Valmontone
Lazio

Valmontone è un comune della provincia di Roma, situato su un rialzo tufaceo, lungo la via Casilina a ca. 45 km dalla capitale. La città è raggiungibile anche con l'Autostrada A1 uscendo al casello omonimo e con il treno utilizzando la ferrovia regionale FR6. Valmontone sorge su un colle tufaceo, a 303 m sul livello del mare, parte di un sistema orografico formato da piccole valli, e modesti rilievi. Il territorio rientra nel bacino idrografico dell'Alta Valle del Sacco, e difatti il piccolo fiume si incontra al confine tra i comuni di Valmontone e Colleferro, attraversato da un ponte. Il sottosuolo è inoltre ricchissimo di acque e falde freatiche, ragion per cui a Valmontone è stata aperta la sede del C.E.R.I. (il centro di ricerca, previsione, prevenzione e controllo dei rischi idrogeologici). Il paesaggio circostante è ricco di verde proprio grazie alla presenza del vicino fiume Sacco e delle numerosi fonti d'acqua. Nonostante la modesta altitudine renda il il territorio considerabile "bassa collina", il clima è influenzato dalla presenza delle suddette strette valli che incanalano aria dal mare, ragion per cui Valmontone ha un clima di tipo oceanico, freddo e umido d'inverno con frequenti gelate mattutine e caldo d'estate con notti umide.

ETIMOLOGIA
La sua origine non è chiara, forse deriva dal nome della famiglia proprietaria del feudo: i Valmontone. Oppure si riferisce alla sua posizione geografica, ossia una valle "sovrastata da un monte".

ORIGINI
Le origini di Valmontone non sono molto chiare: sembrerebbe essere stata fondata da Glauco, figlio di Minosse, e chiamata Labicum dal nome dello scudo che si utilizzava in battaglia.

MUSEI
Museo Archeologico di Valmontone (MAV)

CENNI STORICI
In seguito divenne colonia degli Albani e molto spesso fu in guerra contro Roma, che all'epoca si stava cominciando ad espandere. Secondo alcune testimonianze, la presenza della città di Labicum nell'antico territorio valmontonese sarebbe avvalorata dall'esistenza di ruderi, visibili fino al XVIII secolo. In ogni caso, la presenza di insediamenti in epoca romana è certa, dal momento che sono stati rinvenuti numerosi reperti: si va dalle tavole di marmo con iscrizioni in latino ad un paio di sarcofagi di epoca imperiale. Inoltre, durante i lavori per la TAV sono riemersi una piccola stazione termale, una villa rustica, un villaggio di carbonai e delle fornaci per la cottura di laterizi e vasellame. In particolare, le terme con annessa stazione di posta si troverebbero sul tragitto dell'antica via Labicana, nel punto che sulle antiche mappe era denominato Ad Bivium: in zona sono visitabili le rovine della chiesa di Sant'Ilario e le catacombe paleocristiane.
Labicum fu distrutta verso la fine dell'Impero Romano, sicché venne ricostruita sull'attuale sito come un castrum, una cittadella fortificata, nominato certe volte come Castrum Lateranensis, in quanto probabilmente patrimonio della Chiesa: già nel VIII secolo probabilmente dei Benedettini avevano fondato il convento di Colle Sant'Angelo.
Il nome "Vallis Montonis" apparve per la prima volta in un documento del 1139, con il significato di "valle sovrastata da un monte" o, secondo altri, "valle sovrastata dal Montone", cioè la piccola altura su cui sorge il centro storico, circondata dalla valle dove si snoda la Casilina o quella retrostante del Prato della Madonna. Nel 1208 Innocenzo III della famiglia dei Conti acquistò la terra di Valmontone e la affidò in gestione al fratello Riccardo conte di Sora. In questo fiorente periodo Valmontone fu meta ricercata da importanti personaggi come re Carlo VIII di Francia, Urbano VI ed altri pontefici. Successivamente (prima metà del '500) alleanze sbagliate portarono Valmontone in disgrazia, venendo saccheggiata dalle armate di papa Paolo IV prima, e dalle truppe di Marcantonio Colonna poi. Nel 1527 fu saccheggiato dai lanzichenecchi: in uno di questi assalti, Valmontone fu messa a ferro e fuoco, e gli archivi bruciarono, provocando il "buio" riguardante la storia antica del paese.
Nel 1634 Valmontone fu acquistata dalla casata del principe Camillo Pamphilj, nipote di Innocenzo X. In questo periodo Valmontone fu portata nel suo massimo splendore artistico e monumentale, in base ai piani del Principe, il quale voleva realizzare una sorta di utopica città ideale, la Città Pamphilia. Papa Innocenzo X assistette alla nascita di questo progetto, quando si recò, nel 1662, a Valmontone per vedere il palazzo Doria che in quel periodo si edificava, e soggiornò nel primo appartamento. Nel XVIII secolo, i Pamphilj rischiavano di estinguersi, così, con un matrimonio ad hoc, la famiglia si fuse con i Doria-Landi, diventando Doria-Landi-Pamphilj. Nel 1843 il pontefice Gregorio XVI, durante il viaggio epistolare per visitare Anagni, visitò la Collegiata ed insignì Valmontone con il titolo di "Città".
La Seconda Guerra Mondiale ha visto Valmontone al centro di sanguinose vicende. Gli Alleati attaccarono ripetutamente la città con cannonate e bombardamenti aerei a tappeto, con lo scopo di scacciare i Nazisti asserragliati al suo interno. Valmontone fu colpita pesantemente: l'80% dei suoi edifici furono rasi al suolo, i restanti erano notevolmente danneggiati e pericolanti. Per i danni subiti e per il valore dimostrato alla fine della Seconda Guerra Mondiale la città fu insignita della "medaglia d'argento al valore".
Nonostante la ricostruzione successiva, la città ha perso il suo aspetto medievale-barocco, se non in alcuni preziosi scorci del centro storico, miracolosamente scampati alla guerra e al dopoguerra. Oggi Valmontone è una città di respiro europeo collegata con importanti organismi internazionali: è inoltre "Comune d'Europa", essendo gemellata con la cittadina spagnola di Benifajo.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 12.244 (M 5.955, F 6.289)
Densità per Kmq: 299,6

CAP 00038
Prefisso Telefonico 06
Codice Istat 058110
Codice Catastale L639

Denominazione Abitanti valmontonesi
Santo Patrono San Luigi
Festa Patronale ultima domenica di settembre

Numero Famiglie 4.250
Numero Abitazioni 4.811

Comuni Confinanti
A est: Cave, Genazzano; a est e sud: Colleferro; a nord e ovest: Palestrina; a ovest: Labico; a sud: Artena.

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