Concorezzo
é un comune della provincia di Monza e Brianza.
La posizione limitrofa a Monza e favorevole al collegamento
con Milano, ne ha permesso, oggi e nel passato, uno
sviluppo superiore ai paesi vicini. Il comune di Concorezzo
si trova ad una ventina di chilometri in direzione
nord-est rispetto alla città di Milano. Per
chi viaggia sulla A4 Milano-Venezia, esso è
raggiungibile uscendo al casello di Agrate Brianza,
si imbocca quindi la Tangenziale Est di Milano in
direzione Carnate-Usmate e si esce a Concorezzo (uscita
16 o 17). Secondo una leggenda la regina dei Longobardi
Teodolinda creò dei segreti percorsi sotterranei
per collegare il suo palazzo di Monza alle varie dipendenze
sul territorio. Occorrevano per far perdere sue tracce
in caso di estremo pericolo. Alcuni di essi riemergevano
in parti nascoste della sua dimora concorezzese e
in luoghi improbabili del paese. Sono ambientati a
Concorezzo alcuni capitoli del romanzo La cena secreta
(trad. it. La cena segreta, Tropea Editore, 2005)
dell'autore spagnolo Javier Sierra. Nel romanzo, che
si svolge nel XVI secolo, ai tempi in cui Leonardo
da Vinci stava ultimando la sua celebre Ultima Cena,
a Concorezzo è ancora presente una folta comunità
catara, eresia che storicamente fu invece sterminata
nel XIII secolo. A parte questa finzione storica (che
è voluta dall'autore e che costituisce il nucleo
della narrazione) il romanzo contiene notevoli incongruenze
geografiche, parecchie delle quali riguardano proprio
la localizzazione di Concorezzo: la cittadina viene
infatti presentata come un villaggio di montagna,
i cui abitanti svolgono i loro riti catari all'interno
di grotte, sebbene in realtà Concorezzo sorga
a soli 171 metri sul livello del mare, su una pianura
alluvionale del tutto piatta e, naturalmente, priva
di grotte. Inoltre, un personaggio, giungendo a Milano
da Concorezzo, entra nella città passando da
Porta Magenta (l'attuale Porta Vercellina), mentre
nella realtà geografica dovrebbe entrarvi da
Porta Orientale (l'attuale Porta Venezia), trovandosi
Concorezzo a nord-est rispetto Milano. Intorno al
1984-'85 qualcuno aggiunse con la vernice spray la
parola "beach" (spiaggia) al nome della
città sui cartelli stradali all'ingresso del
comune. La burla ebbe immediato successo e, sebbene
questi cartelli modificati siano ormai spariti da
molti anni, la città viene tutt'ora spesso
chiamata ironicamente "Concorezzo Beach"
o "Conco Beach". Dal 1996, "Volley
Conco Beach" è anche il nome della locale
squadra di pallavolo
ETIMOLOGIA
Secondo alcune ipotesi, Concorezzo deriverebbe da
cum curte regia ("con la corte regia") e
il paese sarebbe stato legato a Monza, che nel periodo
longobardo era Corte Regia anche se documenti che
ci confermino tale spiegazione non sono stati mai
rinvenuti. Molto spesso però i sovrani o signorotti
(monzesi e milanesi) ponevano i loro "distaccamenti"
di governo o abitazioni di campagna in questo borgo.
Dante Olivieri, che compilò un dizionario di
toponomastica lombarda, dichiara che Concorezzo deriva
da cocculus (piccolo dosso) mentre Bottazzi cita la
parola "coco" riferendosi a cosa rotondeggiante.
La presenza di un Concorès e di un Concoret
in Francia riconducono più verosimilmente a
una radice "konkor" che in celtico significa
"luogo di raccolta". Localmente, il nome
della città è spesso abbreviato informalmente
in "Conco".
EDIFICI
STORICI
Molte delle nobili famiglie che abitarono a Concorezzo
nel corso dei secoli, hanno lasciato tracce del loro
passato nelle dimore signorili che ancora oggi caratterizzano
il paesaggio comunale.
Palazzo De Capitani, attuale sede municipale, sorge
al centro dell'antico borgo.
Risalente al XVII secolo, fu probabilmente voluta
da Pirro De Capitani dopo l'investitura del feudo.
L'edificio si sviluppa su tre piani seguendo uno schema
ad U. Il corpo centrale è caratterizzato, nella
parte mediana, da un portico a serliana che si sviluppa
nella grande arcata centrale a due piani ed occupa
in profondità tutto lo spessore del corpo di
fabbrica, aprendolo in tal modo al retrostante giardino.
Villa Pernice (poi Gasporetti, ora sede della Banca
Intesa)[3] si trova quasi di fronte al Palazzo De
Capitani. Si tratta di uno splendido edificio in pieno
centro, accanto alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
Famosa per aver ospitato la notte dell'11 giugno 1859,
re Vittorio Emanuele II e il Generale Cialdini in
marcia verso Solferino e S. Martino.
