Romano
di Lombardia è un comune della provincia di
Bergamo. Situato nella pianura centrale bergamasca,
dista circa 25 chilometri dal capoluogo orobico.
ETIMOLOGIA
Dal latino Romanus, inteso come nome di persona o
di popolo. La specifica si riferisce alla sua collocazione
geografica.
DA
VEDERE
La
Piazza Grande, oggi chiamata piazza Roma è
da sempre considerata il luogo di maggior importanza
nella vita sociale del borgo. In epoca medievale vi
si trovavano gli edifici di maggior prestigio (tra
cui il Palazzo del Capitano, costruito nel XVI secolo
dalla famiglia Suardi in cui si può ancora
ammirare la sala d'armi), vi si svolgevano le principali
attività commerciali, le esecuzioni pubbliche,
nonché le principali funzioni religiose, data
la presenza delle principali chiese di Romano: la
parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Giacomo
Maggiore, la chiesa di San Defendente e quella di
Santa Maria di Lourdes (edificata in epoca più
recente), attigue l'una all'altra.
Basilica
di San Defendente
Edificata all'inizio del XVI secolo, presenta una
struttura ad una sola navata sormontata da una volta
a botte, ed un aspetto esterno molto anomalo. Questo
è dovuto al fatto che la chiesa è praticamente
inserita tra la parrocchiale, a cui si accede mediante
la sagrestia, e la chiesa di Santa Maria di Lourdes,
comunicante mediante l'ex chiesa di San Luigi (detta
anche chiesa delle congregazioni maschili), tanto
da rendere visibile esternamente soltanto la facciata
orientale (dove si trova il coro) e quella occidentale.
All'interno
spiccano i dipinti di Enea Salmeggia (la Santissima
Trinità), di Andrea Pozzo (La disputa di Gesù),
di Pietro Ricchi (San Defendente e Sant'Alessandro)
e di Pietro Mango (Martirio di San Defendente). Di
notevole impatto sono inoltre gli stucchi e le decorazioni
di Filippo Comerio.
Chiesa Campestre di San Giuseppe
Tuttavia la costruzione religiosa più antica
di tutto il territorio di Romano è la piccola
chiesa campestre di San Giuseppe. Un tempo intitolata
a Sant'Eusebio, è documentata già nella
prima parte del XII secolo, di cui sono rappresentative
le forme romaniche. Dopo un periodo di totale abbandono,
è stata restaurata nella seconda metà
del XX secolo.
Chiesa della Beata Vergine di Lourdes
Attigua alle altre due, comunica direttamente con
la basilica di San Defendente. Detta anche chiesa
delle Congregazioni Femminili, risale all'inizio del
XX secolo, progettata dall'architetto Elia Fornoni
in stile gotico-lombardo. Possiede una struttura a
tre navate con presbiterio poligonale, nonché
un buon numero di opere, tra le quali spiccano quelle
di Giovan Battista Galizzi ed Andrea Fantoni.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Giacomo
Maggiore
Posta sul lato ad est della piazza, venne edificata
nel 1762 da Giovan Battista Caniana, noto architetto
romanese. Tuttavia fu completata ed ampliata nei decenni
successivi grazie al contributi di architetti del
calibro di Giacomo Quarenghi, Francesco Caniana e
Simone Elia.
Numerose
sono le opere in essa contenute: si va dalle sculture
del Moneghini e del Gelpi, ai dipinti di Coriolano
Malagavazzo (la Santissima Trinità), Giovanni
Battista Moroni (la sua celebre ultima cena), Jacopo
Negretti detto Palma il Giovane (l'Immacolata), Mauro
Picenardi (L'annunciazione), Giovan Battista Tiepolo,
Francesco Capella e Ponziano Loverini. Tra il 1797
il 1799 su disegno del Quarenghi, Andrea Manni e Gian
Giacomo Manni realizzano l'altare maggiore, e nello
stessa chiesa nel 1808 la balaustra del presbiterio.
