Mantova
(in latino Mantua probabile latinizzazione dell'originale
toponimo etrusco, mantenuto anche in mantovano e in
numerose lingue straniere) è il capoluogo della
omonima provincia.
La definizione più calzante fatta a riguardo
di questa città è quella di un inglese
contemporaneo, Aldous Huxley (1894-1963), narratore
e saggista. L'ha chiamata la città più
romantica del mondo. Ad affascinare Huxley sono stati
principalmente i monumenti, i canneti lungo il Mincio,
i fiori di loto, la nebbia, la surreale patina del
tempo che avvolge ogni strada e piazza, la storia,
la semplicità dei suoi cittadini. In questa
chiave Mantova è stata cantata anche dal più
discusso dei poeti francesi, Charles Baudelaire, il
quale vi scoprì un mondo addormentato in una
calda luce.Colpiti dal suo languore decadente furono
poi anche Charles Dickens - che cantò gli irreali
laghi di canne e di giunchi) - e Giovanni Comisso
(per il quale forte è la suggestione
dei tozzi salici spogli biancheggianti tra la palude
e il cielo).
Mantova nel suo tessuto urbano ha incantato scrittori
e poeti di ogni tempo e luogo. Per restare soltanto
ai più recenti: Michele Saponaro, che vi ha
colto un senso religioso sospeso tra i solchi e il
cielo; Alfredo Panzini che la trovò piena di
un'apparente
provinciale lietezza; ilpoeta Guido Piovene - ammirato
dalla sua bellezza orchestrata nel sogno; per Corrado
Alvaro questa città è un paradiso di
malinconia; mentre Orio Vergani la vide «fasciata
da una solitudine come destin».
Evoluzione
orografica
Nel XII secolo l'architetto ed ingegnere idraulico
Alberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova,
organizzò un sistema di difesa della città
curando la sistemazione del fiume Mincio
in modo da circondare completamente il centro abitato
con quattro specchi d'acqua, così da formare
quattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo;
vista in lontananza, Mantova sembrava un'isola. Alla
campagna si accedeva attraverso ponti, due dei quali
- il Ponte dei Molini e il Ponte di S. Giorgio - al
giorno d'oggi sono ancora esistenti. In età
comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia
in due la città, collegando il lago Inferiore
a quello Superiore. Altre dighe e chiuse consentirono
una adeguata difesa dalle acque.Nel
XVII secolo una forte inondazione diede inizio ad
una rapida decadenza: il Mincio, trasportando i materiali
solidi, trasformò i laghi in paludi malsane
che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato,
allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città
restò bagnata dall'acqua solo su tre lati -
come una penisola - ed oggi ancora si presenta così.Sono,
quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale,
ricavati nell'ansa del fiume Mincio cha danno a Mantova
una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni
sembra quasi magica in quanto compare come una città
nata dall'acqua.
Nel
1984 è stato istituito il Parco del Mincio
di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.
Sorprendentemente nei laghi mantovani sono presenti
i fiori di loto, originari del Sud Est asiatico. Dalle
sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore,
è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori
di loto con la spettacolare fioritura dei mesi estivi.
La loro introduzione è opera di una giovane
laureata in Scienze Naturali di Parma, Anna Maria
Pellegreffi, che nel 1921 volle tentare l'esperimento
di ricavare dal rizoma la farina di loto per la panificazione.
La farina non ebbe successo nella gastronomia, mantovana
mentre il fiore colonizzò gran parte dei laghi
mantovani. Autoctona invece la castagna d'acqua, detta
anche Trigol, particolarmente sviluppata sul lago
di Mezzo. Entrambe le piante citate, dato il loro
grande sviluppo, sono oggetto di massicci interventi
periodici di sfalcio per preservare l'integrità
degli stessi laghi.
