Stradella
è un comune della provincia di Pavia in Lombardia.
Si trova nell'Oltrepò Pavese, parte sulle ultime
propaggini collinari, parte in pianura. In questo
punto gli Appennini toccano l'estremo limite settentrionale
e si avvicinano moltissimo al Po, cosicché
la pianura Padana a sud del fiume si restringe in
un corridoio detto stretta di Stradella. Stradella
si trova alla fine della Val Versa. Nell'ottobre 2010
è stata inaugurata a Stradella la Città
del libro, il più grande magazzino logistico
d'Europa dedicato all'editoria, realizzato da Ceva
Logistics: 80.000 metri quadrati con strutture in
grado di smistare ogni anno 90 milioni di libri, ovvero
il 50% di quelli distribuiti sul mercato italiano.
ETIMOLOGIA
E' diminutivo di "strada". Deriverebbe dal
latino strictavia che significa via stretta.
LE FISARMONICHE
Stradella è stata per molti decenni uno dei
principali centri di produzione della fisarmonica
al mondo. Una delle prime fisarmoniche fu prodotta
nel 1876 da Mariano Dallapè trasferitosi a
Stradella pochi anni prima dalla natia Cavedine (Trentino).
Il successo di questo primo prototipo indusse il Dallapè
ad aprire una bottega per la produzione di fisarmoniche.
Il suo esempio fu seguito negli anni successivi da
vari altri artigiani che aprirono prima bottega e
poi vere e proprie fabbriche, come quelle di Ercole
Maga, Enrico Massoni, Paolo Rogledi e Carlo Pasquin.
Nel periodo di massimo sviluppo, tra le due guerre
mondiali, lo stabilimento di Dallapè contava
circa 300 operai, 60 quello di Maga, 50 quello di
Rogledi. In quegli anni, su 10 000 persone che abitavano
a Stradella, 1.200 erano occupate nella produzione
di fisarmoniche. Nel secondo dopoguerra il cambiamento
dei gusti musicali e l'incapacità delle aziende
di adattarsi alle nuove condizioni di mercato ha determinato
un progressivo declino della produzione di fisarmoniche
e la chiusura della maggior parte delle fabbriche
stradelline.
La storia della fisarmonica a Stradella è ampiamente
documentata nel "Museo della fisarmonica",
ospitato all'interno di Palazzo Garibaldi, in via
Montebello, che custodisce anche il primo prototipo
di Dallapè. Il cantautore Paolo Conte ha scritto
e interpretato una canzone intitolata La Fisarmonica
di Stradella contenuta nel suo primo album del 1974,
poi reinterpretata nel 1977 anche da Nada.
L'ORATORIO STRADELLA
L'Oratorio Stradella, più comunemente APOS
(Associazione polisportiva Oratorio Stradella), è
la prima società calcistica di Stradella, comune
della provincia di Pavia. Famosa per il suo settore
giovanile da cui hanno spesso "pescato"
l'Oltrepò (ora Società Ginnastica Stradellina),
l'A.C. Pavia e altre importanti società della
zona. Attualmente la prima squadra disputa il Campionato
di Seconda Categoria Nella stagione calcistica 2012/2013
l'Oratorio Stradella ottiene un importante secondo
posto nella classifica finale del girone C di Terza
categoria. Tale piazzamento gli consente di disputare
i play off per la promozione in Seconda categoria.
Il 19 maggio 2013 pareggiando 2-2 contro l'Audax Travacò
si qualifica per la prima volta nella propria storia
per la finale play off contro il Lungavilla. Una settimana
più tardi, il 26 maggio 2013, è ancora
un pareggio, questa volta per 1-1 a regalare ai gialloneri
la storica promozione in Seconda Categoria, grazie
alla posizione migliore ottenuta in classifica rispetto
al Lungavilla nella stagione regolare.
Il giocatore più famoso dell'Oratorio Stradella
è stato Gabriele Bongiorni che in questa società
ha mosso i suoi primi passi, fino a raggiungere la
serie A nelle file dell'Ascoli del compianto Presidente
Costantino Rozzi.
MUSEI
Civico Museo della Fisarmonica
Civico Museo Naturalistico "F. Lombardi".
TEATRI
Teatro Sociale Stradellino TESS.
CENNI STORICI
La storia di Stradella si confonde, nel medioevo,
con quella dell'antica località di Montalino,
situata su una modesta altura alla periferia meridionale
della città attuale, dove ancor oggi si trova
l'oratorio di San Marcello in Montalino. Sia Montalino
sia Stradella appartenevano alla signoria temporale
del Vescovo di Pavia, anche se non è chiaro
da quando. Infatti già nel 943 i Re d'Italia
Ugo e Lotario avevano donato al vescovo Litifredo
II diverse località nell'Oltrepò: Cecima,
Pancarana e la vicina Portalbera, cui forse era aggregato
Montalino. Tuttavia qualche tempo dopo il marchese
obertengo Ugo, che aveva acquistato numerose località
nella zona (in gran parte poi passate ai nipoti, da
cui discesero i Malaspina e gli Estensi), legò
in eredità Montalino al vescovo di Pavia. In
ogni caso, dalla metà dell'XI secolo Montalino
con Stradella (citata come Stratella nel 1029) appartenevano
alla mensa vescovile di Pavia, costituendo anzi il
centro più importante della signoria. Nel 1164
passò con l'Oltrepò sotto la giurisdizione
pavese, continuando comunque, sotto di essa, la signoria
vescovile; il relativo diploma imperiale nomina ancora
Montalino e non Stradella. Comunque nei secoli successivi
il rapporto di importanza tra i due centri si inverte:
attorno al 1300 Stradella è cinta di mura,
e Montalino come località abitata decade, mentre
mantiene ancora grande importanza strategica la munitissima
Rocca di Montalino, o Rocca del Vescovo, che sorge
sull'alto colle dominante l'abitato. Montalino e Stradella
devono spesso sostenere l'urto dei comuni, in particolare
Piacenza, in lotta con Pavia: particolarmente gravi
le distruzioni nel 1214 e 1216, e poi nel 1373 ad
opera di Giovanni Acuto. La signoria vescovile fu
particolarmente benefica per la prosperità
di Stradella: fin dal 1220 veniva concesso il mercato
settimanale del martedì, e nel 1419 il vescovo
Pietro Grassi diede a Stradella gli statuti comunali.
La signoria del vescovo, Conte di Stradella, cessò
nel 1797 con l'abolizione del feudalesimo. La mensa
vescovile di Pavia era proprietaria di gran parte
di Portalbera, secondo centro della signoria, ma a
Stradella la proprietà terriera era molto più
frazionata, essendovi molti proprietari anche borghesi,
segno della prosperità del borgo. Esso andò
crescendo anche nei secoli successivi la fine del
medioevo, e nel XIX secolo era divenuto il secondo
comune dell'Oltrepò per popolazione, meritando
nel 1865 il titolo di città. Vi nacque il pittore
Giuseppe Baldrighi. Legato alla città anche
il nome di Agostino Depretis, che aveva qui il collegio
elettorale, e vi morì nel 1887.