Botticino
è un comune della provincia di Brescia, nell'area
pedemontana immediatamente a nord-est del capoluogo.
È rinomato per il marmo botticino, un calcare
sedimentario pregiato, per il vino Botticino DOC e
per i numerosi calzifici specializzati che producono
per i maggiori marchi della moda. Il comune è
stato costituito nel 1928 dall'unione dei comuni di
Botticino Mattina e Botticino Sera, attualmente frazioni
assieme a San Gallo. Botticino si trova a nord-est
della città di Brescia. Le frazioni di Botticino
Sera e San Gallo si estendono sulle pendici del Monte
Maddalena e del Monte Fratta; la frazione di Botticino
Mattina si estende nel contiguo ampio fondo del rio
Rino.
ETIMOLOGIA
L'origine del toponimo è incerta. Molto probabilmente
deriva dal termine medievale botto o botte.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa
della Trinità
Si trova sul colle di San Gallo, adiacente all'ex
monastero omonimo, nato intorno al 1100 ed ora sede
di una scuola di restauro. La chiesa è da tempo
immemore luogo di devozione della popolazione della
frazione San Gallo, così come la Madonna con
Bambino, statua lignea risalente ai primi del 1600.
Chiusa nel 2000 a seguito di problemi statici, è
stata riaperta nel dicembre 2006 dopo lunghi interventi
di consolidamento e restauro. La chiesa, annessa alla
scuola di restauro di cui costituisce l'aula magna,
non è visitabile, se non in occasione di specifiche
iniziative.
Scuola
di Restauro
Sul colle San Gallo, nell'ex monastero della SS. Trinità,
si trova la Scuola Regionale per la Valorizzazione
dei Beni Culturali, istituita nel 1974 dall'Enaip,
ente di formazione delle Acli, con la collaborazione
dell'ICR (Istituto Centrale del Restauro di Roma).
In più di trent'anni la Scuola ha formato più
di 400 restauratori, provenienti da oltre 10 regioni
italiane e dall'estero, e ha operato più di
800 interventi di conservazione e restauro di beni
mobili e immobili nei seguenti settori: dipinti su
tela, opere lignee policrome, dipinti murali e materiali
lapidei, opere contemporanee polimateriche, arazzi
tappeti e tessili, libri e opere su carta. La ricerca
europea COMBEFOR, condotta nel 2002 dalla Fondazione
Secco Suardo, ha inserito la Scuola, insieme ad altre
quattro italiane tra cui l'ICR e l'OPD, nel panel
di realtà europee studiate per le loro attività
formative nel settore del restauro. Attualmente la
Scuola è finanziata dalla Regione Lombardia
nell'ambito delle Attività di Rilevanza Regionale.
IL
MUSEO DEL MARMO
Il Museo del marmo di Botticino è una piccola
realtà sorta nel 1996, appoggiata dal comune
e dalle cooperative di cavatori di marmo; la raccolta
è nata grazie all'impegno dei volontari del
gruppo "La Pietra di Botticino" e del Signor
Forti, anziano cavatore, che insieme al figlio hanno
raccolto un grande numero di attrezzi, foto e documenti,
relativi al mondo delle cave del marmo di Botticino.
ENOGASTRONOMIA
Il Consorzio vinicolo del Botticino Doc ha sede nel
comune di Botticino e comprende i vigneti di Botticino
e in parte di Rezzato e Brescia. Il vino Botticino
Doc e Botticino Doc Riserva vengono prodotti con una
ricetta a base di uve barbera, merzemino, schiava
gentile e san giovese si presenta di un colore rosso
rubino carico, la gradazione alcoolica del vino varia
dai 12 ai 14 gradi. Il sapore robusto si accompagna
splendidamente con salumi tipici della zona, brasati,
stracotti, arrosti e cacciagione allo spiedo. Le Principali
cantine produttrici di Doc Botticino sono:
- Antica Tesa di Noventa Pierangelo
- Emilio Franzoni
- Scarpari
- Tognazzi
- Pierino Franzoni
- Goffi
Alcune cantine producono anche il vino ad Indicazione
Geografica Tipica (IGT) Ronchi di Brescia.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il nome di Botticino sembra derivi da Bottus, condottiero
romano cui era stata assegnata la Valverde, oppure
da Bottius, primo proprietario delle cave di marmo
in epoca romana. Grazie al territorio pianeggiante
e al corso d'acqua che lo attraversa, il primo dei
tre centri a conoscere un ragguardevole insediamento
umano fu Botticino Mattina. Nel XVII secolo era già
noto in tutta la Serenissima Repubblica di Venezia
per le sue pregiate pietre marmoree. Botticino Sera
è il centro più popolato ed esteso.
Durante la dominazione austriaca Botticino si distinse
per una intensa attività cospirativa che culminerà
nel 1849, dopo le dieci giornate di Brescia, con una
violenta repressione da parte della polizia austriaca.
Tra i personaggi che in questo periodo caratterizzarono
la vita del paese vanno ricordati Giovita Scalvini,
Luigi Cazzago e Tito Speri. L'inizio del XX secolo
segna un autentico boom della produzione del marmo,
grazie all'opera del ministro bresciano Giuseppe Zanardelli
che, per la costruzione del monumento a Vittorio Emanuele
II, commissionò la fornitura del marmo esclusivamente
a Botticino. Sempre all'inizio del Novecento si sviluppò
a Botticino Sera la produzione delle calze.