Gambolò
è un comune della provincia di Pavia. Si trova
nella Lomellina orientale, sul Terdoppio, non lontano
dalla riva destra del Ticino.
ETIMOLOGIA
Esistono varie ipotesi sull'origine del nome. Alcuni
ritengono che provenga da campus latus dal latino
"campo largo", altri da gambo ovvero "fusto"
che riflette il senso "canale derivato"
o dal nome di persona Gamba. Nei documenti risalenti
al 999 il comune era segnalato con il nome Gambolate,
Gabolate, Gambolao, Gambulato o Campolato.
MUSEI
Museo Archeologico Lomellino
EDIFICI
STORICI
Castello Litta
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di Santa Maria
Chiesa di San Rocco n
Chiesa di San Paolo
Chiesa di San Gaudenzio (XVI secolo)
Chiesa di Sant'Eusebio (XII secolo)
CENNI
STORICI
Nel 999 appare come Gambolatum, e nel 1250 nell'elenco
delle terre pavesi ancora con lo stesso nome. Appaiono
fantasiose le etimologie più tarde come campus
latus (campo largo) per tacere di Campus Laevus (campo
dei Levi). Appartenne al territorio pavese probabilmente
fin da epoca remota. Nel XIV secolo ne divennero signori
i Beccaria di Pavia, e rimase a lungo a un ramo della
famiglia molto potente nella zona, che si estinse
con Agostino nel 1475. Nello stesso anno gli Sforza
lo concessero a Francesco Pietrasanta; all'epoca dell'occupazione
francese del ducato di Milano venne usurpato, nel
1499 dal ciambellano Robinet de Formielles, poi fu
aggregato al Marchesato di Vigevano attribuito al
maresciallo Gian Giacomo Trivulzio. Al ritorno degli
Sforza fu incamerato. Dal 14 marzo 1530 Gambolò
fa parte della diocesi di Vigevano. Nel 1532 fu staccato
dal Principato di Pavia e unito alla nuova provincia
del Contado di Vigevano o Vigevanasco. Nel 1572 venne
nuovamente infeudato, ad Agostino Litta, la cui famiglia
terrà il feudo nei secoli seguenti, fino all'abolizione
del feudalesimo (1797). Nel 1574 i Litta furono nominati
Marchesi di Gambolò (l'ultimo marchese di Gambolò
si spense nel 1921). Nel 1707 la provincia di Lomellina,
che allora non comprendeva il Vigevanasco, fu ceduta
ai Savoia, e Gambolò rimase un comune di confine
fino al 1743, quando anche il Vigevanasco passò
dallo Stato di Milano (allora austriaco) ai Savoia.
Nel 1818 il Vigevanasco fu unito alla Lomellina, e
nel 1859 Gambolò entrò a far parte della
provincia di Pavia.