Bagnolo
Mella è un comune della provincia di Brescia
in Lombardia. Il comune è stato fregiato
del titolo di città il 12 gennaio 2011 dal
Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
per meriti di carattere storico e culturale. Il
territorio è sostanzialmente pianeggiante
e irrigato da numerose roggie e seriole tra cui
spicca il Vaso Molone che utilizza un antico alveo
del Garza. Nel territorio di Bagnolo Mella, accanto
all'italiano, è parlata la Lingua lombarda
prevalentemente nella sua variante di dialetto bresciano.
Il territorio bagnolese è caratterizzato
da numerose aziende agricole. È praticato
l'allevamento di bestiame, relativo alla produzione
lattiero-casearia, e quello suinicolo e avicolo.
ETIMOLOGIA
Mazza (1986) ipotizza che il nome derivi dal latino
balneolum, nel senso di piccolo bagno o di piccola
pozza, oppure dal personale Albagnolo. Mella, indicante
l'omonimo fiume sebbene geograficamente lo stesso
non solchi il territorio comunale, è stato
aggiunto dal RD 24 agosto 1862, n. 802, su ricorso
del consiglio comunale.
DA VEDERE
Palazzo
Avogadro Spada
Sorge nei pressi di Castelvecchio e fu ordinato
nel 1560 da Camillo Avogadro, condottiero sotto
la repubblica di Venezia. L'edificio è monoblocco
e a forma quadrata, privo di cortile all'interno,
ma con fossato inondabile all'esterno e ponte levatoio.
Il salone delle feste è stato affrescato
da Grazio Cossali.
Palazzo
Brunelli Bertazzoli
Fu costruito dai Brunelli, famiglia di mercanti
di lana, seta e lino, nel Seicento. L'esterno si
presenta in mattoni con il portale d'ingresso bugnato.
Il cortile interno presenta un portico ad archi
su pilastri; un suo lato è chiuso da due
ali di servizio. La galleria del primo piano è
affrescata. Nel dopoguerra divenne sede della biblioteca
civica.
Villa
Cazzago Mazzola
Fu costruita alla fine del Settecento. Al piano
terra sono presenti dei locali con volta a botte,
architettura tipica del Quattrocento, per cui Mazza
(1986) presume che la villa sia stata costruita
sui resti di un precedente edificio. Nel 1885, un
incendio distrusse parzialmente l'edificio che fu
ricostruito rispettando lo stile settecentesco originario.
Villa
Gambara-Cominetti
Risalente al XVIII secolo sorge sulla via principale
che attraversa il paese.
Castello
del Canello
Si trova lungo la strada per Porzano di Leno ed
è una dimora signorile di campagna ad impostazione
castellana. La costruzione, richiesta da Andrea
Ganassoni, iniziò nel 1534 sulle rovine di
una precedente corte longobarda.ara, mentre gli
altri affreschi sono opera di Sebastiano Aragonese.
Santuario
della Madonna della Stella
La disciplina fu edificata nel 1491 nel punto in
cui la madre di Gesù Cristo apparve ad una
contadina, Caterina dell'Olmo. La fabbrica attuale
fu edificata nel Seicento. All'interno della chiesa
è presente una statua lignea della Madonna,
opera di Antonio Zamara, mentre in una cripta si
trova "La Pietà", scultura lignea
di Clemente Zamara, pronipote del precedente.
Basilica
di Santa Maria della Visitazione
È la chiesa parrocchiale di Bagnolo Mella,
dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria.
Fu edificata tra il 1615 e il 1632. Il 4 gennaio
1999 venne elevata alla dignità di basilica
minore da Papa Giovanni Paolo II. All'interno si
trovano altari in marmo e legno. Gli affreschi e
le decorazioni sono attribuite a Francesco Monti,
mentre tra i dipinti e le pale sono presenti un
Madonna con santi di Bernardino Gandino, un San
Michele arcangelo di Pietro Ricchi e altre opere
di Sante Cattaneo. L'affresco presente sulla volta
della sacrestia è opera di Giuseppe Tortelli.
