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San
Martino dall'Argine |
Lombardia |
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San
Martino dall'Argine è un comune italiano della
provincia di Mantova in Lombardia. La caratteristica
piazza di San Martino offre, attraverso i suoi monumenti
e i portici che la circondano, un affascinante excursus
storico nel passatp. Nonostante siano presenti sul
territorio testimonianze archeologiche rilevanti,
la storia di San Martino comincia ad assumere una
propria identità nelletà dei Longobardi
con la Donazione del centro abitato da parte di Desiderio
ai monaci benedettini di Leno. Il maggiore contributo
storico-architettonico fu lasciato dai Gonzaga che
creano a cornice della maestosa piazza Castello opere
di grande rilievo, quali chiese e palazzi. In particolare
sono da segnalare nel paese la Chiesa dei Frati e
la chiesa Castello. La prima, in mattoni a vista,
fu edificata in epoca precedente alla costruzione
del convento. La singolare facciata in cotto è
del 1489, ma conserva archetti pensili di disegno
prettamente romanico, pinnacoli a vista sul timpano
ed un rosone centrale. All'interno è custodita
una lapide in marmo bianco che riporta scolpita la
data di consacrazione: 14 febbraio. Delle antiche
strutture (secoli XIII - XIV) permane il campanile
di mattoni, con guglia a punta arrotondata e finestrelle
bifore. La seconda costruzione fu voluta da Scipione
Gonzaga (1542-1593), uomo di vasta cultura nato a
San Martino, il quale divenne patriarca di Gerusalemme
e Cardinale della Provincia di Mantova. La chiesa
rappresenta un monumento molto rilevante nel quadro
dell'architettura religiosa mantovana della seconda
metà del Cinquecento. Il paese diede inoltre
i natali a Ferrante Aporti, cittadino illustre e grande
pedagogista, ricordato da tutti come fondatore del
primo asilo rurale. E possibile ad oggi visitare
la sua casa, palazzetto a tre piani con la facciata
settecentesca, e la piazza ad esso dedicata.
Non è solo la storia a dare interesse a questo
paese. I magnifici portici, testimonianza dello sfarzo
dei signori di Mantova e creati nel 1600 ad opera
del Bertani, ora fanno da cornice alle numerose manifestazioni
che si svolgono nel paese. In particolare da segnalare
il mercatino che si svolge nei mesi di Giugno e Luglio,
e la Budinata, a testimonianza della grande tradizione
dolciaria artigianale di questi luoghi. A livello
naturalistico bisogna segnalare un meraviglioso percorso
da effettuare lungo le rive dellOglio in località
Casale, sia in bicicletta, sia attraverso la navigazione
su traghetto. Due aree di sosta sono state completate
nel paese; da una di esse è possibile raggiungere
in bici Spineda attraversando la località Belvedere,
sede dellantica foresta in cui secondo gli storici
avvenne luccisione del padre di Matilde di Canossa.
LA
CHIESA DEI FRATI
In mattoni a vista, fu edificata in epoca precedente
alla costruzione del convento. La singolare facciata
in cotto è del 1489, ma conserva archetti pensili
di disegno prettamente romanico e pinnacoli sul timpano,
oltre ad un rosone centrale. All'interno è
custodita una lapide in marmo bianco che riporta scolpita
la data di consacrazione: 14 febbraio. Delle antiche
strutture (secoli XIII - XIV) permane il campanile
di mattoni, con guglia a punta arrotondata e finestrelle
bifore.
IL
MUSEO DELL'ARTE CONTADINA DI CESARE RUGGERI
Molte da vedere a partire dagli oggetti del passato
contadino - vecchi attrezzi agricoli e tutto ciò
che serviva per i lavori di un tempo. Il cotto per
costruire: una raccolta di tegole di tutte le fogge,
alcune risalenti al periodo romano, altre risalenti
al Medio Evo ed altre provenientti dall'ultima fornace
operante in zona. La devozione popolare: immagini
sacre e medaglie religiose tutte appese alle varie
stanza della casa-museo. Sezione dediata a Ferrante
Aporti, fondatore degli asili d'infanzia, nato a San
Martino dall'Argine nel 1971. Il museo Contadino è
stato fondato, gestito e continuamente arricchito
dal fondatore, agricoltore - ora in pensione - e poeta
dialettale. Dopo la morte del padre. Ruggeri si dedica
al recupero della sua casa colonica e alla creazione
di un museo per San Martino. Da quando il museo è
stato aperto non vi è persona dei dintorni
che invece di disfarsi di vecchi oggetti non li offra
a Luisanen, appellativo affettuoso attribuito a Ruggeri.
ETIMOLOGIA
Il nome attesta il forte culto per San Martino, protettore
dei viandanti. La specifica identifica la vicinanza
al fiume Oglio.
FERRANTE
APORTI
Ferrante Aporti (San Martino dall'Argine, 20 novembre
1791 Torino, 29 novembre 1858) è stato
un presbitero e pedagogista italiano, pioniere dell'educazione
scolastica infantile. Ferrante Aporti nasce il 20 novembre
1791 a San Martino dall'Argine (Mantova) da Giuseppe
Aporti, avvocato e proprietario terriero, e Giuseppa
Isalberti. Primo di sei fratelli, nel 1804 viene avviato
dal padre alla carriera ecclesiastica presso il seminario
di Cremona, dove nel 1815 riceve gli ordini sacerdotali.
