Rezzato
è un comune della provincia di Brescia, nell'area
pedemontana immediatamente ad est del capoluogo, fondato
il 12 marzo del 1299 dall'allora vescovo di Brescia
Berardo Maggi.
ETIMOLOGIA
Tra le molte ipotesi sull'etimologia del nome Rezzato,
quella più famosa riguarda la storia di un
leggendario Re di nome Zato che viveva nel territorio
ad est di Brescia. Questa leggenda divenne, nel tempo,
così popolare che ancora oggi lo stemma del
comune raffigura un mezzo busto di un uomo vestito
con ermellino e con la testa coronata. Nel corso dei
secoli sono state inventate molte altre leggende intorno
a questa figura: la più strana è quella
dell'attribuzione di una moglie a questo Re Zato:
la regina Sabina, la quale regnava sulla Valle Sabbia.
L'ipotesi più plausibile è, comunque,
quella della derivazione del termine dal complesso
della curtis vetus o Curvione, dalla quale corte regia
o Regiadum, il luogo dove nel medioevo l'imperatore
sostava durante i suoi viaggi diplomatici. Per ricordare
questa nobile origine, rimane ancora tutt'oggi, presso
la stazione ferroviaria, la località Curvione,
esito di Curtis Vetus.
DA
VEDERE
Villa Avogadro poi Fenaroli
L'edificio risale al 1500 ed è stato arricchito
e ristrutturato nel corso del 1700 dall'architetto
Giovan Battista Marchetti. Le due serre in stile gotico
che ora si vedono ai lati della parte centrale della
villa furono costruite nel 1830 da un architetto ignoto.
La ristrutturazione attuale è stata terminata
nel 2006 e oggi la villa è un Palace Hotel
e possiede alcune sale per le conferenze. La villa
era sempre stata in possesso dei conti Avogadro fino
al 1747, quando la contessa Paola, ultima degli Avogadro,
portò in dote la villa al marito Bartolomeo
Fenaroli. Alla fine del XIX secolo la villa passò
alla famiglia Lombardi, poi all'Ospedale civile di
Brescia e, infine, nel 1947, alla Congregazione dei
Padri Scalabriniani.
PINAC
La PInAC è la Pinacoteca Internazionale dell'Età
Evolutiva intitolata ad Aldo Cibaldi. Il progetto
ha inizio negli anni '50 e nel 1969 la Pinacoteca
diviene civica. La particolarità di questa
Pinacoteca è la presenza al suo interno di
molteplici opere realizzate da bambini di tutto il
mondo che vengono catalogate ed elaborate. La PInAC
si trova in via Disciplina nell'edificio che un tempo
era la chiesa di Sant'Alessandro.
Convento
di San Pietro in Colle
Il colle San Pietro è importante per le comunità
religiose di Rezzato e Virle, poiché sulla
sua sommità fu costruito nel 1008 un piccolo
monastero benedettino. I monaci vi rimasero fino al
1299 quando, con la nascita del comune, vi fu istituita
la prima chiesa parrocchiale. Nel 1460 la chiesa fu
abbandonata perché la parrocchia si trasferì
nell'attuale chiesa di San Giovanni,. Nel 1571 salì
sul colle e nel convento una piccola comunità
di frati Cappuccini. Dopo ristrutturazioni e instabilità
nel corso del XVIII e del XIX secolo, nel XX secolo
tornarono i frati minori francescani. Il monastero
possiede una ben fornita biblioteca con manoscritti
antichissimi.
Santuario
della Madonna di Valverde
Il Santuario possiede una parte antica: la rotonda,
edificata nel XI secolo e inglobata poi nell'attuale
santuario nel 1600. La strada che collega il paese
al santuario risale al 1642 e la cappelletta sul laghetto
(luogo dell'apparizione) fu costruita nel 1400 e poi
ristrutturata nel 1712 in seguito all'apparizione
del 1711. Il fatto che la strada e il santuario vero
e proprio siano stati costruiti nel Seicento è
spiegato dal aumento di religiosità da parte
dei rezzatesi e anche all'aumento della popolazione
locale avvenuto proprio in quel periodo.
MANIFESTAZIONI
Baccquolina, lunedì di Pasqua.
Cariolada, giugno
Festa delle Associazioni del territorio, 2 giugno
Feste patronali dei SS. Pietro e Paolo, 29 giugno
(Virle)
Festa tradizionale di Sant'Anna, processione storica
di Santi, ultima domenica di luglio
Festa patronale di S.Luigi Gonzaga, processione di
Santi, prima domenica di ottobre ogni cinque anni
(Virle)
ORIGINI
E CENNI STORICI
I reperti più antichi ritrovati sul territorio
rezzatese risalgono al Neolitico: il loro luogo di
ritrovamento fu la Cavernetta Ca' dei Grii. Questa
cavità si trovava sul versante meridionale
del Monte Regogna ed è andata perduta durante
i lavori di sfruttamento della cava vicina nel 1969.
Questa cavernetta era lunga circa 9 m e aveva una
larghezza di 3,50 m; al suo interno (durante i lavori
iniziati nel 1954) furono ritrovati frammenti vascolari
risalenti alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata e
anche resti schelettrici. Non si esclude che la cavernetta
sia stata usata come rifugio per una famiglia durante
la Seconda Guerra mondiale. Altri reperti sono stati
rinvenuti sul monte Peladolo e sul Poggio San Martino.
