Castelnuovo Bocca d'Adda (Castelnöu
in dialetto lodigiano) è un comune della provincia
di Lodi in Lombardia. Castelnuovo Bocca d'Adda è
situata nel basso lodigiano, in prossimità
della confluenza del fiume Adda nel Po, in località
Brevia. Dista una quarantina di chilometri dal capoluogo
provinciale, Lodi. Il centro abitato è circondato
da aree rurali e costeggiato dai due fiumi e da vari
canali. Nel mondo della pesca d'acqua dolce Castelnuovo
è conosciuta per la pesca dei barbi che popolano
il tratto basso dell'Adda. A Castelnuovo Bocca d'Adda,
inoltre, vi è l'ultimo sbarramento sul fiume
che determina una zona di pesca molto ricca. Secondo
l'ISTAT, il territorio comunale comprende il centro
abitato di Castelnuovo Bocca d'Adda e la località
di Sant'Antonio-Falcone. Il quadro economico è
dominato dall'agricoltura, con allevamenti di bovini
e suini e coltura di mais. Ci sono anche alcune industrie
e alcune imprese artigianali, anche se la maggioranza
della popolazione attiva è occupata a Codogno
e a Milano.
ETIMOLOGIA
La prima parte del nome si riferisce alla presenza
di un castello realizzato più recentemente
rispetto ad uno ad esso limitrofo. Probabilmente si
riferisce al maniero costruito dai Visconti sulle
rovine di uno preesistente poco distante dalla bocca
dell'Adda.
Vecchie denominazioni:
- Fagedum ("Bosco di faggi") (879 d.C.)
- Isola di Roncarolo o Roncarolo Lodigiano (X-XI secolo)
- Castelnuovo della Badessa (prima metà del
XII secolo)
- Castelnuovo (verso la metà del XII secolo)
- Castelnuovo Bocca d'Adda (dalla fine del XII secolo).
DA VEDERE
Il castello visconteo, già attestato nel XII
secolo, fu distrutto ed incendiato dai Parmigiani
nel 1188, ricostruito subito dopo ed ampliato nel
1226 dal Comune di Cremona; nei secoli XVII e XVIII
è stato modificato per poi diventare abitazione
privata. L'attuale Palazzo Stanga, invece, venne costruito
alla fine del XVII secolo o forse, come testimonia
una piccola lapide, nel 1705.
La chiesa prepositurale parrocchiale della Natività
della Beata Vergine Maria, consacrata da Carlo Pallavicino,
vescovo di Lodi, il 14 luglio 1471 e rifatta in stile
barocco nel 1759-1760. Per antichità della
data di consacrazione è "Decana delle
chiese parrocchiali della Diocesi di Lodi". Ornata
con stucchi e ori nell'anno santo 1900, restaurata
nel 1976 e di nuovo nel 2006 con il posizionamento
del nuovo pavimento in marmo (più di 500 m²).
Il pregevole pulpito risale al 1901 e fu realizzato
dalla Ditta Cesare Zonca di Treviolo, Bergamo.
Annessa alla parrocchiale è la cinquecentesca
cappella di S. Giovanni Battista a pianta ottagonale,
un tempo di patronato della nobile famiglia Stanga
di Cremona. Lo stile elegante e sobrio la rendono
una delle realizzazioni più significative dell'architettura
cremonese in ambito ecclesiastico del primo Cinquecento.
L'interno presenta una bella tela della Presentazione
al Tempio di Gesù di Angelo Massarotti e quattro
stampe di grandi dimensioni del XVIII secolo.
Sulla strada provinciale di fronte al cimitero si
trova l'oratorio ottagonale della Beata Vergine Maria
Annunciata detta Madonna di Campagna, edificata nel
1707 come luogo di sepoltura della nobile famiglia
Stanga di Cremona.
Sulla strada verso Meleti, in località Sant'Antonio,
l'oratorio campestre di S. Antonio Abate, dove il
venerabile Teresio Olivelli veniva clandestinamente
ad assistere alla S. Messa.
ORIGINI E CENNI STORICI
Popolata dalla popolazione celtica dei Galli Insubri
e fortificata dai Romani nel 223 a.C. (Polibio, Storie),
fu contesa in epoca comunale per la sua posizione
intermedia tra Piacenza e Cremona. Nel XVI secolo
era compresa nel contado di Cremona e dopo diverse
vicende divenne feudo prima dei Fieschi (1477) e poi
degli Stanga (XVI secolo). Nel 1786, con la suddivisione
della Lombardia austriaca in province, passò
alla provincia di Lodi, seguendo da allora le sorti
del territorio lodigiano. In età napoleonica
(1809) al comune di Castelnuovo Bocca d'Adda furono
aggregate Bonissima ("Bonissima ex Piacentino",
oggi cascina molto vicino al Po semidistrutta dalla
piena del 1823 insieme alle cascine Stanga e Bonissimina),
Maccastorna, Mezzanino e Meleti; Maccastorna e Meleti
riacquistarono l'autonomia con la costituzione del
Regno Lombardo-Veneto (1816). Il nome antico del paese
deriva dal castello un tempo esistente, e dalla posizione
del paese, alla confluenza dell'Adda nel Po. In base
ai recenti studi del castelnovese dott. Gianantonio
Pisati[3] è stato possibile mettere in evidenza
come in una pergamena del 1133 (edita da Ettore Falconi
e conservata presso l'archivio della chiesa di S.
Agata di Cremona) compaia per la prima volta il toponimo
"Castelnuovo" accompagnato dalla determinazione
"della Badessa", in quanto tutto il paese
costituiva parte dei domini del monastero della S.
Resurrezione e dei SS. Fabiano, Sisto e Bartolomeo
di Piacenza fin dall'879 d.C. Sempre il dott. Pisati
ha posticipato la data tradizionale secondo la quale
la determinazione geografica "Bocca d'Adda"
compariva nel 1139 (sia G. Agnelli [Lodi e il suo
territorio, 1917] che don P. Rinaldi [Castelnuovo
Bocca d'Adda attraverso i secoli, 1971] si fidarono
dell'asserzione dell'Astegiano senza andare a controllare
l'originale): solo nel 1185-1189 (pergamena databile
in base alla durata dell'incarico del podestà
di Cremona nominato nel documento), infatti, si dice
espressamente "Rationes Communis Cremone in Castronovo
Boca Adue".