Sgurgola
è un comune della provincia di Frosinone nel
Lazio. Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni
Provinciali stabilito dal regio decreto N°1 del
2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista,
quando venne istituita la provincia di Frosinone,
Sgurgola passò dalla provincia di Roma a quella
di Frosinone. Fa parte della Comunità montana
Monti Lepini, Ausoni e Valliva.
ETIMOLOGIA
Da Sculcula si riferisce al nome sculca che significa
posto di vedetta e si riferisce alla posizione geografica
del luogo ed al suo ruolo in antichità.
DA
VEDERE
Cascate del fiume Sacco. E' un affluente di destra
del Liri. Nel territorio di Sgurgola il fiume presenta
la sua prima cascata molto suggestiva da un punto
di vista della natura e della fauna. Successivamente
scorre parallelo alla Via Morolense bagnando i comuni
di Supino, Morolo e Patrica. Nel territorio di Frosinone
viene chiamato anche Tolero, dal suo antico nome latino
Tolerus o Trerus. Nasce dal versante orientale dei
Monti Prenestini[1], nel Lazio, dall'unione del fosso
della Valle e del fosso Palomba a Colle Cero, e scorre
verso sud-est per una lunghezza complessiva di 87
km, attraversando la Valle Latina nella Ciociaria
tra i Monti Ernici a nord-est e i Monti Lepini a sud-ovest;
a Ceprano confluisce da destra nel fiume Liri. Il
suo principale affluente è il Cosa, oltre all'Alabro.
EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa San Leonardo
Chiesa di Santa Maria in Viano
Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di San Giovanni Battista
CENNI STORICI
Papa Bonifacio VIII impose al medico e profeta valenziano
Arnaldo da Villanova di risiedere alla Sgurgola. Qui
egli compose una delle sue opere apocalittiche più
importanti, il De mysterio cymbalorum Ecclesiae, in
cui tirava le conseguenze ascetiche dell'imminenza
della venuta dell'anticristo e della fine del mondo.
Nel De mysterio cymbalorum Arnaldo si presentava come
il profeta che suonava le campane della verità
evangelica e preconizzava la povertà assoluta.