Fombio
è un comune della provincia di Lodi, situato
nel Basso Lodigiano lungo la Via Emilia.
ETIMOLOGIA
Due sono le ipotesi in riguardo alla nascita del nome
Retegno. La prima fa riferimento alle reti che i pescatori
del Po stendevano ad asciugare nelle sue terre. La
seconda si riferisce alla presenza della zecca ed
alla presunta parsimoniosità dei suoi amministratori.
In lingua lombarda "retégn" può
significare anche "avido".
CENNI
STORICI
Anticamente fu possedimento del monastero pavese di
San Pietro in Ciel d'Oro (sin dal 723). Passò
poi nel 1225 al podestà di Piacenza e nel 1299
divenne feudo di Alberto Scotti (o Scoto), che vi
costruì un castello. Il centro anticamente
era chiamato "Flumpo" o "Flumbo"
dalla contrazione di "Ad Flumen Padum" (Al
Fiume Po). Il toponimo pare debba porsi in relazione
con la vicinanza al fiume: lo sperone su cui sorge
il castello era il punto d'inconto tra la Via Emilia
ed il Po. Pare che Fombio sia stato anche conosciuto
come "Amfenengo", toponimo che ne ricondurrebbe
la fondazione ai Longobardi. Quando intorno al 1750
il paese faceva parte del dominio della città
di Piacenza, era noto come "Fombio Piacentino".
Nel corso dei secoli, il castello di Fombio fu protagonista
d'importanti azioni di guerra. Il territorio tra Guardamiglio
e Fombio fu il campo di battaglia di uno dei primi
combattimenti fra le forze repubblicane francesi contro
gli austriaci in Lombardia, durante la campagna napoleonica
del 1796. Nel 1797, proclamata la Repubblica Cisalpina,
il Comune fu unito al Lodigiano. Una parte del Comune
è occupata dal territorio di Retegno, che ora
è frazione di Fombio, ma che fu Imperial Baronia
e feudo dell'antica famiglia dei Trivulzio. Qui tra
il XVII e il XVIII sono state coniate monete d'argento
ed oro di pregevole fattura, paragonabili per "bontà"
a quelle dei Visconti di Milano e dei Gonzaga di Mantova.
Castello
Douglas Scotti
Il castello fu edificato da Alberto Scotti agli inizi
del sec. XIV, in posizione dominante sulla bassura
fluviale del Po per essere rimaneggiato nel corso
dei secoli, sino alla cessione dei Douglas Scotti.
Dal punto di vista architettonico, il castello presenta
una massiccia mole con pianta ad U aperta verso la
pianura, delimitata da possenti mura di mattoni. I
fossati difensivi che lo circondavano col tempo si
sono colmati. Numerosi, soprattutto del '700, sono
i rimaneggiamenti ai quali fu sottoposto l'originario
nucleo trecentesco. A questo periodo appartengono
l'ampio porticato che dà sul cortile d'onore
e la veranda che collega le due ali del castello.
I locali d'ingresso al pianterreno, conservano nei
sottarchi e sulle pareti tracce di affreschi risalenti
al XVII secolo. L'edificio, di proprietà comunale,
è stato recentemente restaurato nella sua parte
aperta al pubblico.
Chiesa
dei Santi Pietro e Paolo
La chiesa parrocchiale di Fombio è dedicata
ai Santi Pietro e Paolo Colombano. L'edificio, in
stile barocco è stato eretto in realtà
alla fine del XIX secolo. L'armoniosa facciata è
divisa in due piani e coronata da un frontone cuspidato.
L'interno, a croce latina, è sormontato da
una cupola, nei cui pennacchi sono rappresentati in
quattro affreschi i quattro Evangelisti. Nel catino
absidale è affrescato Cristo che consegna le
chiavi a San Pietro.
Portale
della Zecca della Famiglia Trivulzio
Nella frazione di Retegno è visibile il portale
della zecca demolita da tempo, appartenuta alla famiglia
Trivulzio: una struttura baroccheggiante cuspidata
e sormontata da statue, che attualmente costituisce
l'accesso ad un fabbricato ad uso di residenza privata.
Economia
L'agricoltura (cereali e foraggi) ha ancora un ruolo
importante nell'economia di Fombio: il terreno è
per la maggior parte adibito alla coltura del mais.
Praticamente
scomparso è l'allevamento dei bovini da carne
e da latte, un tempo assai sviluppato.
L'attività
secondaria si sta tuttavia espandendo: in particolare
lungo la strada statale, è rappresentata da
industrie chimiche, meccaniche, di materie plastiche
e di terriccio per coltivazione.
Nonostante
la presenza di numerose aziende, è presente
un flusso pendolaristico diretto a Milano, Lodi e
Piacenza.
Cultura
Le altre chiese del Comune sono quelle di S. Isidoro
e della B.V. Maria Lauretana, entrambe a Retegno.
Nelle immediate vicinanze del paese sorgono alcune
cascine erette tra la fine dell'ottocento e di primi
del novecento, caratterizzate dalla tipica struttura
squadrata e dall'utilizzo di mattoni faccia a vista.
Fra queste spicca il cascinale Primi, una vecchia
casera dove si racconta sia stato creato tra le prime
volte il Grana Padano.