Almese
Piemonte

Almese è un comune della provincia di Torino e dista 27 km dal capoluogo. Sorge nella bassa Val di Susa nella pianura dove scorre il torrente Messa ed è uno dei primi comuni che si incontra risalendo la Val di Susa da Torino, sulla sinistra orografica della Dora Riparia. Il territorio del comune si estende dalla zona di pianura alle pendici delle Prealpi, fino allo spartiacque che unisce i monti Monte Musinè e Curt. Confina a nord con Rubiana e Val della Torre, a est con Caselette, a sud con Avigliana e a ovest con Villar Dora. Situato lungo il corso del torrente Messa, occupa una posizione strategica, importante per le comunicazioni fra la provincia torinese e il territorio canavesano da un lato e le terre interne della valle della Dora Riparia dall'altro. Nel suo territorio si trova l'itinerario alpino del Colle del Lis, la cui frequentazione risale già in epoca preromana. Le montagne più alte del territorio comunale sono il Musinè e il Curt. Fa parte della Comunità montana Valle Susa e Val Sangone. La strategica posizione di Almese e la sua densità demografica hanno fatto sì che a partire dall'Ottocento il borgo si vedesse riconosciuta la funzione amministrativa di capoluogo di mandamento all'interno della provincia di Susa. All'epoca di Carlo Alberto ad Almese fu poi concesso anche di essere sede di un mercato settimanale, che già nel Settecento si teneva abusivamente sollevando le proteste dei centri mercatali ufficiali di Avigliana e Condove. Pertanto ne è nato lo sviluppo dell'attuale piazza del mercato sulla quale, fin dall'Ottocento, si affacciavano gli edifici principali, i locali pubblici e le locande. Ancora oggi questa piazza costituisce il centro storico di Almese. Attualmente l'economia del paese è orientata al terziario e alla piccola industria ad alta tecnologia dando al comune un'impronta economica di tipo "torinese" e sempre meno integrata all'interno della Valsusa in cui è collocato geograficamente l'insediamento. Il flusso di pendolari verso il capoluogo torinese e, per contro, la tendenza a spostare la residenza al di fuori della metropoli hanno condizionato lo sviluppo edilizio a partire dagli anni sessanta innescando un fenomeno sociale ed urbanistico che non ha ancora trovato un completo assestamento.

ETIMOLOGIA
Il nome può collegarsi ad alma che a sua volta è una forma variata di balma (caverna). Potrebbe anche derivare dal nome di persona Almo con l'aggiunta del suffisso -ensis.

ORIGINI E CENNI STORICI - LUOGHI DI INTERESSE
Anche se la zona era popolata già nel II periodo dell'Età del ferro, grazie a ritrovamenti ceramici di Truc Randolera, un vasto e organizzato insediamento va ricercato solo in epoca romana quando la zona venne valorizzata grazie alla strada che da Augusta Taurinorum, l'attuale Torino risaliva la Val di Susa fino al Colle del Monginevro e a passi minori che collegavano la pianura torinese con il Briançonnais e la Moriana francese. Nel corso degli anni ottanta venne trovata e studiata da archeologi dell'Università di Torino una villa romana, appartenuta ad un certo "Calvinus". Approfonditi scavi hanno permesso di evidenziare l'importanza della villa le cui fondamenta economiche erano dovute all'intenso traffico di merci e uomini nei pressi della stazione doganale di Ad fines, l'attuale frazione Drubiaglio di Avigliana. La villa è situata presso la borgata Grange di Rivera. L'insediamento romano nella zona fu diffuso e intenso: una ricca toponomastica prediale in latina è infatti presente in tutto il territorio di Almese e nelle terre adiacenti: il nome stesso, Almese deriva dal gallo-romano Almo ed il torrente Messa deriva dal nome Mettius, ben definito dall'epigrafia del vicino Canavese. La romanizzazione del bacino del Messa fu caratterizzata da piccoli insediamenti, dispersi sul territorio, costituenti aziende agricole di medio-piccole dimensioni, lungo una delle più importanti vie di comunicazione romana verso le Alpi; da qui era possibile sia andare verso Torino raggiungendo la sponda destra della Dora Riparia con un ponte di cui non vi è più traccia a valle della stazione Ad fines, sia seguire un percorso pedemontano con sviluppo nord-orientale che consentiva di raggiungere il Canavese, Ivrea e anche Vercelli. Quest'ultimo era conosciuto nel Medioevo con il nome di strata Vercellensis. Questo assetto territoriale già precario alla fine del II secolo d.C. entrò definitivamente in crisi in età tardo-imperiale, come dimostra il totale abbandono della villa romana situata presso la borgata Grange di Rivera del IV secolo d.C.(ora visitabile). Sia l'occupazione longobarda del VI secolo, che quella franca avvenuta alla fine del VIII secolo non cancellarono del tutto le tracce e l'organizzazione territoriale precedente. Alla fine del X secolo, con l'affermarsi della famiglia degli Arduinici, marchesi di Torino, Almese si conferma terra che nel 1001 i marchesi controllano con il riconoscimento dell'imperatore. Nel 1029 un'azienda agricola, curtis, viene venduta in Almese dai marchesi ai monaci benedettini di San Giusto di Susa. È proprio in questo periodo che l'insediamento del comune inizia a definirsi nei suoi due principali punti insediativi: La Chiesa di Santa Maria o Chiesa Vecchia, e la curtis di San Mauro presso l'attuale frazione di Rivera. La Curtis di San Mauro, situata a controllo delle terre di pianura, e protetta dall'area di esondazione della Dora Riparia, è sicuramente il nucleo dominicale dell'azienda agricola ceduta dagli Arduinici ai monaci di San Giusto, che ne fecero una prepositura intitolata appunto a San Mauro. Il comune di Almese, nel XIV secolo divenne un castello di rifugio. Il campanile romanico venne modificato in una massiccia torre difensiva, mentre un vasto fossato alimentato dalle acque del Messa veniva introdotta mediante canalizzazioni artificiali. All'interno dell'edificio fortificato nella basse court, edifici destinati a fungere da deposito per i raccolti, le vendemmie e per la stabulazione degli animali. All'interno di un secondo recinto si sviluppava un'area residenziale con la sala abbaziale, dove sostava l'abate durante i suoi viaggi da Susa a Torino, e dove risiedeva solitamente il castellano con una ridotta guarnigione destinata alla prima difesa del castello. Il successivo affermarsi del castello rifugio di San Mauro decretò il tramonto definitivo del centro fortificato del Castellarium presso la Chiesa di Santa Maria. Contemporaneamente si verificò lo spostamento a valle dell'intero insediamento abitativo, che si sviluppò inizialmente nell'area dell'attuale Piazza del Mercato proprio durante il secondo Medioevo ed il primo Cinquecento. Il nuovo centro si sviluppò lungo le rive del Messa con una struttura a ponte, di cui ancora attualmente rimangono i percorsi principali, ma di cui non sono più visibili strutture edilizie medioevali o rinascimentali. In località Gelà (Vallis Gelata) si insediarono tra i secoli XIV e XIX molti impianti paleoindustriali per la lavorazione del legno (ressie) e del ferro, (martineta). Nel territorio erano attivi altri ordini religiosi oltre ai benedettini, lasciando molte tracce delle loro opere di ingegno. i Certosini ottennero nel 1230 la grande tenuta agricola di Panzone, dove costruirono una grangia per la diretta conduzione di una vasta costruzione a corte difesa del fossato, dove si trovavano i capienti magazzini monastici e le stalle. Ora è una proprietà privata.

