Goito
è un comune della provincia di Mantova in Lombardia.
Fa parte dei comuni dell'Alto Mantovano. La località
è sempre stata un importante snodo viario,
vista la sua posizione strategica sulla sponda destra
del Mincio, lungo tre direttrici principali: la "strada
napoleonica interprovinciale Mantova-Brescia"
(poi strada statale 236 Goitese), il percorso che
collega Mantova (16 km a sud) e il lago di Garda (26
km a nord) e il tracciato dell'antica via Postumia
fra Cremona (65 km a sud-ovest) e Verona (40 km a
nord-est). Attraversato da nord a sud dal corso del
fiume Mincio, tutto il centro abitato di Goito fa
parte dal 1984 del Parco regionale del Mincio i cui
estesi vincoli, dopo l'intenso sviluppo urbanistico
dell'ultimo dopoguerra, ne hanno cristallizzato l'assetto
impedendo qualsiasi intervento di rinaturalizzazione
e fruizione ambientale delle sponde e mantenendo come
unica connessione con il fiume il Ponte della Vittoria
che collega il rione destro con il rione sinistro
della città. Dal 2005, perciò, è
stata decisa la creazione di un "parco urbano"
per rivitalizzare le aree prodiere recuperandole all'utilizzo
cittadino.
ETIMOLOGIA
Deriva dal termine Gothus al plurale, ossia Goti,
in riferimento all'insediamento di questo popolo in
loco.
EDIFICI STORICI
Villa Giraffa
Villa dei d'Arco, ora Moschini
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa di San Giorgio (a Cerlongo), settecentesca
Basilica della Madonna della Salute in San Pietro
Apostolo
MANIFESTAZIONI
Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili
ORIGINI E CENNI STORICI
Stando alle fonti tradizionali, Goito venne fondata
dai Romani all’inizio del II secolo a.C. (le
colonie romane di Mantova e Cremona risalgono rispettivamente
al 214 e 218 a.C.) come insediamento difensivo per
l'attraversamento del Mincio lungo la via Postumia
(che collegava Cremona a Verona). Sul finire del V
secolo, dopo la caduta dell'Impero romano, divenne
una fortezza dei Goti (Ostrogoti, Visigoti o entrambi),
dai quali appunto deriverebbe il nome Goito, per essere
successivamente conquistata prima dai Longobardi e
poi dai Franchi. La sua cruciale ubicazione geografica
lungo il Mincio e la via Postumia ne determinò
l'importanza anche in epoca medievale, prima sotto
il dominio imperiale (rappresentato dalla potente
famiglia Canossa) e poi come libero comune. Nel XV
secolo Goito fu contesa da Visconti e Gonzaga finché,
dopo la battaglia del 14 giugno 1453, entrò
a far parte stabile dei possedimenti del marchese
di Mantova Ludovico III Gonzaga, che diede notevole
impulso al rilancio dell'economia locale (la costruzione
del cosiddetto Naviglio di Goito, il ponte in mattoni
sul Mincio e il restauro delle fortificazioni) e vi
eresse una propria residenza (cui lavorò anche
il Mantegna nel 1463-64) dove morì di peste
nel 1478. Nella seconda metà del Cinquecento
la città conobbe nuova prosperità con
i duchi Guglielmo e Vincenzo I Gonzaga. Seguirono
il declino della dinastia e la decadenza dei possedimenti
gonzagheschi, che nel 1708 furono annessi al ducato
di Milano in mani austriache, non prima di aver subito
gli ingenti danni del terremoto del 5 luglio 1693
(crollo della borgata del Merlesco, delle mura della
rocca e di parte della chiesa parrocchiale). Alla
fine del Settecento la città fu conquistata
dai francesi e più tardi riconquistata dagli
austriaci, ma le più celebri battaglie qui
combattute furono quelle della prima guerra di indipendenza:
la prima si svolse l'8 aprile 1848 e segnò
il battesimo del fuoco per il corpo dei bersaglieri
del generale Alessandro La Marmora (gravemente ferito
nel corso della battaglia) che conquistarono il ponte
sul Mincio sloggiandone gli austriaci; la seconda
ebbe luogo sulle sponde del Mincio il 30 maggio 1848
quando l'esercito di Carlo Alberto di Savoia sconfisse
gli austriaci in marcia verso Mantova e l'altra sponda
del fiume. Dieci anni più tardi, la vittoriosa
conclusione della seconda guerra di indipendenza portò
all'annessione di Goito e di tutta la Lombardia al
regno sabaudo e poi a quello d'Italia (1861).