Istituto Marcelline Genova
CONSORZIO MARCHIO STORICO DEI LAMBRUSCHI MODENESI - MODENA (MO)
ERIDANEO - TESSILE CHE ARREDA - CASALMAGGIORE - CR
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Genova
Liguria

Genova è il capoluogo della Provincia di Genova e della Regione Liguria; è la sesta città italiana per popolazione. Il suo porto è, nel ramo mercantile, il più importante d'Italia e complessivamente uno dei maggiori del Mediterraneo. Parte del suo centro storico fa parte da luglio 2006 dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Città dal glorioso passato, capitale del Genovesato, forte di antiche tradizioni, è conosciuta come La Superba.

Territorio
Il territorio del Comune di Genova misura 243 kmq, ed è composto da una sottile fascia costiera alle cui spalle si ergono colline e monti anche di notevole altezza. La fascia costiera, da Vesima a Capolungo, è lunga circa 42 km, ed è orientata da ONO verso ESE. Ad esclusione delle frazioni di Vesima e Crevari, Genova appartiene geograficamente alla Riviera di Levante. A metà strada tra Vesima e Capolungo si apre l'anfiteatro naturale del Porto di Genova, racchiuso aponente dalla collina di San Begnino (parzialmente demolitadurante il fascismo per le esigenze portuali), a levante dalla collina che da Carignano sale al Righi fino a congiungersi, all'altezza del Forte Sperone, con quella di San Benigno. All'esterno dei due contrafforti scorrono i due torrenti principali della città: a levante il Bisagno, che termina la sua corsa nel quartiere della Foce; a ponente il Polcevera, che divide Sampierdarena da Cornigliano. Si delineano così cinque zone principali: il centro; la Valpolcevera; la Valbisagno; il ponente; il levante.

Clima
Il clima di Genova è complessivamente temperato marittimo, mediterraneo di transizione, influenzato sovente da influssi atlantici. Si caratterizza per scarse escursioni termichegiornaliere, in media di circa 6°C in tutte le stagioni, temperatura media annuale di +15,6°C, i valori termici stagionali sono compresi tra i +8,0°C di gennaio e i +23,9°C di luglio, i valori di umidità relativa risultano elevati, specie in estate e nelle stagioni intermedie, i venti spirano prevalentemente dai quadranti settentrionali in inverno, mentre i venti meridionali tendono a essere prevalenti in primavera e all'inizio dell'autunno, le piogge mediamente ammontano a 1072 mm annuali e sono presenti durante tutti i dodici mesi dell'anno, con massimi tra settembre e novembre e minimo estivo in luglio. Data la peculiarità del territorio cittadino, si può però affermare che ogni quartiere di Genova goda, all'interno di questoquadro generale, di un topoclima che lo contraddistingue dal resto della città per temperatura, umidità, piovosità e insolazione.

Etimologia
L'origine del nome Genova è assai complessa. La tesi protostorica più accreditata fa risalire il nome al termine celto-ligure genua, ovvero mascella, termine che si potrebbe far risalire sia all'antico ruolo di sbocco del Nord Italia nel Mediterraneo occidentale, sia alla conformazione orografica della costa, assimilabile appunto ad una bocca aperta. A corroborare questaevidenza è il fatto che la maggioranza dei linguisti considerino Genua e Genaua (Ginevra) varianti dello stesso nome (la posizione geografica e la forma di Ginevra, posta all'estremità del Lemano, ricordano non a caso quella di Genova). Secondo altre versioni il nome potrebbe avere presumibilmente una radice indo-europea (genu = ginocchio). Anche in quest'ultimo caso si tratterebbe di un riferimento alla posizione dell'antico nucleo insediativo rispetto alla costa del Mar Ligure, ovvero alla morfologia del promontorio del Castello. La leggenda "ufficiale" vuole invece che derivi dal nome del dio romano Giano, perché, proprio come il Giano bifronte, Genova ha due facce: una rivolta verso il mare, l'altra oltre i monti che la circondano. La tradizionale fedeltà della popolazione Genuate a Roma, risalente alle guerre puniche, ha reso inevitabile che successivamente, in epoca medievale, la tesi romana venisse presa in maggiore considerazione e che la città assumesse il nome latino di Ianua, derivandolo direttamente da Janus, ovvero Giano.