Storia
Il primo villaggio risale a circa il 2000 a.C. Nel
VI secolo a.C. si sviluppò la città
etrusca. Il nome Mantova prende origine dalla divinità
infernale etrusca Mantus, a cui il fondatore Ocno,
detto anche Bianore, l'avrebbe dedicata (leggenda
sostenuta anche da Virgilio). Altra versione, ritenuta
più mitologica che verosimile, fa risalire
il nome della città a Manto figlia di Tiresia,
indovino cieco di Tebe, al quale nell'Odissea si rivolgerà
Ulisse. Dopo la dominazione della tribù dei
Galli Cenomani vi fu la conquista dei Romani. Il territorio
mantovano fu colonizzato dai soldati veterani di Augusto.
Il 15 ottobre del 70 a.C. ad Andes, piccolo villaggio
nei pressi di Mantova, identificabile con l'odierna
Pietole, nacque Publio Virgilio Marone (Mantua me
genuit). Caduto l'Impero Romano, Mantova fu invasa
da Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Intorno
all'anno mille, Mantova entrò a far parte per
lungo tempo dei possedimenti dei Canossa, la cui ultima
rappresentante fu la contessa Mathilde alla cui morte,
avvenuta nel 1115, la città si costituì
in libero Comune.
I Gonzaga
Palazzo Bonacolsi Domenico Morone, La cacciata dei
Bonacolsi (Mantova, Palazzo Ducale). Nel 1273 Pinamonte
Bonacolsi iniziò il periodo in cui Mantova
fu sotto la la guida di una Signoria. Il 16 agosto
1328 Rinaldo, detto il Passerino, l'ultimo dei Bonacolsi,
fu ucciso durante una rivolta popolare che portò
i Corradi da Gonzaga, inizialmente contadini che si
arricchirono grazie al loro commercio dei prodotti
ricavati dai campi, ad acquisire il potere. Essendo
originari di Gonzaga, furono ben presto identificati
con l' appellativo del solo toponimo di provenienza,
divenendo una delle più celebri e longeve famiglie
del Rinascimento italiano. Inizialmente Capitani del
Popolo, nel 1433 Gianfrancesco Gonzaga, dopo il matrimoniodel
figlio Ludovico con Barbara di Brandeburgo nipote
dell'Imperatore germanico Sigismondo, ottenne il titolo
di Marchese. La politica gonzaghesca era una tenace
difesa di un continuo equilibrio tra le potenze confinanti:
Repubblica di Venezia, Milano, Ferrara e i possedimenti
pontifici. Nel 1459 Papa Pio II convocò una
grande Dieta in Mantova nel corso della quale proclamò
una crociata contro i Turchi. Per lunghi decenni tra
le massime entrate nei bilanci gonzagheschi erano
le condotte militari, proventi derivanti dal capitanato
degli eserciti di stati alleati. Il culmine del prestigio
per i Gonzaga si ebbe con Federico II, figlio di Isabella
d'Este, che dal 1530 divenne Duca di Mantova, titolo
concesso dall'Imperatore Carlo Vdopo aver ricevuto
un ingente somma. Nel 1536 in seguito al matrimonio
tra Federico II e Margherita Paleologo ci fu l'annessione
del lontano Marchesato (poi Ducato) del Monferrato.Nel
1627, estinta la linea primogenita, il ducato passerà
ad un ramo cadetto della famiglia, i Gonzaga-Nevers,
francesi.
La
successione di un "francese", Carlo I, in
un feudo imperiale, tra l'altro di enorme importanza
strategica non poté che originare una forte
reazione dell'Imperatore germanico. Nel 1630 l'Imperatore
nel corso della seconda guerra di successione del
Monferrato (1627-1631) inviò un esercito di
36.000 Lanzichenecchi, i quali presero d'assalto la
città, devastandola e diffondendo la peste.
