Camogli
è un comune italiano di 5.674 abitanti della
provincia di Genova in Liguria. Tipico borgo marinaro,
centro turistico noto per il suo porticciolo e per
i palazzi variopinti sul lungomare. È anche
chiamata la Città dei Mille Bianchi Velieri
o la Gemma del Golfo Paradiso. Del territorio comunale
fanno parte le seguenti località: Portofino
Vetta, Punta Chiappa, Ruta, San Fruttuoso, San Rocco,
Mortola, Case Rosse. I suoi abitanti per tradizione
locale vengono comunemente denominati camoglini in
virtù dell'antico toponimo Cammugin del dialetto
camoglino. Il centro di Camogli è situato all'estremità
occidentale del promontorio di Portofino, nella Riviera
di Levante a 23 chilometri da Genova. Appartiene a
Camogli la parte più ampia del Parco naturale
regionale di Portofino. Lo specchio acqueo antistante
il promontorio fa parte dell'Area Marina Protetta
di Portofino. L'aspetto più rilevante della
cittadina è la presenza di edifici colorati
che si affacciano sulla spiaggia. I colori e le linee
più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano
ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente
la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi
del borgo e farvi ritorno dopo la pesca. La maggior
parte degli edifici del centro storico sono stati
edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche
nel corso dei secoli. Spesso le aggiunte riguardavano
anche singole stanze che modificavano l'aspetto sia
interiore che esteriore dei palazzi. La nascita di
un figlio di un navigante o quanto ricavato da un
lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui
nasceva una nuova appendice al palazzo esistente.
Nel 1913, secondo una moda il cui esempio più
eclatante è la promenade di Nizza, vengono
abbattuti i palazzi prospicienti il mare creando la
passeggiata a mare, con la rotonda in stile littorio.
La scelta dell'abbattimento fu dettata anche dallo
stato in cui versavano gli immobili, strutture in
legno e pietra da secoli preda di ondate e salsedine.
La spiaggia, o perlomeno l'incremento della poca preesistente,
si ebbe con il terreno di risulta della realizzazione
del tracciato ferroviario, con l'apertura delle gallerie
a levante (verso Santa Margherita Ligure) e a ponente
(verso Recco). La caratteristica degli edifici costruiti
a breve distanza dal mare si deve però alle
caratteristiche del territorio. Camogli è costruita
lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare.
Questo aspetto orografico ha l'effetto di garantire
a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico
di molte località del Levante genovese, non
riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura
Padana a raggiungere la costa. Anche per questo Camogli
è un'apprezzata località turistica.
MANIFESTAZIONI
Festa di San Fortunato. Il giorno precedente alla
Sagra del Pesce durante la sera e la notte si svolge
la festa. Una processione trasporta per il paese un'effige
del santo seguito dalla banda e dai fedeli, verso
mezza notte vengono sparati una serie di fuochi artificiali
per diversi minuti e quando terminano viene dato fuoco
a due enormi falò costruiti uno sulla spiaggia
antistante alla Basilica e uno antistante alla Rotonda.
I falò sono preparati dai quartieri del Porto
e del Pinetto, che gareggiano a chi produce quello
più spettacolare e duraturo.
Sagra del Pesce, la seconda domenica di maggio, si
svolge dal 1952. Giornata dedicata alla frittura del
pesce in un gigantesco padellone di acciaio inossidabile
del diametro di 3,8 metri, un manico di 6 metri, 2,8
ton di peso e una capacità di 2000 litri. Il
padellone è in uso dall'edizione del 1954 (prima
erano usate delle padelle normali), in passato ne
sono stati impiegati anche di dimensioni maggiori
rispetto a quello attuale (nel 1960 ne fu introdotto
uno di 5 metri di diametro), posto su impalcature
che sorgono sui fondali del porticciolo, è
diventato una delle attrazioni tipiche della città
e uno dei principali richiami per i turisti.
La Stella Maris viene celebrata la prima domenica
d'agosto. La festa è dedicata ad una raffigurazione
della Madonna come protettrice dei marinai, la Stella
del Mare, un mosaico ritrovato nella chiesa di San
Nicolò Capodimonte, e che risalirebbe al 400
d.C. La mattina il colpo di cannone annuncia la partenza
del Dragun,[6] la barca cerimoniale di Camogli, che
porta il parroco all'altare di Stella Maris situato
sulla "Punta Chiappa"; il Dragun viene seguito
dalle barche degli spettatori impavesate per l'occasione.
La sera, quando fa buio, il "Dragun" e le
piccole barche a remi (kaiak e canoe) con una torcia
legata a poppa seguono il dragun in fila davanti alla
spiaggia, a volte facendo delle gare di velocità,
mentre la gente dalla spiaggia mette in mare centinaia
di lumini che illuminano il tratto d'acqua antistante.