Utilizzata
come chiesa parrocchiale, presenta un'unica navata
comprendente ben nove altari e due sagrestie, da cui
si può accedere all'attigua chiesa di San Defendente.
Santuario della Madonna della Fontana
Numerosi sono gli edifici minori degni di nota: il
santuario Madonna della Fontana, edificato all'inizio
del XVII secolo in tardo-rinascimentale e dotato di
una pianta ottogonale. Molto caratteristici sono il
campanile in stile barocco, nonché gli stucchi
ed i dipinti, tra i quali spiccano quelli di Enea
Salmeggia.
Altre Chiese
Degne di menzione sono anche altre due piccole chiese,
di recente costruzione: la Chiesa S. Lorenzo al Portico
e la Chiesa di San Michele all'Albarotto.
La
Rocca
Risalente al termine del XII secolo, può essere
considerato uno degli edifici storicamente più
interessanti dellintera zona. In esso si possono
notare più sovrapposizioni architettoniche
risalenti a differenti periodi, che vanno dal XII
al XVIII secolo. A tal riguardo un esempio può
venire dalle quattro torri, poste ai vertici perimetrali
della sezione rettangolare, delimitate esternamente
da un profondo fossato ora prosciugato. Due delle
torri risalgono al periodo visconteo, unaltra
allepoca comunale, e lultima allepoca
della signoria dei Colleoni, in cui il condottiero
vi rinchiudeva i prigionieri.
Le
mura, alte oltre cinque metri, hanno un singolo ingresso
al quale si accede da un ponte in muratura, venuto
a sostituire il ponte levatoio originale, a lato dell'ingresso
principale è ancora apprezzabile la posterla
ora murata. Le mura possiedono una merlatura di stampo
ghibellino, a causa del succedersi dei domini tratti
di merlatura presentano riadattamenti di stampo guelfo.
Allinterno si aprono piccole contrade pavimentate
in acciottolato (la Corte Grande e la Corte della
cancelleria veneta) con numerosi affreschi raffiguranti
gli stemmi della Serenissima.
Palazzo della Ragione
Risalente al XIII secolo, venne utilizzato per numerose
funzioni a livello amministrativo: fu sede dell'arengo,
della Pretura e del tribunale, ed un tempo fu chiamato
anche Palazzo della Comunità. Edificato su
due piani in stile tardo-gotico, vide succedersi le
varie dominazioni, che lasciarono un segno della loro
presenza: tra queste ancora oggi spicca il leone di
San Marco. All'interno si trovano ampi saloni dotati
di affreschi (alcuni andati persi con il tempo) e
la Sala delle Capriate, tuttora utilizzata come sala
consiliare.
Al
di sotto dell'edificio si trova un porticato dove
è collocato il banco del pesce, di struttura
ottogonale e di probabile origine romana, utilizzato
per la vendita di prodotti ittici nei secoli medievali.
Proseguendo si trovano i Portici della Misericordia,
appartenenti all'omonimo edificio, edificato nel XV
secolo in stile gotico per volere di Bartolomeo Colleoni.
Ad ognuno dei sedici portici corrispondeva un negozio,
al termine dei quali si arriva a piazza Fiume, un
tempo chiamata Piazza dell'hospitale. Questa struttura,
posta alle spalle di piazza Roma e del complesso delle
chiese prima descritto, venne a lungo utilizzata come
ospedale, e presenta un bel cortile del XVII secolo
con archi e colonne.
Palazzo Rubini
Edificato nel 1854 come residenza del famoso tenore
romanese Giovanni Battista Rubini, su progetto dellarchitetto
Pagnoncelli, presenta al proprio interno opere di
tutto rispetto, tra cui statue, stucchi e dipinti
di grande valore. Lo stile è neoclassico, con
un bel giardino ed una piccola corte con porticato.
