Tribogna
(Tribeugna in ligure) è un comune sparso della
città metropolitana di Genova in Liguria. Fino
al 1880 era consuetudine che la sede comunale venisse
spostata tra le varie frazioni di Tribogna a seconda
della provenienza "frazionale" del nuovo
sindaco eletto. Da codesta data fu scelta la frazione
di Garbarini come sede definitiva del municipio, ubicato
fino al 1938 in due case attigue dove venivano svolte
le pratiche del consiglio comunale. Il comune è
situato in posizione elevata rispetto al fondovalle,
con un dislivello compreso tra i 101 e i 732 m di
altitudine, sul versante destro della alta val Fontanabuona,
ad est di Genova. Dall'abitato si può ammirare
un bel panorama che spazia dalla valle fontanina fino
all'intero crinale del monte Antola (1.597 m) e, frontalmente,
verso il massiccio del monte Caucaso (1.245 m). Il
torrente Lavagna divide il comune tribognino dai comuni
di Neirone e di Moconesi. Dal paese si può
vedere il Monte Manico del Lume. Il piccolo torrente
Litteglia attraversa la parte a est del comune. Questo
nasce nella piccola località di Liteggia, da
cui prende nome, e scende con un corso tipicamente
torrentizio fino a Ferrada di Moconesi, segnando,
nel tratto a valle, il confine con il comune di Cicagna.
Il suo territorio comunale comprende, oltre al capoluogo
Garbarini, le frazioni di Aveno, Bassi, Cassanesi,
Piandeipreti e Liteggia per un totale di 7,14 kmq.
Le principali attività economiche del comune
gravitano principalmente sull'attività agricola
e sulla piccola e media industria. Nel territorio,
oltre allo sfruttamento dei terreni agricoli con coltivazioni
di uva e patate, sono altresì presenti aziende
legate all'estrazione e lavorazione dell'ardesia,
finalizzata ad un uso edilizio ed a elementi d'arredo,
oppure artistico, oltreché nel settore cartotecnico
e nelle lavorazioni della plastica. Vi sono inoltre
settori attivi nell'artigianato del legno e nell'apicoltura.
Confina a nord con i comuni di Neirone e Moconesi,
a sud con Rapallo, a sudovest con Uscio e Avegno e
ad est con Cicagna.
ETIMOLOGIA
E' incerto se si tratta di una derivazione dal nome
romano di persona Tebonius, senza suffisso o si debba
identificare con il latino Tarboniae, di significato
non chiaro.
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa parrocchiale di San Martino di Tours a confine
fra Garbarini e Aveno. Eretta al titolo di parrocchia
dal cardinale dell'arcidiocesi di Genova Stefano Durazzo
il 4 giugno del 1639, fu riedificata nel 1709 ad unica
navata con cinque altari laterali. Tra le opere conservate
una statua lignea raffigurante Sant'Antonio da Padova
nel secondo altare di destra.
Chiesa parrocchiale di Cristo Re e Maria Santissima
Immacolata nella frazione di Cassanesi. Eretta sul
finire del 1935 fu elevata al titolo di parrocchia
il 27 luglio del 1962. Una prima cappella fu edificata
nel 1804.
Chiesa parrocchiale di San Francesco nella frazione
di Piandeipreti. Una primitiva cappella fu edificata
nel 1632, mentre l'attuale edificio fu ricostruito
nel 1792 e ampliato nella prima metà del XIX
secolo. Di pregio un presepe artistico con l'utilizzo
di personaggi (persone e animali) fatti a mano e utilizzati
con materiali di stoffa o da riciclo.
Cappelletta di Aveno.
DA VEDERE
Cava d'ardesia a cielo aperto sulla strada che da
Aveno sale al passo della Spinarola passando per la
località di Liteggia.
Antiche cave d'ardesia dei Fighetti lungo il percorso
Colombiano che porta da Tribogna al passo Caprile.
ORIGINI E CENNI STORICI
L'origine di Tribogna (da Tarbonius, cioè la
"villa", la "terra di Tarbonio")
risale probabilmente all'epoca romana, come testimoniano
i reperti, ceramica e tegoloni, rinvenuti nella vicina
frazione di Cassanesi (toponimo derivato dal nome
personale Cassius). La località è inoltre
citata nella tavola bronzea di Velleia, quest'ultima
conservata presso il museo archeologico nazionale
di Parma, dove si fa cenno al borgo di Praedia Tarboniae.
Fin dall'epoca longobarda operavano i monaci dell'abbazia
di San Colombano di Bobbio. In un documento del 1261
viene citata la sua chiesa locale. La sua storia si
condivide con quella dei centri vicini ed in particolare
con il comune di Uscio verso cui anticamente gravitavano
gli interessi della popolazione tribognina. Per difendere
il borgo la Repubblica di Genova aveva eretto sulla
sommità del monte Tuggio un baluardo, del quale
oggi non restano che poche rovine, sottoponendo il
paese nel 1513 alla giurisdizione del capitaneato
di Recco. Con la nuova dominazione francese di Napoleone
Bonaparte rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento
del Golfo del Tigullio, con capoluogo Rapallo, all'interno
della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con
i nuovi ordinamenti francesi, il territorio rientrò
nel V cantone, capoluogo Uscio, della Giurisdizione
della Frutta e dal 1803 centro principale del VI cantone
della Frutta nella Giurisdizione del Centro. La costituzione
ufficiale del comune risale al 14 maggio del 1804
dopo che un decreto della Repubblica Ligure riunì
le due comunità di Tribogna e Piandeipreti
in un unico soggetto amministrativo. Annesso al Primo
Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito
nel Dipartimento di Genova. Nel 1815 fu inglobato
nel Regno di Sardegna, così come stabilì
il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente
nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio
fu compreso nel VI mandamento di Recco del circondario
di Genova dell'allora provincia di Genova. Sulla balconata
del palazzo municipale si può ammirare un bassorilievo
in ardesia, opera dello scultore Mirko Gualerzi, costituito
da 26 pannelli che illustrano la storia del paese
trasfigurata in una sorta di mitologia civile con
feste religiose, rappresentazioni delle stagioni,
eventi della storia locale. Dal 1973 al 30 aprile
2011 ha fatto parte della Comunità montana
Fontanabuona.