DA
VEDERE
Basilica di Santa Maria Assunta nel borgo storico
camoglino.
Abbazia di San Fruttuoso nell'omonima baia.
Chiesa di San Michele Arcangelo nella frazione di
Ruta di Camogli.
Santuario di Nostra Signora del Boschetto.
Chiesa Millenaria del XIII secolo nella frazione di
Ruta di Camogli.
Chiesa di San Rocco nella frazione omonima con vista
panoramica sul Golfo Paradiso.
Chiesa di San Nicolò di Capodimonte del XII
secolo, situata lungo il sentiero che conduce dalla
chiesa parrocchiale di san Rocco alla celebre Punta
Chiappa
Oratorio di San Prospero e Santa Caterina. Costruito
nel XIV secolo, molto probabilmente nel 1420, e intitolato
a san Prospero e santa Caterina è stato ampliato
nel Settecento. All'esterno sulla facciata è
presente un medaglione di marmo con Cristo Risorto,
rinvenuto in mare nel 1932. All'interno decorazioni
barocche, e un crocifisso ligneo del XV secolo e tele
di scuola ligure del XVIII secolo.
Di origine medievale, il castello della Dragonara
fu eretto nel XII secolo, qui i camogliesi si ritrovavano
per eleggere i loro rappresentanti o si ritiravano
in momenti di pericolo, all'interno delle mura. Fu
assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò
Fieschi nel 1366 e, dopo essere stato ricostruito,
anche dal Ducato di Milano nel 1438. Nel XVI secolo
venne infine adibito a prigione.
Museo
Marinaro "Gio Bono Ferrari"
Il museo[5] fu ideato e fondato dal camogliese Gio
Bono Ferrari nel 1937 e l'intera collezione marinara
fu poi donata, nel 1938, al Comune di Camogli attuale
proprietario. Nel 1971 fu spostato nella sua sede
attuale assieme al museo archeologico e alla biblioteca
civica camogliese.
La collezione, per lo più donata da privati,
comprende oggetti legati alla nautica a partire dalla
dominazione francese di Napoleone Bonaparte (1797)
fino alla Prima guerra mondiale. In varie teche sono
esposti cimeli, modellini in scala di velieri e navi,
strumenti nautici per la navigazione nonché
antiche stampe e dipinti dell'epoca. Uno dei dipinti
più antichi è quello raffigurante un
pinco del 1790.
Sono inoltre conservati gli antichi manoscritti originali
dello statuto della Mutua Assicurazione Marittima
Camogliese, fondata nel 1853; nella collezione sono
presenti un gran numero di libretti di navigazione,
portolani e manuali di nautica di varie epoche. In
un'altra sezione sono custoditi oggetti del Risorgimento
italiano tra le quali lettere ed oggetti appartenuti
a Giuseppe Garibaldi e alla Spedizione dei Mille.
Museo
Civico Archeologico
La nascita del museo fu possibile grazie alla collaborazione
tra la Soprintendenza Archeologica della Liguria,
il Centro Studi per la Storia Camogliese, l'Istituto
per la Storia della Cultura Materiale di Genova e
il Comune di Camogli. Inaugurato il 19 dicembre del
1981 e situato in una sala attigua al museo marinaro,
raccoglie testimonianze e reperti dell'antico castellaro
preistorico di Camogli risalente all'Età del
Ferro. Tra gli oggetti più antichi è
conservata una piccola moneta in argento cisalpina
databile tra il III e il II secolo a.C.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il borgo di Camogli ha origini preistoriche, lo testimoniano
le tre capanne del XIII e XII secolo a.C. individuate
sul Castellaro. Nella stessa zona sono stati ritrovati
reperti romani del II secolo a.C.
Già sotto il dominio dei vescovi di Milano
intorno all'anno 1000, viene citata in un testo dell'epoca
medievale dove compare con il nome di Vila Camuli
ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente
nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il
castello della Dragonara, posto a difesa del borgo
marinaro, che verrà assalito e distrutto da
Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel
1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano
nel 1438. Dal XVI secolo si unirà più
strettamente a Genova, specie per le continue scorrerie
del pirata turco Dragut. La città viene fortificata
e il porto completato nel 1624.
Nel 1798, dopo la Battaglia navale di Abukir, nella
quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte
viene annientata, gli armatori camogliesi investono
i propri capitali nella costruzione di velieri mercantili,
arrivando a disporre di una flotta numerosa pari al
doppio di quella dell'allora porto di Amburgo. Nel
1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna,
così come stabilirà il Congresso di
Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica
ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
Già nel 1856 la sua flotta è composta
da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione
Marittima Camogliese, unica al mondo, la quale resterà
attiva fino al 1888. Con l'avvento della navigazione
a vapore le attività tradizionali marinare
camogliesi vengono, nel tempo, sostitutive al turismo.