L'età Romana vede il territorio di Rezzato
oltrepassato da una importante via che collegava Brescia
a Verona che oggi sarebbe stata ricalcata dal percorso
della ex statale 11. In più, da alcuni reperti,
emerge che probabilmente all'altezza di Treponti vi
fosse un bivio di questa strada che portava a Gavardo
e a Vobarno (questa strada secondaria è ricalcata
oggi dalla statale 45 bis). Nell'epoca Romana, Rezzato
insieme a Botticino fu uno dei luoghi di estrazione
del marmo più sfruttati dagli antichi Romani
come dimostrano i materiali utilizzati per la costruzione
di molti edifici a Roma. Non ci sono, però,
importanti ritrovamenti risalenti a quell'epoca se
non alcuni mattoni usati per la costruzione delle
case romane rinvenuti nel 1998 nella zona del Santuario
della Madonna di Valverde.
Il Medioevo costituisce il periodo di nascita del
paese. Intorno all'anno 1000, il vescovo di Brescia,Landolfo,
donò alcuni fondi ai monaci benedettini del
monastero di Sant'Eufemia per bonificare la zona ad
est della città. Grazie ai monaci le terre
furono bonificate e nacque il primo centro abitato.
Il centro abitato dipendeva religiosamente e civilmente
dal monastero di Sant'Eufemia e fu per questo che
nel 1299 il vescovo di Brescia Berardo Maggi venne
incontro alle richieste dei rezzatesi emanando un
decreto in cui dichiarava la nascita del paese di
Rezzato. I monaci si ritirarono nel monastero di San
Giacomo (a sud del paese), fondato nel 1099 da papa
Pasquale II lungo la strada per Mantova come ostello
per i pellegrini.
Rezzato, qualche secolo dopo (ovvero nel 1429), passò
sotto il dominio della Repubblica Veneta e iniziò
per il paese un periodo di prosperità e fioritura
del commercio. Nel 1548 il nobile Giacomo Chizzola
fondò a Rezzato la prima accademia di agronomia
(secondo lui la prima nel genere). Negli anni successivi
furono costruite molte ville a Rezzato, tra cui Villa
Fenaroli e Villa Provaglio. Passato nel XVIII secolo
sotto l'impero napoleonico, divenne poi parte dell'impero
Austro-Ungarico e, infine, durante il Risorgimento,
Rezzato fu scenario di molte battaglie (come quella
fra Garibaldi e gli Austriaci nel 1859 nel territorio
di Treponti). Importante, verso gli inizi del 1900,
la ferrovia Rezzato-Vobarno che fino al 1967 ha collegato
la Valsabbia con la stazione ferroviaria del paese.
Rezzato raggiunse la forma attuale quando nel 1928
assorbì anche l'abitato di Virle (ora frazione).
L'APPARIZIONE
DELLA MADONNA
Uno degli eventi più noti della storia medievale
rezzatese è quello della duplice apparizione
della Madonna e di Cristo. Il tutto risale all'estate
del 1399 nalla zona della Valverde dove un bifolco
stava lavorando nel suo campo. Al bifolco apparve
un uomo, rivelatosi poi Cristo, che gli ordinò
di prendere i tre pani che aveva nella bisaccia e
di gettarli in una laghetto non molto distante da
lì. Il contadino recatosi al laghetto incontro
una donna (la Madonna) che lo obbligò a tornare
indietro senza gettare i pani nello specchio d'acqua.
Poco dopo, Cristo ripetè al contadino di tornare
al laghetto per gettarvi i tre pani e di nuovo la
Madonna disse al bifolco di tornare da Cristo implorandolo
di avere pietà e di accettare che venisse gettato
in acqua solo uno dei tre pani. Tornato di nuovo al
suo campo l'uomo implorò Cristo il quale acconsentì
e fece tornare l'uomo nuovamente al laghetto per gettarvi
un solo pane. Simbolicamente questi tre gesti, come
spiegò poi Maria all'uomo, rappresentavano
la fame, la guerra e la peste, e l'atto di gettarli
in acqua significava l'attuazione di queste disgrazie
volute da Cristo per punire l'uomo della sua perseverazione.
L'anno dopo, infatti, si diffuse una crudelissima
pestilenza che uccise un terzo della popolazione.
Nel luogo dove un tempo vi era il laghetto è
stata costruita nel corso del 1400 una piccola cappella,
e poco distante un santuario dedicato alla Madonna
di Valverde. Ogni anno, poi, l'episodio è riproposto
durante la processione di Sant'Anna(patrona del paese)
l'ultima domenica di luglio. Un'altra apparizione
si ricorda prorpio nel luogo dove si verificò
quella del 1399. Nel 1711, il comune fu colpito da
una grande epidemia di peste e i rezzatesi organizzarono
molti riti religiosi per chiedere alla Madonna la
fine dell'epidemia. Un giorno, due ragzzini di 8 e
11 anni, che etrano andati a raccogliere cvastagne
sul colle San Pietro videro brillare la Madonna posta
sulla cappella del laghetto e in seguito sentirono
la voce di una donna che li rassicurò. In seguito
a questa seconda apparizione, la cappella è
stata ristrutturata nel 1712.