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Travagliato
Lombardia

Travagliato è un comune della provincia di Brescia situato a sud-ovest del capoluogo. Chiamata la Cittadella del cavallo, ospita annualmente tra aprile e maggio la fiera Travagliatocavalli ed alcune feste secondarie.

ETIMOLOGIA
Nel XV secolo era conosciuto come Travayadum. Deriva dal termine lombardo travaiàa che significa "ben lavorato", in riferimento alla produttività del territorio. Per i veneziani della Serenissima il comune era Travaleado poi Travajado e adesso Travagliato.

DA VEDERE

Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
Le origini della chiesa si perdono nel tempo ma si possono collegare con l'ingresso dei monaci benedettini nel territorio di Travagliato. Infatti i monaci del monastero di S. Faustino Maggiore di Brescia e quelli di S. Pietro in Monte Ursino di Serle presero possesso delle terre in Travagliato rispettivamente nei secoli IX e XI. La chiesa fu costruita ove si trova tuttora. L'edificio attuale, pur trasformato dalle numerose ricostruzioni avvenute nel corso degli anni, è inserita in maniera impropria tra gli edifici circostanti e anche al grande spazio della piazza con la Torre Civica alla quale volge le spalle. Non si tratta di un errore: più semplicemente l'evoluzione della chiesa e della piazza hanno seguito vie differenti. Nel 1053 la Chiese di Treviade, nome antico di Travagliato, porta il nome di S. Pietro ed è citata per la prima volta nei documenti dell'epoca. Per trovare altre citazioni della chiesa bisogna giungere nel periodo visconteo (1329-1426). Solo in anni abbastanza recenti, nel corso del penultimo restauro del tetto, è finalmente uscito il nome dell'autore dell'architettura; infatti tra la volta e il tetto si legge: « ANNO DO./MINI LI SEI LULIO/MDCC/XIII ANTO./CORBELLIN/F. di Antonio Corbellini». L'edificio attuale fu riedificato nei primi anni del sec. XVIII ed era giunto alla fine dei lavori nel 1713 con il completamento del tetto. L'architettura barocca della chiesa viene ripetuta sia all'esterno che in particolare all'interno di essa. Tale sistema decorativo non viene rispettato per quanto riguarda la facciata in cotto. Essa è ben distinta dal resto della struttura ed è un'opera non finita ma assai ricca di particolari. L'interno, più che l'esterno, rende onore all'immagine unitaria del tempio anche se nelle forme attuali degli altari si giunge fino al tardo Ottocento. La logica degli affreschi passa da una decorazione di tipo Settecentesca a una Neoclassica, ad una Ottocentesca fino a quella Barocca. I sei altari laterali in marmo policromo, tre per parte, sono inseriti in altrettante brevi cappelle con arco d'ingresso altissimo che è lo stesso motivo che domina la struttura del presbiterio dominato da una finta cupola nella quale è affrescata la scena della Gloria dei Santi Pietro e Paolo in Paradiso.Il primo altare, di cui si conosce l'origine, venne eretto nel 1400 e dedicato a S. Vincenzo Ferreri. Nel 1467 fu istituito l'altare S. Bernardino. L'altare di S. Antonio fu eretto nella chiesa e dotato di cappellania nel 1529. Degli altari della SS. Croce e del SS. Corpo di N. Signore si hanno notizie dal 1540, di quello del S. Rosario e di S. Carlo dal 1648 e di quello dell'Immacolata nel 1737. Nel 2007 è stato ristrutturato il tetto e la facciata.

Chiesa di Santa Maria dei Campi
La piccola chiesa di Santa Maria dei Campi edificata nel XIV secolo e recentemente restaurata, presenta affreschi del pittore Vincenzo Civerchio da Crema. Correva l'anno 1517 quando il pittore dipinse la più grande opera di pittura che la chiesa conservi: l'Assunzione di Maria al Cielo. Nello stesso anno dipingeva anche la Pietà della facciata. La chiesa ha avuto nel corso dei secoli nomi diversi. Il più antico è quello diS. Maria in Bertachiara che ebbe fino al 1568; fu poi denominata Oratorio Campestre di Santa Maria per poi diventare più semplicemente S. Maria dei Campi dove ogni 15 agosto viene celebrata la liturgia dell'Assunta. La chiesa, la più antica del paese, è costituita da una sola navata divisa in tre campate da due arconi a sesto acuto collegate all'abside quadrangolare con un ulteriore arco a tutto sesto. Tali archi acuti che reggono il tetto a vista della navata appartengono al Quattrocento e si muovono nell'ambito del Gotico Padano che ha avuto a Cremona e a Milano le sue massime espressioni. Il portico, edificato nel XVI secolo che si allunga proprio come un antico ed accogliente Protiro, servì a facilitare i fedeli a seguire le cerimonie in occasioni più solenni. Oltre a svolgere una presenza funzionale per i pellegrini è utile osservare anche la strategia architettonica che presenta. Infatti essendo questa una zona assai umida, con la roggia sulla destra e i campi che circondano l'intera struttura, gli intonaci sono rimasti sostanzialmente sani fino a pochi anni or sono proprio per lo scambio d'aria tra interno ed esterno, mediato dal portico che faceva da mitigatore. Con il passare dei secoli la chiesetta andò via via sempre più isolandosi anche perché nel tempo perdeva progressivamente d'importanza la strada, sulla quale era sorta, che collegava Lovernato con Chiari. Per la storia dell'arte, in un certo senso, questo fu un bene perché essa restò in tal modo intatta e non conobbe le trasformazioni e le manomissioni del Barocco che la Parrocchiale imperava. Questa piccola chiesa trecentesca sorge per la salvezza del paese durante le cruente guerre tra Visconti e Repubblica di Venezia che portarono al lungo dominio di quest'ultima.