Villa Zoia fu di proprietà della marchesa Teresa
del Carreto Corio, poi del conte Lodovico Melzi e
infine degli Zoia. L'edificio ha pianta ad L ed è
circondato da un vasto giardino attualmente adibito
a parco pubblico. All'interno del Parco trova un Cedrus
atlantica di oltre duecento anni.
Nelle vicinanze delle chiesa di S. Eugenio si trovano
la settecentesca Villa Pini, circondata da un bel
giardino e la coeva Villa Teruzzi.
EDIFICI
RELIGIOSI
La maggior parte degli edifici religiosi presenti
nel territorio di Concorezzo vantano un'origine molto
antica, precedente all'anno Mille. Tra questi va annoverata
la Chiesa di S. Eugenio, citata già alla metà
del IX secolo. Appartenente dapprima ai signori di
Agrate, in seguito ai monaci di Baraggia ed infine
al capitolo di Monza. L'edificio attuale è
a tre navate con soffitto a cassettoni. Dietro l'altare
si trova un affresco del XV secolo raffigurante la
Madonna in trono e due angeli musicanti, mentre nella
navata destra un'altra immagine mariana rappresenta
la Vergine con il Bambino, detta Madonna dell'aiuto.
La Chiesa di S. Damiano, esistente già intorno
all'XI secolo, fu parrocchiale di Concorezzo a partire
dal 1565. Sorgeva all'incrocio tra via Battisti e
via Toti e ciò che ne rimane oggi è
una cappella dedicata alla "Madonna del Rosario".
Alla fine del XVIII secolo, data l'inadeguatezza della
Parrocchiale di S. Damiano ad ospitare una popolazione
in continua crescita demografica, venne decisa la
costruzione di un nuovo edificio, l'attuale Parrocchiale
dedicata ai Santi Cosma e Damiano. I lavori iniziarono
nel 1810 affidati all'attenzione dell'architetto milanese
marchese Luigi Cagnola. Il risultato fu un imponente
edificio in stile neoclassico, introdotto da sei colonne
ioniche di stucco reggenti un timpano triangolare.
L'interno conserva la maestosità dell'impressione
che si ha all'esterno, distribuendo lo spazio in un'unica
grande navata coperta da volta a botte. L'antica Chiesa
di S. Salvatore, oggi S. Antonio, è ricordata
in documenti dell'865. L'edificio attuale ha conservato
il medioevale orientamento ad oriente dell'abside
e mostra tuttora diversi affreschi all'interno.
CENNI
STORICI
La città, di impianto medievale, è un
sito archeologico noto per alcuni ritrovamenti proto-romani.
Citata come Concoretio già a partire dall'853,
nel XII secolo, Concorezzo fu uno dei principali centri
dei catari nel nord Italia. È stata sede nel
XIII secolo di un movimento ereticale noto come I
Puerìtt de Cuncurèss ("I Poveretti
di Concorezzo"), che fu annientato dal podestà
di Milano Oldrado da Tresseno. Nel centro del paese
sorge una villa del XVI secolo che appartenne alla
famiglia De Capitani, provenienti dalla Val di Scalve,
sopra Bergamo; nel 1690 Pirro De Capitani la costituì
in feudo. La Chiesa dei santi Cosma e Damiano è
un edificio neoclassico progettato nel 1810 da Luigi
Cagnola. Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano
l'esistenza di insediamenti nella zona fin dall'epoca
romana. Ciononostante le prime notizie relative a
Concorezzo risalgono ai secoli prima del Mille. Il
toponimo, secondo la tesi di alcuni studiosi, avrebbe
un'origine longobarda, derivando con più esattezza
dall'espressione cum curte regia, il che confermerebbe
anche il forte legame del borgo alla vicina Monza,
appunto Corte regia dell'epoca. Altre ipotesi sul
nome sostengono invece un diretto riferimento di questo
termine coccus o cocculus, ovvero "piccolo dosso".
Il periodo meglio documentato della storia locale
è comunque quello medioevale: Concorezzo appare
menzionato come Concoretio in documenti dell'853,
poi dell'892 (Concoretzio), del 1045 (Cucuretio) fino
al Duecento (Concoretio). Il paese fu inoltre l'unico
della pieve di Vimercate ad essere riconosciuto quale
"Borgo" (XII secolo), sebbene non siano
pervenuti quali fossero esattamente i confini comunali.
Prima ancora le fonti riportano della presenza di
diverse chiese nel territorio (IX-X secolo) e precisamente
S. Eugenio, S. Andrea Apostolo, S. Nazzaro, S. Salvatore
(oggi S. Antonio), S. Damiano e S. Vincenzo Martire.
Nel XII secolo, inoltre, Concorezzo fu la sede della
setta eretica dei Catari. Nel cimitero di Concorezzo
riposano le spoglie di Elio Vittorini scrittore del
secondo '900.