Cavacurta (Cavacürta in
dialetto lodigiano) è un comune della provincia
di Lodi in Lombardia. Dista 29 km dal suo capoluogo
di provincia, Lodi. Confina con questi quattro comuni,
indicati in ordine crescente di distanza: Camairago
(2,1 km), Maleo (2,9 km), Pizzighettone (CR, 3,8 km)
e Codogno (4,4 km). Cavacurta basa la propria economia
quasi esclusivamente sull'agricoltura. Prevale la
monocultura del mais, alla quale si affiancano l'allevamento
dei bovini e quello dei suini. Sono ancora presenti
numerose cascine, benché all'interno il lavoro
sia ormai totalmente meccanizzato. A causa di questo
fenomeno, unitamente al fatto che i salari dell'industria
sono diventati più alti di quelli dell'agricoltura,
si è assistito a un graduale abbandono dei
campi. Questo movimento migratorio, che ha portato
inizialmente verso la vicina città di Codogno,
si è ora stabilizzato. Mancano totalmente le
attività industriali. Sono presenti invece
l'artigianato e l'edilizia. Il territorio comunale
comprende, oltre al capoluogo, le cascine Barona,
Casella, Castellina, Colombarone, De' Preti, Faruffina,
Indumiera, Portina e Reghinera.
ETIMOLOGIA
E' un composto del lodigiano cava (canale scavato
per deviare il fiume) e l'aggettivo corta, con riferimento
ad un canale realizzato come sfogo alle acque del
fiume.
DA VEDERE
Esistono due edifici degni di menzione: la chiesa
parrocchiale di San Bartolomeo, di origine quattrocentesca,
ma riedificata poi nel 1600, e l'ex convento dei Servi
di Maria. Da segnalare inoltre Villa Inzaghi, risalente
al XVIII secolo di proprietà privata e "Villa
Medri" anch'essa di proprietà privata.
Il Museo Agricolo dal Lavoro dei campi: Bonum Comedere,
situato all'interno dell'ex convento dell'Ordine dei
Servi di Maria.
ORIGINI E CENNI STORICI
Comune di origine antichissima (l'abitato è
ricordato già nel 997 in alcuni documenti),
appartenne dapprima all'arcivescovo Ariberto d'Intimiano.
Divenne nel XII secolo proprietà della chiesa
di Milano. Passò poi nelle mani di importanti
famiglie lombarde; insieme a Basiasco, Corno Giovine,
Cornovecchio, Pizzighettone e Maccastorna costituì
il territorio su cui la famiglia Vincemala esercitò
il Mero e Misto Impero dal 1272 al 1381. Giunse infine
a far parte delle proprietà dei Castiglioni
di Firenze, che lo tennero fino alla soppressione
dei diritti feudali. L'ordine dei Servi di Maria vi
aveva un suo romitorio come attestato nelle vite del
beato Giovannangelo Porro. In età napoleonica
(1809-16) al comune di Cavacurta fu aggregata Camairago,
ridivenuta autonoma con la costituzione del Regno
Lombardo-Veneto. Il nome antico deriverebbe da un
cavo aperto in un terrapieno per dare sfogo alle acque,
presente anche nello stemma del comune. Nel 2016 si
è avviato il percorso di fusione con il comune
di Camairago.