Chiesa
di Santa Maria della Neve
Detta anche del Gazzo, sorge nei pressi delle caselle
Chiodi e alla cascina Grumo. Al 2010, è in
stato d'abbandono con la fabbrica e il tetto parzialmente
crollati.
ORIGINI E CENNI STORICI
È attestata la presenza di una terramare
dell'età del bronzo presso la località
di Fontanellato. Il Pagus romano si sviluppò
attorno alla stessa: la presenza romana è
attestata dal rinvenimento di un cippo dedicato
ad un veterano della legio II Italica. Mazza (1986)
ipotizza che il castrum sorse per far fronte alle
invasioni barbariche. Il primo documento che ne
attesta la presenza, assieme a quella di una corte
di origine franca o longobarda, è del 1169.
In esso, il Vescovo di Brescia ricorda alle monache
del Monastero di Santa Giulia di pregare per l'anima
della contessa Ferlinda, vissuta nella seconda metà
del X secolo, la quale aveva ceduto al Vescovo stesso
la corte di Bagnolo. In qualità di comites,
l'ecclesiastico investì diverse famiglie
dei titoli di comites de palatio, di advocati ecclesie
e di confalonieri: da essi deriveranno i Palazzi,
gli Avogadro e i Confalonieri. Proprio perché
feudo del vescovo di Brescia Raimondo ed essendo
questi un avversario dell'imperatore Federico Barbarossa,
due anni prima, l'esercito imperiale occupò
Bagnolo. Nel corso del Duecento, l'autorità
feudale vescovile divenne debole. Il 14 novembre
1272 i sindici del comune, eletti dalla Vicinia,
furono investiti di un feudo. In seguito, il vescovo
Berardo Maggi tentò di restaurare l'antica
autorità, ma nel secolo seguente il potere
fu stabilmente associato agli antichi valvassori,
come gli Avogadro e i Confalonieri, alle famiglie
nobili guelfe che giunsero in seguito, come i Bornati
e i Poncarali, e anche al comune. Quest'ultimo,
stando all'Estimo visconteo, nel 1385 risulta assegnato
alla quadra di Ghedi e Calvisano. La prima metà
del Quattrocento fu caratterizzata dalla lotta tra
i Visconti e la Repubblica di Venezia per il controllo
del territorio dell'antica repubblica comunale bresciana.
Nel 1438, il castello fu occupato dal Gattamelata,
mentre due anni dopo fu bombardato ed incendiato
da Taliano del Friuli. Nel 1441 fu occupato dall'esercito
di Francesco Sforza. Undici anni dopo lo stesso
Sforza incendiò il castello come punizione
perché Bagnolo aveva appoggiato i veneziani.
Con il passaggio definitivo a Venezia, il comune
divenne capoluogo di una quadra che comprendeva
Azzano, Boldeniga, Corticelle, Capriano, Dello,
Ponte Gattello, Poncarale, Quinzanello. In seguito,
alla quadra furono associati anche i comuni di Flero
e San Zeno, mentre nel 1493 è attesta la
presenza anche di Borgo, Coler e Monigo, probabilmente
intendendo Movico. La quadra bagnolese ottenne il
privilegio di non eleggere il vicario non sostenendone
la spesa; l'amministrazione fu quindi retta dal
consiglio di quadra. La guerra di Ferrara coinvolse
anche Bagnolo per via del suo fortilizio: nel 1483
esso fu occupato dal Duca di Calabria Alfonso d'Aragona
che lo abbandonò solo a seguito della sconfitta
di Vincenzo Orsini, suo condottiero. La cosiddetta
"Pace di Bagnolo", che pose termine al
conflitto, prese il nome dal paese, sebbene l'incontro
tra le parti si fosse tenuto nell'agosto 1484 presso
una casa adibita ad osteria della località
Chiaviche di Poncarale. Privato delle artiglierie
dopo il termine della guerra di Ferrara, nel corso
del Cinquecento il castello perse di importanza.