Chiesa della Vergine di Lourdes
L'intero edificio ha una storia assai complessa ed ha subito trasformazioni radicali nel corso dei secoli. La sua fondazione risale al secolo XIV, come Disciplina, cioè come luogo di raccolta e devozione dei confratelli chiamati Disciplini Bianchi per l'abito e per il flagello penitenziale che si erano scelti. Nel 1798 la Disciplina fu sciolta ed i suoi beni vennero incamerati dalla Repubblica Cisalpina. Oggi, a ricordare l'antica Disciplina, resta solamente l'affresco dell'Annunciazione sul muro esterno dell'abside della chiesetta dedicata alla Madonna di Lourdes. La chiesa è certamente ancora Trecentesca, o al massimo dei primi decenni del Quattrocento, e presenta ancora oggi la bella finestra goticheggiante ad arco ogivale, in cotto, sopra la porta principale d'entrata. È sita in Via Andrea Maj all'angolo con Piazza Cavour. Sul campanile esterno c'è una piccola insegna in marmo sulla quale è scolpita l'effigie dei Flagellanti, ordine che probabilmente aveva in consegna la chiesa anni or sono. Anticamente titolata "Disciplina dell'Annunciazione di Maria", fu trasformata in chiesa della Madonna di Lourdes agli inizi del '900 dall'arciprete don Eugenio Cassaghi che, devotissimo alla Vergine, volle qui riprodurre la grotta di Massabielle. L'apice della sua torre campanaria presenta una fattura di tipo tardo Medioevale, in particolare i quattro merli che la coronano, anche se fu costruita in concomitanza a quella della Parrocchiale nel 1753 e alla base ne ripete lo stile. Oggi la chiesa, essendo di nuovo fatiscente e pericolante, è in attesa di un complessivo restauro.

Chiesa di Santa Maria del Suffragio
La bella facciata Settecentesca non è priva di grazia, ne di carattere. Ancora oggi non è noto l'autore ma è stata progettata da un architetto di talento sicuro e di gusto aggiornato. L'edificio fu eretto tra il 1675 e il 1684 e i lasciti di costruzione erano pervenuti alla confraternita dei Suffraganti a partire dal 1663. La facciata, rimasta intatta, è l'emergenza più notevole dell'edificio sormontata da un classicissimo Timpano triangolare cui sono stati sovrapposti tre pinnacoli in pietra di Botticino, di cui il centrale ne sostiene la Croce. L'interno a Navata unica centrale, indubbiamente, non presenta i sottili bassorilievi della facciata ma ha un suo carattere molto classicheggiante in tutte le sue profilature. Il campanile è elegantissimo ed è formato da tre semplici ordini sovrapposti come in quello della "Disciplina" e della "Parrocchiale" e sembrerebbe essere eretto dal medesimo architetto; d'altra parte non è documentata l'epoca della realizzazione. Al suo apice presenta una sorta di cupola che richiama lo stile Seicentesco delle cupole Fiorentine.
Oggi non svolge più il suo ruolo originario ma è adibita a mostre e incontri.

Chiesa di San Carlo ai Finiletti
Il piccolo Oratorio, che sorge nella campagna nella quale prende la denominazione la cascina stessa, presenta dei caratteri di un Settecento classicheggiante sorto dopo l'anno 1716. Lo scopo della realizzazione di tale tempio era quello di offrire alla gente della campagna la messa domenicale poiché era assai disagevole recarsi in paese a quel tempo, stante che la strada era ad un livello inferiore rispetto all'attuale e spesso impraticabile. La pianta è assai ben delineata e l'intera struttura fu ultimata verso la fine del 1700 avvalendosi di una sagrestia sul lato destro del presbiterio e di un piccolo campanile ad un'arcata.
Essa è dedicata all'Arcivescovo di Milano, San Carlo Borromeo perché reputato straordinario pastore, zelante nell'applicare i Decreti del Concilio di Trento. La forma architettonica dell'edificio è barocca, tipica dell'epoca in cui era sorta. La facciata è rinchiusa fra due semplici lesene sovrastate da una trabeazione e da un timpano al cui vertice si erge una croce in ferro battuto. Un elegante portale in marmo di Botticino dà accesso all'interno, costituito da una navata e da un piccolo presbiterio, tutto illuminato da quattro finestre che lasciano filtrare una luce piuttosto pacata. La campana sulla quale è indicato; "Gaietanus Soletti fecit A.D. MDCCLXXIII", all'epoca della requisizione dei bronzi da parte del governo fascista, fu prelevata dai Finiletti e posta sul campanile della Parrocchiale, ove tuttora è collocata. Ora la chiesetta, patrimonio di fede, di arte e di storia travagliatese, risente della pesantezza della sua origine ed esige, per garantire ai posteri la sua sopravvivenza, un immediato restauro.