Mantova ne uscì profondamente cambiata: i fasti
di un tempo e il prestigio resteranno solo un vago
ricordo. L'ultimo dei Gonzaga-Nevers, Ferdinando Carlo,
si dimostrò politicamente inetto e inadeguato
al ruolo. Si alleò con i francesi, al tempo
della guerra di successione spagnola. Per paura del
castigo imperiale, si rifugiò a Venezia, portando
con sé quadri, gioielli, monili e denaro. Alla
sua morte, nel 1708, venne dichiarato decaduto per
fellonia e la sua famiglia perse tutti i diritti sul
Ducato di Mantova che passò alla casa d'Austria
e nel 1745 fu unito allo Stato di Milano. Gli austriaci
tennero Mantova per quasi un secolo, dal 1707 al 1797,
periodo durante il quale principalmente su impulso
dell'imperatrice MariaTeresa, si impegnarono a ridare
dignità alla città. Questa prima fase
di dominazione austriaca si concluse con l'avvento
delle truppe di Napoleone Bonaparte, a seguito di
un lunghissimo assedio, durato dal 4 giugno 1796 al
2 marzo 1797. Durante la dominazione francese il 20
febbraio 1810 l'eroe della lotta armata tirolese contro
gli invasori Andreas Hofer venne fucilato a Mantova,
evento tanto tragico e significativo che L'inno del
Tirolo è una canzone che parla di Hofer martire
a Mantova.Con il Congresso di Vienna del 1815 gli
Austriaci ripresero possesso di Mantova e ne fecero
uno dei capisaldi del famoso quadrilatero difensivo
costituito dalle altre tre piazzaforti di Peschiera,
Verona, Legnago. Le angherie dei regnanti generarono
moti liberali e cominciarono a diffondersi le idee
d'indipendenza ed unità d'Italia. In questa
atmosfera, negli anni successivi la sconfitta subita
nella Prima guerra d'Indipendenza (1848/1849), avvenne
l'esecuzione dei Martiri di Belfiore, da molti ritenuta
una delle pagine più tristi, ma al tempo stesso
più gloriose del Risorgimento italiano, che
d'altronde interessò il territorio della provincia
di Mantova anche durante la Seconda guerra di Indipendenza
(1859). Nel 1866 Mantova, assieme al Veneto, entra
a far parte del Regno d'Italia.
Economia
L'economia cittadina, oltre che al commercio al dettaglio
e ai servizi del terziario, è basata sull'allevamento
e alle industrie ad esso connesse: si parla soprattutto
della produzione di burro, formaggio e di salumi (tra
cui spicca il Salame Mantovano). Molto attivo anche
il settore dell'abbigliamento, con alcuni importanti
insediamenti presenti nel territorio del Comune (
nel nord della provincia sono presenti molti tra i
produttori più famosi di collant da donna ),
e quello meccanico. Impossibile non citare la Cartiera
Burgo e le industrie chimiche e petrolchimiche, installatesi
nel dopoguerra e ancora oggi ubicate a pochi chilometri
dal centro storico.
Monumenti e luoghi di interesse artistico
- Palazzo Ducale
- Palazzo Te
- Rotonda di San Lorenzo
- Duomo
- Palazzo Ducale
Per
il Palazzo Ducale di Mantova è forse più
giusto parlare di città-palazzo, in quanto
il complesso architettonico è costituito da
numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e
gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni
pensili, e vasti giardini. Già prima dell'avvento
al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi
nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si
identifica soprattutto con quella della famiglia che
governò la città fino al 1707. Tra le
altre, celeberrima è la cosiddetta Camera degli
Sposi (Camera picta) nel castello di San Giorgio,
parte della "città-palazzo", affrescata
da Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico Gonzaga e
a sua moglie Barbara di Brandeburgo. Diventata Mantova
austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino
alla seconda metà del XVIII secolo per opera
dei governatori inviati dall'Imperatore.Palazzo Te
Palazzo Te è opera di Giulio Romano che nel
1525 lo ideò su commissione del marchese Federico
II Gonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi.
Vi fece dimorare l'amante "ufficiale" Isabella
Boschetti. Il "Palazzo dei lucidi inganni"
sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata
dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso,
ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale
stupendamente affrescate anche dallo stesso Giulio
Romano, come la celeberrima sala dei giganti e quella
di Amore e Psiche e, non ultima, la sala dei cavalli
che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose
in tutta Europa.Rotonda di San Lorenzo
È la chiesa più antica della città,
costruita nel XI secolo durante la dominazione dei
Canossa. A pianta centrale rotonda, è posta
ad un livello più basso di Piazza delle Erbe
e conserva al suo interno un matroneo e tracce di
affreschi di scuola bizantina risalenti ai secoli
XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni
radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che
all'inizio del 1900 risultava inglobata in edifici
successivi alla sua costruzione. Solo dall'inizio
del XX secolo la rotonda di San Lorenzo è stata
restaurata e riconsegnata alla sua destinazione religiosa
originaria.