San Giorgio trafigge il drago
Gli antichi romani consideravano Giano come l'iniziatore dell'uso della moneta nella società ed il protettore di tutti i passaggi: della porta di casa, delle Porte di accesso alle città, dei porti e dei valichi (denominati appunto anche porte). Ciò trova un solido riscontro tutt'oggi nel fattoche Genova sia considerata e spesso chiamata "la porta d'Europa sul Mediterraneo". La porta ha un'importanza particolare nella cultura architettonica genovese e questo rapporto si palesa sia negli antichi portali, decorati e sullo stipite dei quali è posto un bassorilievo, spesso raffigurante San Giorgio che uccide il drago o altre scene di santi, sia nelle porte che nei vari secoli si sono aperte lungo le mura della città, e nel valore simbolico loro dato. Nella Cattedrale di San Lorenzo esiste una sua immagine con la scritta Ianus Primus Rex Italiae. L'immagine ambivalente del Giano bifronte, che guarda al passato e vede il futuro, Genova - città proiettata al futuro ma che sa guardare al proprio passato - la rispecchierà sempre, anche nei suoi simboli, in particolare nel Grifone (con la fierezza del leone e la nobiltà dell'aquila, vicino a Dio e forte in terra), nella propria vocazione di luogo di servizi, nelle sue istituzioni, nelle sue tradizioni. Il nome della città in dialetto ha subito una contrazione: in passato la città veniva chiamata Zenoa, pronunciato in dialetto genovese Zenua (con la zeta dolce), mentre oggi si scrive e si pronuncia semplicemente Zena.

Cenni storici
La storia di Genova è la storia dei suoi abitanti che furono (o furono definiti), al tempo stesso, signori del mare, mercanti e guerrieri capaci, se del caso, di inaudita ferocia. Seppero dare vita, in epoca di dominanze, ad una propria repubblica, la Repubblica di Genova, nata dal libero comune, che si resse in otto secoli su diverse forme di governo: dalla forma consolare a quella dogale a quella, infine, oligarchica. La sua politica si fondò comunque sempre su di un disegno di dominio regionale, studiato e portato avanti sin dagli albori. Il dominio sulla riviera ligure e la costruzione di un'imponente flotta, al tempo stesso militare e mercantile fu di vitale importanza per dare impulso alla nascita di uno stato che per oltre quattrocento anni basò la propria esistenza sulla diplomazia e sulla neutralità, oltre che sul commercio. Il detto - di un poeta anonimo - "Genuensis, ergo mercator", ossia "Genovese quindi mercante" - fu mirabile sintesi di quel mercanteggiare così famoso nel mondo sul quale i genovesi basarono un impero coloniale fondato su colonie oltremarine che andava dall'Iraq alle Canarie, dall'Inghilterra alla Palestina (raggiunta fin dalla prima crociata), racchiudendo nel proprio pugno tutto il mar Mediterraneo occidentale e il mar Nero, definito il Lago genovese, e tenendo testa quando non ponendo sotto il proprio controllo tre imperi: quello Svevo, quello Bizantino e quello Asburgico, del quale ultimo i genovesi controllavano l'economia ed il commercio. Caffa, Solcati, Tana, Chio, Focea, Metelino, Pera non sono che alcune fra le tante Genova che i mercanti della Superba fecero risplendere nei commerci. Perso il proprio potere sui mari, ma non sui mercati del mondo, nel 1797 l'onda lunga della rivoluzione francese investì anche la repubblica che pagò la sua condizione di neutralità con insostenibili pressioni esterne che la portarono all'occupazione nel 1805 ed alla successiva annessione all'impero napoleonico. Nel 1814, a seguito della capitolazione di Parigi, Genova fu occupata dalla marina inglese che formò un Governo provvisorio, paventando un ritorno allo status quo ante. Nel 1815, invece, le potenze europee, in gran parte debitrici dall'antico Banco di San Giorgio decisero la soppressione della repubblica e l'annessione al Regno di Sardegna, malgrado i disperati tentativi del doge a Vienna per mantenere l'indipendenza e la reciproca antipatia - per dir così - con i monarchi sabaudi.