La Chiesa-Oratorio di San Gaetano
L'architettura di questo piccolo e delizioso edificio sacro appartenente al Palazzo già Rampinelli e mostra ben evidenti i caratteri del Settecento bresciano. La cappella gentilizia è uno squisito esempio di architettura sacra del '700 e più precisamente del 1731. Il palazzo dovrebbe essere un poco più antico risalente al 1675. L'edificio sacro, che si affaccia su Via Santa Caterina da Siena, presenta una notevolissima facciata barocchetta caratterizzata da lesene, da un piccolo frontone inflesso, da una finestra quadrilobata e da doppie volute svasate e sormontate da obelischi. Presenta una pianta rettangolare molto semplice di unica navata e al di sopre dell'unico altare è stata realizzata, probabilmente poco dopo l'edificazione (1730-40), una magnifica cornice di gusto barocchetto a linee inflesse e spezzate. Al centro di tale elegante incorniciatura, ma senza dubbio alcuni decenni più tardi, è stata collocata una raffigurazione della Madonna con S. Gaetano, di gusto assai classicheggiante, che solo in parte si adatta al gusto barocchetto della chiesa.

La Chiesa di Fatima
Questa chiesetta è collocata nella zona Est di Travagliato sita nel Piazzale di Via Pio XI. La sua nascita si può datare intorno alla metà degli anni '80 più precisamente (1984-87) e voluta dai fedeli travagliatesi in onore della Madonna di Fatima a cui sono devoti. L'intera struttura è opera del Geometra Baldini e si presenta in modo del tutto moderno rispetto a quelle analizzate per il resto del paese. L'architettura e il suo progetto hanno conservato la caratteristica tipica delle chiese di arte romanica minore, con la prevalenza della navata unica e della facciata a timpano in cemento che si conclude con sei pilastri di scarico a terra. La pianta a base rettangolare si presenta in modo molto semplice ed elegante e il pavimento e alcune finiture apportate sono rigorosamente in marmo di Carrara. L'unico altare presente, collocato in conclusione dell'abside bombato, è stato ricavato da quello della vecchia cappella della Ex Casa di Riposo in via Don Angelo Colombo, anch'esso interamente in marmo intarsiato. Al centro della navata si erge uno splendido lampadario costituito da tubolari in vetro di Murano. La sagrestia è stata edificata assieme all'intera struttura ed è collocata alla sinistra di essa assieme al campanile. All'apice di esso vi è collocata una campana forgiata in bronzo offerta dalla famiglia Tonelli in memoria del figlio scomparso e battezzata da Don Giuseppe Garzoni, allora Parroco della comunità dal 1970 al 1987.
La chiesetta viene ora utilizzata nel mese di maggio per la preghiera alla Madonna.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il paese fu un vicus varius comprovato dai documenti del periodo medioevale anteriore al Mille, nei quali si leggono i nomi di Treviade e di Tiviado. La parte iniziale dei nomi (Tre, Tri) è una contaminazione dal latino tres (= tre), o inter (= fra), e può dimostrare che il paese è sorto alla confluenza d vie vicinali, o fra vie vicinali. La parte terminale ade (= ado), nell'alto medioevo si dava a tutti i paese di origine rurale. Il cambio del nome da Treviade in Travaleado è visibile dai documenti del XIV secolo. Il nome attuale è nato dalle sventure subite dal paese nel corso dei secoli: devastazioni, stragi ed epidemie procurate dalla stessa posizione, priva di difese naturali su vie di transito di indubbia importanza. Di questa opinione era il doge Leonardo Loredan quando il 31 dicembre 1512 faceva stilare, sul privilegio concesso alla terra di Travajado, queste parole: "essere la Terra sul passo (= passaggio) et propinquo alla città, veramente loco d'ogni travaglio". Dal 2001 Travagliato si può vantare del titolo di città.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 13.415 (M 6.639, F 6.776)
Densità per Kmq: 753,7
Superficie: 17,80 Kmq

CAP 25039
Prefisso Telefonico 030
Codice Istat 017188
Codice Catastale L339

Denominazione Abitanti travagliatesi
Santo Patrono SS. Pietro e Paolo
Festa Patronale 29 giugno

Il Comune di Travagliato fa parte di:
Regione Agraria n. 12 - Pianura Bresciana Occidentale

Comuni Confinanti
Berlingo, Castegnato, Cazzago San Martino, Lograto, Ospitaletto, Roncadelle, Rovato, Torbole Casaglia

Il comune è gemellato con
Beaufort en Anjou (Valle della Loira, Francia)

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Istituto Santa Maria degli Angeli Madri Orsoline
SCUOLA DON ORIONE - BOTTICINO (BS)
EUROSWITCH - SALE MARASINO (BS)
scuola santa maria della pace - brescia - bs