsti.
Il luogo doveva essere per Asti una vera e propria
fortezza e proprio per questo ha conosciuto nel corso
dei secoli numerose distruzioni.Del pos-sente castello
non resta traccia,mentre rimane la prima parrocchiale
del sec.XV subito fuori dal paese in direzione di
Asti.
Caratteristica recente della zona è costituita
dagli insediamenti residen-ziali che sono sorti sulle
cime delle panoramiche colline che circonda-no la
zona: la collina è aspra e difficile da coltivare,
ma piacevole per soggiornarvi.
In questa Circoscrizione si svolge una suggestiva
e storica cerimonia:la fagiolata del 2 gennaio,quando
viene servita la tradizionale zuppa di legumi,zampino
e cotiche di maiale;semplice pietanza un tempo distribuita
ai poveri,in ossequio alla volontà di Guglielmo
Baldissero,che pagando un debito a redenzione della
sua anima e di quella dei suoi predecessori,chiese
ai suoi concittadini che dopo la sua morte,una volta
allanno,questi celebassero una messa donando
ai poveri un piatto di fagioli.
Era il 1200 e da allora la tradizione viene tramandata
e dal 1917 portata avanti dai ragazzi della leva.Ancora
oggi oltre 50 grandi pentoloni fumanti di legumi vengono
gratuitamente distribuiti ai numerosi presenti giun-ti
per assistere alla manifestazione,seguita poi dallincanto
delle carità,tipici dolci locali.
Altra tradizione locale è quella del Cantè
JEuv,questua pasquale delle uova per tutte
le vie del paese. Vera anima del folklore locale è
La Castiglionese, pro loco fondata
nel 1980 per promuovere ini-ziative turistiche e sociali.
Negli ultimi anni lassociazione si è
distinta per le sue capacità artistiche e corali,
diventando un punto di riferimento per lanimazione
di serate a carattere popolare.