Suzzara
è un comune di 19.519 abitanti della provincia
di Mantova. La cittadina è situata sulla sponda
meridionale del fiume Po, circa a metà strada
fra Carpi e Mantova.
ETIMOLOGIA
Il nome è un composto del latino sub (sotto)
e di Zara, ossia giara, nome che identifica una diramazione
dell'Oglio che sfociava nel Po.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Suzzaraè di origine incerta: i primi dati sicuri
risalgono al IX secolo, dopodichè la città
seguì generalmente le sorti di Mantova, passando
sotto le successive dominazioni dei Canossa, dei Bonacolsi,
dei Gonzaga e degli Austriaci. Il personaggio più
noto è il giurista Guido da Suzzara (1223-1293),
titolare della cattedra di diritto in alcune delle
più importanti università italiane del
Medioevo. La storia recente di Suzzara è indubbiamente
connessa al decollo industriale, per cui la città,
pur mantenendo una forte connotazione agricola, ha
visto nell'industria meccanica e nelle attività
terziarie i principali elementi della propria economia.
L'unico resto dell'antico castello trecentesco costruito
dai Gonzaga è la torre merlata, che raggiunge
i 32 metri di altezza. Nell'ottocentesca parrocchiale
si ammirano notevoli dipinti di Felice Campi, Pietro
Fabbri e Giuseppe Bazzani.
La frazione di Sailetto ospita un notevole complesso
cinquecentesco, detto "Villa Grassetti"
o "del Seminario", così chiamato
perchè nell'ottocento fu adibito a villeggiatura
estiva dei chierici del Seminario Vescovile di Mantova.
PERSONAGGI
NOTI
Italo
Allodi (Suzzara, 1928 Firenze, 3 giugno 1999),
storico general manager dell'Inter della Juventus,
della Fiorentina e della SSC Napoli.
Bruno Edmondo Arnaud (Tabellano di Suzzara, 1 novembre
1901 Ragusa, 16 settembre 1943), capitano di
fanteria insignito con la medaglia d'oro al valor
militare durante la Seconda guerra mondiale.
Piero Caleffi (Suzzara, 9 giugno 1901 Roma,
22 agosto 1978), partigiano e politico
Enrico Manfredini (Suzzara, 20 gennaio 1922
Bologna, 16 dicembre 1983), che fu Arcivescovo di
Bologna per un breve periodo.
Olga Villi (Suzzara, 20 gennaio 1922 Rapallo,
14 agosto 1989) , attrice
Stefano Benassi.
IL
PREMIO SUZZARA
Il Premio Suzzara è nato nel 1948, promosso
dal Comune di Suzzara e "inventato", come
scrisse CESARE ZAVATTINI, da DINO VILLANI, che ha
curato la presentazione del catalogo a corredo della
mostra ed il regolamento che prevedeva che la giuria
chiamata a decidere sulla qualità degli artisti
non doveva essere composta solo da esperti ma anche
da un operaio, un impiegato e un contadino. L'importanza
dei curatori Villani e Zavattini, il tema "Lavoro
e lavoratori nell'arte", l'originalità
dell'iniziativa che prevedeva lo scambio simbolico
tra i prodotti dell'arte e quelli del lavoro (puledro,
vitello, maialetto, formaggio, burro, salami, vino,
ecc.) - per i quali fu coniato lo slogan "un
vitello per un quadro non abbassa il quadro ma innalza
il vitello" - furono elementi che fecero aderire
molti artisti già alla prima edizione del Premio.
Tra quelli partecipanti alle varie edizioni, le cui
opere sono ora conservate nella Galleria Civica di
Arte Moderna, vanno citati Birolli, Cantatore, Turcato,
Greco, Fabbri, Pizzinato, Trombadori, Ligabue, De
Grada, Bergonzoni, Mucchi, Sassu, Guttuso, Zancanaro,
Francese, Sughi, Sironi, Zigaina, Murer e Rosai.
Il tema del lavoro, la signorilità della formula,
il clima culturale di instancabile dibattito in cui
viveva il Paese negli anni della ricostruzione, la
profonda saldatura tra lavoro culturale e mondo del
lavoro sono solo alcuni degli aspetti che hanno concorso
a determinare il rapido successo e l'importanza da
tutti riconosciuta al Premio Suzzara.
Lo "scambio simbolico" tra i prodotti dell'arte
e quelli del lavoro costituiva una forma di premio-acquisto
mediante la quale le opere premiate venivano acquisite
al patrimonio pubblico, diventando proprietà
del Comune di Suzzara. Questo ha permesso la costituzione
della collezione più importante e completa
di opere esistente in Italia in grado di documentare
una vicenda artistica, quella Realista e Neorealista,
che, insieme al cinema e alla letteratura, ha contrassegnato
per un lungo periodo la cultura del nostro Paese.