DA VISITARE INOLTRE ....
Un altro insediamento religioso è il Castello di Milanere, anch'esso proprietà privata, pertanto non visitabile, è stato costruito nel 1338 al tempo del precetto Umberto de Illino, con l'approvazione del conte Savoia Aimone. L'enorme struttura della casaforte emerge da un terrazzamento situato dietro la frazione di Milanere. Quasi totalmente ristrutturata conserva ancora, sullo spigolo sud-orientale, la bella cappella privata dove sono stati riutilizzati dei capitelli romanici dell'antica Chiesa di Sant'Andrea, distrutta quando fu edificata la casaforte. Dalla borgata Grange si può raggiungere la Tenuta della Gran Vigna, un tempo anch'essa cascina fortificata appartenuta ai canonici di Ranverso, che conserva della struttura originaria i vasti spazi sotterranei destinati alle cantine. Un'altra chiesa di origini medioevali è quella di Santo Stefano, costruita nel 1248, in rovina nella parte absidale nel 1346, ma successivamente inglobata nella più recente e barocca Chiesa di Santo Stefano a Rivera, costruita tra il 1684 e il 1690 grazie all'apporto dell'abate Scaglia di Verrua, quando la comunità di Rivera chiese l'edificazione di una nuova parrocchia distinta da Almese quale risultato di una maggiore autonomia. Anche la chiesa di Milanere, ampliamento di una cappella settecentesca, diventò parrocchiale quando la borgata nell'Ottocento fu separata da Rivoli ed unita al comune di Rivera e, dopo il 1928 ad Almese. Risultano pertanto nel territorio del comune di Almese ben tre parrocchie. Il moderno edificio costruito nel 1963 nella piana di Almese è intitolata alla Natività di Maria Vergine, la cui festa patronale si celebra l'8 settembre, ed ha sostituito la vecchia Santa Maria di Castellaro oggi semplice cappella. Rivera invece celebra la festa patronale il 26 dicembre, nel giorno di santo Stefano protomartire al quale venne dedicata la chiesa. Infine Santa Maria Assunta di Milanere che la frazione festeggia il 15 agosto.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 6.287 (M 3.056, F 3.231)
Densità per Kmq: 351,0
Superficie: 17,91 Kmq

CAP 10040
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001006
Codice Catastale A218

Denominazione Abitanti almesini
Santo Patrono Natività di Maria Vergine
Festa Patronale 8 settembre

Il Comune di Almese fa parte di:
Comunità Montana Bassa Valle Susa e Val Cenischia

Località e Frazioni di Almese
Rivera, Milanere

Comuni Confinanti
Avigliana, Caselette, Rubiana, Val della Torre, Villar Dora.

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