Basilica di Sant'Andrea
Progettata da Leon Battista Alberti, fu edificata
a partire dal 1472 e conclusa 328 anni dopo con la
costruzione della cupola su disegni di Filippo Juvarra.
Nella cripta è custodita all'interno dei Sacri
Vasi la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo
portato a Mantova dal centurione romano Longino. In
una delle cappelle è conservato il monumento
funebre di Andrea Mantegna, sovrastato dall'effigie
in bronzo del pittore della corte dei Gonzaga.
Palazzo della Ragione
Fu edificato intorno al 1250.Al piano terreno il palazzo
ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio
salone al piano superiore, si amministrava la giustizia.
Vi si accede tramite una ripida scala posta sotto
la Torre dell'Orologio costruita su disegno di Luca
Fancelli tra il 1472 e il 1473, che contiene lo splendido
orologio astronomico di Bartolomeo Manfredi dell'Orologio.
Nel salone sono visibili i resti di affreschi di grande
interesse storico recentemente restaurati.
Palazzo del Podestà
Il Palazzo del Podestà fu costruito nel XII
secolo unitamente alla torre civica ed era il centro
amministrativo del comune di Mantova. Ha subito rifacimenti
e modifiche architettoniche anche a causa dei numerosi
incendi accaduti nel corso dei secoli. Unito al palazzo
degli ex Magazzini Generali in piazza Broletto con
la costruzione dell'Arengario e successivamente al
palazzo della Ragione, verso piazza Erbe. Negli ultimi
tre secoli è stato destinato a svariati usi
tra cui anche quale carcere. Al piano terra, il Palazzo
del Podestà ospita il museo dedicato a Tazio
Nuvolari e a Learco Guerra oltre che negozi e bar.
Duomo
Dedicato a San Pietro, l'attuale Duomo in stile romanico
con aggiunte gotiche, fu costruito tra il 1395 e il
1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto
un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato
nel 1545 da Giulio Romano, che lasciò intatta
la facciata ma modificò le forme, ispirandosi
alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata,
in marmo di Carrara risale al 1761. Il fianco presenta
inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti
dell'antica facciata. All'interno si può ammirare
il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate:
la principale è ornata di statue di sibille
e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare
maggiore è conservato il corpo incorrotto di
Sant'Anselmo da Baggio patrono della città.
Tempio di San Sebastiano
Iniziato nel 1460 su progetto di Leon Battista Alberti,
fu completato nel 1529 sconsacrato nel XVIII secolo
adibito a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un
discutibile restauro che ha aggiunto le due scalinate
d'ingresso, è stato trasformato in famedio
dei caduti mantovani di tutte le guerre.
Palazzo di San Sebastiano (Largo XXIV Maggio)
Costruito tra il 1506 e il 1508 per volere di Francesco
II che lo abitò e vi morì nel 1519.
Abbandonato e spogliato dai successivi duchi, nel
salone principale del palazzo vi erano le nove tele
del Mantegna raffiguranti I Trionfi di Cesare vendute
alla corona inglese ed oggi a Hampton Court, ha subito
molteplici trasformazioni fino al 1998 quando sono
iniziati i restauri.
Dal 2005 è adibito a Museo della Città,
nelle sale che conservano ancora tracce del glorioso
passato sono esposti dipinti, statue, busti, fregi
e altri reperti architettonici.
Casa del Mantegna (situata in via Acerbi n.47).
Dimora del pittore Andrea Mantegna, sorse su un terreno
donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò
pittore di corte nel 1457. È un edificio quadrato
di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico
spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella
celeberrima Camera degli Sposi in Palazzo Ducale.
Palazzo D'Arco
Fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo del
XV secolo dall'architetto Antonio Colonna per la famiglia
di origini trentine dei D'Arco. Caratterizzato dall'ampia
facciata neoclassica ispirata all'arte del Palladio,
il Palazzo è sede museale per i tesori d'arte
che contiene: tuttora arredato con i mobili della
casata ospita importanti collezioni artistiche tra
cui spiccano le tele settecentesche di Giuseppe Bazzani,
una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione
di strumenti scientifici. Vi si celebrò nel
1810 il processo a Andreas Hofer eroe tirolese.