Evoluzione demografica
La popolazione è oggi prevalentemente di origine italiana; tuttavia è in netta crescita la presenza di immigrati (nel 2003 il numero di immigrati è tornato ad essere maggiore rispetto a quello degli emigrati, mantenendosi tale fino al 2005), in particolare ecuadoriani (il gruppo maggioritario, passati dai 3048 del 2000 ai 12734 del 2006, anno in cui rappresentano il 36,1% deglistranieri residenti) con diverse migliaia di nuovi immigrati all'anno, seguito da albanesi, marocchini, peruviani, nigeriani, cinesi e rumeni. Dopo una crescita contenuta nella seconda metà del XIX secolo, periodo in cui moltissimi genovesi emigrarono verso le Americhe, la città ha vissuto per buona parte del XX secolo un'esplosione demografica legata alla crescente espansione del porto e dell'industria pesante. Ad una prima fase di immigrazione dalle vallate del genovese e del basso Piemonte, seguì, dopo la I guerra mondiale, un afflusso considerevole di veneti e friulani. Negli anni cinquanta, sessanta e settanta l'esplosione demografica fu dovuta all'immigrazione di italiani provenienti dal Sud Italia (in primis siciliani e sardi), la quale provocò anche problemi di natura logistica ed urbanistica, a causa della mancanza di spazi edificabili pianeggianti: per dare sfogo all'espansione edilizia vennero infatti spianate due colline e coperto un fiume, e la costruzione di nuovi quartieri portò all'urbanizzazione massiccia delle colline. La crescita demografica si è progressivamente arrestata sino a diventare una vera e propria "implosione". Gli abitanti sono infatti passati dagli oltre 816 mila del 1971 ai circa 610 mila del 2001: Genova ha perso un quarto della popolazione in 30 anni. Complice di tale situazione è anche l'età media dei residenti, che soprattutto in alcuni quartieri è decisamente elevata, il che comporta un numero di morti superiore a quelle delle nascite (nel 2006 si sono registrate 4680 nascite contro 8158 decessi). L'età media dei genovesi è di 47,0 anni, con un picco di 48,5 anni nella circoscrizione Medio levante. L'indice di vecchiaia (rapporto tra gli over 65 e gli under 15) cittadino è di 242,0 (ovvero vi sono 242 persone di 65 anni e oltre per ogni 100 giovani sotto i 15 anni), con come estremi la circoscrizione Centro est (208,3) e il Medio levate (269,8); nel 2001 l'indice di vecchiaia cittadino era di 245,1. Nel marzo 2007 vi sono in città 288.616 residenti di sesso machile (il 47% della popolazione) e 325.525 di sesso femminile (53%). A Genova il numero medio di componenti per famiglia (al 31/12/2006) si attesta a 2,04 e vi sono 299.165 nuclei familiari. Tra le famiglie il 41,4% è composto da un solo componente (123.715 famiglie), il 28,2% da due persone (84.314 famiglie), il 18,4% da tre persone (54.962 famiglie), il 9,9% da quattro persone (29.581 famiglie) e il restante (6593 famiglie) con cinque o più componenti.

Luoghi di interesse
La nuova Genova ha basato la sua rinascita soprattutto sul recupero delle aree verdi dell'immediato entroterra (fra cui quella del Parco naturale regionale del Beigua) e sulla realizzazione di opere infrastrutturali come l'Acquario al porto antico - il più grande d'Italia ed uno dei maggiori in Europa - e la relativa Marina (il porticciolo turistico in grado di accogliere centinaia di imbarcazioni da diporto). Tutto questo all'interno della ristrutturata Area Expo predisposta per le Celebrazioni colombiane del 1992. Il ritrovato orgoglio ha restituito alla città la consapevolezza di essere una città in grado di guardare al futuro senza scordare il proprio passato. E la ripresa di numerose e rigogliose attività artigianali, da tempo assenti dai caruggi del centro storico, ne è una testimonianza diretta. A contribuire a tutto questo sono state anche le opere di restauro compiute fra gli anni ottanta e novanta su numerose chiese e palazzi cittadini, fra cui, sulla collina di Carignano, visibile quasi da ogni parte della città, la rinascimentale Basilica di Santa Maria Assunta. Il totale recupero del Palazzo Ducale - un tempo sede di dogi e senatori e ora luogo di eventi culturali - e del porto antico e la riedificazione del Teatro Carlo Felice, distrutto dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale che risparmiarono solo il pronao neoclassico dell'architetto Carlo Barabino, sono stati altri due punti di forza per la realizzazione di una nuova Genova. Un altro monumento di rilevante importanza riportato a nuovo splendore è il Cimitero monumentale di Staglieno, nel quale riposano le spoglie di molti personaggi noti, fra i quali Giuseppe Mazzini, Fabrizio De André e la moglie di Oscar Wilde.