Si distingue soprattutto negli studi di teologia, metafisica,
fisica e matematica, e per questo nel 1816 viene scelto
per frequentare un corso di specializzazione presso
il «Collegio Theresianum» di Vienna. Aporti
non condivide l'indirizzo dominante dell'istituto, orientato
a formare preti che siano soprattutto servitori dello
stato asburgico. Perciò, non disposto a giurare
fedeltà a dottrine non in linea coi principii
della Chiesa, rinuncia a conseguire la laurea e nel
1819 torna a Cremona. Il vescovo Omobono Offredi gli
affida le cattedre di Storia ecclesiastica ed Esegesi
biblica nel seminario diocesano; contemporaneamente
l'amministrazione austriaca lo nomina direttore delle
scuole elementari maggiori e ispettore scolastico provinciale.
È da questo momento che Aporti individua la sua
missione nell'attività educativa, intesa come
lotta all'ignoranza, la vera ed unica origine dei mali
dell'uomo, della società e della patria. Il sacerdote
imposta nuove strutture, nuovi metodi, nuovi modelli
educativi; nel giro di pochi anni amplia la sua scuola
elementare, tiene corsi per i maestri, apre le scuole
festive di disegno e architettura, presenta un progetto
di riforma per creare gli istituti tecnici, promuove
la diffusione di istituzioni educative sul territorio
cremonese. Nel frattempo intrattiene contatti epistolari
con intellettuali lombardi, si aggiorna costantemente
sulle nuove esperienze educative europee ed approfondisce
gli studi teologici e pedagogici, dando alle stampe
molti articoli e saggi. L'attenzione per la condizione
di abbandono dei bambini appartenenti alle classi popolari
lo induce a fondare a Cremona, nel 1828, il primo "asilo
d'infanzia" in Italia, a pagamento, per alunni
da due anni e mezzo a sei anni. Nel 1830 apre la prima
scuola infantile gratuita, finanziata dal governo austriaco
e dalle autorità scolastiche. L'iniziativa si
diffonde in pochi anni nel resto del Lombardo-Veneto,
in Toscana, Emilia e Romagna. Nel 1834 apre a San Martino
dall'Argine la prima scuola infantile rurale. Quasi
tutti i centri fanno capo a don Ferrante, che nel frattempo
promuove anche scuole per sordomuti, ciechi e orfani
del colera. L'istituzione dell'asilo suscita dibattiti
in tutta Italia e impegna Aporti a pubblicare articoli
su diverse riviste e a rispondere ai molti che scrivevano
per chiedere spiegazioni. La sua fama si diffonde e
viene invitato da numerosi intellettuali, politici e
regnanti in tutta la penisola per illustrare la sua
iniziativa. Le istituzioni aportiane si diffondono in
tutta Italia, meno che nello Stato Pontificio, proibite
nel 1837 a causa di timori e pregiudizi. Nel 1844 re
Carlo Alberto di Savoia lo chiama a Torino a tenere
il primo corso di "Metodo per gli insegnanti elementari"
all'università. Nello stesso anno apre a San
Martino dall'Argine il primo istituto tecnico agrario.
La sua attività, che lo porta a schierarsi a
favore dell'innovazione in campo educativo, gli procura
l'apprezzamento degli ambienti liberali. Nel 1848 si
espone a favore della rivoluzione nazionale firmando
l'appello che chiede a Carlo Alberto di Savoia di intervenire
nei moti contro l'Austria-Ungheria. Al rientro degli
austriaci a Cremona, è costretto a fuggire a
Torino assieme alla famiglia. La sua candidatura ad
arcivescovo di Genova viene attaccata polemicamente
ed è costretto a rinunciare. Il governo sabaudo
gli affida l'incarico di gestire l'istruzione pubblica
(in qualità di presidente del Consiglio universitario);
nel 1856 lo nomina senatore. Continua a dedicarsi con
passione instancabile alla sua attività di studioso
e promotore di istituzioni educative, scrivendo testi,
articoli e lettere di teologia e pedagogia, anche quando
nel 1857 viene posto in aspettativa. Muore a Torino
il 29 novembre 1858. |
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Popolazione
Residente 1.827 (M 871, F 956)
Densità per Kmq: 107,3
CAP
46010
Prefisso Telefonico 0376
Codice Istat 020059
Codice Catastale I005
Denominazione
Abitanti sammartinesi
Santo Patrono Sant'Omobono
Festa Patronale 13 novembre
Il
Comune di San Martino dall'Argine fa parte di:
Parco dell'Oglio Sud
Associazione Itinerari Gonzagheschi
Località e Frazioni di San Martino dall'Argine
Casale, Giardino, Belvedere, Valle, Ca' de Passeri
Comuni Confinanti
Bozzolo, Gazzuolo, Marcaria, Rivarolo Mantovano,
Spineda (CR). |
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