Nelledificio
in seguito venne istituito il museo intitolato al
tenore stesso, nonché una succursale del Liceo
Don Lorenzo Milani.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La storia del borgo di Romano è molto antica,
e risale allepoca romana. Al riguardo bisogna
specificare che molto probabilmente il toponimo non
deriva dalla stessa dominazione, come i più sarebbero
orientati a pensare, ma da Rumanus, di ceppo indo-europeo
ed indicante un borgo costruito in prossimità
di corsi dacqua. Tuttavia sul territorio in quel
periodo si svilupparono insediamenti abitativi, formatisi
in seguito allo stanziamento di numerose guarnigioni
in questa zona ricca di vie di comunicazione. Il borgo
ampliò sempre più le proprie dimensioni
fino a raggiungere un discreto numero di abitanti nel
periodo medievale. Inserito nel Sacro Romano Impero,
venne dato in gestione feudale alla diocesi di Cremona,
i cui domini terminavano proprio nei confini del borgo
stesso, al quale si accedeva mediante quattro porte
di ingresso, ognuna delle quali diretta alle vicine
città di Bergamo, Cremona, Brescia e Milano.
Una porzione del centro abitato, sempre in espansione,
venne quindi a trovarsi nel territorio infeudato al
vescovo di Bergamo, situazione che provocò non
poche discussioni e dispute volte ad ottenere il controllo
totale del paese. Per redimere definitivamente la questione
gli abitanti si accordarono quindi con i bergamaschi,
decidendo la costruzione di un nuovo borgo poco distante,
in territorio completamente soggetto a Bergamo: nel
1171 cominciò la costruzione, più a nord,
di quello che tuttora è il paese di Romano
di Lombardia. Il centro abitato venne cinto da un possente
impianto fortificato alto ben 5 metri e protetto da
un fossato, nonché dotato di quattro torri agli
estremi perimetrali: tre erano gli ingressi, con le
vie molto raccolte e gli edifici addossati luno
con laltro. Ciò era dovuto al fatto che,
se il precedente borgo aveva avuto la possibilità
di svilupparsi liberamente ampliandosi verso lesterno,
questo doveva essere inserito in un perimetro ben definito,
riducendo ed ottimizzando gli spazi. I nuovi feudatari
riconobbero molteplici privilegi ai romanesi, tra cui
lesenzione dalle tasse e linserimento in
una sorta di zona franca, situazione che permise il
prosperare a livello economico e sociale. In seguito
legemonia del borgo passò in mano alle
famiglie più in vista, tra cui si segnalarono
i Sommi originari di Cremona, i Colleoni ed i Suardo.
A partire dal 1335 il borgo venne preso in gestione
dalla famiglia milanese dei Visconti, i quali pochi
anni dopo iniziarono una lunga disputa con la repubblica
di Venezia, volta ad ottenere il controllo sullintera
zona. La spuntarono i veneziani che, con la pace di
Ferrara del 1428 acquisirono gran parte della pianura
bergamasca. Anche i nuovi dominatori mantennero i privilegi
accordati qualche secolo prima, migliorando le condizioni
sociali ed economiche, ponendo a Romano la sede podestarile
e del Consiglio speciale. Il territorio venne nuovamente
infeudato alla famiglia di Bartolomeo Colleoni, diventando
un importante luogo di scambio di merci, posto al confine
con il Ducato di Milano, da cui arrivava ogni tipo di
mercanzia anche in modo illegale, alimentando di conseguenza
il contrabbando, che divenne una delle principali attività
degli abitanti. La dominazione veneta durò fino
al 1797, quando vi subentrò la napoleonica Repubblica
Cisalpina. Questa ebbe vita breve, dal momento che già
nel 1815 venne sostituita dal Regno Lombardo-Veneto,
inserito nellimpero austriaco. Infine a partire
dal 1859 il territorio fu inserito nel neonato regno
d'Italia, trasformandosi progressivamente da centro
agricolo ad importante realtà industriale della
bassa bergamasca.