Brallo
di Pregola è un comune italiano della provincia
di Pavia in Lombardia. Si trova nel punto più
meridionale della Regione Lombardia nell'Oltrepò
Pavese, di cui comprende la cima più alta,
il Monte Lesima (1724 m s.l.m.). Comprende una parte
del tratto iniziale della valle Staffora e la valletta
del suo affluente Montagnola, e un tratto del lato
sinistro della val Trebbia e la valle del suo affluente
Avagnone che sfocia nel fiume Trebbia, fiume che segna
il confine regionale fra la Lombardia e l'Emilia Romagna.
Le due valli sono collegate dal Passo del Brallo su
cui sorge l'omonimo capoluogo. All'interno del territorio
comunale vi sono due exclavi, corrispondenti alle
località Lama e Valle inferiore, facenti parte
del comune di Corte Brugnatella in provincia di Piacenza.
Queste due località costituiscono dei rari
esempi di enclavi interregionali. Le parrocchie dipendono
dal vicariato di Varzi della diocesi di Tortona. Questo
paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo
delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia,
Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni
e da un importante repertorio di musiche e balli molto
antichi. Strumento principe di questa zona è
il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica,
e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica),
guida le danze e anima le feste. Fa parte della fascia
montana della Comunità Montana Oltrepò
Pavese.
DA
VEDERE
Chiesa parrocchiale di Sant'Agata Vergine e Martire
in Pregola.
Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, nella
frazione di Cencerate.
Chiesa parrocchiale di Sant'Innocenzo, nella frazione
di Colleri, fino a 30 anni fa dalla chiesa si celebrava
il 2-3 maggio l'antica festa della Santa Croce con
una grande e lunga processione musicale notturna con
questua delle uova, che toccava molti paesi nei dintorni
e ritornava a Colleri. La festa toccava l'ultimo territorio
monastico dei monaci dell'Abbazia di Bobbio rimasto
fino alla soppressione del 1803.
Chiesa parrocchiale dei Ss. Marziano e Colombano,
nella frazione di Corbesassi, dedicata ai santi Marziano
ed al santo missionario irlandese San Colombano, fondatore
dell'Abbazia di Bobbio; sorta sui resti di un antico
edificio fondato dai monaci bobbiesi.
Da notare inoltre la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio,
presente nella frazione di Someglio e risalente al
medioevo.
Castello di Pregola, di proprietà dei Malaspina,
venne distrutto nel 1571.
MANIFESTAZIONI
Festa del paese: 16 agosto S.Rocco
Festa medioevale Fantastico Rinascimento con i Marchesi
Malaspina di Pregola: Agosto, tra Brallo e Pregola,
con bancarelle, balletti, sfilate in costume, spettacoli
di equitazione, cori, giochi e pranzi tipici per tutto
il giorno.
Festa della patata: settembre.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio fu abitato nella preistoria. Il toponimo
di Brallo è di verosimile origine celtica con
il significato di "pascolo", "alpeggio"
(Cfr. toponimi di La Braille, La Braye, Le Brâ
in Savoia e in Svizzera Francese). Il centro principale
è Pregòla, citato per la prima volta
come Predalia, nel diploma di Ottone I del 972. Ne
contempo si riconferma il territorio nei possedimenti
dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio. Gli abati
del monastero bobiense, che ebbero il titolo di conti
già nell’844 dall’imperatore Lotario,
esercitarono la giurisdizione feudale per secoli.
Successivamente dopo il mille il feudo di Pregola
passò, come molti altri, al Vescovo di Bobbio.
Appartenne al marchesato dei Malaspina dalla concessione
imperiale di Federico Barbarossa del 1164, nel cui
diploma è nominata Petra Groa, l'attuale "Pregola";
tali diritti vennero riconfermati nel 1220 da Federico
II, da Carlo IV nel 1355 e Carlo V nel 1541. Al territorio
venne annessa anche la località di Dezza un
tempo dipendenza monastica e poi vescovile di Bobbio.
Nelle divisioni del marchesato pervenne (1221) al
ramo dello "Spino Secco", attestato in val
Trebbia, e nelle ulteriori divisioni si definì
la linea dei marchesi di Pregola, il cui territorio,
oltre all'attuale comune del Brallo, comprendeva verso
sud tutto il versante sinistro della val Trebbia fino
nell'attuale provincia di Genova. Era diviso in quattro
quartieri, uno dei quali corrispondeva a questo comune.
Fin dal XVIII secolo il marchesato di Pregola fu oggetto
di una violenta contesa diplomatica tra l'Sacro Romano
Impero, che pretendeva che si trattasse di un feudo
imperiale, esente da ogni altra giurisdizione, e il
ducato di Milano (sotto sovranità spagnola)
che lo considerava come gli altri feudi malaspiniani
che i Visconti e gli Sforza avevano costretto alla
sottomissione.
La disputa esplose ancor più violenta quando
l'Oltrepò passò ai Savoia: l'Impero
inviò persino delle truppe di guarnigione per
impedire che il marchesato fosse annesso al Piemonte,
e i Savoia dal canto loro esercitarono ogni pressione
sui marchesi (minacciando la confisca dei loro beni)
se non si fossero sottomessi.
Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743,
in base al Trattato di Worms, entrò a far parte
poi della Provincia di Bobbio, il comune subì
alcune modifiche territoriali e la frazione di Dezza
passò al comune di Bobbio. Nel 1801 il territorio
è annesso alla Francia napoleonica fino al
1814. Con l'arrivo di Napoleone e la soppressione
dei feudi imperiali il quartiere di Pregola divenne
comune di Pregola. Nel 1848 come parte della provincia
di Bobbio passò dalla Liguria al Piemonte,
nel 1859 entrò a far parte nel Circondario
di Bobbio della nuova provincia di Pavia e quindi
della Lombardia, nel 1923, dopo lo smembramento del
circondario di Bobbio, passò alla provincia
di Piacenza e quindi all'Emilia-Romagna e poi ritornò
nel 1925 alla provincia di Pavia e alla Lombardia.
Successivamente si sviluppò il nuovo centro
di Brallo, sul passo omonimo, e il comune nel 1958
prese il nome attuale di Brallo di Pregola.