In un documento del 1493, Marin Sanudo afferma come
Bagnolo fosse dotato di due castelli: quello vecchio,
che diede il nome alla località castelvecchio,
e quello nuovo, che Mazza (1986) presuppone essere
stato costruito nel Quattrocento: ad esso probabilmente
fanno riferimento le cronache del tempo. Nel 1570
sorse il Monte di Pietà. Tra il Cinquecento
e il Settecento, furono costruiti diversi palazzi
nobiliari, il santuario della Madonna della Stella
e la Parrocchiale. A cavallo tra Settecento e Ottocento,
Bagnolo seguì le sorti del territorio bresciano
a seguito della caduta della repubblica di Venezia.
Nel marzo 1797 fu istituita la repubblica bresciana
e in maggio Bagnolo fu assegnato al cantone della
Garza orientale. Dopo l'incorporazione dell'effimera
repubblica nel Dipartimento del Mella della repubblica
Cisalpina, avvenuta a novembre, nel maggio dell'anno
seguente fu associato al Distretto del Monte, per
poi passare ad ottobre in quello delle Sorgenti.
Dopo la parentesi austro-russa, con il riassetto
amministrativo della Cisalpina del maggio 1801 fu
assegnato al Distretto I di Brescia e in sotto tale
suddivisione fu mantenuto durante la napoleonica
repubblica italiana. Nel giugno 1805, a seguito
della trasformazione di questa in Regno e nella
determinazione di un nuovo riassetto amministrativo,
fu definito come comune di terza classe e fu assegnato
al Cantone II di Brescia a sua volta appartenente
al Distretto I con il medesimo capoluogo. Gli austriaci
occuparono il paese nel 1814. Dopo il Congresso
di Vienna, Bagnolo entrò a far parte della
provincia di Brescia del Regno Lombardo-Veneto affidato
agli Asburgo d'Austria. Con la notificazione del
12 febbraio 1816, Bagnolo divenne capoluogo del
III distretto. Esso comprendeva le municipalità
di Azzano con Pontegatello, Barbariga, Brandico
con Ognato e Castelgonelle, Capriano con Movico,
Castelnuovo con Colorne e Onzato, Corticelle, Dello,
Flero con Coller, Frontignano, Ghedi, Longhena,
Mairano con Pievedizio, Montirone, Poncarale con
Borgo Poncarale, Quinzanello con Boldeniga. Durante
il 1848 a Bagnolo furono erette delle barricate
per impedire il passaggio di truppe austriache da
parte di Pietro Febbrari. L'anno seguente diversi
bagnolesi parteciparono alle Dieci Giornate e quattro
persero la vita. A seguito della seconda guerra
d'indipendenza, le province lombarde passarono al
Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d'Italia): Bagnolo
fu capoluogo del V mandamento del circondario I
di Brescia della nuova provincia bresciana. Il nome
del comune fu convertito in Bagnolo Mella con RD
4 dicembre 1862, n. 1024. Nel 1866 giunse in paese
la ferrovia Brescia–Cremona. Sette anni dopo
fu aperto il consorzio agrario Girolamo Chiodi,
nato grazie al lascito lasciato da quest'ultimo.
Gli ultimi decenni del XIX secolo videro svilupparsi
l'industria casearia e l'attività agricola.
Nel 1914 fu aperta la tranvia Brescia–Ostiano
il cui tratto a servizio del paese fu chiuso nel
1936. Il 23 dicembre 1944, Bagnolo Mella subì
un bombardamento aereo da parte delle forze alleate
che comportò sedici vittime. Nel secondo
dopoguerra, il paese ha subito un incremento della
superficie costruita grazie all'insediamento di
industrie.