Centro storico e Lanterna
Il centro storico di Genova è uno tra i più grandi d'Europa (misura circa quattrocentomila metri quadri), e per molti aspetti anche uno fra i più decadenti a causa dell'incuria e del forte tasso di inquinamento, sebbene sia attualmente in corso una lenta ma importante opera di bonifica. La sua struttura urbanistica, nella parte più antica, articolata com'è in un dedalo di piazzette e stretti caruggi, unisce una dimensione medioevale a successivi interventi cinquecenteschi e barocchi (piazza San Matteo e la vecchia via Aurea, oggi via Garibaldi). Resti delle antiche mura secentesche sono visibili tuttora nei pressi della cattedrale di San Lorenzo, luogo di culto per eccellenza dei genovesi. Simboli della città sono la Lanterna (alta 117 m) antico e svettante faro visibile in distanza dal mare (oltre 30 km), e la monumentale fontana di piazza De Ferrari, recentemente restaurata, cuore pulsante e vera e propria agorà cittadina. Meta turistica per eccellenza è anche l'antico borgo marinaro di Boccadasse, con le pittoresche barche multicolori, posto come a sigillo della elegante passeggiata che costeggia il Lido d'Albaro, e rinomato per i suoi famosi gelati. Appena fuori dal centro, ma ancora parte dei trentatré chilometri di costa che costituiscono il territorio comunale, si trova Nervi, naturale porta d'accesso alla Riviera ligure di levante.

Musei e teatri
Di notevole valore è il complesso museale cittadino articolato in diverse strutture e pinacoteche fra cui le gallerie di Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e Palazzo Reale, il Palazzo del Principe, antica residenza di Andrea Doria, e il Palazzo Ducale. Nel quartiere della Darsena è attivo dal 2004 un nuovo complesso museale edificato su un palazzo preesistente, il Galata - Museo del Mare, il maggiore museo dell'area del Mediterraneo nel genere delle comunicazioni marittime. Il sistema-museo è arricchito, sempre al porto antico, dal Museo dell'Antartide e dai rinnovati Magazzini dell'Abbondanza e Magazzini del Cotone. Un museo a cielo aperto può essere considerato l'incontro delle Tall Ship che si tiene periodicamente alle calate del porto antico (vedi The Tall Ships' Races 2007 Mediterranea) e che raduna i più bei velieri-nave scuola del mondo. Un Museo delle Culture del Mondo è allestito al Castello d'Albertis mentre sale con strumentazioni scientifiche sono visitabili al castello Mackenzie edificato ad inizio del XX secolo da Gino Coppedè. Numerose sono poi le ulteriori realtà museali dislocate nelle varie delegazioni comprese tra Voltri a Nervi. Il Museo di storia naturale "Giacomo Doria", il Museo di Sant'Agostino e il Museo di Villa Croce ospitano rispettivamente reperti scientifici e storici e mostre di pittura; altre manifestazioni culturali - fra cui esposizioni e concerti di musica - sono organizzate poi in buona parte dell'anno a Villa Luxoro e a Villa Grimaldi Fassio, sede delle Raccolte Frugone, al Parco di Nervi. Un punto di riferimento per la cultura musicale cittadina è il Teatro Carlo Felice mentre nuovi spazi e nuove strutture sono stati recuperati o sono sorti recentemente per soddisfare la richiesta di musica pop da parte di un'utenza prettamente giovanile. Il più importante teatro di prosa genovese è il Teatro Stabile di Genova. Va ricordato che proprio a Genova nacque uno fra i maggiori violinisti di tutti i tempi, Niccolò Paganini. La città di Genova è proprietaria, per lascito testamentario anche del suo famoso violino, un Guarneri del Gesù, conosciuto come il Cannone di Paganini. Il violino è conservato presso il Comune, assieme ad un altro strumento, copia del Cannone, fatto costruire da Paganini e regalato al suo unico allievo Camillo Sivori.

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In aggiornamento

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