San Fiorano (San Fiuran in
dialetto lodigiano) è un comune della provincia
di Lodi in Lombardia.
ETIMOLOGIA
Il nome onora il santo patrono del paese.
DA VEDERE
Tre sono i luoghi di interesse: la chiesa fondata
nel 1502 e dedicata a San Floriano, il castello, e
il Lazzaretto, chiamato anche Mortorino, nel quale
sono conservati affreschi settecenteschi della Via
Crucis, opera del pittore varesino Giovanni Battista
Ronchelli, allievo di Pietro Antonio Magatti.
ORIGINI E CENNI STORICI
Il paese di San Fiorano viene citato per la prima
volta in un documento del 997. Rogerio di Bariano
fu nominato feudatario dall'imperatore Ottone III.
A causa del suo possesso sanfioranese, Rogerio ebbe
una lite il 5 agosto dell'anno 1000 con il vescovo
di Lodi, giudicata da Benzone conte di Lodi nel placito
di Turano. Il castello sanfioranese nel 1216 fu distrutto
dai Milanesi alleati ai Piacentini nella guerra contro
i Pavesi, Lodigiani e Cremonesi. Ricostruito, nel
1239 fu preso e incendiato dai Piacentini in guerra
coi Lodigiani, che parteggiavano per l'imperatore
Federico II di Svevia. Ricostruito, fu di nuovo conquistato
dai Milanesi ne1 1278, ma in seguito i Lodigiani,
alleati ai Cremonesi se ne impadronirono e lo distrussero.
Il castello, tornato a nuova vita, servì da
rifugio ai Tresseni, fuggiaschi da Lodi per motivi
politici, che tennero San Fiorano fin verso la fine
del XV secolo. Di fianco al castello, sull'area dell'attuale
cimitero, sorgeva la chiesa plebana di Santa Elisabetta,
citata in un documento del 1261, anno in cui pagava
una tassa al Vescovo di Lodi. Era la Chiesa del vecchio
paese, essendo l'attuale costruita a partire dall'anno
1502. Narra Lorenzo Monti, storico codognese della
fine del XVIII secolo, come nelle mura esterne dell'abside,
rivolte verso il lago Barilli, fossero infissi dei
grossi anelli di ferro che servivano per ancorare
le barche dei pescatori. All'inizio del XVI secolo
la proprietà di San Fiorano passò alla
famiglia milanese dei Trivulzio; nel 1543 il conte
Gian Fermo Trivulzio ottenne dall'imperatore di Spagna
Carlo V il permesso di tenere un mercato in una delle
sue terre e fissò questo privilegio in San
Fiorano, com'era ricordato da una lapide marmorea
che si trovava di fronte al Municipio. Il mercato
di San Fiorano nei secoli scorsi era molto rinomato
e richiamava commercianti e curiosi di tutto il circondario;
gli ultimi affari si sono consumati fino alla guerra
del 15/18. Nei giorni immediatamente precedenti la
Sagra patronale del 4 maggio, si svolgeva in paese
una grande fiera detta di Santa Croce che godeva di
grande fama presso tutte le terre del medio corso
del Po. Il poeta lodigiano Jacopo Gabiano (sec. XVII)
fa cenno del mercato di San Fiorano nel suo poema
"Laudiade". Il 16 maggio 1645 Giangiorgio
Pallavicino acquistò il feudo di San Fiorano,
iniziando così il "dominio" della
sua casata sul paese. Il più illustre discendente
della nobile casata fu senza dubbio Giorgio Guido,
il grande patriota del risorgimento italiano.