Teatro Bibiena
Il Teatro Scientifico dell'Accademia, capolavoro di
Antonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre
1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio 1770, ospitò
un concerto del giovane Mozart, non ancora quattordicenne.
L'austera facciata neoclassica, opera del Piermarini,
sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca
del teatro che tanto entusiasmo suscitò in
Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'Accademia
Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.
Musei e gallerie
Palazzo Ducale - Piazza Sordello, 40
Palazzo Te - Viale Te, 19
Museo della Città - Palazzo di San Sebastiano
- Largo XXIV maggio,12
Museo Archeologico Nazionale- Piazza Castello
Museo Diocesano di Arte Sacra "F. Gonzaga"
-
Piazza Virgiliana, 55
Palazzo d'Arco - Piazza Carlo d'Arco, 4
Accademia nazionale Virgiliana di Scienze, Lettere
e Arti - via Accademia, 47
Rotonda di San Lorenzo - Piazza Erbe
Casa del Mantegna - via G. Acerbi, 47
Sinagoga ebraica "Norsa Torrazzo" - via
Gilberto Govi, 13
Collezione numismatica Banca Agricola Mantovana -
Corso V. Emanuele II, 13
Galleria "Arte e Arti" Il patrimonio artistico
della Camera di Commercio - via Pier Fortunato Calvi,
28
Casa della Beata Osanna Andreasi - via Pietro Frattini,
9
Museo Tazio Nuvolari e Learco Guerra - Piazza Broletto,
9
Galleria Storica del Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco - Largo Vigili del Fuoco, 1
Istituzioni culturali
Fondazione "Università di Mantova"
- via Scarsellini, 2
Accademia Nazionale Virgiliana di Scienza Lettere
ed Arti
- via Accademia, 47
Società per il Palazzo Ducale di Mantova, fondata
nel 1902
- Via Certosa, 7
Centro Internazionale d'Arte e Cultura di Palazzo
Te
- Viale Te, 19
Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo
- Largo XXIV maggio, 13
Fondazione Centro Studi Leon Battista Alberti - Largo
XXIV maggio, 13
Istituto Franchetti - via Pescheria, 22
Festival e manifestazioni
Carlo Lucarelli, giallista, tra il pubblico di FestivalletteraturaDal
1997 a Mantova si tiene il Festivaletteratura: incontri
con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori
per adulti e bambini.Dal 2003 le piazze di Mantova
ospitano Ludicamente, rassegna dedicata interamente
al gioco non tecnologico, aperta a tutti gli appassionati
da 0 a 99 anni. Un appuntamento imperdibile per giocatori
e curiosi che vogliano avvicinarsi all'universo ludico
senza tecnologia nel modo più diretto e coinvolgente:
giocando. Il successo di Ludicamente ha aperto la
strada per la nascita, nel 2006, di altre manifestazioni
ludiche più settoriali come Mantova Comics
& Games, salone del fumetto e del gioco che si
tiene al PalaBAM.Nel 2004, sulle orme dell'ormai consolidatosi
Festival letterario, nasce il Mantova Musica Festival,
rassegna di musica interessata alle nuove tendenze
e frontiere, l'elettronica, il jazz e la musica contemporanea
e poi anche spazio a dibattiti, presentazioni di libri,
bande musicali, satira e l'incontro tra la musica
e il teatro.Tra il settembre 2006 ed il gennaio 2007,
la città - assieme a Verona e Padova - ha organizzato
un percorso culturale sull'arte di Andrea Mantegna,
in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta
proprio a Mantova.
Sport
La squadra di calcio della città è tornata
in serie B durante la stagione 2004/2005, dopo ben
32 anni di assenza. La cadetteria è stata conquistata
al termine dei play-off, giocati e vinti contro Frosinone
e Pavia. La stagione 2005/2006 ha visto il Mantova
mancare di poco l'immediata promozione alla serie
A nella finale dei play-off con il Torino, vittoria
per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo
i tempi supplementari. L'Associazione Calcio Mantova,
nella sua lunga storia, ha disputato 7 campionati
di Serie A e 9 campionati di Serie B. Il calcio virgiliano
ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal
campionato 1958/1959 a quello del 1961/1962, grazie
ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo
di Piccolo Brasile, tanto giocava a memoria e in maniera
divina. Quella squadra passò in quattro anni
dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Da allora,
i biancorossi (questi i colori sociali dell' Associazione
Calcio Mantova) hanno vivacchiato per anni in Serie
C, subendo l'onta di due fallimenti e risollevandosi
solo in questi anni, grazie all'arrivo di Alberto
Castagnaro e Fabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno
in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1
alla B (Castagnaro in questo caso era Vice Presidente).
Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur
poco amato dalla piazza fu l'artefice della salvaguardia
del calcio a Mantova, quando nell'estate del 1994
la società fallì.Oltre all'Associazione
Calcio Mantova, e sempre in ambito calcistico Roberto
Boninsegna che è arrivato fino alla Nazionale
di calcio italiana, militando in grandi squadre di
Serie A come Cagliari, Inter, Juventus, la città
vanta altre importanti figure distintesi in ambito
sportivo. Il più famoso è senz'altro
Tazio Nuvolari, conosciuto anche come il Mantovano
volante. Nel 1931 Learco Guerra vinse il Campionato
del mondo di ciclismo, a Copenaghen (Danimarca). Nello
stesso anno viene istituita la maglia rosa quale simbolo
del primato in classifica ed è proprio Learco
Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore
della tappa inaugurale del 19°Giro d`Italia, partita
da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Più
volte il "Giro" farà tappa a Mantova,
l'ultima volta il 31 maggio 1989. L'11ª tappa
del Giro d'Italia 1989 si è conclusa a Mantova
con la vittoria dello svizzero Urs Freuler. Ai due
"campioni", Nuvolari e Guerra, è
dedicato un museo, sito in Piazza Broletto n°
9 a Mantova.Buona anche la tradizione sportiva per
quanto riguarda la pallavolo maschile: per un breve
periodo, sul finire degli anni ottanta, la città
ebbe anche due formazioni nella massima serie, anche
se entrambe si trovarono invischiate sul fondo della
classifica. Tra alti e bassi arriviamo alla stagione
2006/07, culminata con la vittoria del Top Team Volley
dei play-off promozione e l'approdo della compagine
al campionato di Serie A2. Lo stesso Top Team volley
ha vinto la Coppa Italia di serie B nel 2006 e nel
2007.La serie A2 fu conquistata per due volte, a cavallo
dell'anno 2000, anche dal Circolo Scacchistico Mantovano
che, rinato nel 1995, è stato in grado di organizzare
a Mantova nel 1996 la finale del 56° Campionato
Italiano Assoluto di scacchi e la finale del 28°
Campionato Femminile.Buona anche la tradizione nel
rugby, grazie al Rugby Mantova. La compagine biancorossa,
pur non arrivando mai oltre la serie B, vanta un buon
seguito ed una storia iniziata nel 1974.
Personaggi famosi
Publio Virgilio Marone in latino Publius Vergilius
Maro (Andes, 15 ottobre 70 a.C. - Brindisi, 21 settembre
19 a.C.),
Personaggi sportivi famosi
Tazio Nuvolari
(Castel d'Ario, 16 novembre 1892 - Mantova, 11 agosto
1953)
Sergio Paganella (1911-1992)
Learco Guerra
(San Nicolò Po, MN, 14 ottobre 1902 - Milano,
7 febbraio 1963)
Roberto Boninsegna
(Mantova, 13 novembre 1943)
Onorificenze conferite alla città
La città di Mantova è la 26^ tra le
27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite
del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente
patriottiche compiute dalla città nel periodo
del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia,
compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la
fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.Una
ulteriore onorificenza, la medaglia di bronzo al merito
civile, è stata concessa alla città
virgiliana il 31 marzo 2005 per l'azione meritoria
svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani
e alleati reclusi nei campi di concentramento tedeschi
nel periodo 1943-45.